Sono passati 500 anni da quando le truppe di Re Pellegrino di Gallowmere, capitanate da Sir Daniel Fortesque, hanno sconfitto le legioni di mostri dello stregone Zarok: il cavaliere in realtà morì colpito da una freccia in testa proprio alla primissima carica, ma per qualche motivo è annoverato negli annali come l'eroe che sconfisse lo stregone. Oggi Zarok, ben lungi dall'essere distrutto, ha accumulato abbastanza potere per scagliare una nuova offensiva: tra le schiere di non-morti risvegliati anche il povero Fortesque torna in piedi sulle sue vecchie ossa, desideroso di riscattarsi dalla figuraccia di 500 anni fa e riuscire, finalmente, a sconfiggere Zarok. Insomma: non proprio l'eroe che la gente vorrebbe, ma probabilmente quello che si merita.
Other Ocean per conto di Sony riporta su PlayStation uno dei classici che hanno fatto grande la prima console con questo nome: MediEvil. Sull'onda dell'operazione nostalgia che sta riportando nelle nostre case miti del passato come Crash Bandicoot e Spyro the Dragon, anche per il cavaliere ossuto si è dovuto scegliere se dedicarsi a una semplice Remastered o a un vero e proprio Remake come per esempio quanto visto nei primi due Resident Evil [per non parlare di quello che ci attende in Final Fantasy VII]. Sulla carta è stato promesso un Remake, ma diciamo fin da subito che il lavoro finale è molto più vicino a una Remastered con giusto qualche aggiunta minore a giustificare il prezzo di copertina. Ma andiamo con ordine.
Il core principale del sistema di gioco ricalca pedissequamente le orme del titolo del 1998: controlleremo Fortesque con l'analogico sinistro, mentre la levetta destra servirà a ruotare l'inquadratura, o per lo meno lo farà nelle zone in cui la telecamera non sarà fissa e preimpostata. Piccola aggiunta: tramite L2 (sempre dove consentito) potrete passare a una visuale in semisoggettiva tramite cui poter apprezzare il dettaglio grafico in termini di modelli e textures, ma in termini di gameplay sarà molto poco utile. I comandi sono piuttosto elementari e prevedono un tasto per il salto, uno per l'attacco semplice, uno per quello caricato e uno per switchare tra l'arma primaria e quella secondaria, da selezionare tramite apposito menù di pausa; l'ultimo tasto (a parte il succitato L2) solleva lo scudo ed a partire dal secondo boss può essere utilizzato per un attacco “in carica”. Nella parte alta dello schermo capeggeranno la barra della vita e la resistenza residua dello scudo; quando la prima si esaurisce o Fortesque cade in una trappola verrà automaticamente consumata una delle preziose bottiglie della vita: esaurite queste, si incoccia nel Game Over e occorre ricominciare da capo il livello.
Una volta superato il primo mini-dungeon di tutorial il gioco ci permetterà di accedere a qualsiasi locazione tra quelle sbloccate: in generale queste si snoderanno lungo un percorso lineare, ma non mancheranno alcuni bivi che porteranno a rami apparentemente chiusi; in realtà questi ultimi saranno necessari per l'ottenimento di oggetti-chiave fondamentali per la prosecuzione lungo il percorso principale, dunque presto o tardi il povero Sir Daniel dovrà affrontarli tutti. In ciascun livello sarà anche nascosto un calice da riempire con le anime dei nemici sconfitti prima di poterlo raccogliere: ciascun calice ottenuto ci garantirà una ricompensa nella mitica Sala degli Eroi, sia essa una nuova arma, una bottiglia della vita aggiuntiva o semplicemente un po' di denaro extra. La vil pecunia è necessaria per acquistare munizioni per le armi a distanza, ricaricare quelle magiche o ricomprare quelle che i fastidiosissimi demonietti potrebbero averci sottratto lungo strada.