Sistema operativo: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 (64-bit solamente) - CPU: Intel Core 2 Extreme CPU QX6850/AMD A8-3870k (CPU Quad Core) - Memoria: 6 GB di RAM - Scheda video: Nvidia GTX 660, AMD Radeon 7870 - DirectX 11 - HD: 35 GB di spazio libero - Prezzo € 29,99
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci SareriPubblicato il: 30/08/2017
Un gruppo di persone contro un altro: buoni contro cattivi. Unica caratteristica in comune...le botte da orbi.
Gli sparatutto competitivi altrimenti detti shooter arena non sono giochi adatti a tutti, semplicemente perché al di fuori dei canoni convenzionali con i quali siamo abituati a definire un videogioco. Trama, grafica, sonoro, gameplay e tutti gli altri parametri risultano in questo genere di prodotti abbastanza alterati dal momento che ci troviamo di fronte a una netta predominanza della componente action a discapito di tutto il resto. Di capolavori in grado di offrire un certo bilanciamento di tutte le componenti ce ne sono pochi per la verità, basti citare Overwatch oppure lo stesso Quake Arena ("Quake Champions", disponibile su Steam in accesso anticipato, potrebbe diventare un'altro titolo di grande richiamo. -NdNew_Neo) veri capisaldi del genere in grado di offrire una storia alla base del gameplay e un'ottima caratterizzazione dei personaggi.
Gli shooter arena puntano tutto sulla componente online e sul gioco in cooperativa, proponendo una serie di sfide da affrontare insieme ad altri ragazzi presenti sul web contro un gruppo di altre persone che invece impersonano la fazione opposta: è come una sorta di "guardie e ladri" dove si può scegliere di volta in volta a qualche schieramento appartenere. Mentre alcuni giochi come Destiny prevedono una campagna in singolo con l'interazione multiplayer, gli sparatutto competitivi propriamente detti invece puntano esclusivamente sull'online rivolgendosi quindi ad una nicchia di utenti molto hardcore e, obbligatoriamente, fan sfegatati del genere.
Cliff Bleszinski o CliffyB
Il realizzatore, l'ideatore e il promotore di Lawbreakers vanta un palmares di tutto rispetto. Dopo aver rivestito un ruolo importante nella crescita della software house Epic Games ha deciso di mettersi in proprio fondando la Boss Key Productions. Il suo primo gioco è stato Palace of Deceit: Dragon's Plight, uscito nel 1991 per PC (sistema windows). Da allora in un continuo crescendo, la sua carriera lo ha visto all'opera con titoli sempre più impegnativi fino ai capolavori Unreal Tournament e Gears of War. Senza dubbio buona parte dell'attenzione rivolta a Lawbreakers da parte dei media è dovuta alla sua presenza nel game design, garanzia come sempre di qualità.
GUARDIE O LADRI?
Il gioco è fondamentalmente diviso in due grandi squadre, i law e i breakers con 9 classi distinte ognuna con le proprie armi e abilità speciali e con due fazioni che si scontrano a gruppi di 5 contro 5.
Le modalità previste al momento non sono molte: Occupy ci vedrà impegnati nel tentativo di conquistare delle aree a rotazione che cambiano cioè posizionamento sulla mappa di gioco ogni 45 secondi, mentre Turf War ci chiederà di conquistare o difendere tre aree per ogni round di gioco. Le altre tre modalità disponibili invece, Blitzball, Overcharge e Uplink sono varianti di uno dei classici previsti nei giochi di questo tipo, dove dovremo semplicemente conquistare o difendere un'area in contrasto con i nostri avversari. Stranamente manca una delle modalità più presenti negli shooter arena, il deathmatch anche se gli sviluppatori hanno lasciato intendere che sarà implementata probabilmente in futuro: in questo caso vincerà ovviamente la squadra che ha eliminato tutti e cinque i giocatori avversari.
Le squadre sono sommariamente bilanciate, mancando la definizione delle figure classiche come tank, curatori e assassini, inoltre manca la rigenerazione automatica della vita e quindi si rende necessario, visto che c'è un solo curatore disponibile magari perso chissà dove sulla mappa, localizzare bene i punti in cui sono posizionati i medikit che possono essere utilizzati anche dopo ogni combattimento e rendono fondamentale la conoscenza dello scenario di gioco.
Nei test che abbiamo effettuato il matchmaking, cioè il tempo richiesto per entrare in una partita dopo aver trovato altre persone disponibili sulla rete, non è molto lento, ma neanche velocissimo, segno di un'ancora scarna presenza di utenti sui server di gioco: problematica dovuta alla recente uscita del titolo ma anche alla spietatissima concorrenza che vede buona parte dei videogiocatori appassionati del genere catapultarsi sui server di titoli più altisonanti e, naturalmente più conosciuti, come Overwatch.
LA DIFFICOLTA' DEL GAMEPLAY
Già a partire dallo scarno tutorial, che ci mostra solo alcuni dei comandi principali degli eroi presenti nel gioco, senza tanti approfondimenti di sorta ci si rende conto di come LawBreakers si rivolga ad un tipo particolare di utenza: infatti chi non è abituato a questo tipo di giochi, difficilmente troverà stimolante l'apprendimento sul campo, a maggior ragione se dettato da avversari umani probabimente di livello avanzato.
Il gioco di Boss Key è volutamente caotico e punta sulla velocità di esecuzione e sulla precisione, abbandonando ogni idea di stealth o di approccio ragionato alla competizione. Anzi, come nei giochi pionieri degli shooter arena, il tutto è centrato sull'abilità del giocatore, senza aiuti esterni di ogni tipo e dove per arrivare alla fine della quest sono richiesti ottimi tempi di reazione e bravura nelle fasi di shoot. Qui tutto è veloce, concitato con nemici che possono sbucare da ogni dove, soprattutto alle nostre spalle. Il tutto è reso più difficile dalle varie zone gravitazionali presenti sulle mappe, come quelle a gravità zero che ci permettono di spiccare salti esagerati e di spingerci in avanti (o indietro) anche con la stessa forza generata dallo sparo delle nostre armi (una sorta di rinculo ma molto più accentuata... -NdR) o altre a gravità normali dove invece ci si muoverà in maniera classica.
Padroneggiare i comandi di gioco anche con il controller (abbiamo usato per i test quello della X360 collegato al PC) non è semplice anche perché il gioco spesso non è proprio reattivo nella risposta all'input dei comandi, per non parlare dei vari menu che a volte funzionano con il controller, altre con il mouse. Piccoli bug che speriamo vengano corretti a breve. Al di là delle difficoltà di programmazione però ci si rende conto un livello così elevato di azione, richiede una conoscenza dei comandi di gioco a menadito, e questo vale per quasi tutti gli eroi selezionabili nel gioco. Durante la competizione infatti non c'è spazio a riflessioni e ripensamenti; ecco perché LawBreakers si propone prevalentemente a giocatori appassionati del genere e lascia poco spazio a chi vi si avvicina per la prima volta.
TROPPO MINIMALISTA?
Oltre che mancante di un comparto narrativo, il gioco riduce all'osso anche la caratterizzazione dei personaggi: sono tutti personalizzabili e potenziabili ovviamente, ma non godono di una vera e propria storia alle spalle. Li conosceremo in base alle abilità personali e alla simpatia nel design ma di certo non perché ci immedesimiamo in loro o perché ci siamo appassionati alla loro storia passata.
Fin dal lancio dal suo lancio, ad inizio agosto, ci si trova davanti a un menu parecchio semplice, tutto in lingua inglese (niente localizzazione in italiano) dove si può accedere a dei piccoli tutorial giusto per vedere i comandi delle abilità speciali di ogni personaggio e poi lanciarsi direttamente nella mischia, con risultati, almeno all'inizio tutt'altro che incoraggianti. Oltre alla conoscenza approfondita del personaggio utilizzato infatti è necessaria una buona memorizzazione della mappa di gioco se si vuole anticipare avversari molto più bravi di noi.
Tutti i personaggi disponibili, solo 2 per ogni classe, per un totale di 9 classi, sono in grado sia di attaccare che di difendere a seconda se verranno schierati nell'una o nell'altra fazione e dispongono di abilità personalizzate tanto nel movimento sulla mappa che dal punto di vista delle armi offensive o difensive. Va detto che ci sono molte più informazioni sul sito ufficiale del gioco che nel gioco stesso, quindi può essere utile andare a darvi un'occhiata per poi poter effettuare la scelta giusta durante la competizione. Sul sito c'è anche un pizzico di storia di ogni personaggio oltre alla descrizione delle abilità personalizzate e, per ogni classe si può vedere la versione Law distinta da quella Breaker.
TIRANDO LE SOMME
LawBreakers cerca di ritagliarsi una fetta di mercato rivolgendosi però solo ad una nicchia di giocatori che, purtroppo, sono attratti da titoli più altisonanti nel nome e nella struttura, vista anche l'imminente uscita ad esempio di giochi come Destiny 2 giusto per citarne uno.
Naturalmente il punto di forza di un gioco di questo tipo risiede nell'affollamento dei server per usufruire di un matchmaking più rapido e per trovare una maggiore varietà di giocatori online. A parte questo però e la struttura un po' troppo ridotta all'osso, il gioco di CliffB riesce a divertire, soprattutto una volta presa la giusta confidenza con lo stesso gameplay. A parte le doverose morti iniziali, dovute all'aspetto forzatamente caotico di tutta la struttura di gioco ci troviamo davanti a un buon prodotto per quanto riguarda apporto adrenalinico e velocità di gioco.
Il comparto tecnico tutto sommato si comporta bene, con personaggi ben disegnati, un po' meno i fondali, e con una velocità di animazione presente anche in PC più vicini ai requisiti minimi, con il motore grafico Unreal Engine 4 ancora in grado di dire la sua, segno indiscutibile di una buona programmazione a monte. Ciò che manca a LawBreakers è una buona confezione, con tutti quegli approfondimenti ed extra che invece caratterizzano altri capisaldi del genere.
Peccato anche per la completa assenza di localizzazione in lingua italiana, anche nei testi, che lo rendono un po' ostico a chi non ha confidenza con una delle tre lingue supportate (inglese, francese, tedesco) anche perché se è vero che buona parte del gioco è azione nuda e cruda, conoscere bene i personaggi richiede poter anche leggere le loro caratteristiche.
In conclusione LawBreakers si rivolge ad una particolare categoria di utenza, gli hardcore gamers che potrebbero anche divertirsi un mondo, mentre lascia poco spazio ai neofiti del genere e ai cultori di titoli un po' più convenzionali.
Modus Operandi: abbiamo potut testare il nuovo titolo di Cliff Bleszinski e della sua Boss Key Productions attraverso un codice datoci gentimente da Wonacott Communications.
LawBreakers è un buon titolo, veloce, adrenalinico, divertente, ma la sensazione è che gli manchi quel pizzico di approfondimento che gli avrebbe garantito un bel salto di qualità, vista anche la spietata concorrenza presente (o in arrivo) sul mercato. Con un gameplay tutt'altro che semplice e con una longevità pressoché illimitata, paga la mancanza totale di un comparto narrativo e una caratterizzazione dei personaggi che avrebbe dovuto essere più approfondita. Proprio per questo si rivolge quasi esclusivamente agli appassionati degli shooter arena che, abituati a questo tipo di gameplay, troveranno pane per i loro denti. Per tutti gli altri potrebbe essere un po' troppo difficile. Il consiglio è quello di provarlo prima dell'acquisto.