Recensione PSVita
Titolo del gioco:
The Caligula Effect
Anno di uscita:
2017
Genere:
JRPG (gioco di ruolo giapponese)
Sviluppatore:
Aquria
Produttore:
FuRyu, Atlus USA
Distributore:
Sony Interactive Entertainment Europe
Multiplayer:
World Reward
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
Console PS Vita - una connessione a banda la larga - un account al PlayStation Network - 1,2 GB di spazio libero su Memory Stick - Prezzo: €39,99
  • Il tutorial si attiverà anche quando nuovi personaggi si uniranno al nostro party
  • Un fase del tutorial ci illustra i fondamenti del combat system molto ben rodato e profondo
  • Una delle tanti fasi di dialogo, ben concepite con le espressioni degli interlocutori che cambiano a seconda della situazione
  • Alcune parti della storia vengono raccontate attraverso sequanze simili ad un anime
  • Un dettaglio un po' forte, ma che dimostra il buon comparto grafico minato da un framerate nella maggior parte del tempo sotto i 30 fotorgrammi al secondo
  • Il combat system dove potremo impartire le azioni del nostro party, rigorosamente a turni
  • Le strategie che potremo creare saranno parecchie, ma alla fine basta un buon uso degli attacchi speciali ed un minimo di coordinazione utilizzando la timeline in alto a destra
  • Il mondo di gioco: le nuove aree si sbloccheranno man mano che avanzeremo con la storia
  • μ (mioo) e Aria insieme: le artefici di Mobius. Aria, però, si è schierata dalla nostra parte
  • Un primo piano in stile anime della bella e misteriosa mioo (μ). Sarà lei la chiave per scoprire la verità dietro a Mobius e il mondo reale?
  • L'edizione europea contiene un bonus che sblocca dei costumi alternativi per i personaggi principali. Si abbinano bene con il mese estivo
  • Agire sulla timeline può risultare fondamentale per creare combo davvero devastanti, arrivando ad oltre 100 colpi consecutivi inferti al malcapitato di turno!
Redattore:  Roberto 'New_Neo' Sorescu                        Pubblicato il:  10/07/2017
Un nuovo GdR giapponese si affaccia in Europa sulla bistrattata console portatile di Sony. Vediamo se sara' all'altezza...
Come ormai sappiamo da diverso tempo, le grandi potenzialità di PS Vita sono state espresse nel primi 2 anni dall'uscita (forse anche meno), dopodiché Sony ha deciso di lasciarla al suo destino. In poche parole le sue qualità indiscusse, come console portatile, sono in mano agli sviluppatori indipendenti e a qualche editore importante con maggiori fondi economici. Nonostante tutto la produzione di titoli continua senza dare evidenti segni di crisi, anche se in quantità inferiore rispetto al suo primo arco di vita.

I giochi per il gioiello portatile di Sony, come abbiamo detto, che vanno per la maggiore sono quelli indipendenti dai generi più svariati anche se terreno fertile per gli sviluppatori sono i GdR e le Visual Novel.

In Giappone la console è ancora abbastanza diffusa, infatti non sono mancati i titoli che hanno varcato il confine per giungere in America e in Europa. Uno di essi è The Caligula Effect un particolare gioco di ruolo avente un'ambientazione non originalissima e non sempre sfruttata a dovere. La storia è stata curata da Tadashi Satomi che si è fatto le ossa con Persona, Persona 2: Innocent Sin e Persona 2: Eternal Punishment.

Una delle caratteristiche annunciate è quella di poter reclutare oltre 500 personaggi per aiutarci nella nostra causa, ognuno di essi aventi due quest da risolvere in base al livello di confidenza raggiunto. Lo scopo è quello di fuggire dalla prigione virtuale in cui ci troviamo, che propone la “vita perfetta” senza conoscere le sue origini e come sia il mondo reale all'interno di una storia abbastanza profonda e sfaccettata che va a toccare le corde delicate dell'essere umano all'interno del mondo dei liceali giapponesi fin troppo abusato.

Di carne al fuoco ce n'è molta, vediamo se tutto è stato conformato a dovere per un'esperienza all'altezza della situazione.

PRENDIAMO COSCIENZA... ANCHE DEI NOSTRI POTERI!

Il tutto inizia con l'inaugurazione del nuovo anno scolastico della Kishimai High School. Alcuni studenti hanno doti più spiccate di altri o una presa di coscienza superiore che gli dice che quello che stanno vivendo non è una vita reale, ma virtuale. Noi, nei panni del protagonista del gioco, saremo fra i primi a rendercene conto entrando in un vortice di emozioni profonde che risvegliano poteri assopiti in grado di affrontare i nemici del “sistema”, rappresentati dai Digiheads ovvero dagli stessi studenti che vogliono combattere per questo mondo virtuale.

La lunga fase di tutorial, che porterà via oltre un'ora e mezza tra dialoghi e insegnamento delle meccaniche di gioco, formerà il cosiddetto Go-Home Club il quale - andando avanti con la storia - sarà composto da ben nove elementi. Ognuno di loro ha la sua storia e le sue debolezze che risveglieranno poteri che li aiuteranno a trovare la verità che sta dietro a tutto e finalmente tornare nel mondo reale, ma a quale prezzo? Lo scoprirete giocando.

Questa prigione virtuale chiamata Mobius viene controllata da due esseri senzienti: µ (chiamata mioo) e Aria. Quest'ultima, dalla forma di una piccola bambola giocattolo che emana luce, si allea inaspettatamente con il nostro gruppo sin dall'inizio con lo scopo di aiutarci a fuggire trovando un modo per tornare nel mondo reale. Il gruppo si mette alla ricerca proprio di µ, la quale può essere la chiave di volta per scoprire la verità e ciò che sta dietro a tutto questo. Ma lei, oltre ad essere bella, inonda di musica quasi assordante gli abitanti di questo mondo virtuale insieme ai suoi “musicisti” per ricordargli che questo posto è meraviglioso. Dovremo cercare questi creatori di musica, mettendoli con le spalle al muro, per costringerli a rivelarci dove si trova mioo.

La storia è ben sviluppata con risvolti interessanti ed eventi delicati che abbracciano la parte mentale e spirituale dell'essere umano. Per il combat system, che vedremo tra poco, ogni personaggio ha caratteristiche diverse che lo rendono versatile per determinate azioni e specifici nemici e Boss che troveremo lungo il cammino.

COMBATTERE PER LA LIBERTÀ

Fin dall'inizio avremo a che fare con il combat system che gli sviluppatori illustrano molto bene senza renderlo proibitivo. Comprendere le sue meccaniche non sarà facilissimo; tra combo, usare tre categorie di poteri e gestire i tempi avremo il nostro bel da fare. Essendo le battaglie strutturate a turni ci sarà tutto il tempo per creare in serenità la propria strategia. Non esiste alcun caricamento, le bettaglie averranno nello scenario dove agiamo senza soluzione di continuità. Potremo liberamente gestire la visuale agendo liberamente sulla telecamera.

Ogni personaggio dispone, come detto, di tre diversi poteri: il Catharsis Effect, il Battle Effect e l'Affection Effect che possiamo accomunare rispettivamente agli attacchi speciali, agli effetti passivi e agli aiuti che possiamo eseguire come guarire le ferite, resuscitare un compagno caduto in battaglia, far ottenere più punti esperienza in battaglia e così via. I Digiheads sono di quattro tipi: quelli normali, quelli più forti detti NM (possono avere anche lo stesso livello di quelli normali), i Boss e quelli ben più potenti assolutamente da evitare fino quando non si arriva al loro livello.

La fase di combattimento si svolge in tre azioni distinte: la previsione (l'azione che potrebbe accadere) di ogni attacco o effetto che attiveremo per ogni membro del party (in modo da capire come affrontare l'avversario), l'azione vera e propria e la gestione della timeline per modificare la parte temporale delle azioni di ogni personaggio coinvolto - come in un software di montaggio- per riuscire a concatenare attacchi consecutivi (combo) se, ad esempio, abbiamo lanciato in aria uno o più nemici. Infatti disporremo di attacchi aerei, diretti e anche altri specifici se il nemico si trova a terra. Se poi aggiungiamo che all'inizio dello scontro, e durante, potremo contrattaccare e sfruttare il Risk (che può arrivare fino a 5) dell'avversario con i poteri relativi e gestire gli spostamenti del gruppo per creare strategie di una certa complessità, il combat system risulta molto profondo e ben studiato. L'unico problema è che gli scontri saranno più lunghi soprattutto contro gli avversari più forti.

Alle fine di ogni battaglia riceveremo un numero variabile di Skill Bonus, fondamentali per sbloccare gli altri poteri ancora assopiti in ognuna delle tre categorie. Infatti ogni nuovo potere richiede un numero specifico di skill bonus per attivarsi. Se saremo bravi riceveremo dei bonus passivi chiamati Stigma, i quali incrementeranno o diminuiranno le statistiche di ogni membro del party. Li potremo distribuire come meglio crediamo una volta che il loro numero sarà alto. Divisi in tre categorie, potremo ottenerne di speciali risolvendo alcuni piccoli puzzle all'interno dell'area in cui siamo coinvolti o eliminando un particolare Digihead, in genere di tipo NM.


ESPLORANDO MOBIUS

Non c'è solo combattimento, ma anche uno scenario da esplorare e tantissimi NPC con cui interagire. Abbiamo appurato effettivamente che tutti gli oltre 500 studenti potranno unirsi al nostro party - ovviamente con caratteristiche e attacchi ridotti. Ognuno di loro ha due quest che si attivano in base alla profondità del livello di amicizia che instaureremo fino ad un massimo di 5 livelli. La prima si attiva arrivando a livello “friend”, una volta risolta riceveremo un potere passivo. Per migliorare il rapporto possiamo utilizzare il Wire, una sorta di WhatsApp dove sarà possibile messaggiare con tutti quelli che abbiamo conosciuto. Ovviamente vale anche per il Go-Home Club dove Aria ci indicherà sempre il strada da intraprendere se non ricordiamo cosa fare. Comunque questo sistema ha poca rilevanza ai fini del gioco.

Il numero degli studenti con cui ci intratterremo è legato al Casual Link, una gigantesca catena di collegamenti dove il numero di conoscenze viene incrementato se parleremo con quei NPC che hanno una connessione diretta (link) a quelli con cui abbiamo già interagito. Sempre dal Casual Link potremo conoscere la situazione sul loro livello di amicizia e sulle quest. Stesso discorso vale per il Wire, con la possibilità di segnalare quelli che vogliamo incontrare all'esterno di ogni ambientazione della zona che vogliamo esplorare.

Proprio in questo luogo, l'unico bidimensionale, potremo scegliere quali membri del party schierare in battaglia, aggiungere un NPC e anche conoscere nel profondo i personaggi principali fino ad un livello intimo attraverso una serie di quest - indicati in verde - che si attivano andando avanti con la storia principale. Le quest avranno altri due colori, quello arancione è per proseguire con la storia, mentre quello azzurro ha valore per gli NPC che si uniranno al party. In più avremo la quest del protagonista (sempre verde), il quale ci farà conoscere meglio µ ed i segreti che si celano dietro a Mobius. Questo da un aspetto più profondo e misterioso dell'ecosistema virtuale in cui ci troviamo.

Il problema principale di tutta l'esperienza sarà una certa ripetitività di fondo che si manifesterà in ogni nuova area o complesso da esplorare.

POTENZIALITÀ NON DEL TUTTO ESPRESSE
Il GdR di Atlus porta con se 46 trofei, suddivisi in 40 di Bronzo, 1 d'Argento, 4 d'Oro e l'ambito Platino.

La strada per arrivare ad ottenerli tutti è molto lunga e in parte tediosa. Non basterà arrivare alla fine della storia, ma livellare parecchio, ottenere almeno 100 amicizie, risolvere gli episodi di ogni personaggio del Go-Home Club, risolvere i misteri delle classi e far toccare il massimo level cap al protagonista.

In quasi 40 ore di gioco non abbiamo riscontrato problemi tecnici e di gameplay, nè di crash, segno di un buon lavoro in fase di playtesting testimoniato dalla mancanza di patch dopo l'uscita avvenuta il 9 maggio scorso in Europa.

Come potete constatare le cose da fare e le numerose caratteristiche di gioco creano un grande potenziale per questo GdR giapponese (JRPG), ma alla fine solo una parte di esso viene sfruttato, ed è un peccato. Ad esempio nei combattimenti la faranno da padrone gli attacchi principali e qualche altro potere secondario o passivo, ma alla fine le battaglie saranno quasi sempre simili. Non è tanto questo il problema principale, ma del fantomatico Casual Link, del Wire e dei tantissimi NPC che recluteremo per la nostra causa. Potremmo andare tranquillamente avanti senza di essi; possiamo definirli come un plus da usare se vogliamo scoprire di più sul gioco e mettere da parte ulteriori trofei.

Per giungere ai livelli più alti serviranno moltissime battaglie. Per passare al livello successivo ci sarà bisogno di tempo e molta esperienza, e questo può irritare i giocatori meno pazienti che vorranno limitarsi ad arrivare alla fine della storia. La longevità si attesta sulle 40-50 ore se non andremo troppo spediti, con tempi che potranno allungarsi a dismisura se vorremo risolvere le quest di ogni NPC e svelare il World Reward che permetterà di scoprire aree facoltative dell'universo virtuale di Mobius che richiedono, però, un livello del party molto più alto del normale.

Dal lato tecnico abbiamo sia buone che cattive notizie: la grafica è ben difinita ma minata da un framerate che fatica ad arrivare ai 30 fotogrammi al secondo. Per fortuna non inficia il gameplay, ma si poteva fare decisamente meglio sfruttando le ottime potenzialità di PS Vita. L'unica funzionalità touch è l'ingrandimento della mappa a schermo per poi riportarla nella sezione in alto a destra. Discretamente utile, ma niente di speciale.

L'esplorazione diventa più monotona man mano che si va avanti. Infatti per risolvere ogni area, affrontare il prossimo boss che sblocca una nuova area e un porzione della storia dovremo fare fin troppa strada a piedi tornando indietro e avanti quasi come trottole! Il collante che regge il tutto è la storia, ben fatta e in grado di tenere alto l'interesse limitando di fatto la monotonia generale che ci pervaderà dopo le prime ore di gioco.

La colonna sonora funziona bene, visto che è parte integrante del gioco e di Mobius, non tradendo le aspettative. Il passaggio dalla parte strumentale a quella cantata, prima di ogni battaglia, è ben realizzata cosi come gli effetti sonori che rendono bene nei combattimenti e durante le fasi esplorative. Come ogni gioco proveniente dal giappone la localizzazione prevede solo l'inglese, e in questo titolo le voci sono solo in giapponese.

Alla fine abbiamo tra le mani un prodotto più che discreto dove le molte idee messe in gioco non vanno tutte a buon fine. Se lo trovate a prezzo ribassato fateci un pensierino.

Modus Operandi: abbiamo esplorato la prigione virtuale Mobius grazie ad un codice datoci da Atlus USA.

Le molte aspettative promesse da questo interessante GdR di Atlus proveniente dal Sol Levante non vanno tutte in porto, sminuendo una parte del grande potenziale relegandolo di fatto ad una valutazione che si trova tra il discreto e il buono.

Quello che manca è una certa personalità in parte soffocata dalla monotonia generale che pervade l'intera produzione. Ad ogni area sbloccata si compiono sempre le stesse azioni con poche varianti rischiando di lasciare per strada quei giocatori poco pazienti.

Anche se abbiamo un comparto tecnico altalenante, la storia ben scritta che funge da pilastro principale e la componente musicale ben realizzata lo rimettono in carreggiata nonostante un combat system ben fatto e profondo, ma che rende le battaglie più lunghe e in parte ripetitive.

Se amate i GdR giapponesi potrete essere allettati nel prenderlo, soprattutto per l'ambientazione virtuale a nostro avviso ben congeniata.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE