Recensione PC
Titolo del gioco:
The Legend of Heroes: Trails In The Sky the 3rd
Anno di uscita:
2017
Genere:
JRPG (gioco di ruolo giapponese)
Sviluppatore:
Nihon Falcom
Produttore:
XSEED Games, Marvelous USA Inc.
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows XP - Processore: Pentium III 550 MHz - Memoria: 512 MB di RAM - Scheda video: 32 MB VRAM, acceleratore 3D compatible con DirectX 9.0c - DirectX: Versione 9.0c - Memoria: 5 GB di spazio disponibile - Scheda audio: compatible con DirectX 9.0c
  •  Trails In The Sky the 3rd rappresenta l'ultimo capitolo dei Trails ambientata nella regione di Liberl
  • Questa volta il protagonista sarà Kevin Graham
  •  Il sistema di combattimento sarà gestito a turni secondo una visuale isometrica
  •  Sepith e Orbment potranno essere acquisiti anche come ricompense dopo aver vinto una battaglia
  •  Esplorando i vari dungeon di Phantasma, troveremo queste colonne di luce che serviranno come checkpoint e punto di ristoro
  •  Nell'hub centrale si potranno acquistare vari oggetti e anche riempire, non sempre, totalmente la barra CP
  •  La struttura di Phantasma a piani
  •  L'hub centrale nella sua interezza
  •  Le storie secondarie arricchiranno il background narrativo di molti dei personaggi di Trails In The Sky
  •  Tutti e 16 personaggi che comporranno il party di Trails In The Sky the 3rd
Redattore:  Ivan 'MrIvan' Guzzardi                        Pubblicato il:  29/06/2017
Esplora da cima a fondo Phantasma, un luogo appartenente ad un'altra dimensione intrinseca di pericoli e di spiacevoli verita'. Riuscira' Kevin a sopravvivere a cio' che ha sempre avuto paura di rivelare...
Un paio di anni fa era comune vedere una moltitudine di videogiochi, soprattutto di origine orientale, che rimanevano ancorati al loro paese di origine senza ottenere alcun tipo di localizzazione occidentale. Un evento che tutt’ora accade per i più svariati motivi, come ad esempio un costo fin troppo elevato per la traduzione affiancata ad una paura che le vendite non arrivino al valore atteso. Seppur questo problema sia oggi presente in maniera ridotta grazie a delle semplificazioni riguardanti la distribuzione di questo media (parliamo anche di piattaforme come Steam che ha aiutato il mercato indipendente ad espandersi. -NdR), ancora oggi paesi come il Giappone ci vanno con la mano leggera quando devono esportare un loro videogioco in Occidente.

Il titolo che stiamo per recensire fa proprio parte di questa categoria. The Legend of Heroes: Trails In The Sky the 3rd, videogioco sviluppato da Nihon Falcom, è un titolo che è approdato nella piattaforma di Valve il 3 maggio ma che è stato sviluppato originariamente nel 2007. Quindi stiamo parlando di un gioco che ha ottenuto una localizzazione occidentale dopo ben 10 anni dalla sua data di uscita in Giappone, ritenuta possibile grazie alla fiducia (arrivata abbastanza in ritardo) dal publisher XSEED.

CRY FOR ME...

The Legend of Heroes: Trails In The Sky the 3rd (che da ora in poi abbrevieremo in the 3rd per comodità) appartiene ad un universo narrativo immenso che ancora oggi è in continua evoluzione. Infatti i The Legend Of Heroes, a partire dal primo capitolo di Trails In The Sky (uscito originariamente in Giappone nel 2004 e portato in Europa su PSP nel 2011 e su PC nel 2014. -NdR), hanno concentrato tutta la loro storia sul continente di Zemuria, facendo poi uscire diverse saghe intrecciate tra di loro ambientate nello stesso mondo ma in regioni differenti. Per farvi un esempio, Trails In The Sky è ambientato nella regione di Liberl mentre l’attuale Trails Of Cold Steel (arrivato al suo secondo capitolo, con il terzo attualmente in sviluppo. -NdR) è ambientato nella regione di Erebonian. Entrambi fanno parte di Zemuria e seppur abbiano trame di base differenti, molte vicende ed intrecci fanno sì che siano collegate tra di loro.

La storia di the 3rd comincia 6 mesi dopo la conclusione del secondo capitolo e cerca di far avere al giocatore una prospettiva diversa del mondo di Zemuria. Dato che la storia di Estelle e Joshua si è conclusa con il capitolo precedente, il ruolo di protagonista principale passa a Kevin Graham, un ragazzo facente parte della chiesa di Septian che è stato già introdotto come personaggio del party durante l’avventura dei due protagonisti precedenti. Dopo le vicende accadute 6 mesi fa, la Chiesa incarica Kevin di investigare e raccogliere un artefatto importantissimo proprio nella regione di Liberl. Qui incontrerà una sua vecchia conoscenza che gli darà una mano durante questa missione: la sua amica d'infanzia Ries Argent ed entrambi, appena preso possesso dell’oggetto in questione, rimarranno intrappolati in una sorta di altra dimensione con leggi della fisica differenti da quelli del mondo normale. I due adesso dovranno scoprire quali segreti cela questo posto, chiamato Phantasma, mentre il luogo stesso scaverà nella psiche di Kevin man mano che egli si inoltrerà più in profondità, rivelando spiacevoli verità.

A dispetto di quanto possa sembrare all’apparenza, la storia di the 3rd è molto matura e cupa, con una narrazione che sfocerà molte volte in argomenti molto seri. Oltre all’approfondimento che il gioco darà alla figura di Kevin, si otterranno nel corso dell’avventura una moltitudine di informazioni riguardante il continente di Zemuria che porteranno the 3rd ad essere un capitolo fondamentale per chi vuole approcciarsi ai successivi giochi della saga di Trails. Quindi abbiamo di fronte non solo il seguito di Trails In The Sky SC ma anche un assaggio di ciò che il giocatore dovrà affrontare nelle successive saghe di questo brand.

MAY THE 3RD BE WITH YOU

Il sistema di combattimento rimane pressoché inalterato dai capitoli precedenti, con una visuale che si posiziona in maniera isometrica e che permette al giocatore, durante il proprio turno, di eseguire diverse azioni. Utilizzando un semplice ma efficace sistema a turni, i personaggi del party potranno muoversi secondo uno schema a scacchiera per poi eseguire diverse tipologie di attacchi che vanno dal classico colpo fisico fino all’utilizzo di Arts e Craft. Le prime sono vere e proprie magie rese possibili grazie agli Orbment (di cui a breve parleremo) mentre gli attacchi Craft sono delle mosse speciali che consumano una particolare barra chiamata CP che aumenterà ogni qualvolta colpiremo un avversario o ci verranno inflitti dei danni (o semplicemente potremmo riempire tale barra utilizzando degli oggetti speciali. -NdR). Ogni personaggio del gioco avrà i suoi attacchi speciali esclusivi che sfoceranno nell’S-Craft che, consumando l’intera barra CP, attiverà una super mossa finale in grado di colpire il nemico (o più nemici) con una quantità enorme di danno, rendendo il combattimento, il più delle volte, molto più semplice.

Anche se i personaggi possiedono già statistiche e abilità pre-impostate, il giocatore potrà comunque modificarli a proprio piacimento utilizzando, come abbiamo scritto prima, la tecnologia degli Orbment. Questi cristalli sono alla base del funzionamento di tutta la tecnologia che popola il continente e vengono utilizzati anche nella vita quotidiana per le faccende più basilari, fino ad un utilizzo più particolare in ambito militare. Grazie a questo potere, i personaggi potranno utilizzare le Arts e quindi compiere vere e proprie magie. Ed è qui che il giocatore potrà modificare e aggiungere nuove statistiche e nuovi attacchi ad ogni personaggio presente nel party, acquistando e incastonando questi cristalli per ricevere effetti e abilità diversi, permettendo una totale diversificazione che porti un vantaggio considerevole in battaglia. Si potranno rendere alcuni personaggi molto più potenti con il danno fisico a discapito della difesa o magari personalizzarli in modo da aumentare la velocità e riuscire ad attaccare prima di tutti e così via, senza contare che si potranno creare tranquillamente degli ibridi per avere un party che sappia fare di tutto e di più.

Insomma, seppur il sistema di combattimento di per se non sia nulla di troppo elaborato, grazie agli Orbment e, quindi, alla possibilità di modificare le statistiche e le abilità di ogni singolo membro del party, il gioco acquisisce una certa profondità che farà divertire anche i neofiti del genere. La difficoltà nell’insieme è abbastanza bilanciata il più delle volte, andando leggermente verso il basso se si gioca al livello di difficoltà Normale.

SOLE, LUNA E STELLA

Ciò che rende diverso the 3rd rispetto ai precedenti capitoli della saga è la diversa prospettiva di narrativa e di gameplay che il gioco possiede, soprattutto per quanto riguarda il mondo dove esso è ambientato. I primi due Trails In The Sky erano strutturati come classici JRPG, ossia con un mondo da esplorare, città da visitare, persone con cui conversare e così via. Il terzo capitolo, invece, si allontana dallo standard classico dei giochi di ruolo giapponesi per introdurre una disposizione più da dungeon crawler. Phantasma sarà costituita a piani, con ogni livello che presenta una diversa sfida e mappa che il giocatore dovrà superare e che vanterà diversi checkpoint inseriti in punti strategici utilizzabili per ricaricare HP e MP del party. Inoltre sarà possibile tornare in qualunque momento, tramite teletrasporto, al piano iniziale di Phantasma che fungerà da hub centrale per rifornirsi di oggetti, armi, equipaggiamento e altro ancora, oltre ad avere la possibilità di trovare documenti extra per espandere la lore del mondo di Zemuria e parlare con tutti i membri del party.

Grazie alla diversa conformazione di questo luogo, nel corso del gioco sarà possibile reclutare diversi personaggi più o meno importanti riuscendo a coprire, man mano che si andrà avanti, l’intero cast di Trails In The Sky. Stiamo parlando di ben 16 personaggi da gestire in un party che può essere composto da solo 4 elementi. Sebbene questa scelta possa sembrare a dir poco confusionaria con il rischio di ritrovarsi membri totalmente lasciati indietro per il poco utilizzo, gli sviluppatori sono riusciti nell’ardua impresa di gestire tale situazione in maniera esemplare. Infatti durante l’esplorazione dei vari dungeon ci troveremo di fronte ad innumerevoli sfide e situazioni particolari dove si dovranno cambiare continuamente membri del party, facendo in modo che, a turno, tutti vengano utilizzati almeno un paio di volte. Inoltre la gestione dell’esperienza è bilanciata in modo efficiente e livellare i personaggi con il livello più basso richiederà un livello di grinding basso che risulterà, quindi, piacevole. In parole povere il gioco vi costringerà molte volte a dover cambiare membri del party e tale scelta vi porterà al volere sperimentare diverse strategie e accoppiate al fine di riuscire a trovare una combinazione adatta a qualsiasi situazione.

L’elemento forse più importante dal punto di vista del gameplay ma soprattutto dal punto di vista narrativo, è la presenza di tre tipologie di porte che troveremo sparpagliate nei diversi piani di Phantasma. Grazie al pretesto che questo luogo scava nella psiche dei personaggi rinchiusi all’interno di esso si sono generate delle porte contenenti diversi ricordi che, se aperte, riveleranno dei retroscena particolari del mondo di gioco e, soprattutto, di alcuni personaggi. Soddisfacendo i requisiti di apertura (come ad esempio far aprire la porta ad uno specifico personaggio o avere un oggetto particolare nell’inventario. -NdR), questi portali si apriranno e, seppur in teoria siano di natura secondaria, nella pratica riveleranno elementi di trama di vitale importanza. Si dovranno ringraziare queste aperture se alcuni dei misteri di Trails In The Sky verranno risolti, oltre al fatto che verranno approfonditi diversi background di alcuni personaggi con risvolti narrativi che, addirittura, sfoceranno in veri e propri colpi di scena che riusciranno a far rabbrividire e commuovere i giocatori, in particolare quelli che conoscono la storia dei precedenti capitoli. Non solo, molte di queste storie “secondarie” anticiperanno diverse situazioni narrative che verranno ampliate nei successivi seguiti (alcuni elementi di trama presenti, ad esempio, in Trails Of Cold Steel verranno anticipati proprio in the 3rd. -NdR).

Nello specifico, abbiamo tre diverse porte che si differenzieranno in base al proprio simbolo: Quelle raffiguranti una luna riguarderanno storie che avranno una durata alta, quelle con il simbolo della stella saranno ministorie che avranno una durata breve e per ultimo abbiamo quelle con il simbolo del sole che, invece, saranno totalmente diverse e saranno costituite da minigiochi con un gameplay differente rispetto all’avventura principale, come ad esempio un quiz o un minigioco sulla pesca.

Queste storie secondarie (che, ripetiamo, di secondario hanno poco e nulla. -NdR) non fanno che accrescere il livello qualitativo del titolo che se da una parte, grazie alla sua impostazione da dungeon crawler, si focalizza sul gameplay e l’esplorazione, dall’altra, con questa aggiunta, riesce a creare una narrativa ancora maggiore dei precedenti capitoli che influenzano in modo significativo la profondità dell’intera storia dei Trails.

FLUIDO E ACCATTAVIANTE

Tecnicamente parlando, il gioco non presenta nessun tipo di problema, riuscendo a girare anche su PC più vecchi con una fluidità di 60 fotogrammi al secondo durante l’esplorazione dei vari dungeon. Dal lato grafico il titolo è accattivante con luoghi e edifici strutturati in maniera esemplare e una resa generale in alta definizione (ricordiamo comunque che, seppur il tutto sia stato reso in HD, stiamo comunque parlando di un gioco uscito originariamente nel 2007. -NdR). Vanno segnalati diversi bug di natura grafica, soprattutto per quanto riguarda le scene in cui si vede il cielo dove ogni tanto può capitare di assistere a qualche sfarfallio o di trovare delle linee che delimitano le nuvole e che rovinano la resa della cutscene. Fortunatamente si tratta di pochi casi che non intaccano per nulla il gameplay e che possono essere tranquillamente risolti tramite patch. Anche la longevità si mantiene su livelli decisamente alti, riuscendo ad arrivare anche alle 60 ore se si decide di fare tutto.

Da elogiare anche la colonna sonora che presenta dei brani eseguiti divinamente che rimarranno nella testa del giocatore anche dopo il completamento del gioco. Abbiamo sia nuovi brani che diversi arrangiamenti delle ost dei precedenti capitoli, ottenendo un risultato piacevole che riesce ad aumentare l’atmosfera e la profondità del titolo, creando con facilità momenti di adrenalina o momenti commoventi a seconda della situazione che si sta vivendo.

The Legend Of Heroes: Trails In The Sky the 3rd, nonostante la sua struttura diversa rispetto ai precedenti capitoli, riesce a convincere in pieno sia dal punto di vista del gameplay che nella narrativa, riuscendo ad elevare entrambe le componenti a tal punto che può essere considerato, nonostante la sua età, uno dei migliori giochi del suo genere. Se a questo aggiungiamo anche una grafica deliziosa e una colonna sonora di altissimo livello, otteniamo un titolo che merita di essere vissuto e giocato sia dai nuovi che dai vecchi fan di questa saga.

Un applauso a Nihon Falcom per lo sviluppo e a XSEED che ha permesso, seppur in forte ritardo, la sua uscita in Occidente, sperando che le vendite di questo titolo possano andare bene affinché i restanti capitoli vengano presi in considerazione per un eventuale localizzazione. Stiamo pur sempre parlando di una perla videoludica che per troppo tempo è rimasta nell’ombra e che ora, più che mai, merita di brillare e di farsi conoscere da tutti.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE