Recensione PC
Titolo del gioco:
Metro 2033
Anno di uscita:
2010
Genere:
FPS survival horror
Sviluppatore:
4A Games
Produttore:
Distributore:
THQ Italia
Multiplayer:
No
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Intel Core Duo o equivalente, 1GB di RAM, scheda video 8800GT o superiore
  • Strani funghi e piante luminescenti crescono in giro per la metropolitana di Mosca...
  • Questa strana entità elettrica non ci farà niente... se stiamo fermi. Altrimenti, come scopriranno alcuni mostri nel giro di pochi minuti, è letale...
  • Infilati sotto un carrello, ecco che vediamo una auto-citazione: il libro di Metro 2033, da cui deriva il videogioco...
  • A bordo di un carrello armato e corazzato ci facciamo largo tra le rotaie, cercando di distruggere i mezzi nemici prima che questi distruggano noi.
  • Altre strane creature/piante biologiche: queste addirittura respirano...
  • Interessante esempio del dettaglio degli oggetti in-game: questo generatore ha un motore bicilindrico contrapposto perfettamente riprodotto, incluse le aste delle valvole...
  • Vagando nei tunnel, ecco che vediamo un condotto di aerazione, inattivo ormai da decenni. Il bambino che ci stiamo portando dietro è meravigliatissimo di aver visto il cielo.
  • Entrata a Polis, la stazione più grande e difesa della metropolitana moscovita.
  • Foto altamente pittoresca... mentre noi stiamo per essere trascinati a una riunione d'emergenza (da cui la mano che ci sta per acchiappare).
Redattore:  Lucio 'Fallingwater' Libertini                        Pubblicato il:  29/06/2010
Nel 2033, i tunnel della metropolitana di Mosca non servono più per spostarsi ma per sopravvivere...
La storia di Metro 2033 comincia come tante altre: siamo nel futuro (riuscite a indovinare in che anno?); anni fa la tanto temuta terza guerra mondiale è cominciata e finita, e l'uso delle testate atomiche ha ridotto il mondo a una infinita distesa di rovine radioattive.

Il protagonista del gioco è Artyom, un giovane moscovita nato pochi giorni prima della guerra.
Rifugiatisi nella metropolitana della città poco prima degli attacchi nucleari, lui e alcune migliaia di altre persone sono riuscite a sopravvivere alla guerra, e da allora conducono la loro esistenza interamente sottoterra. La metropolitana è infatti rimasta l'unica area in cui è possibile la vita, in quanto al di fuori l'aria è tossica e il terreno è radioattivo.
Le varie stazioni sono diventate cittadelle a tutti gli effetti: gli abitanti si muovono tra le varie aree con carrelli a motore, sfruttando i vecchi binari che corrono sotto tutta la città, e le difendono dagli occasionali attacchi dei nosalises - animali mutati dalle radiazioni, feroci, spietati e affamati.
Alcuni degli abitanti di questa triste realtà non si sono neanche mai spostati dalla loro stazione di origine: è questo il caso di Artyom, che per vent'anni è rimasto nella stazione di Exhibition. Ma qualcosa sta cambiando... girano infatti voci su una nuova minaccia: un misterioso nuovo tipo di creature mutanti di origine sconosciuta, che si dice siano fortissime e capaci di portare alla pazzia per la loro sola presenza. Un incontro con un membro dei Ranger (tra i pochi che osano avventurarsi per le rovine della città), e una promessa fattagli, cambiano la vita di Artyom, che presto si trova a compiere un lungo e pericoloso viaggio nei tunnel della metropolitana. La destinazione è la megastazione di Polis, e l'obbiettivo è di portar luce su questo misterioso nuovo nemico...

GAMEPLAY

Metro 2033 risulterà familiare a chiunque abbia mai giocato a un FPS, ma vanno segnalate alcune modifiche apportate al gameplay.

Per cominciare, è presente un sistema di commercio che permette a Artyom di comprare munizioni, nonchè oggetti e particolari versioni di armi che altrimenti non si troverebbero in giro. La differenza rispetto a ciò che si è già visto in mille altri giochi è che i soldi non sono altro che... munizioni.

Già, perchè le munizioni di alta qualità rimaste da prima del conflitto sono poche e certo non aumentano. I sopravvissuti forgiano continuamente proiettili e cartucce con cui soppiantarle, ma i rudimentali metodi usati non possono competere con le macchine industriali pre-conflitto, e il risultato è che le munizioni disponibili in abbondanza sono di qualità inferiore e danneggiano parecchio meno.
Di conseguenza, quelle pre-guerra sono diventate sempre più preziose nel corso degli anni, tanto che ora vengono usate come moneta locale. Se da un punto di vista realistico questa logica fa acqua da tutte le parti, dal punto di vista del gameplay offre una scelta tattica importante: usare le munizioni standard facendo danno ridotto, o danneggiare il doppio con quelle militari perdendo soldi?

Un altro elemento interessante del gameplay è dato dalla necessità di utilizzare alcuni gadget nel corso del gioco. Ad esempio, utilizzando la maschera antigas (vitale ogniqualvolta ci avventureremo all'esterno) non abbiamo un comodo contatore su schermo che ci dice quanta aria ci rimane: dovremo guardare il nostro orologio, che ha 3 segmenti di diverso colore indicanti appunto quanto ancora si può respirare utilizzando il filtro corrente. Un altro gadget è la bussola: questa ci indica sempre la direzione da seguire per arrivare al nostro obbiettivo corrente, cosa spesso utile in quanto il gioco è sprovvisto di una mappa. Un altro ancora è il generatore per la torcia. Abbiamo infatti una lampada che possiamo usare per vedere meglio in zone buie, ma la batteria non è eterna, e a distanza di alcuni minuti è sempre conveniente usare il generatore a manovella per ricaricarla.

Metro 2033 permette spesso di giocare in modo stealth, ovvero cercando di non farsi vedere dai nemici e, quando necessario, di eliminarli silenziosamente, in modo da ridurre il loro numero senza provocare allarmi. A questo fine disponiamo di diverse armi con silenziatore, nonchè di un LED sull'orologio che cambia colore (verde, giallo, rosso) a seconda di quanto siamo esposti alla luce. E' inoltre possibile eliminare buona parte delle fonti di luce (le lampade, per esempio, possono essere spente o rotte a colpi di arma da fuoco), in modo da facilitarsi le cose.

Lo scopo delle fasi stealth sarebbe quello di superare le aree con nemici umani riducendo la quantità di combattimento necessaria, ma personalmente in questi casi uccido comunque sempre tutti. Eliminare la totalità dei nemici da una mappa senza che questi si accorgano di niente è una sfida che regala notevoli soddisfazioni...

La modalità stealth non è strettamente necessaria: volendo si può tranquillamente prendere un'arma rumorosa e far piazza pulita di nemici farcendoli di piombo senza tante cerimonie. Questo stile di gioco è però notevolmente più difficile, in quanto appena l'allarme viene alzato (e succederà al primo sparo) anche i nemici si dedicheranno con entusiasmo alla farcitura di Artyom...

In varie aree è necessario combattere con mostri vari e entità non umane assortite; in questi casi lo stealth non è contemplato, mentre è consigliabile avere armi molto potenti.

A proposito di armi: la scelta non è molto vasta (molte armi sono versioni accessoriate di modelli già presenti), e buona parte di quelle presenti finiranno per essere usate molto poco in attesa di trovare qualcosa di meglio. L'inventario è diviso in 4 slot: armi da taglio, pistole, fucili d'assalto e armi speciali; ogni slot può contenere una sola arma. Ho trovato abbastanza fastidioso che i fucili di precisione ad aria compressa siano nella categoria speciale così come i fucili a pallettoni, il che impedisce di avere allo stesso tempo un fucile di precisione e uno shotgun, almeno fino a metà gioco quando si renderà disponibile un fucile d'assalto molto preciso con cannocchiale. Avrebbe avuto più senso avere i fucili di precisione nella stessa categoria dei fucili d'assalto...

La reperibilità di munizioni non è mai un problema, in quanto durante l'avventura si trovano miriadi di cadaveri (già esistenti o "creati" da noi) da cui prelevare i colpi inutilizzati. Grazie ai vari negozianti è anche possibile convertire munizioni che non si utilizzano in munizioni militari da usare a piacimento.

ATMOSFERA

I giochi ambientati in epoche postnucleari hanno solitamente grandi potenzialità atmosferiche, e Metro 2033 non è da meno. Per la maggior parte del tempo si è sottoterra, in cunicoli bui e infestati non solo da umani molto cattivi e mostri assortiti, ma anche da misteriosi fenomeni e fantasmi del passato. Il risultato è una costante sensazione di tensione che sicuramente rende il gioco poco consigliato a chi soffre di cuore. Quando poi si esce all'aperto ci si trova a ammirare le rovine desolate di Mosca, con edifici diroccati, veicoli abbandonati ovunque e anche alcuni inaspettati flashback/allucinazioni, in cui per un attimo si vede il luogo com'era prima della guerra.

Il tutto rende Metro 2033 un gioco estremamente immersivo, che in molte situazioni fa sembrare veramente di trovarsi sul luogo.

PROBLEMI E FRUSTRAZIONI

Metro 2033 ha un problema abbastanza serio: la rappresentazione realistica delle condizioni all'esterno. Ogni volta che si andrà fuori dalla protezione della metropolitana, infatti, bisognerà indossare la maschera antigas, unico mezzo che rende Artyom capace di sopravvivere alle schifezze lasciate nell'aria dalle armi usate durante la guerra. Il problema è che la maschera non è eterna, e nemmeno lo sono i filtri che usa. Questo significa che se si subiscono abbastanza danni la maschera si danneggerà fino a rompersi completamente: a questo punto se non si potrà trovare un ricambio in tempi brevissimi... game over. Inoltre, la godibilità dei livelli esterni è compromessa dalla necessità di doversi costantemente dedicare alla ricerca dei suddetti filtri. Questo costringe il giocatore a sbrigarsi per non asfissiare proprio nei livelli in cui invece sarebbe più bello prendersela comoda e gustarsi l'atmosfera.

Anche Metro 2033 poi soffre dell'ormai tristemente diffuso problema dei checkpoint. Niente quicksave, e non sempre i checkpoint sono abbastanza vicini tra loro da evitare notevoli dosi di frustrazione.

ASPETTI TECNICI

La grafica di Metro 2033 è veramente ottima: gli ambienti sono riprodotti molto accuratamente, e anche i tunnel della metro sono pieni di piccoli dettagli che rendono più ricca l'atmosfera (come le strane creature luminose appiccicate alle mura). L'audio è degno di altrettanta lode: ogni stridio metallico, ogni gocciolio d'acqua, ogni lontana corrente d'aria che si sente mentre si gira nei bui tunnel aumentano la tensione.
L'engine non è molto fluido (suggerimento: riducete la qualità delle ombre), ma è stabile e non ha mai dato problemi di crash al desktop.
La giocabilità di Metro 2033 è discreta, ma il suo punto di forza è indubbiamente l'atmosfera. Se siete disponibili a ignorare qualche problema di gameplay per godervi l'esperienza di Mosca postnucleare, Metro 2033 fa per voi.
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