Recensione PlayStation 4
Titolo del gioco:
Micro Machines World Series
Anno di uscita:
2017
Genere:
Racing Arcade
Sviluppatore:
Codemasters
Produttore:
Codemasters
Distributore:
Koch Media
Multiplayer:
Da 2 a 4 giocatori in locale, fino a 12 giocatori online
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Console PlayStation 4 - una connessione a banda larga - un account PlayStation Network - 7 GB di spazio libero su hard disk - Prezzo: €29,99
  •  Scorciatoie: che passione!
  •  Il dettaglio c'è, forse anche più dei modelli originali
  •  Nelle battaglie può succedere di tutto
  •  Inseguimenti sui tavoli da biliardo
  •  Armi, ghiaccio e salti: che volete di più?
  •  Alzi la mano chi si ricorda il nome del gioco in cui comparivano quegli ippopotami
  •  Tenetevi alla larga dal tosaerba
  •  Ma davvero speri di passare con la Flag contro tre avversari?
  • Gli archi voltaici non distruggono le vetture ma le rallentano per parecchio tempo
  •  Questa sega circolare vi causerà non pochi problemi
  •  Qualcuno ha preso la curva un po' larga...
Redattore:  Tommaso 'Tatsumaki' Alisonno                        Pubblicato il:  07/07/2017
Dopo una lunga pausa di riflessione Codemasters ci riprova con il suo gioco di corse arcade tra mobili e masserizie. Chissa' se avra' ancora il tocco magico...
Per tutti i nati a cavallo degli anni ’70 e ’80 il nome Micro Machines è sinonimo di qualcosa di terribilmente semplice ma al tempo stesso assolutamente irresistibile: non c’è un bimbo che in quel periodo non abbia posseduto o sognato di possedere qualcuna di quelle automobiline lunghe appena un paio di centimetri e “perfette in ogni dettaglio” (…in realtà no, per niente, ma nella nostra fantasia era così). Bombardamento pubblicitario, plastici degni del miglior Bruno Vespa, mezzi di trasporto capaci di riempire gli occhi e smania di collezionismo fecero il resto, consacrando il successo di un brand che, in un modo o nell’altro, è rimasto sulla breccia fino ai primi anni del nuovo millennio.

Naturalmente un simile fenomeno non mancò di interessare anche il mondo videoludico: il primo software ispirato alle mini-macchinine, già allora targato Codemasters, arrivò nel 1991 per poi esplodere letteralmente nel ‘94 con Micro Machines 2 per SEGA Mega Drive la cui cartuccia J-Cart permetteva di connettere due controller extra alla console - e con quattro giocatori scalmanati davanti alla TV il divertimento non raddoppiava: si elevava in modo esponenziale. Più avanti il successo si ripetè con l’edizione 96 del medesimo gioco, ma poi il brand si raffreddò: le versioni V3 e V4, nonostante fossero tecnicamente più avanzate, non ottennero il medesimo risultato (d’altronde anche le vendite dei giocattoli andavano ormai a calare) e dopo il 2007 nessuno ne parlò più.

…fino a oggi, con Codemasters che ci riprova con questo Micro Machines World Series. Ritroviamo così i mini-veicoli, ora realizzati ovviamente non più con sprite pixellosi ma con modelli 3D, inquadrati da una telecamera a volo d’uccello e impegnati a correre e darsi battaglia in diverse modalità, con un occhio particolare al multiplayer online. È molto importante padroneggiare subito il sistema di controllo dal momento che i comandi di guida seguono la soggettiva del veicolo: questo significa che premere a sinistra sull’analogico comanderà alla vettura di sterzare alla PROPRIA sinistra e non verso la sinistra dello schermo.

Il gioco propone quattro modalità principali: Gara, Eliminazione, Schermaglia e Battaglia, quest’ultima a sua volta divisa in sotto-modalità. Sulla Gara c’è poco da dire: fino a 12 veicoli si sfidano su un circuito cercando di tagliare il traguardo del 5° giro prima degli avversari; a causa della mancanza di split-screen questa modalità è preclusa al Multiplayer in locale, ma il giocatore singolo può comunque allenarsi sui vari circuiti grazie alla presenza di avversari gestiti dalla IA.

L’eliminazione è per certi versi la modalità “Principe” di Micro Machines: all’inizio di ciascuna manche i 6 contendenti partono simultaneamente, ma ogni volta che uno di questi viene distanziato troppo (ossia quando esce dall’inquadratura) viene eliminato. Quando rimane un solo pilota in gara, la manche termina e vengono assegnati i punti - negativi per i primi eliminati e positivi per chi è sopravvissuto più a lungo - dopodiché parte subito una nuova manche, finché qualcuno non raggiunge il punteggio limite.

Sia in Gara sia in Eliminazione saranno presenti degli appositi power-up - rigorosamente brandizzati NERF - da raccogliere lungo strada e da utilizzare contro gli avversari; questi sono in realtà solamente tre: il cannoncino (quasi innocuo ma con molte munizioni e lunga portata), il martello (tre colpi letali a corto raggio) e la bomba (da sganciare alle proprie spalle). L’introduzione delle armi è in realtà un peggioramento dell’originale concept di Micro Machines, un’introduzione di V3 che strizza l’occhio ai più blasonati Mario Kart e simili: indubbiamente aggiunge pepe alla vicenda, ma non sono in pochi a preferire una sfida “pulita” tra chi conosce meglio il circuito e il mezzo… o l’arte della sportellata.


Le cose cambiano drasticamente in Schermaglia e Battaglia. La prima, destinata unicamente al gioco in locale, prevede di mettere quattro piloti in un’arena chiusa e lasciare che si abbattano a vicenda: ad ogni eliminazione si segna un punto. La Battaglia, specifica per il gioco online, divide 8 giocatori in due squadre da 4 e li fa scontrare nelle classiche Capture the Flag, King of the Hill o simili. In entrambe le modalità ciascuna vettura tra le 12 disponibili avrà la propria arma-base e tre abilità speciali che si caricano col tempo o infliggendo danni agli avversari; quando si viene eliminati è possibile anche cambiare vettura, ma in questo caso si “perde” la carica dell’abilità più potente.

Tanta carne al fuoco, dunque: peccato però che Codemasters abbia lesinato nei contorni. Intendiamoci: se avete la possibilità di riunirvi in 4 davanti allo schermo e prendervi allegramente a sportellate in Eliminazione o Schermaglia sicuramente riuscirete a passare una o più serate di pura goliardia, ma se cercate qualcosa di altrettanto valido per le sessioni in single-player potreste rimanere un po’ delusi. Il gioco non offre infatti una modalità “carriera”, “campionato”, “torneo” o altro studiata per il giocatore singolo: questi potrà scegliere solo tra qualche sessione di allenamento fine a se stessa o il gioco online. Quest’ultimo è diviso tra Partita Normale e Partita Rapida, ma l’unica differenza tra le due è che per accedere alla prima dovrete conseguire il 10° livello nella seconda, col risultato di trovare avversari un po’ più skillati ma anche di poter vincere più premi - skin, adesivi, frasi vocali ed altri gadget puramente estetici.

A peggiorare le cose si aggiunge una gestione del matchmaking non certo delle più brillanti, così dopo ogni gara il gioco ci rimanda al menù principale obbligandoci a ripetere da capo la ricerca di una partita: possibile che nel 2017 sia ancora così difficile implementare la più classica delle lobby? In compenso, di tanto in tanto gli sviluppatori hanno in programma la release di eventi speciali a tempo limitato che permetteranno ai giocatori di cimentarsi in prove più particolari, per esempio con regole e limitazioni speciali, aggiungendo un po’ di pepe al tutto.

Sotto il profilo tecnico non possiamo davvero lamentarci: la realizzazione dei circuiti, delle arene e dei veicoli è molto buona, il gioco si mantiene sempre veloce e fluido (salvo qualche occasionale caso di Lag dei server), l’inquadratura ha un buon campo visivo e si restringe progressivamente in maniera molto divertente durante le manche della modalità Eliminazione. La colonna sonora è buona a i doppiaggi dei vari personaggi piuttosto simpatici. Menzione d’onore per l’idea di battezzare i piloti dell’IA coi nomi usati nel gioco originale ed assegnare loro i vecchi e pixellosi avatar.

Ciò che invece ci ha lasciati insoddisfatti è il numero delle mappe: se è vero che 10 arene per la Schermaglia siano pure troppe, siamo fermamente convinti che lo stesso numero di circuiti per Gara ed Eliminazione sia decisamente scarso, anche se abbiamo apprezzato il fatto che alcuni di questi siano delle rivisitazioni di alcuni tracciati già visti nei precedenti capitoli. A monte di tutte queste considerazioni tecniche c’è comunque un gioco allegro, brioso e squisitamente competitivo [bastardo? Anche, sì… n.d.a.] che non mancherà di divertire neofiti e vecchie volpi.

Insomma: questo Micro Machines World Series esce dal nostro esame senza troppa infamia ma anche senza eccessive lodi: la decisione di Codemasters di concentrarsi esclusivamente sul Multiplayer e di trascurare totalmente la componente in singolo fa storcere un po’ il naso, ma è pur vero che il brand ha sempre dato il meglio di sé nelle sfide tra giocatori. È però altrettanto vero che anche sul lato dell’online c’è ancora del lavoro da fare, ma in conclusione la sufficienza è ampiamente guadagnata.

Modus Operandi: abbiamo battagliato attraverso le modalità del gioco codemasters attraverso un codice PSN datoci da Koch Media Italia.

Micro Machines ha sempre il suo brio, e questo World Series non è da meno: che riusciate a riunire 4 amici in locale o vi lanciate in sfide online, che scegliate la classica Gara, la tipica eliminazione o le nuove Battaglie, il gioco è certamente in grado di offrire divertimento puro… e bastardo. Certo è che la mancanza di una vera modalità single player o l’esigua quantità di mappe tarpano un po’ le ali al lavoro, così come una gestione delle lobby da rivedere, ma il risultato raggiunge comunque un’abbondante sufficienza.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE