Parlare di Vane equivale a discutere di un'occasione sprecata. Non si tratta di un brutto gioco (come alcune testate - dal nostro punto di vista - lo hanno ingiustamente valutato), ma quello che offre è appena sufficiente. Uno dei motivi è dato da una realizzazione tecnica carente dovuta ad effetti grafici vecchi di alcune generazioni che vanno a coinvolgere anche il gameplay, il quale potrebbe annoiare i puristi dell'azione a causa della sua lentezza nella progressione.
Gli sviluppatori indìpendenti di Friend & Foe (costituito da sole 5 persone) hanno messo anima e corpo nello sviluppo andato per le lunghe, visto che il primo trailer risale addirittura al Tokyo Game Show (TGS) del 2014, ovvero più di 4 anni fa. Ma qualcosa probabilmente è andato storto o ci sono stati altri motivi dietro alla sua lavorazione, perché lo stato in cui si trova il gioco - uscito il 15 gennaio in esclusiva su PS4 - non è dei più ottimali: compenetrazioni poligonali, bug che ci hanno costretto a ricaricare il gioco e una struttura poligonale che ricorda titoli di diversi anni fa, fino a raggiungere la generazione PS2 e Xbox. Questo comunque, se si ha un po' di pazienza, non impedisce di proseguire fino alla sua conclusione, anche perché qualcosa di buono il gioco ce l'ha: il lato artistico se la cava più che bene e la colonna sonora è davvero azzeccata ed evocativa, inoltre il comparto audio è di ottimo livello con effetti ambientali ben realizzati e d'atmosfera.
Se avete visto alcuni video del gameplay vi sarete accorti che il gioco ricorda titoli storici come ICO e Shadow of the Colossus nonché Journey dove sono le immagini e lo scenario circostante a parlare, provando a dirci cosa fare e dove andare. Fin dal prologo, che si presenta con uno scenario buio e in piena tempesta dove un ragazzo (o una ragazza... non si riesce a capire bene) cerca sotto la nostra guida di trovare un riparo o una via di fuga. Più si va avanti e più la tempesta risucchia tutto ciò che trova; arriviamo quindi ad una strana porta/passaggio dove appare una figura misteriosa che ci lancia all'indietro facendoci saltare un oggetto che portavamo nelle mani. Poco dopo scompariamo all'interno della tempesta.
Terminato il prologo ci ritroviamo all'interno di uno scenario esteso e deserto dove un uccello, simile ad un corvo, si trova appollaiato su un ramo di un piccolo albero. Quello che faremo è proprio guidare e far volare l'uccello all'interno di questo mondo. Non esiste un vero tutorial eccetto alcuni brevi messaggi che ci dicono come sbattere le ali, cantare per richiamare altri uccelli e rallentare il volo per posarci in altri posti o luoghi. Proprio da queste basi iniziamo a sorvolare lo scenario che si pone davanti a noi allo scopo di capire cosa fare. Ad attirare subito il nostro sguardo sono alcuni punti che luccicano. Si tratta di alcune “guide” che mandano gli uccelli che volano nelle vicinanze ad un punto ben preciso, ovvero una grande costruzione in rovina che ricorda una torre segnavento dove al suo interno si trova una curiosa sfera dorata. Più uccelli faremo posare sulla struttura, tramite le diverse guide sparse per lo scenario, e più questa cederà sotto il loro peso liberando la sfera che andrà a cadere più in basso.
A questo punto andiamo verso la sfera, dove una volta giunti nelle sue vicinanze avviene una trasformazione che ci fa di divenire umani, esattamente come quel ragazzo che avevamo visto all'inizio. Da qui in avanti potremo girovagare a piedi avvicinandoci ad un'entrata che porta ad un luogo all'interno del caldo e desertico scenario, che sarà la prossima tappa di questo criptico cammino dove non si riesce a capire né il motivo né lo scopo. Il tutto avviene come in un action adventure che ci fa correre, saltare e arrampicare fino a saltare nel vuoto dove ci farà trasformare nuovamente in uccello allo scopo di risolvere il puzzle che ci permetterà di proseguire. Dovremo sfruttare il volo e atterrare in un luogo dove potremo trasfomarci di nuovo in un essere umano trovando la soluzione (comunque abbastanza semplice) per la prossima tappa che inizia a darci qualche piccolo indizio su quello che accade, ma il tutto risulta ancora misterioso.
Vane porta con se 19 trofei suddivisi in 11 d'Argento e 7 d'Oro, con l'ambito Platino presente. Come avrete notato non è presente nessun trofeo di bronzo. Per ottenerli tutti basterà un po' di applicazione ed avere occhio ed un pizzico di velocità. Una parte di essi si ottengono proseguendo nel gioco ottenendo entrambi i finali. Una buona porzione, invece, si celano all'interno dello scenario desertico dove si trova più di un segreto al suo interno.
Per quanto riguarda la situazione e le problematiche tecniche ne abbiamo purtroppo incontrate diverse, con compenetrazione poligonali, bug che ci hanno costretto più di una volta a ricaricare il gioco ed un altro problema tecnico che ha mandato in loop il gioco nel terzo scenario. E' stata resa disponibile una nuova patch che aggiorna il gioco alla versione 1.02, dove gli sviluppatori hanno migliorato la performance, ritoccato la musica e gli effetti sonori e sistemato alcuni bug di gioco.
Come dal titolo di questa sezione l'avventura non è affatto lunga, anzi l'esperienza di gioco può essere conclusa in un pomeriggio o anche in meno di due ore se si conosce quello che bisogna fare. Le variazioni sugli scenari successivi ci sono ed hanno il loro fascino grazie a degli enigmi sì semplici ma discretamente intelligenti che stimolano a proseguire nonostante una realizzazione tecnica, come abbiamo detto più volte, abbastanza problematica.
Il gioco è realizzato con Unity, ma questo non giustifica una mole poligonale piuttosto povera con un aggiormamento su schermo che non sempre si aggrappa ai 30 fotogrammi al secondo. Di contro il livello artistico, come abbiamo detto, è buono e l'atmosfera ben resa dal punto di vista audio ci danno quella voglia di proseguire, che arriva al suo picco con la colonna sonora di grande qualità che si “attiva” in specifici punti e che riesce ad entrare nel cuore del giocatore, soprattutto nei due finali in grado di toccare le corde di quei giocatori più sensibili.
Non vi diciamo come va a finire, ma possiamo anticiparvi che l'ultima parte è quella secondo noi meglio realizzata anche se fin troppo a corridoio ricordando un po' i walking simulator. Ma è quella più coinvolgente ed inoltre potrebbe rispondere ad alcune domande poste durante il cammino. Dopo la conclusione dell'esperienza rimane l'amaro in bocca per un gioco che poteva e doveva essere migliore. Inoltre il prezzo con cui viene venduto sul PlayStation Store è troppo alto per il suo vero valore.
Modus Operandi:
Abbiamo esplorato il mondo silenzioso e misterioso, sia nelle sembianze di un uccello che di un umano, attraverso un codice datoci dagli sviluppatori.