Recensione PC
Titolo del gioco:
1993 Space Machine
Anno di uscita:
2016
Genere:
Shoot'em-up
Sviluppatore:
Modesty
Produttore:
Modesty
Distributore:
Steam (originariamente per Amiga)
Multiplayer:
Locale fino a quattro giocatori
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
S.O.: Windows Vista - Processore: Pentium Dual core 2GHz - Memoria :1 GB di RAM - Grafica: Scheda grafica compatibile con DirectX 9 - DirectX: Versione 9.0 - Spazio: 200 MB disponibile su Hard Disk - Scheda Audio: Sound Blaster Live - Note aggiuntive: Raccomandati un Gamepad e un divano confortevole!
  • La schermata fissa contenente tutte le opzioni di gioco con la musica di sottofondo. Un classico dei giochi Amiga!
  • Da qui potremo scegliere e configurare la tastiera e un Joypad. Usate quest'ultimo!
  • L'opzione Help ci mostra i power-up che potremo prendere, tra cui la "smart bomb". Usatela con cautela perché non ne troverete molte in giro!
  • Le due difficoltà disponibili. Se volete scegliere l'Hardcore Mode assicuratevi di conoscere a menadito il gioco, perché...
  • ...oltre al Game Over forzato dopo aver esaurito la terza vita, avrete soltanto tre slot di salvataggio da utilizzare. Se volete giocare di nuovo a questa modalità, il gioco sovrascriverà uno dei tre salvataggi! Fate attenzione...
  • L'Hub principale dove potremo scegliere uno dei quattro sistemi da liberare. Se siete all'inizio focalizzatevi sul Dennax
  • Si parte! Quel drago che vedete sarà animato, ma non darà alcun fastidio. Consideratelo una sorta di benvenuto!
  • Ci troviamo su un sistema avanzato. Ed anche la difficoltà aumenta. Ce la faremo con quelle navette che possono portare solo due armi? Ma siamo in due!
  • Siamo sul pianeta Dennax. Tutti quei raggi e missili che ci circondano sono meno problematici di quanto sembrano...
  • Siamo all'interno di una pianeta dove la vegetazione la fa da padrone
  • Altri nemici da abbattere...di certo non ci facciamo spaventare!
  • Prima di partire bisogna scegliere una o più navette se siamo più di un giocatore. Il gioco supporta in locale fino a quattro giocatori 2 Vs 2
  • Con il nostro budget a dir poco risicato potremo scegliere solo una delle sei navette di base. Si potranno equipaggiare al massimo due armi aggiuntive. All'inizio puà bastare, ma poi...
  • Questo è il punto di forza del gioco: 25 armi a disposizione suddivisi in tre classi diverse e potenziabili fino a tre volte. Ma servirà denaro...tanto denaro!
  • Un bel Boss da abbattere. Non sarà cosଠdifficile capire i suoi (pochi) schemi di attacco. Questo vale anche per tutti gli altri, tranne in parte l'ultimo...
  • I programmatori che hanno voluto riesumare e portare su PC 1993 Space Machine. Tutta la storia nel box inserito nell'articolo!
  • Un articolo apparso su CU Amiga di quel tempo. Il gioco era praticamente pronto all'uscita, ma per la versione finale ci sono voluti 23 anni
  • Alcuni schizzi dei nemici e dello scenario
  • Un altro schizzo che mostra alcuni dei nemici
  • La mia personale postazione dove ho testato il gioco. Un semplice portatille, un adattatore per inserire l'attacco del mio Joypad non originale PS3 e si parte!
Redattore:  Roberto 'New_Neo' Sorescu                        Pubblicato il:  05/04/2016
Uno spara-e-fuggi per Amiga che doveva uscire nel 1993...e riportato in vita senza nessun cambiamento tecnico con grafica bitmap a 32 colori su schermo.
Chi ha diversi anni videoludici sulle spalle, come il sottoscritto, ricorda con tanta gioia e spensieratezza il passaggio dagli 8 ai 16-bit che ha segnato il mondo dei videogiochi alla fine degli anni '80. Personalmente non riuscirò mai a dimenticare i momenti passati con la saga di Turrican e poi con The Killing Game Show, Awesome, Shadow of the Beast, Battle Squadron, Blood Money, Black Crypt, Assassin, Superfrog e tanti altri giochi che non cito altrimenti servirebbero pagine su pagine!

Il genere degli shoot'em-up, sia a quei tempi che adesso, l'abbiamo amato: sì, proprio quello in cui bisogna affrontare, con la propria astronavicella, livelli pieni di proiettili da evitare per sbaragliare i nemici fino ad arrivare al boss di fine livello, per poi proseguire a quello successivo, con lo scopo di totalizzare il punteggio più alto possibile. Questa tipologia di giochi (a quei tempi erano dei veri e propri titoli "tripla A", insieme ad altri generi più apprezzati come i platform, i GdR, gli Action, gli strategici, le simulazioni e le avventure grafiche. NdR) richiedevano una certa dimestichezza, riflessi veloci e coinvolgimento che ai giorni nostri, tranne alcune eccezioni, si stanno perdendo (per quanto mi riguarda, si son persi già da tempo -NdCJ)

È con estremo piacere che ci accingiamo a parlarvi di un titolo che ci riporta in tutto e per tutto a quei tempi. Ci riferiamo a 1993 Space Machine, anche perché il retrogaming è una parte importante del nostro portale da sempre. Infatti nella nostra sezione potete leggere le recensioni di diversi giochi che hanno fatto la storia del Commodore Amiga, in primis il modello 500, e di altre piattaforme storiche.

Se siete stati attenti, del gioco abbiamo già parlato, e sentire la storia di questo progetto, che è stato ripreso dopo tanto tempo, non fa che spingerci ad approfondire ancor di più la conoscenza di come si giocava più di vent'anni fa tra computer, console e coin-op a 8 e a 16-bit. Se non lo avete ancora capito, il gioco è disponibile da pochi giorni su Steam così com'è senza alcun cambiamento grafico o tecnico: è un titolo per Amiga del 1993, uscito ai nostri tempi e riadattato per PC-Windows.

NESTOR VA FERMATO A TUTTI I COSTI !

Negli anni '90 le presentazioni dei giochi per Amiga erano all'ordine del giorno (ve le ricordate quelle della Psygnosis, vero? NdR), ed anche quella di 1993 Space Machine non è stata da meno. I mercenari del Colonnello Nestor, dopo la fine della guerra cosmica, fanno il bello e il cattivo tempo, rubando e sfruttando la Space Machine per rendere abitabili alcuni pianeti, onde perseguire i propri loschi affari. Un atto che va fermato ad ogni costo!

E qui entriamo in campo noi con un budget piuttosto risicato, utile solo a comprare una delle prime navette di base, che può dotarsi di due sole armi aggiuntive. Il resto lo dovremo ottenere con i nostri sforzi.

SISTEMI DA ESPLORARE E LIBERARE...

Una volta giunti alle opzioni di gioco, sentiremo respirare quell'aria a 16-bit con la musica che fa da contorno alla schermata fissa principale dove potremo scegliere di fare una nuova partita, tra Normal Mode e Hardcore Mode, caricare una già in corso e agire sulle opzioni di gioco per configurare la tastiera o un Joypad, dove consigliamo caldamente quest'ultimo. Nella nostra prova abbiamo utilizzato uno per PS3 non originale che ha funzionato benissimo. Chiudono il quadro l'opzione Help, una schermata che ci mostra tutti i potenziamenti disponibili e il modo di ottenere cristalli extra - i soldi del gioco - una volta che ne abbiamo eliminato un certo numero consecutivamente, i Crediti per vedere chi ha realizzato il gioco e per uscire al desktop.

Una volta iniziata la partita il nostro interlocutore ci mostra la schermata dove dovremo scegliere uno dei quattro sistemi planetari da liberare dalla presenza delle creature e scagnozzi di Nestor. Anche se la scelta è libera vi consigliamo di iniziare dal sistema Dennax che è quello più agevole da affrontare. Ogni sistema è composto da due fasi: quella di avvicinamento nello spazio profondo e quella all'interno del pianeta.

Partiremo con poco denaro in tasca, come abbiamo accennato all'inizio, che basta solo per comprare una delle sei navette di base a disposizione - leggermente differenti in base all'ampiezza dello scudo e alla potenza di fuoco - dove potremo aggiungere solo due armi aggiuntive.

Uno dei punti di forza dello shoot'em-up riesumato da Krister Karlsson e del suo team svedese Modesty è quello della personalizzazione e potenziamento delle armi. In base a quanto denaro avremo a disposizione saremo liberi di comprare, equipaggiare o vendere ben 25 armi diverse, suddivise in Classe 1, Classe 2 e Prototipi. Ognuna di esse può essere potenziata fino a tre volte.

Vi possiamo assicurare che da questo punto di vista ogni arma è diversa dall'altra, garantendo una strategia di attacco diversa in base alla propria propensione e capacità. Potremo sparare con armi potenti ma a bassa gittata, così come raggi laser o particellari che penetrano la materia ma che hanno una potenza limitata. Potremo inserire droni, missili che colpiscono il terreno e tanto altro. C'è davvero l'imbarazzo della scelta.

Una volta che si avranno soldi a sufficienza sarà possibile acquistare una delle tre navi di Classe 2, dove oltre ad uno scudo e stazza più ampi sarà possibile inserire ben quattro armi aggiuntive; caldamente consigliate per le fasi finali, anche perché la difficoltà è tarata verso l'alto. Con una nave di Classe 1, anche se ben equipaggiata, non andrete molto lontano.

UNO SPARA-E-FUGGI BIDIMENSIONALE PIÙ CHE DISCRETO

Tornando indietro con la memoria, 1993 Space Machine, con la sua grafica metallica, ci ha fatto ricordare i fasti di R-Type (per i droni) e soprattutto di quel capolavoro che fu Disposable Hero (per la personalizzazione delle armi. Qui la nostra recensione! -NdR) della vetusta Gremlin Software (che i più anziani ricorderanno col nome precedente di Gremlin Graphics -NdCJ), uno dei migliori esemplari del genere a scorrimento orizzontale, proprio come il titolo di cui ora ci stiamo occupando.

Lo scudo della nostra nave andrà gestito con due appositi tasti (vi consigliamo quelli dorsali del vostro Joypad. -NdR) per farlo ruotare in senso orario e antiorario. Potrà difendere la nave da colpi che giungono da ogni direzione. Sarà lo scudo stesso ad indicarci l'energia della nave prima di essere distrutta: una volta azzerata basterà un colpo ben assestato per farla esplodere.

All'inizio ruotare lo scudo, mentre si cerca di evitare il fuoco nemico, non sarà facile. In effetti abbiamo immediatamente percepito che arrivare alla fine non sarà una passeggiata: serviranno polso e buoni riflessi per riuscire a proseguire. Scegliendo il Normal Mode si avranno vite infinite, ma la progressione sarà a checkpoint, quindi se verremo eliminati prima di arrivarci dovremo partire dall'ultimo raggiunto. Nello spazio ce ne sarà soltanto uno nelle vicinanze del boss di fine livello, mentre a “terra” ne avremo a disposizione due; il primo per entrare nel negozio ove potenziare il nostro armamento, l'altro quando si giunge ad affrontare il boss.

Dopo aver provato il gioco per diverse ore, la nostra sensazione è stata quella di un titolo dell'ottimo potenziale ma che cede il passo ai capolavori del genere per diverse mancanze. Anche se fosse stato pubblicato nel 1993, non avrebbe avuto le potenzialità tecniche necessarie a eguagliare capolavori come Project-X e il già citato Disposable Hero.
UN GIOCO PER AMIGA IN TUTTO E PER TUTTO

Anche se abbiamo di fronte un gioco per Amiga riadattato per girare su PC, 1993 Space Machine dispone di 11 obiettivi Steam non proprio facili da raggiungere. Alcuni di essi davvero particolari come morire 42 volte durante l'intero gioco e non eliminare nessun nemico tranne i boss. Altri più normali che lasciamo a voi il piacere di scoprirli o di consultarli.

Se non credete che il titolo sia quello per Amiga destinato alla pubblicazione nel 1993, ecco le parole di Krister Karlsson, uno dei quattro sviluppatori, responsabile del ritrovamento dei floppy disk da 3,5 pollici del gioco pronto al 95%: "Tutti gli elementi grafici erano pronti, solo il codice mancava. Ciò ha permesso di mantenere il gioco originale al 100%”, e continua: “l'unica cosa che ho aggiunto al gioco è un motore per farlo funzionate sui sistemi di oggi." (la news del 2013 si può leggere qui)

Il gioco è disponibile ufficialmente dal 28 marzo. Ecco cosa dice di nuovo Krister Karlsson alla sua uscita dopo 23 anni: "Questo è un giorno molto emozionante per la mia vita. Alla fine il gioco, che è stato sviluppato in camera mia, dove ho trascorso l'infanzia nel 1993, è pronto. Anche se ci sono voluti 23 anni per finirlo". E aggiunge simpaticamente: "visto che il gioco è stato rilasciato potrei cercare altri progetti incompiuti - come la pulizia della cantina" (qui la relativa news) .

Un piccolo trucco: i due livelli segreti presenti nel gioco saranno una fonte di denaro non indifferente. Una volta completati potranno essere subito rigiocati con tutti i cristalli al loro posto. Usateli spesso se volete arricchirvi velocemente e quindi sperimentare e potenziare le armi più potenti di Classe 2 e i Prototipi.

Visivamente non è affatto malvagio: la grafica è bitmap a 32 colori anche se non molto complessa. Sia nella parte spaziale che in quella ambientata sui pianeti non sfodera una tecnica all'ultimo grido (sempre relativamente all'epoca di origine -NdCJ); notiamo solo due livelli di parallasse, con un massimo di tre sul pianeta Dennax, anche se lo sfondo più lontano è fermo. Il Commodore Amiga 500 ha saputo presentare ben di più, con picchi tecnici quali Agony e soprattutto Stardust, anche se con meccaniche molto diverse dal titolo che stiamo analizzando.

Inoltre i tredici livelli non sono affatto lunghi: ciascuno di essi può essere completato (boss incluso) all'incirca in 5-10 minuti in base alle proprie capacità e alla potenza di fuoco a disposizione. Nello spazio la distanza, misurata in metri e posta nella parte alta, indica quanto manca per arrivare allo scontro con il boss.

I guardiani finali poi non sono affatto difficili da abbattere e risultano ben poco carismatici: poche sequenze di attacco, piuttosto prevedibili e anche semplicistiche. Giusto quello finale può dare qualche grattacapo se non saremo ben equipaggiati con un buona potenza di fuoco.

I tre slot di salvataggio risultano troppo pochi per poter apprezzare il gioco in tutte le sue parti. Possono andare bene per la modalità classica (il Normal Mode), ma se scegliamo lo Hardcore Mode lo slot sarà inutile una volta esaurite le tre vite a disposizione, e visto che la nave sarà senza scudo la durata della partita sarà breve fino a quando non memorizzeremo i livelli e gli attacchi dei nemici. Il problema di fondo è che ogni nuova partita andrà a sovrascrivere un salvataggio precedente, se presente, rischiando di compromettere quello dove, magari, abbiamo conseguito una percentuale di progressione e di potenziamento più alta. Ciò non aiuterà a sperimentare tutta la personalizzazione delle armi di cui dispone il gioco.

Un'altra pecca, a nostro avviso, è il fatto che, una volta salvato un sistema, lo stesso sarà di nuovo giocabile solo nella parte terrestre e non anche in quella spaziale. Ciò rende problematica l'elargizione dei cristalli, atti a rimpinguare le tasche con denaro fresco, il quale calerà quindi drasticamente (nel box descriviamo un trucco che potete utilizzare a tal proposito. NdR)

Anche se questi sono difetti di non poco conto, 1993 Space Machine risulta essere un buon spara-e-fuggi a patto che non venga messo a confronto con quelli di oggi e con i maggiori esponenti del passato su Amiga 500. L'ottima manovrabilità della nave, la personalizzazione delle armi e un buon comparto sonoro, anche se non epico, alzano il livello ponendo il titolo ad un livello quasi buono rendendolo divertente e molto fruibile.

La longevità si eleva se si vogliono usare e potenziare tutte le armi, ma è sempre uno sparatutto, non certo un gioco di ruolo!

L'impegno sarà affrontato meglio se in compagnia di un altro giocatore, magari con altri due come avversari visto che il titolo Modesty supporta la modalità multiutente in locale fino a quattro giocatori.

Modus Operandi: abbiamo potuto tornare indietro di oltre vent'anni per assaporare come si giocava a quel tempo grazie ad un codice steam datoci da Gunnar Johansson.

1993 Space Machine è un bel tuffo nel passato. Dopo 23 anni dalla sua realizzazione iniziale, lo shoote'm-up per Amiga riesumato da Modesty, precisamente da uno degli stessi sviluppatori di quel tempo, propone una grafica bitmap a 32 colori. Malgrado più di un problema che impedisce di eguagliare i migliori esponenti del genere, alla fine risulta abbastanza godibile e fortemente personalizzabile grazie a 25 armi suddivise in tre classi differenti e a ben 9 navi tra cui scegliere. Lode agli sviluppatori per aver avuto il coraggio di riportare un gioco per Amiga ai nostri tempi!
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE