Sistema operativo: Windows 7/8/10/Vista - Processore: Dual Core - Memoria: 1 GB di RAM
Scheda video: Compatibile con Pixelshader 3.0 e DirectX 10 - Memoria: 600 MB di spazio disponibile - Costo € 22,99 - Costo Collector's Edition € 29,68
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 29/01/2018
Il piccolo Otus e' muto, deriso da tutti e non e' un supereroe: proprio per questo salvera' il mondo...
Lo sviluppo di Owlboy è stato sicuramente lungo e travagliato: annunciato nel 2008, sono stati impiegati ben otto anni agli sviluppatori di D-Pad Studio per il completamento del progetto. Uno dei punti di forza (o di debolezza) degli sviluppatori indipendenti è la libertà da scadenze imposte da esigenze di marketing, di conseguenza un prodotto vede la luce solamente quando soddisfa appieno il team di sviluppo. Proprio per questo il più delle volte (non sempre) i giochi indie presentano una cura certosina invidiabile, con un'accuratezza tecnica e un gameplay che spesso rappresenta una vera e propria chimera anche per titoli più blasonati che dispongono di un budget inevitabilmente maggiore.
L'idea di fondo di Owlboy prevedeva una grafica in pixel art per un platform che avrebbe dovuto combinare quanto di buono visto in altri capisaldi del genere (Metroid e Castlevania su tutti, ma anche Zelda. -NdR) con l'idea di offrire al giocatore un tuffo nel passato con un gameplay attuale. Vediamo se D-Pad Studio è riuscita nel difficile compito.
IL PICCOLO GUFO MALTRATTATO DA TUTTI...
Il protagonista del gioco è Otus, un gufo antropomorfo appartenente alla civiltà degli Owls, una specie ormai quasi estinta, chiamato ad affrontare la terribile minaccia di pirati robotici che mirano ad annientare ogni forma di vita esistente al mondo e ad impossessarsi di tre potenti manufatti creati dai gufi che gli permetterebbero di controllare l'intero pianeta.
Dopo una breve presentazione e un minimo tutorial iniziale, che ci permette di apprendere i controlli di gioco, assisteremo ai primi assalti dei cattivi che si presenteranno attaccando i nostri simili e provocando la caduta della roccaforte di Advent. Fin dall'inizio ci viene delineata la personalità del nostro protagonista: un gufo apparentemente indifeso, continuamente maltrattato dal suo maestro e dagli stessi abitanti di Vellie, la sua città di appartenenza. Il caro Otus può a malapena volare e afferrare degli oggetti per scagliarli contro i suoi nemici ma più avanti vedremo come potrà avvalersi della collaborazione di altri personaggi in grado di aumentarne in maniera sensibile il potenziale d'azione: una volta sbloccati infatti potremo portare con noi tre diversi personaggi, Geddy, Alphonse e Twig, ognuno dei quali dotato di un'abilità particolare e che ci consentiranno di avanzare per i vari livelli superando i vari ostacoli che di volta in volta si presenteranno. Mentre Geddy è dotato di un'arma utile per far fuori i nemici e rimuovere piccoli ostacoli, il pirata Alphonse possiede un lanciafiamme utile per bruciare enormi piante o per far luce in ambienti oscuri mentre Twig, un grande millepiedi convinto di essere un ragno, è in grado di tessere enormi tele che permettono ad Otus di superare ostacoli inaccessibili e di resistere alle forti correnti ascensionali che ne compromettono la capacità di volo. Procedendo nell'avventura potremo anche recuperare un congegno che ci aiuterà a passare velocemente da un aiutante all'altro oppure a teletrasportare nelle vicinanze l'amico che ci serve in un determinato momento.
SCEGLIERE BENE È FONDAMENTALE
A seconda della situazione da affrontare, che si parli di ostacoli presenti sul percorso, di puzzle da risolvere oppure di nemici da affrontare, ci toccherà ponderare bene la nostra scelta optando per l'aiutante più adatto allo scopo. I puzzle che ci vengono presentati sono comunque abbastanza semplici, e ci costringono solo di rado a spremere un po' le nostre meningi per risolverli. Ci sono anche delle situazioni particolari, tendenti allo stealth ma al contempo intuitive, come quando dovremo usare il lanciafiamme di Alphonse per incendiare alcuni avversari che, muovendosi, ci illumineranno la strada oppure quando dovremo nasconderci al nemico o ancora quando dovremo farci scoprire per usare a nostro appannaggio le stesse armi degli antagonisti contro di loro e così via. Le cose da fare sono comunque tante e solo procedendo nel gioco si potrà riscontrare una certa ripetitività che comunque non pregiudica più di tanto la varietà di gioco. Il tutto è poi condito da dialoghi fumettistici (in stile Castlevania giusto per fare un esempio- NdR) ben strutturati e parecchio divertenti, così come l'intera narrazione in grado di farci sorridere più volte per i piccoli siparietti dei protagonisti. Come dicevamo le abilità del singolo Otus sono abbastanza limitate: a parte il volo, può eseguire una piroetta, raccogliere oggetti spostandoli oppure lanciandoli. Importante è la sua capacità di dissotterrare alcuni scrigni contenenti delle monete che potranno poi essere spese per l'acquisizione di ulteriori potenziamenti come energia extra, una pistola o altre piccole amenità. Le monete possono anche essere recuperate passando attraverso a dei cerchi presenti negli scenari che ci indicano anche sommariamente la strada da seguire.
NOI SIAMO OTUS....VOGLIAMOCI BENE
Il punto di forza del gioco, sicuramente ricercato dagli sviluppatori nel lungo e travagliato sviluppo, è rappresentato dall'empatia che il giocatore prova per il piccolo Otus. Vestire i panni di un protagonista deriso e maltrattato da tutti trasforma l'intera avventura in una continua ricerca di riscatto. Anche l'aver reso muto il protagonista rappresenta una scelta stilistica importante dal momento che il piccolo handicap rende il nostro gufo ancora più debole e quindi bisognoso d'affetto, anche perché, il più delle volte, lo vedremo subire dei rimproveri per colpe che non gli appartengono. In realtà questo continuo accanirsi contro di lui ci permette di renderci conto quasi immediatamente del suo enorme potenziale, perché come spesso accade sono gli insospettabili a riuscire a fare grandi cose. Di conseguenza ogni passo dell'avventura, ogni avanzamento nel percorso e ogni piccola conquista, finisce con il rappresentare un piccolo tassello necessario per il completo riscatto del nostro Otus.
Anche l'intera narrazione si divincola bene, con dialoghi divertenti e con un livello di difficoltà che pur tendente al basso (salvo sporadiche situazioni) riesce comunque a divertire senza mai scadere nella frustrazione o nella ripetitività. La componente esplorativa, pur se non siamo ai livelli di un free roaming (i percorsi sono tutto sommato abbastanza guidati), comunque ci presenta un mondo grande, vario e assolutamente bello da vedere e da scoprire. Le boss fight sono spettacolari e tutte da giocare con guardiani di fine livello da affrontare sempre in modo diverso e obbligatoriamente dopo averne individuato i punti deboli.
PIXEL ART A GO-GO
La pixel art presente nel gioco è responsabile del lungo sviluppo richiesto dal prodotto. Con una precisione molto accurata i ragazzi norvegesi di D-Pad Studio hanno disegnato fondali e sprite di gioco pixel per pixel ponendosi forzatamente dei limiti sulla scelta dei colori proprio per conferire a Owlboy un aspetto un po' retrò. L'obiettivo, comunque, è stato centrato in pieno: il gioco presenta un comparto grafico semplicemente spettacolare, con fondali superlativi e sprite ottimamente disegnati. Ottime anche le animazioni, fluide e precise al punto giusto così come la colonna sonora realizzata per l'occasione in grado di offrire ben 67 tracce diverse, tutte piacevoli da ascoltare (tanto da far prendere in considerazione la possibilità di investire nella collector's edition che ci offre la soundtrack completa).
Il gameplay si presenta bene, intuitivo ed appagante, quasi mai difficile per una longevità che si attesta dalle 7 alle 10 ore a seconda della bravura del giocatore. Forse da questo punto di vista ci si poteva attendere qualcosa in più anche perché Owlboy è di quei giochi che vorremmo non finissero mai. La sensazione è quella che il tutto sia stato realizzato in maniera artigianale dagli sviluppatori che, lo ricordiamo, non hanno potuto beneficiare di grandi risorse economiche, ma il bello del prodotto è proprio lì: così come a volte preferiamo un manufatto ad un prodotto costruito in fabbrica, proprio per apprezzarne la genuinità, anche Owlboy ci trasmette la stessa sensazione.
Siamo alla presenza di un gioco in grado di divertire, di farsi apprezzare per la bellezza del comparto tecnico e soprattutto di farci innamorare del suo protagonista. Per gli appassionati dei platform è un gioco da provare assolutamente senza alcuna discussione.
Modus operandi: abbiamo vissuto le vicissitudini di Otus e dei suoi tre comprimari grazie ad un codice datoci dagli sviluppatori. Vi ricordiamo che il gioco è in arrivo su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch il prossimo 13 febbraio 2018, anche in versione fisica che sarà distribuita nel nostro paese da Bandai Namco Italia.
Con una grafica stupenda in pixel-art, un protagonista simpatico e un comparto tecnico di ottima fattura, Owlboy arriva sul mercato dopo uno sviluppo lungo e travagliato. L'attesa è stata comunque ripagata con un risultato finale di tutto rispetto che non ha nulla da invidiare a prodotti più blasonati anzi, senza alcun dubbio, si attesta a livelli qualitativi molto alti. Se amate il genere dovete assolutamente dare una possibilità al piccolo Otus, guidandolo nella sua voglia di riscatto: non ve ne pentirete assolutamente.