Recensione PC
Titolo del gioco:
Starcraft: Remastered
Anno di uscita:
2017
Genere:
Strategico in tempo reale
Sviluppatore:
Blizzard Entertainment
Produttore:
Blizzard Entertainment
Distributore:
Activision Blizzard
Multiplayer:
Online
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Sistema Operativo: Windows 7/Windows 8/Windows 10 - Processore: Intel Pentium D o AMD Athlon 64 X2 - Scheda Video: NVIDIA GeForce 6800 (256 MB), ATI Radeon X1600 Pro (256 MB) o superiore - Memoria: 2 GB RAM - Spazio su disco: 2.8 GB - Connessione Internet, mouse e tastiera - Risoluzione minima dello schermo: 1024x768 - Prezzo €14,99
  •  Fin dalla schermata introduttiva si apprezza il miglioramento grafico del gioco
  •  Possiamo giocare la versione originale oppure la bellissima espansione Brood War
  •  Terran, poi Zerg, poi Protoss per un totale di tre episodi
  •  In qualsiasi momento possiamo richiamare questo menu per ricevere consigli su come continuare
  •  Una corretta sistemazione delle risorse sullo scenario è fondamentale, altrimenti si muore
  •  Siamo tutti ben posizionati, e allora giù botte da orbi
  •  Le schermate statiche a differenza dei filmati d'intermezzo sono davvero belle
  •  Ecco un Protoss bello corazzato
  •  Certo che gli Zerg sono proprio brutti però
  •  E infine i Terran. Possiamo parteggiare per loro fino a un certo punto. Li dovremo usare tutti
Redattore:  Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri                        Pubblicato il:  06/09/2017
Torna in versione rimasterizzata uno dei titoli piu' belli degli anni '90. Chi non ha mai giocato a Starcraft ammetta le sue colpe e vada in castigo.
Un videogiocatore che si rispetti deve mantenersi aperto a tutti i generi possibili e, anche se poi ognuno coltiva i propri gusti, in questo settore è importante provare almeno una volta il titolo più famoso di ogni genere. Il mondo di Starcraft può spaventare chi non è abituato agli strategici in tempo reale, in gergo RTS, dal momento che ci si immagina questa tipologia di giochi come molto complessa da padroneggiare e, soprattutto necessaria di tanto tempo a disposizione. Di conseguenza chi vive a pane e FPS etichetta di solito gli strategici di questo tipo come giochi non a lui graditi, autoconvincendosi che non gli piaceranno mai a prescindere. Capita anche di provare un genere diverso così, tanto per farlo, per finire poi accalappiati nella sua rete e chiedersi poi cosa mai avesse potuto farci perdere un simile capolavoro.

Questa in sintesi è la storia di Starcraft, gioco uscito nel lontano 1998 e in grado di rivoluzionare il concetto di multiplayer al punto che, fin da allora, ci sono server che ospitano senza interruzione community di videogiocatori che si affrontano nel mondo fantascientifico creato da Blizzard. L'importanza di un gioco la si vede anche dal fenomeno mediatico che genera e, proprio il capolavoro di Blizzard rappresentò un vero e proprio fenomeno culturale di massa in alcuni stati, soprattutto orientali, con tornei, dirette televisive e con un boom di vendite senza precedenti. Proprio in Corea del Sud emersero diversi giocatori che occupavano i due server principali Korea e Fish e che diventarono veri e propri assi del genere, praticamente imbattibili per chiunque.

Basti pensare che il gioco di Blizzard non era assolutamente scevro da difetti, anzi, ce n'erano alcuni davvero limitanti come la possibilità di muovere non più di 12 unità per volta, il pathfinder fortemente limitato (soprattutto nelle zone strette) e incanalato su binari spesso troppo restrittivi e tutta una serie di altri bug che, anziché scoraggiare i giocatori, li stimolarono a trovare soluzioni alternative dimostrando un'adattività giocatore-gioco quando, invece, dovrebbe avvenire il viceversa. Tutti questi bug li ritroviamo oggi in questa versione remastered, dal momento che gli sviluppatori si sono interessati ad un adattamento del comparto tecnico a canoni più moderni, lasciando però invariato il gameplay.

RAZZA CONTRO RAZZA

Per chi non conosce l'universo Starcraft basti dire che il tutto inizia nel Dicembre del 2499 e l'avventura vede coinvolte tre razze, i Terran, gli Zerg e i Protoss ognuna delle quali impegnata a predominare sulle altre. In realtà il comparto narrativo di Starfcraft è un pochino più complesso grazie anche all'idea anch'essa rivoluzionaria degli sviluppatori di caratterizzare a fondo ognuna delle tre razze, con i propri leader, le proprie storie, armi personalizzate e un sistema diversificato di approccio alla guerra. D'altronde non poteva essere diversamente dal momento che il gioco era l'evoluzione fantascientifica di un altro top game del genere come World of Warcraft.

Il gioco si articolava in tre campagne nella modalità single player ognuna delle quali suddivisa in missioni da svolgere per passare alla successiva. Durante le campagne si controllavano alternativamente tutte e tre le razze, fino al finale al quale si aggiungeva in modo lineare senza alcuna possibilità di deviare dai percorsi stabiliti dagli sviluppatori. Le truppe si suddividevano in truppe di terra, limitate negli spostamenti dalla conformazione del terreno di gioco e truppe d'aria che, naturalmente non subivano rallentamenti di alcun tipo. Il giocatore si trovava a disposizione una quantità variegata di armi e mezzi tutti da conoscere anche perché il livello di difficoltà passava facilmente dal quasi tutorial iniziale al quasi proibitivo nelle missioni avanzate.

Il comparto multiplayer ha poi fatto la vera fortuna del gioco, anche perché nel 1998 non era così semplice potersi cimentare con altri utenti presenti in tutto il mondo e quindi l'idea era abbastanza innovativa. Anche se le modalità di sfida online erano abbastanza basilari come l'uccisione di tutti gli avversari oppure il prendere una determinata posizione, i server si sono subito riempiti e tali sono rimasti per quasi 20 anni a testimonianza del grande impatto che ha generato in tutto il mondo il gioco Blizzard.

BROOD WAR

L'espansione Brood War uscita nel mese di novembre del 1998, e anch'essa contenuta in questa versione remastered (ed anche nella versione gratuita che Blizzard ha messo a disposizione ad aprile) aggiungeva nuove missioni e riprendeva la narrazione dalla conclusione del gioco principale, precisamente un mese dopo gli eventi di Starcraft e quindi nell'anno 2500.

Le tre campagne dell'espansione rispettavano l'ordine Protoss, Terran, Zerg e si concentravano sulla morte di alcuni protagonisti e su nuove alleanze tra l'una e l'altra fazione sempre nel tentativo di predominare sulle razze concorrenti.

Oltre alle missioni alternate veniva finalmente richiesto al giocatore il raggiungimento di alcuni obiettivi, completati i quali si poteva sbloccare una missione segreta che, una volta completata, svelava il vero e proprio finale del gioco al quale poi si riallacciava il sequel e cioè Starcraft II.

Come dicevamo in precedenza, il gameplay di tutto il gioco è rimasto pressoché invariato, anche nella sezione multiplayer che ha visto l'aggiunta esclusivamente della modalità ladder, una modalità introdotta da Battle.net e che prevede una curva di crescita del personaggio più limitata ma al contempo più veloce a differenza del non ladder (modalità inaugurata prevalentemente con Diablo III) e del matchmaking esclusivo per questa remastered. In realtà la modalità multiplayer risente della presenza sui server di gente pressoché imbattibile che fa da contraltare alla modalità semplice delle prime fasi della campagna offline. Di conseguenza per poter destreggiarsi online è richiesta una lunga esperienza sul gioco (e sui propri limiti) e la capacità di padroneggiare al meglio l'intero gameplay.

PER POCHI E NON PER TUTTI

L'interrogativo doveroso da porsi è a quale fetta di pubblico è rivolta questa versione remastered
. Ai nostalgici certo, ma non a tutti, soprattutto per la presenza di Starcraft II che ha rivoluzionato profondamente il gioco originale risolvendo buona parte dei bug che affliggevano Starcraft. Inoltre ci si trova alla presenza di un prodotto che, pur avendo fatto storia sente sulle spalle il peso degli anni, principalmente se confrontato con capolavori moderni del calibro di Overwatch giusto per fare un esempio. Chi si divertiva allora con Starcraft magari è passato ad altri titoli nel frattempo e potrebbe avere poco interesse a cimentarsi con un gioco del quale ormai sa già tutto.

La campagna multiplayer proprio per i motivi suddetti genera poco interesse nei confronti dei neofiti che avrebbero vita difficilissima nel cimentarsi con i campioni che sono in circolazione e che non li farebbero durare in partita neanche il tempo di collegarsi. Di conseguenza la domanda è: a chi è rivolta questa remastered di Starcraft?

I miglioramenti grafici si vedono eccome, con la ridefinizione dello standard grafico adesso portato a risoluzione wide e perfino 4K, con la nuova veste apportata ad alcune schede dei personaggi e con tutto il comparto estetico del gioco che rappresenta sempre e comunque un bel vedere, a parte qualche filmato d'intermezzo qualitativamente più basso. Anche il sonoro è stato ritoccato, con i dialoghi adesso ridoppiati dalle stesse voci impegnate in Starcraft II e comunque con musiche ed effetti sonori adesso più puliti e cristallini e, finalmente, con una completa localizzazione (parlato e scritto) in lingua italiana. Ottima anche la modalità switch che alla pressione del tasto F5 permette di passare dalla nuova alla vecchia grafica e viceversa. Comunque anche i salvataggi della versione originale sono compatibile con questa "riveduta e corretta".

Dicevamo comunque all'inizio dell'articolo che non ci si può definire giocatori (principalmente amanti degli RTS) senza aver provato Starcraft e questo è vero, soprattutto per una narrazione davvero eccellente, una caratterizzazione dei personaggi e delle razze di alto livello e per un senso di completamento di una saga che continua in Starcraft II. Di conseguenza secondo la nostra opinione questa remastered si rivolge a chi, non avendo giocato il primo capitolo, vuole cimentarsi prevalentemente nella campagna in single player (come il sottoscritto. -NdNew_Neo) per iniziare ad avvicinarsi ad un genere in grado di offrire tanto divertimento e tantissime soddisfazioni.

E ALLORA SI PARTE?

Il mondo di Starcraft merita eccome, per farsi un'idea basta girare un po' sul sito ufficiale Blizzard per rendersi conto di quale mondo fantastico c'è dietro l'avventura futuristica di Terran, Protoss e Zerg e di tutti i protagonisti che, come in una lunga saga di romanzi interagiscono tra di loro con trame, alleanze e continui colpi di scena. L'importante è non attendersi troppo e partire dalla consapevolezza che comunque gli anni sono passati e adesso ci sono titoli ben più performanti in giro.

Starcraft :Remastered presenta adesso una grafica più accattivante, che gira bene sui monitor e sulle schede di ultima generazione ma, nella struttura di fondo, è rimasto proprio il gioco di 20 anni fa con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Bisogna quindi entrare nell'ottica che, oggi come allora, serve molta dedizione e abilità per venire a capo delle varie missioni soprattutto a causa delle limitazioni del gioco stesso. Dal punto di vista della longevità comunque chi acquista il gioco può aspettarsi un lungo divertimento, per la complessità e la portata delle missioni per non parlare del comparto multiplayer che, se dovesse appassionare e ci si prendesse la mano, potrebbe divertirci per parecchi mesi.

In conclusione ci troviamo tra le mani un capolavoro assoluto, un gioco che ha fatto la storia del genere RTS ma che, al giorno d'oggi, non si può comunque consigliare a tutti, vista la presenza di Starcraft II sul mercato e di altri titoli più recenti come Overwatch. Se cercate però una storia alla quale appassionarvi e da completare poi con il secondo capitolo della saga allora dovreste farci un pensierino.

Modus Operandi: siamo tornati piacevolmente nel mondo strategico dei Terran, Protoss e Zerg attraverso un codice Battle.net gentilmente datoci da K Words.

Starcraft Remastered ci propone in chiave moderna un gioco che però sente il peso degli anni soprattutto nel gameplay. Si offre quindi a chi non si è mai avvicinato al genere e quindi non conosce il valore di Starcraft II o di titoli più moderni come Overwatch, oppure a chi vuole giocarsi la campagna in single player perché si è appassionato all'affascinante storia fantascientifica immaginata da Blizzard. Il comparto multiplayer richiede invece mesi di pratica prima di poter portare a termine una partita e non solo per la difficoltà intrinseca del gioco, quanto per la presenza online di veri e propri assi del settore. Il consiglio è quello di valutare bene l'acquisto perché se si rientra in una delle categorie sopracitate allora Starcraft può avere ancora qualcosa da offrire, altrimenti è meglio puntare su altro.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE