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Titolo del gioco:
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Turrican
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Anno di uscita:
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1990
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Genere:
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platform / shoot'em up
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Sviluppatore:
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Manfred Trenz
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Produttore:
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Rainbow Arts
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Distributore:
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Multiplayer:
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no
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Localizzazione:
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No
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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Un Commodore 64...o un emulatore, ovviamente!
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| Altri formati: | |
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Redattore: Andrea 'Peachy_k' Panatta Pubblicato il: 26/10/2006 | | | Turrican e' il fantastico mix di piattaforme e shoot'em up creato da "un uomo un mito" | | Signori, qui parliamo di Retrogaming con la 'R' maiuscola. Parliamo di fondere il molto (a livello di giocabilità e divertimento assoluto) con il poco (le risorse tecniche limitate). Parliamo di miracoletti artistici che sono destinati a scomparire dalla memoria collettiva (beh, speriamo di no… NdBoZ). Questa è la mia prima recensione quindi mi piacerebbe parlare della produzione degli ultimi anni del Commodore 64 e di un periodo storico in cui il software era appena uscito dalle camere da letto dei programmatori che lavoravano in mezzo alle scatole della pizza e della birra, per andare ad affacciarsi sul grande mercato. Il C64 stava per essere sorpassato dall'Amiga e in Italia si contavano oramai innumerevoli NES, Super Mario Bros e software house importanti (a livello di CAPCOM e KONAMI) che sviluppavano direttamente sulla macchina, quindi il piccolo di casa Commodore non aveva vita facilissima. Eppure forse proprio per questo motivo alcuni tra i più collaudati software developers dell'epoca si cimentavano nel cercare di spingere la 'limitata' circuiteria dell'otto bit oltre qualunque soglia possibile. Diciamo che il C64 era una macchina formidabile ma più che questa erano formidabili i programmatori a cui venivano spesso commissionate conversioni impossibili (Space harrier, Buggy boy, Ghosts 'n Goblins, Rtype) o progetti tecnologicamente davvero difficili (vero: vorrei ricordare ancora le conversioni-impossibili di G-Loc R 360, Hard Drivin', Pit Fighter e Street Fighter 2 NdBoZ). Tra i nomi celebri nel panorama del "piccolo" C64, Manfred Trenz e Rainbow Arts si distinsero per prodotti tecnologicamente all'avanguardia. Trenz non era un accademico: era uno sperimentatore e un visionario. Quando si pensa a lui si pensa subito anche a The Great Giana Sisters, Katakis e Turrican nelle sue varie versioni. E tra queste ultime abbiamo l'originale, il "miracolo" del Commodore 64. Miracolo per i fattori che tendiamo oggi a dimenticare, primo fra tutti il fatto che l'intero gioco è opera di un solo uomo (a parte il sonoro) e poi per le caratteristiche tecniche, ovvero per la miriade di elementi che "il genio" è stato capace di infilare dentro il gioco.
L'essenza di Turrican stà in una mappa spropositatamente grande per un arcade per C64, talmente grande che in effetti sarebbe stata perfettamente indicata per un arcade adventure tipo Starquake, ma che invece il genio ci propose servita con ottima grafica per un gioco che era a metà tra un Ghosts'n goblins d'annata e uno shoot'em up intenso e furioso. Il gioco è diviso in cinque zone o mondi e ognuno di essi ha diversi sotto-livelli per un totale di 13 livelli a scrolling multi direzionale. Trenz doveva aver fatto un giro sulle console del tempo dato che la struttura di Turrican era piuttosto "aliena" per un gioco per computer; l'enorme mappa infatti serviva come base per racimolare un cospicuo numero di armi e vite extra, fondamentali per proseguire nel gioco. Nonostante i "continue" il gameplay era abbastanza difficile già di primo acchito, anche solo seguendo la strada principale (dall'inizio alla fine, senza deviazioni) verso il traguardo. I nemici - sempre tanti e molto vari - fanno sudare in maniera costante e forsennata di modo che fin dalle prime battute ci si deve abituare a stare in primis con gli occhi aperti, e a girare in lungo e in largo i livelli per aumentare le riserve di extra.
Turrican presenta una struttura aliena attorno alla quale è stato edificato un arcade alla massima potenza, con uno stile nel complesso piuttosto "giapponesizzante". Curiosamente Trenz ammise di aver preso ispirazione da un coin op dell'epoca chiamato OSCAR (psico-nics): in effetti giocando al suddetto titolo si ravvisa qualche similitudine grafica, sebbene il titolo data-east sia molto più lineare e semplice. La notevole estensione delle mappe di gioco e la presenza di una miriade di angoli nascosti, con mattoncini segreti alla Super Mario che sputano power-up e vite extra (oltre a cristalli che presi in una certa quantità regalano anch'essi una vita extra) sono uno dei punti di forza di Turrican. Le situazioni di gioco in cui ci si viene a trovare sono estremamente varie; i livelli multidirezionali presentano una pausa all'inizio del terzo mondo che lascia spazio a una breve e divertente sezione in verticale verso il basso. Ci sono un bel po' di chicche grafiche come schizzi ed effetti legati alla presenza di acqua, lampi ed esplosioni dei boss, parallasse multiplo (nella sezione shoot'em up in verticale); nel quarto mondo troverete inoltre alcune citazioni del celebre Alien.
Altro aspetto importantissimo riguarda l'arsenale a disposizione...perchè ovviamente non si poteva fare uno shoot'em up senza armi (arguto.. NdBoZ) ma qui si andò abbastanza oltre: il Trenz infatti fece di Turrican l'iniziatore della saga dell'esagerata potenza di fuoco. Oltre ai vari tipi di fuoco potenziabili per le armi "a piedi", a sfere di energia rimbalzanti, laser e fuoco a raggiera, avremo in dotazione anche una smart bomb costituita da due fasci di energia paralleli che scorrono a destra e sinistra del turri, capaci di spazzare via ogni nemico presente sullo schermo. Non solo: il turri infatti può diventare una sfera (stella) rotolante depositante bombe esplosive e invulnerabile ai danni per un "tot" di volte, il che è utile sia in punti per così dire "congestionati" del gioco, sia in cunicoli non meglio raggiungibili. E poi c'è il raggio rotante: tenendo premuto il tasto di fuoco vi troverete appunto al comando di codesto raggio che ruota a 360 gradi attorno a voi, individuando blocchi nascosti in altro modo irraggiungibili e distruggendo con fuoco costante e impietoso i nemici attorno; molto indicato - nella sua versione potenziata - per i boss più grandi di metà e fine livello.
Degni di nota sono poi i grossi - e bada bene che quando dico grossi intendo GROSSI - sprites di Turrican, per esempio lo storico pugno all'inizio del livello 1-2. Quando vedrete tali composizioni muoversi in perfetta sincronia sullo schermo, se avete a mente le specifiche tecniche apparentemente povere del C64 vi chiederete come diavolo facesse lo zio Trenz a realizzare tali capolavori di multiplexing. C'è da dire per onestà che forse questi guardiani non sono tra i migliori mai realizzati sul 64 (vedi Armalyte che sarà oggetto di una prossima recensione) ma la velocità e la fluidità raggiunte in-game sono comunque ragguardevoli. Per concludere, prima di lasciarvi al commento, una piccola curiosità: sebbene i Turrican ufficiali per C64 fossero due, un gruppo di sviluppatori amatoriali (tali Smash Designs) ne ha realizzato di recente un terzo episodio come tributo: lo trovate a QUESTO indirizzo.
Nota by BoZ: Ecco cosa sono riuscito a reperire su Internet riguardo al nome "Turrican" scelto per il gioco... "What was the cause of the name? the name comes frome the 'Duesseldorfer telephonebook' (Germany). It is a Italian with the name Turricano."
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