Recensione PlayStation 4
Titolo del gioco:
Syberia 3
Anno di uscita:
2017
Genere:
Avventura
Sviluppatore:
Koalabs (in collaborazione con Benoît Sokal)
Produttore:
Microïds
Distributore:
Ubisoft Italia (per il territorio italiano)
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
Console PlayStation 4 - una connessione a banda larga - un account PlayStation Network - 30 GB di spazio libero su hard disk - Prezzo: €49,99
  • La schermata iniziale con la splendida musica di Inon Zur
  • Qui si può personalizzare l'esperienza di gioco per i meno avvezzi al genere
  • Dove esserci svegliati nella clinica vicino a Valsembor, ci sottoporremo ad un test psicologico e fisico, ma c'è qualcosa che inizia a non quadrare
  • Più avanti dovremo cercare di ottenere un lasciapassare per entrare nella città di Valsembor
  • Qui faremo la conoscenza di una persona che è stata insieme ad Hans Voralberg
  • Ci troviamo all'interno di una nave. Sarà importante ai fini della migrazione della tribù degli Youkol
  • Anche con un grafica sotto le aspettative, ogni tanto qualche buon panorama lo troviamo...
  • Ed eccoci al parco giochi di Bananour, purtroppo minato da una grafica quasi a livello di due generazioni fa
  • Durante l'avventura troveremo delle scatole o scrigni dove dovremo rovistare tra gli oggetti al suo interno per trovar quello che ci servirà ai fini del gioco
  • Quest'immagine testimonia anche uno sforzo grafico, ma ciò che rovinerà l'esperienza di gioco sarà un framerate instabile tendente al basso
Redattore:  Roberto 'New_Neo' Sorescu                        Pubblicato il:  09/05/2017
A 13 anni dai fatti del secondo capitolo e a 9 dal suo annuncio, Microids e Benoit Sokal tornano insieme per continuare le avventure di Kate Walker.

Il mondo delle avventure grafiche ha sempre un posto nel cuore nella maggior parte dei giocatori, sia su quelli più attempati che anche su quelli più giovani. Entrare nel mondo di Syberia vuol dire vivere l'avventura di Kate Walker, che da avvocato di New York arriva nella cittadina francese di Valadilène per incontrare Hans Voralberg per acquisire la sua piccola impresa di fabbricazione di automi, orologi ed altre amenità ad altissima precisione. Non si renderà ancora conto di quale stravagante avventura vivrà sino alle conclusione dei fatti - ancor più intensi del secondo capitolo - che la porteranno a girare mezzo mondo fino ad arrivare nella fantomatica terra di Siberia, dove si mormora che esistano ancora dei Mammut.
SE PS4 PIANGE LA VERSIONE PC NON RIDE

A parte i requisiti minimi comunque opinabili espressi dagli sviluppatori per giocare la versione PC (si parla di una GTX 550ti, ma per avere un minimo di giocabilità è comunque meglio partire da una GTX 960 in su), le problematiche sono comunque legate alla giocabilità e principalmente al sistema di controllo.

Su PC è possibile optare per il controller (consigliato da sviluppatori) oppure tentare un approccio con mouse e tastiera. Entrambi i sistemi di input però presentano diverse problematiche, risultando estremamente macchinosi (sia la tastiera che il controller) per la risoluzione di alcuni enigmi, anche per la telecamera di gioco che non aiuta il giocatore. Dal momento infatti che Kate può vedere (e interagire) solo con gli oggetti che ha di fronte, spesso ci si trova in difficoltà soprattutto quando i punti di interesse sullo schermo sono abbastanza piccoli. Come se non bastasse ci sono continui cali di framerate e lag anche con configurazioni di alto livello (abbiamo visto dei lag anche su i7 e GTX 970 da 4 GB in grado di reggere ben altro).

La spiegazione è che il gioco sia stato ottimizzato male e che difficilmente potrà essere sistemato con delle patch, dal momento che richiederebbe una revisione strutturale del sistema di controllo. Un'altra carenza riguarda la localizzazione: in italiano abbiamo solo i sottotitoli ed è un peccato visto lo splendido doppiaggio (chi non ricorda quello splendido di Oscar?) visto nei primi due episodi.

In conclusione, se questo gioco si fosse chiamato in un altro modo, lo si poteva analizzare come un qualsiasi gioco di avventura con i suoi pregi e difetti, ma chiamandosi Syberia 3 è impossibile non paragonarlo ai primi due capitoli con i quali purtroppo ha molto poco da spartire. Una grafica migliorata, anche se poco stabile, e un comparto sonoro di alto livello non compensano il drastico calo dell'atmosfera di gioco lontana anni luce da quella dei primi due episodi. È un vero peccato perché si tratta di una bella licenza sprecata, ma chi ama il genere delle avventure punta e clicca e soprattutto è innamorato delle avventure di Kate Walker non può non storcere il naso davanti a questo titolo.

Giuseppe "Isg71" Iraci Sareri

LA LUNGA MIGRAZIONE DI KATE WALKER


Senza minimamente scalfire la trama dei due primi capitoli (che vi invitiamo caldamente a rispolverare e rigiocare! -NdR) (nessuno può definirsi amante del genere punta e clicca se non ha giocato fino allo sfinimento quei due capolavori...Nd Isg71), entriamo a testa bassa nelle vicende di questa attesa terza avventura dell'avvocatessa americana che va a riprendere i fatti da dove ci si era fermati nel secondo episodio. Kate si ritrova malata e quasi in fin di vita in una landa ghiacciata all'interno di un'imbarcazione e viene soccorsa dalla tribù degli Youkol - conosciuti nel precedente episodio - che la traggono in salvo. Si risveglia all'interno di una clinica alquanto strana vicino alla città di Valsembor, in terra russa e viene sottoposta ad un strano interrogatorio per verificare il suo stato psicologico e fisico.

Kate completamente ristabilitasi, ha come la sensazione che qualcuno vuole che lei rimanga bloccata in clinica come buona parte degli altri pazienti. La prova lampante di tutto ciò è che nella stessa stanza si trova Kurk, uno degli Youkol a cui purtroppo manca una parte della gamba destra, da cui viene somministrato un liquido che non sembra aiutarlo a rimettersi. Se poi aggiungiamo che Olga Efimova, una delle responsabili della clinica che sembra avere molto simpatia di lei e degli Youkol, viene scoperta da Kate a parlare con un losco individuo il pericolo è dietro l'angolo.

Una volta trovato il modo di fuggire via dalla clinica, Kate promette a Kurk di portargli una gamba artificiale ed aiutare la tribu degli Youkol a completare la migrazione, insieme ai loro struzzi, verso la Terra Sacra come accade ogni vent'anni.

UNA STRUTTURA PIÙ MODERNA MA MENO EFFICIENTE

Syberia 3
si presenta molto diverso dai due suoi illustri predecessori. Il primo cambiamento è la componente grafica che da bidimensionale è passata al 3D in tutto e per tutto. L'altra innovazione riguarda l'interfaccia ben diversa da una classica avventura grafica, concepita essenzialmente per l'utilizzo di un Controller anziché di un mouse e tastiera (anche per la versione PC) (Una scelta sciagurata...Nd Isg71). La gestione dell'inventario è affidata ad un menu radiale attivabile con i tasti L1 ed R1 (rispettivamente per gli oggetti e per gli elementi cartacei), mentre l'interazione con lo scenario sarà “automatica” in base a dove ci troviamo.

Purtroppo non sarà possibile in alcun modo combinare gli oggetti all'interno dell'inventario, ma gli stessi verranno usati esclusivamente per la risoluzione degli enigmi, in gran parte basati sui tantissimi meccanismi di ogni forma e tipologia che ci faranno spremere non troppo le meningi (tranne che nella parte finale del gioco). Non avremo a che fare con molti oggetti da utilizzare e, se non riusciamo a proseguire, ci verrà in aiuto il sistema di gioco dove potremo cambiare il livello di difficoltà, mostrare l'obiettivo corrente e l'uso automatico degli oggetti per semplificarci la vita. Gli stessi documenti che troveremo negli scenari saranno fonte di aiuto se saremo in difficoltà.

Come abbiamo detto, tale cambiamento ha portato alcuni problemi proprio nell'interfaccia. Per agire con i meccanismi divisi in più parti selezionabili dovremo utilizzare lo stick destro del DualShock 4 e, se serve, anche quello sinistro per muovere tridimensionalmente la parte interessata. Da qui con il tasto L1 potremo utilizzare gli oggetti, dove richiesto, legati alla risoluzione dell'enigma. Nelle prime fasi l'abbiamo trovata abbastanza scomoda, ma a lungo andare ci si fa l'abitudine anche se alcuni meccanismi non sono bilanciati benissimo dandoci alcune difficoltà nel superare alcune parti di gioco. Niente di compromettente comunque.

La grafica tridimensionale (non proprio all'ultimo grido, ne parleremo più avanti... -NdR) funge da via di mezzo rispetto a quella in 2D estendendo, di fatto, fisicamente gli scenari a le loro possibili interazioni che, invece, sono alquanto ridotte rendendo quasi vana l'esplorazione di gran parte di essi.

Questa nuova soluzione non riesce ad accontentare né gli avventurieri di vecchia data che quelli meno avvezzi al genere i quali devono muoversi attraverso un'interfaccia poco user-friendly e un tantino macchinosa. Come abbiamo detto prima ci sa fa la mano, ma avremmo preferito una sistema migliore e più efficiente.
Syberia 3 porta con se 41 trofei suddivisi in 22 di Bronzo, 15 d'Argento, 3 d'Oro e il Platino.
Essi sono legati sia alla storia, che a particolari azioni riferite alle risposte nei dialoghi, sia all'abilità nella risoluzione di alcuni enigmi. Servirà una seconda run per riuscire a sbloccarli tutti.

Anche se il gioco è aggiornato alla versione 1.02, purtroppo dobbiamo assistere a pesanti cali del framerate fino ad arrivare a limiti davvero intollerabili per un gioco venduto quasi a prezzo pieno. I bug indicati nelle prime recensioni sono quasi del tutto spariti, ma c'è la forte sensazione che il gioco necessitasse di un'ulteriore ottimizzazione prima della sua uscita su console.

Il comparto grafico è la tastimonianza di uno sviluppo travagliato e ripreso più volte. L'esempio è dato dal parco giochi della città di Benanour che sembra uscito da un titolo per PlayStation 2. Proprio da questo non riusciamo a comprendere come l'aggiornamento grafico sia fortemente instabile: di rado si arriva a 30 fps.

Chiudiamo con un personaggio molto caro a Kate Walker, quell'Oscar che ha lasciato un forte segno nel suo cuore. Porta con se un suo ricordo che più avanti potrebbe darle una sorpresa inaspettata. Forse questa parte di trama è una delle cose più riuscite dell'intera produzione.

Il titolo Microïds viene venduto a prezzo di €49,99 su PlayStation 4 e Xbox One, €39,99 su PC e in arrivo anche su Nintendo Switch. Anche per quest'ultima versione è caldamente raccomandato l'utilizzo di un Pad che testimonia il cambiamento strutturale rispetto ai due capitoli precedenti.

GRAFICAMENTE DATATO

Dopo aver vissuto per intero le vicende della terza avventura di Kate, purtroppo sia la grafica che, in parte la storia, ne escono ridimensionati. Una delle cause è sicuramente la lunghissima gestazione del progetto più volte interrotto e poi ripreso in arco di tempo di 9 anni e a ben 13 da Syberia 2 (e anche il voler a tutti i costi cambiare delle meccaniche di gioco che hanno fatto la fortuna dei primi due titoli e che sono imprescindibili per un'avventura punta e clicca..Nd Isg71).

A rimetterci in primis è proprio il comparto tecnico che se da un lato su PC può avere degli alibi, grazie a requisiti molto modesti ed un prezzo più basso (vedi box sopra), su console (almeno nella versione PlayStation 4 da noi testata) troviamo una grafica quasi a livello - in più di un occasione - di quasi due generazioni fa, macchiata da un aggiornamento a dir poco intollerabile che raggiunge picchi addirittura di 10 fotogrammi al secondo senza mai arrivare ai famigerati 30 di media. In più abbiamo caricamenti abbastanza lenti anche tra aree vicine che appesantiscono ulteriormente la normale fruizione dell'avventura. Se aggiungiamo qualche bug occasionale, come quando Kate non riesce a salire la scale pur andandoci se non dopo qualche tentativo, quello che ci ritorna è un gioco male ottimizzato e lento nella sua progressione.

I personaggi di gioco, compresa Kate, sono realizzati anche abbastanza bene ma mancanti di espressioni veritiere che calano ancor di più con un labiale non sincronizzato con il doppiaggio discretamente realizzato in inglese e in altre lingue (nei sottotitoli c'è l'italiano), ma che comunque non verrà ricordato negli anni a venire.

L'altro pilastro dove si fonda il gioco è la storia, anche qui il risultato non è certo brillante: se da un lato si è voluta espandere una trama anche abbastanza sfaccettata con dialoghi a scelta multipla, dall'altro assistiamo a sequenze - come la fuga dall'ospedale - poco realistiche dai risvolti fin troppo ovvi senza nemmeno un vero colpo di scena che dia forza ad una storia che alla fine riesce solo in minima parte a farsi apprezzare nonostante una buona durata di gioco che oscilla dalle 10 alle 15 ore.

A risollevare in parte la baracca sono le splendide musiche di Inon Zur: trama, interazioni ed esplorazione hanno un sapore meno negativo dandoci quella pazienza in più per arrivare alla fine della storia e gustarci qualche stralcio anche di buon livello. Ma in sostanza rispetto ai due titoli precedenti che hanno lasciato un segno profondo nelle avventure grafiche, lo sforzo di Microïds, di Koalabs e di Benoît Sokal è stato meno incisivo.

Modus Operandi: abbiamo vestito nuovamente i panni di Kate Walker nella sua nuova avventura per aiutare la tribù degli Youkol nella loro migrazione grazie ad un codice fornitoci da Microïds tramite Ubisoft Italia (il distributore per il nostro territorio).

Purtroppo questa nuova e tanto attesa avventura di Kate Walker non riesce a convincerci in pieno. Con il peso dei due splendidi capitoli precedenti, il lavoro svolto dal trio Benoît Sokal, Microïds e Koalabs è tutt'altro che esaltante. Il comparto grafico risulta quello più penalizzato con un framerate su console veramente disastroso, con una grafica al limite di due generazioni fa, che raramente arriva ai 30 fotogrammi al secondo.

In seconda analisi abbiamo una storia scritta anche benino, ma non certo esaltante nei suoi risvolti con sequenze non in-game poco ispirate e fin troppo ovvie come, ad esempio, la fuga dalla clinica di Valsembor non proprio memorabile e come il finale stesso.

La colonna sonora di Inon Zur riesce a tenere a galla il gioco portandolo ad una sufficienza strappata all'ultimo secondo anche perché il prezzo della versione console non è di certo economico.

Peccato davvero! Speriamo solo che la prossima avventura della nostra avvocatessa di New York (se si farà...) non abbia uno sviluppo così lungo e travagliato.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE