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Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 31/03/2016
Quando un'epidemia di vaiolo potenziato mette in ginocchio un'intera citta', c'e' solo una cosa da fare: chiamare gli specialisti della Divisione.
Lo scenario catastrofico di Tom Clancy's The Division lo abbiamo già visto in tante produzioni letterarie e cinematografiche, quello che invece non abbiamo sperimentato finora è un progetto videoludico ambizioso, enorme, nato dalla collaborazione fra Massive Entertainment e gli sviluppatori di Ubisoft e che si propone di diventare un punto di riferimento per l'industria dei videogame.
Come già accennato nella nostra anteprima di qualche giorno fa (e che potete leggere qui) The Division fonde diversi generi di gioco amalgamando alla grande uno sparatutto in terza persona con un gioco di ruolo di tipologia MMORPG (gioco di ruolo online multigiocatore di massa) avventurandosi in un territorio ostile dove lo stesso Destiny di Bungie Software - per un motivo o per un altro - aveva fallito.
EPIDEMIA DI VAIOLO...
La storia del gioco Ubisoft inizia dopo la diffusione di un'epidemia di vaiolo potenziato ad opera di sconosciuti che si sono serviti di una grande quantità di denaro infetto, messo in circolo proprio nel giorno del Black Friday: per chi non lo sapesse il "venerdì nero" arriva negli U.S.A. proprio il giorno successivo a quello del Ringraziamento (celebrato il quarto giovedì di novembre -NdCJ), quando grazie all'enorme quantità di sconti applicati da tutti i negozianti, la gente si riversa per le strade lasciandosi andare al consumismo più sfrenato. Di conseguenza la grande mole di denaro circolante fa da terreno fertile per un virus che viene diffuso proprio attraverso la carta moneta, con il risultato di far precipitare New York nel caos.
Gli uomini della Divisione, un corpo speciale che risponde solo al presidente statunitense, vivono delle vite normali, pronti a rispondere in qualsiasi momento ad una chiamata di emergenza per un attacco bioterroristico. Visto l'esito negativo dell'invio della prima truppa sul campo, viene richiamata una seconda ondata di soldati con lo scopo di riportare l'ordine in città, ed è a questo punto che entriamo in gioco noi.
La premessa narrativa ci viene raccontata all'inizio del gioco con un eccellente montaggio di filmati reali dove, tramite una sequenza di servizi giornalistici, ci viene spiegato cosa è successo e perché ci troviamo lì. Nulla viene detto invece sulle motivazioni, sull'identità dei terroristi e su quello che è successo ai colleghi della Divisione inviati prima di noi: tutte informazioni da scoprire man mano che avanziamo nella trama di gioco. Così come ogni storia ispirata dai romanzi di Tom Clancy ci ha insegnato (basti pensare ai vari Splinter Cell, Ghost Recon e Rainbow Six...-NdR), la parte catastrofica si fonde con sotterfugi, complotti e deviazioni narrative da vero thriller.
IL CAOS IN CITTÀ...
Nella Manhattan oggetto delle nostre esplorazioni avremo a che fare con quattro fazioni diverse di cattivi: i Pulitori, con la mania di incendiare tutto ciò che si trova in giro nella convinzione di debellare la malattia, i Rikers, ex-galeotti evasi dall'omonima prigione (Rikers Island -NdCJ), i Rivoltosi, che saccheggiano e uccidono pur di sopravvivere e il Last Man Battalion, una compagnia militare privata e assoldata dai membri facoltosi di Wall Street per farsi proteggere e poi sfuggita ad ogni tipo di controllo.
Oltre che loro però in giro potremo incontrare anche tante persone comuni, piombate in uno stato di profonda indigenza, le quali chiederanno il nostro aiuto sotto forma di qualche spicciolo oppure di kit medici per curare le loro ferite. Una situazione di degrado apparentemente impensabile ai giorni nostri ma che fa sicuramente riflettere su quanto sia labile in realtà la trama della nostra società contemporanea. L'idea del caos viene rappresentata in modo egregio con un comparto grafico stupendo (come vedremo più avanti) e con una riproduzione di Manhattan fedele in ogni minimo dettaglio. Ne viene fuori un'ambientazione di altissimo impatto con una sensazione di marasma in ogni angolo della città, ormai in balìa di miseria e desolazione.
Capiterà più volte, tra una missione e l'altra, di esplorare gli angoli più remoti della ricostruzione, magari per curiosare in qualche vicolo buio oppure per salire sui tetti e guardare le cose da una prospettiva diversa o semplicemente per gironzolare e dare un'occhiata in giro: da questo punto di vista l'atmosfera di gioco risulta sicuramente appagante.
C'È TANTO DA FARE....
Fin dall'inizio il gioco ci propone tantissime personalizzazioni, anche per la sua componente ruolistica che non rimane in secondo piano rispetto alla parte d'azione. Potremo fin da subito scegliere il sesso del nostro protagonista e personalizzarne l'aspetto, per non parlare poi della curva di crescita del nostro alter ego, vero fulcro della produzione Ubisoft.
Dopo il piccolo tutorial iniziale, necessario per prendere confidenza con i comandi di gioco, ci verrà chiesto di collaborare alla ricostruzione della JTF, ultimo avamposto dove si sono radunati tutti i tutori dell'ordine di ogni tipo e grado rimasti in città. Una volta liberati i responsabili dei comparti medico, tecnologico e sicurezza ci verranno proposte tantissime nuove missioni, ognuna delle quali disponibile e indicata per un determinato livello raggiunto o meno dal nostro personaggio.
La città di Manhattan risulta divisa in quindici quartieri, ognuno dei quali richiede però un level cap ben preciso: ogni volta che completiamo il gruppo di missioni richieste in un quartiere, in concomitanza con l'avanzamento di livello, potremo accedere a un altro alla nostra portata, e così via fino al raggiungimento del massimo, finora impostato a 30. Il quartier generale sito in Pennsylvania ci viene mostrato a seconda di come lo abbiamo sviluppato e/o potenziato, nel senso che ogni giocatore lo vede in modo diverso a seconda del suo livello di personalizzazione. Oltre alle missioni principali essenziali per procedere nella narrazione, imperniate sui tre dipartimenti da potenziare all'interno del quartier generale, ci vengono proposte anche tantissime missioni secondarie in cui dovremo liberare ostaggi, trovare persone scomparse e così via, oltre agli incontri che ,a fronte di combattimenti, ci premieranno con denaro, punti esperienza e risorse necessarie per potenziare i dipartimenti. Il tutto è facilmente accessibile grazie alla bellissima mappa olografica presente nel menù di gioco.
Naturalmente ci sono poi tantissimi oggetti collezionabili sparsi per l'intera città, come manuali, registrazioni e tantissimo altro. Per il completamento della campagna principale ci vorranno all'incirca 20 ore di gioco ma va da sé che missioni secondarie e collezionabili spingono sensibilmente questo limite verso l'alto.
TANTISSIME PERSONALIZZAZIONI...
Procedendo nel gioco e completando le varie missioni potremo personalizzare il nostro quartier generale ma soprattutto far evolvere il nostro alter ego. Questa parte ruolistica riveste un'importanza fondamentale; di conseguenza non ci troviamo di fronte a un semplice sparatutto. Ci verranno offerte ben 12 abilità attive da assegnare a due a due ai tasti dorsali del nostro controller per poi utilizzarle in battaglia. Ognuna di queste avrà a disposizione ben quattro modifiche che ne influenzeranno profondamente l'efficacia. Ci sono poi i talenti, da assegnare a degli slot da sbloccare nel corso del gioco, e i vantaggi che invece rimarranno sempre attivi.
L'alternanza di abilità e talenti con altre a disposizione farà la differenza, dal momento che il nostro eroe potrà cambiare le abilità acquisite anche in corsa, ad esempio durante un combattimento. Inoltre potremo far tendere le capacità del protagonista verso la pratica sanitaria oppure quella tecnologica o strategica a seconda del gruppo di amici che giocano con noi, nel tentativo di creare un team completo sotto ogni aspetto. La stessa cura è stata dedicata alla personalizzazione delle armi, grazie a degli oggetti trovati in giro durante le missioni, oppure costruite con il metodo fai-da-te, seguendo dei progetti ottenuti durante il gioco. Questo tipo di crafting delle armi risulta molto accurato e particolarmente intuitivo anche se, a parte alcune eccezioni come il fucile a pompa e il fucile di precisione, le altre armi finiscono per assomigliarsi un po' tutte, per esempio i mitragliatori, che - se si escludono piccole differenze sulla cadenza di fuoco o sulla maneggevolezza dell'arma - hanno più o meno lo stesso effetto sul campo.
Una volta raggiunto il livello 30 e potenziati tutti i dipartimenti, potremo gestire tutte le variabili possibili, quindi a differenza di giochi come Destiny diventerà inutile creare daccapo un altro personaggio. Questo tipo di approccio da parte degli sviluppatori incide in maniera negativa sulla longevità di gioco, a meno che non vengano rilasciati dei contenuti scaricabili in grado di ridare vigore all'esperienza di gioco, per chi è arrivato ormai al livello massimo.
LA DARK ZONE
La Zona Nera è il vero e proprio punto di incontro per chi vuole cimentarsi nel gioco PvP (giocatore contro giocatore): è stata in questi giorni al centro di diverse polemiche per via di alcuni utenti i quali, sfruttando dei trucchi, vi si sono presentati con un arsenale impossibile da affrontare. In realtà non sappiamo se i giocatori incontrati siano amichevoli o ostili, e questo ci costringe ad affrontare quest'area con la giusta circospezione e soprattutto una volta che il nostro personaggio abbia raggiunto un level cap decente. Un po' come il Bronx che ci viene mostrato nei film nella Zona c'è di tutto, soprattutto delinquenti della peggior specie pronti a farci la pelle per portarci via le risorse tanto faticosamente conquistate. Come accennato nell'anteprima del gioco, potremo farci prelevare in qualsiasi momento, con il rischio però di allertare i nostri nemici e quindi di subire qualche imboscata sul punto di raccolta. Uccidere un altro giocatore ci trasformerà comunque in ricercati, con il risultato che parecchi altri verranno a darci la caccia per renderci il favore.
Inizialmente la Zona Nera risulta divisa in aree, ognuna delle quali è dedicata al level cap raggiunto (ZN1 fino al livello 12 per giungere alla ZN6 fino al livello 30), mentre chi è arrivato al massimo dell'evoluzione potrà accedere ovviamente a tutte con l'intelligenza artificiale dei personaggi controllati dalla CPU, che si adatta automaticamente al nuovo status del giocatore.
Girovagare per la Zona è sicuramente divertente, grazie alla sempre ottima atmosfera di gioco e alla paura che ci accompagna ad ogni passo, per non parlare poi della diffidenza verso gli altri che ci induce a non fidarci di nessuno. Tuttavia gli sviluppatori dovrebbero puntare un po' di più su quest'area, ad esempio con l'aggiunta di qualche missione strutturata, al momento mancante.
QUANTA BELLA ROBA...
The Division centra abbastanza gli obiettivi prefissati dagli sviluppatori. Il gioco risulta bello, spettacolare, con un comparto grafico davvero eccellente e con una tenuta del frame rate che non scende sotto i 30 fotogrammi al secondo grazie all'ottimo motore di gioco: lo Snowdrop Engine, in grado di gestire degnamente un gran numero di poligoni.
PATCH 1.02
In questi giorni è stata rilasciata un'imponente patch (1.02) di ben 2.7 GB in grado di apportare parecchie correzioni al gameplay di The Division. Sul sito ufficiale, e precisamente qui, è possibile leggere tutte le correzioni apportate. Per la versione Xbox One si tratta di piccoli bug che sono stati corretti, mentre molto è stato fatto per la meccanica di gioco in generale su tutte le versioni. Gli sviluppatori si sono dimostrati efficienti quindi alle tantissime segnalazioni ricevute dalla comunità di videogiocatori subito dopo l'uscita del prodotto, speriamo che continuino così.
La ricostruzione di Manhattan è davvero certosina, con spettacolari giochi di luci ed ombre che contribuiscono a creare una splendida atmosfera. Basta girarsi attorno per apprezzare la cura posta in ciò dagli sviluppatori: i riflessi della luce sull'asfalto bagnato, la neve ai bordi della strada, per non parlare delle variazioni di luce al tramonto oppure all'alba. Il ciclo giorno/notte e quello meteorologico (da segnalare in particolare la tempesta di neve) incidono sulla difficoltà di gioco, al di là dell'impatto visivo: infatti affrontare missioni al buio oppure in una tormenta sarà ben diverso dal farlo in condizioni atmosferiche ideali, soprattutto per l'influenza esercitata sulla capacità di mira nei confronti degli avversari.
The Division punta moltissimo sull'azione frenetica e sui ripari presenti nell'area di gioco. Ciononostante, non si adatta a chi è abituato a caricare a testa bassa gli avversari sperando di uscirne vincitore. Infatti, anche se l'intelligenza artificiale presenta qualche piccola lacuna di tanto in tanto, i nostri nemici proveranno ad accerchiarci, a sorprenderci alle spalle, e soprattutto ci attaccheranno in gran numero. Un minimo di ragionamento quindi può fare la differenza fra una missione completata oppure no.
L'adattamento dinamico della CPU al nostro level cap è evidente, così come l'aumento delle forze ostili se affrontiamo una determinata missione in cooperativa piuttosto che singolarmente. Il comparto sonoro presenta un buon doppiaggio in italiano, anche se qualcosa di meglio si poteva fare per le colonne sonore di accompagnamento.
Gli aspetti negativi riguardano il comportamento delle gang, parecchio simili fra di loro, così come il comparto narrativo poco profondo, che si perde un po' avanzando nel gioco. Inoltre le missioni tendono eccessivamente ad assomigliarsi, parimenti, come già visto, ad alcune tipologie di armi.
Preso nel suo insieme però The Division se la cava egregiamente grazie ad un gameplay all'altezza, ad una realizzazione tecnica di alto livello e a tantissima "roba" posta nel "calderone", in grado di impegnare anche i giocatori più esperti per diverso tempo. Bisognerà vedere se gli sviluppatori sapranno supportare la comunità di gioco nei mesi a seguire anche per evitare quanto successo con Destiny.
Modus Operandi:abbiamo potuto affrontare l'epidemia, affrontare pericolose sparatorie ed introdurci nella Zona Nera grazie ad un codice Xbox LIVE fornitoci da Ubisoft Italia.
Tom Clancy's The Division è un progetto molto ambizioso che, al momento della sua uscita, soddisfa abbastanza tutte le aspettative suscitate durante lo sviluppo. Un ottimo comparto tecnico e tantissime missioni da portare a termine, così come il giusto equilibrio fra uno sparatutto in terza persona e un gioco di ruolo ne fanno un titolo sicuramente consigliato per tutti gli appassionati del genere. Inoltre ci sono le basi per integrazioni e migliorie future che potranno solamente arricchire l'esperienza di gioco e limare i piccoli difettucci presenti al momento.
Manhattan ha bisogno di voi... cosa state aspettando ?