La Cina, con i suoi (quasi) 1 miliardo e 400 milioni di abitanti, è da qualche anno nell'interesse dell'industria di videogiochi attraverso partnership con i nomi più importanti come Sony, Microsoft e Nintendo. Il bacino d'utenza sarebbe a dir poco sterminato, ma il governo pone un filtro molto forte alle pubblicazioni diluendo non poco molte opere che qui da noi e nelle Americhe non avrebbero problemi ad essere disponibili sia in edizione fisica che digitale.
Comunque il laccio inizia ad allentarsi con diversi giochi, di un certo peso, in sviluppo. Ad esempio per PlayStation 4 ci sono almeno 5 titoli in lavorazione che sono stati presentati durante lo Spring Showcase svoltosi nella prima parte di marzo di quest'anno.
Parliamo di questo perché da aprile è disponibile su PlayStation 4 un RPG sviluppato proprio in Cina, precisamente da Sofstar. Si tratta di Sword & Fairy 6, nuovo episodio di una saga molto famosa in patria tanto da arrivare sul piccolo schermo con il dramma Paladin. Possiamo affermare di trovarci di fronte ad un titolo praticamente inedito, così da scoprire non solo la mitologia di un mondo di per sé affascinante, ma anche di testare la bontà del prodotto.
Disponibile su Steam dal 2015, quello che abbiamo di fronte è un porting per la famiglia di console Sony. Partiamo subito dalla schermata principale, una volta avviato il gioco, che ci regala il tema musicale completamente cantato in cinese davvero molto orecchiabile e ben realizzato. Si parte subito bene, anche grazie alle opzioni disponibili che ci permettono non solo d'impostare il livello di difficoltà tra facile e normale - quello difficile si attiverà una volta finito il gioco - ma di ascoltare tutta la colonna sonora, di vedere l'intro e le scene d'intermezzo principali, nonché di giocare 6 DLC e di leggere la storia di una saga nata nel lontano 1995.
Direttamente dalla sequenza d'apertura leggiamo la mitologia e i fatti che c'introducono al gioco vero e proprio:
“Dalla nascita dell'antico dio Shen Nong, le nove sorgenti di Jiuquan hanno ancorato il Cielo e la Terra. Ognuno dei Jiuquan possiede poteri soprannaturali e ognuno di essi è una fonte di energia e di vita per l'universo. Nella Guerra delle Tre Tribù, le Bestie furono sconfitte dalla coalizione di Umani e Dei. La tribù degli animali si ritirò nel mondo dei demoni e da allora gli dei, i demoni e gli uomini hanno vissuto in isolamento. Dopo la guerra, Shen Nong e il Jiuquan scomparvero dal mondo e col passare del tempo... la leggenda del Jiuquan andò persa”.
Nella prima delle numerosissime cutscene presenti per tutta la durata del gioco, vediamo Yue Jinzhao e Yue Qi arrivare nella città di Yinghiu Keep allo scopo di attaccare Luo Zhaouyan: saremo attori del primo assaggio del battle system che farà da tutorial allo scopo di apprendere i primi rudimenti delle meccaniche di gioco che a prima vista potrebbero apparire complesse. Il tutto si rivela una messa in scena: un piano volto a scoprire le vere intenzioni del membro di una misteriosa setta, inoltre una bestia si è risvegliata dal profondo del mare, ed ora vola disorientata a causa della voce proveniente dalla sua testa.
Insomma, le premesse per una storia lunga e intrigante ci sono tutte, così come l'esplorazione di città e villaggi che non sarà legata solamente all'interazione con gli NPC (personaggi non giocanti), ma potremo saltare letteralmente su muri e tetti per scovare luoghi nascosti non indicati sulla mappa.
Il seguito della storia è totalmente lineare, indicato chiaramente sulla mappa insieme ad altri simboli classici come i negozi, missioni secondarie, fabbri, calzature, costumi ed altro. Proprio con la risoluzione delle missioni secondarie aumenteremo la nostra reputazione nei confronti della città o del villaggio dove ci troviamo ed anche nei confronti delle fazioni presenti nel gioco. Come ricompensa otterremo oggetti rari ed aiuti che ci torneranno utili sia nella storia che nelle battaglie contro i nemici e boss più pericolosi.
Una delle caratteristiche peculiari di ogni RPG orientale, ed anche Sword and Fairy 6 non fa eccezione, è rappresentato dalle meccaniche di combattimento... ovvero dal battle system. Ad una prima occhiata sembrerebbe abbastanza complesso, soprattutto se utilizziamo la modalità in tempo reale - di default - anziché quella a turni. Scenderemo in campo con un massimo di quattro componenti del party, ma potremo utilizzare e “sceglierne” di volta in volta solamente uno per impartirgli il tipo di skill (abilità) di attacco o speciale del personaggio mentre gli altri verranno comandati dalla CPU. Nella parte sinistra si potrà cambiare la tipologia di attacco e di difesa del gruppo: ad esempio potremo attaccare un singolo nemico (focused attack), in modo diversificato (diverse attack) o in modo normale (default attack), ma anche privilegiare la difesa, la guarigione o usare i buff positivi per attaccare con maggiore qualità e potenza.
Ogni personaggio ha due rami di skill differenti che potranno essere cambiati durante la battaglia in base alla resistenza fisiche ed elementale del nemico. Sarà possibile eseguire la stessa skill di attacco più volte se la barra relativa lo permette, così da diversificare maggiormente la strategia, inoltre l'opzione items servirà a guarire un singolo personaggio o l'intero gruppo dagli effetti negativi, ad aumentare la barra di punti ferita (HP) se questa scende o anche di attaccare i nemici con alcuni oggetti che toglieranno un po' di energia.
Più avanti si renderanno disponibili tre poteri speciali relativi a ciascun personaggio in grado di attivare buff positivi, effettuare attacchi concatenati assieme ad un altro componente del party e di attivare un attacco potente che potrà essere prolungato premendo rapidamente il tasto indicato a schermo.
A livello di difficoltà normale non sarà una passeggiata di salute se non saliremo ad un livello adeguato, soprattutto negli scontri con i Boss che saranno molto coriacei. Questi potranno addirittura spazzarci via in poco tempo se non saremo abili a gestire adeguatamente il gruppo e utilizzare la giusta strategia. Si può rendere il tutto automatico premendo R2 per guardare l'esito della battaglia come spettatore. A conti fatti il battle system ci è parso abbastanza buono e personalizzabile, in grado di rendere gli scontri abbastanza strategici.
Un'altra peculiarità che rende la parte “avventurosa” più interattiva è che ogni personaggio ha una speciale abilità che si sbloccherà man mano che la storia entrerà nel vivo. Ad esempio Yue Qi può manipolare gli oggetti per trovare una via dove prima non c'era. Quella di Yue Jinzhao, invece, permette di saltare più in alto per superare ostacoli naturali e non, che in condizioni normali sono impossibili da superare. Tali abilità torneranno utili più avanti per fare un po' di backtracking risolvendo alcune missioni secondarie lasciate in sospeso.
Ognuno dei personaggi giocabili ha le sue caratteristiche e skill diverse dagli altri, La crescita di livello avviene accumulando esperienza sconfiggendo i nemici e connessa con l'ottenimento del numero delle anime (Soul). Queste sono fondamentali per aumentare i parametri di ogni personaggio (quelli in “panchina” guadagneranno lo stesso esperienza) attraverso una voce dedicata nel menu di gioco, ovvero Meridian. Avremo a disposizione tre vie diverse, liberamente interscambiabili, per migliorare i parametri di ciascun personaggio. Questo potenziamento ci ha ricordato, un po' alla lontana, la famosa sferografia dello storico Final Fantasy X (amato non poco dal sottoscritto! -NdR). Ogni “sfera attivata” farà aumentare uno o anche due parametri. Continuando con le sfere, queste avranno bisogno di più anime per essere attivate e quindi per ottenere un party abbastanza potente, saremo costretti a vincere molti scontri più e più volte in ogni area di gioco. Comunque non sarà un grosso problema, visto che i respawn dei nemici sarà “quasi immediato”.
Inoltre potremo fare un po' di sano crafting con tutti gli item che otterremo dai nemici, dalle missioni secondarie e anche sparsi per il mondo di gioco. In più in alcune aeree si trovano dei punti speciali detti Scout Point che regaleranno oggetti speciali e un titolo speciale chiamato “Softstar” (dagli sviluppatori del gioco). Selezionando dal menu di gioco la voce Combine, potremo inserire gli oggetti indicati per ottenere quell'oggetto che ci può interessare. Vanno da quelli di recupero di HP, a quelli per l'attivazione di buff per un certo tempo e molti altri che lasciamo a voi il piacere di scoprire.
Infine ognuno dei personaggi potrà ottenere dai negozi un equipaggiamento migliore che andrà a migliorare i parametri relativi a quelli di attacco difesa sia fisico che magico, la possibilità di ottenere un colpo critico e cosi via. Come potete vedere di cose da fare ce ne sono in abbondanza, e il gioco mette a disposizione molti strumenti per gestire il party e proseguire nel gioco nei migliori dei modi... ma purtroppo alcuna grosse criticità tecniche buttano quasi tutto all'aria.
Quando inizieremo l'avventura dovremo convivere con un una struttura grafica, di gameplay e di cutscene che ci fanno tornare indietro nel tempo a cavallo tra l'era PS2, Xbox, a quella successiva di PS3 e Xbox 360. Purtroppo è l'amara constatazione che abbiamo appurato durante il test: tutto quello che di buono vi abbiamo descritto si scioglie come neve al sole una volta guardando tutto quello che avviene su schermo con un comparto grafico a dir poco datato che ci ha lasciato interdetti per l'incapacità del motore grafico di regalarci una fluidità accettabile. Il framerate è sbloccato e varia tra i 10-15 fotogrammi al secondo fino ad avvicinarsi ai 60 nei luoghi chiusi. Negli spazi aperti il gioco fa fatica ad arrivare ai canonici 30fps scendendo, in modo terrificante, fino al limite massimo di sopportazione del giocatore. Ad aggravare la situazione avviene il famoso (o presunto) fenomeno dello stuttering che blocca l'aggiornamento rendendo il tutto ancora più pesante da digerire. Il fenomeno avviene di continuo ogni 1-2 secondi soprattutto in città e villaggi, ma secondo noi più che di stuttering crediamo sia un problema insito nel motore grafico o meglio legato all'adattamento su PlayStation 4.
Non riusciamo sinceramente a spiegarci come sia stato possibile effettuare un porting della versione PC, avente dei requisiti leggerissimi, peggiorando in modo significativo l'esperienza di gioco dal punto di vista tecnico. A testimoniare la nostra affermazione è la presenza di una specie di nebbia bianca che fa da confine nell'apparizione dei poligoni in lontananza, superata la quale il motore grafico inizia a “disegnare” la forma man mano che ci si avvicina al punto d'interesse. In più dopo la conclusione di ogni battaglia o di una cutscene dovremo aspettare qualche secondo in modo che il mondo di gioco venga nuovamente ricaricato con forti scatti, in attesa che il tutto finisca. Non mancano alcuni muri invisibili, nemmeno troppo nascosti, a darci conferma di un prodotto tecnicamente problematico che sfrutta in minima percentuale la potenza computazionale della console Sony.
Sword and Fairy 6 porta con sé 46 trofei, suddivisi in 35 di Bronzo, 7 d'Argento, 3 d'Oro e l'immancabile Platino. Per ottenerli tutti si dovrà faticare non poco, anche a causa di un comparto tecnico fortemente claudicante. Dovremo sconfiggere un bel po' di boss, trovare tutti gli scout point, ottenere un tot numero di oggetti con il crafting, completare lo Spirit Pulse (Meridian) di almeno un personaggio. Il resto lo lasciamo scoprire a voi.
Nella nostra analisi del gioco non abbiamo incluso due grossi bug. Il primo ne impediva la normale fruizione con la prima battaglia che andava in totale corruzione grafica, costringendoci a cambiare lingua del sistema PlayStation 4 da italiano ad inglese. C'è voluto più di un mese dall'uscita affinché arrivasse la patch correttiva per questa criticità. Inoltre ci siamo imbattuti in un secondo bug piuttosto fastidioso che bloccava del tutto le battaglie se venivano premuti più volte i tasti L1 ed R1 allo scopo di cambiare personaggio o di attivare uno dei tre attacchi speciali (aventi le icone bianche). Una volta presa la mano siamo andati spediti, ma questo non fa altro che confermare la qualità di un porting, della versione PC, realizzato davvero male e probabilmente con molta sufficienza.
Chiudiamo con un elemento positivo legato ai 6 DLC giocabili, i quali ci faranno conoscere meglio la storia dietro ad ogni personaggio, completando ciò che mancava ad una narrativa molto profonda e variegata. Sicuramente uno dei punti di forza di un gioco che poteva e doveva beneficiare di un adattamento su PlayStation 4 decisamente migliore.
L'RPG di Softstar è disponibile dal 2015 su Steam, mentre la versione PlayStation 4 è arrivata il 3 aprile 2019 sul PlayStation Store. Il gioco è doppiato in cinese e avente i sottotitoli in inglese, cinese tradizionale e cinese semplificato.
A chiudere questo quadro sconfortante la fluidità durante gli scontri con i nemici è fin troppo altalenante, arrivando fino a una manciata di fotogrammi al secondo in alcune circostanze nemmeno così poco frequenti. Ad ogni effetto speciale il framerate tende a scendere, andando addirittura sotto i 10fps in alcuni attacchi speciali dei personaggi. Possibile che gli stessi sviluppatori, durante la fase di playtesting, non si siano resi conto di queste gravi problematiche tecniche, cercando almeno di risolvere la criticità della fluidità? Ne avrebbe sicuramente giovato l'esperienza in sé e il giocatore avrebbe sofferto meno godendosi una storia, nonostante tutto, ben fatta e piuttosto lunga.
Gli stessi menu di gioco vanno in parte in sofferenza essendo meno veloci e fluidi di quanto ci si aspetterebbe. Tutto quello che di buono ha questo RPG viene pressoché rovinato da un comparto tecnico che non facciamo fatica a definire “sofferente”. Peccato davvero anche perché la colonna sonora è orecchiabile rimandandoci al folklore e alla mitologia cinese. Anche la storia in se è ben articolata con una longevità che si estende tra le 50 e le 70 ore che aumentano se vogliamo scoprire tutto. Peccato davvero peccato!
Modus Operandi:
Abbiamo esplorato la mitologia cinese e testato le qualità e le caratterstiche di questo RPG inedito su PlayStation 4 attraverso un codice datoci da Eastasiasoft.