Dopo Planet Explorers uscito nel 2016 i ragazzi di Pathea Games provano con un'altra esperienza Kickstarter stavolta iniziata a gennaio del 2018 e sotto l'ala protettiva di Team17, una compagnia che non ha certo bisogno di presentazioni, soprattutto per chi, un po' avanti con gli anni ha bazzicato nel mondo Amiga. Il sandbox di Planet Explorers pur esordendo bene sul mercato ha dovuto poi arrendersi al capolavoro del genere per eccellenza, Minecraft, che gli portò via quasi tutti gli utenti relegandolo nel dimenticatoio videoludico. Adesso ci sono tutte le premesse per capitalizzare l'esperienza maturata dagli errori commessi in passato e per presentare sul mercato un prodotto che si propone come indie ma che, come vedremo, offre molto di più.
La trama di gioco è abbastanza semplice e serve esclusivamente da pretesto per introdurci nel fantastico mondo di Portia in un'era post-apocalittica. Abbiamo ereditato una bottega di artigianato da risanare e far fruttare, cercando di sbaragliare la temibile concorrenza presente sull'isola. Nulla di eccezionale quindi, perfettamente in linea comunque con tutti i giochi del genere dove lo scopo non è quello di raccontarci una bella storia quanto di introdurci in un mondo fantastico tutto da scoprire nel quale faremo del crafting la nostra ragione di vita. Lo scopo del gioco è prevalentemente quello di costruire, in ogni modo possibile ed immaginabile, e poi di migliorare quanto di volta in volta costruito.
Il mondo di Portia si presenta molto colorato, con una grafica cartoonosa e gradevole e con uno scorrere del tempo tutto particolare. Una volta lanciato il gioco e scelto il personaggio da utilizzare e da personalizzare a proprio piacimento, ci verrà chiesto di scegliere la data del nostro compleanno in un calendario formato da 4 mesi ognuno dei quali corrispondente a una stagione e composto da 28 giorni. A parte i parametri modificabili sul nostro aspetto fisico potremo successivamente modificare la nostra capigliatura facendo una visitina al barbiere oppure cambiare i nostri vestiti e molto altro. L'impatto con il gioco è comunque graduale e inizia con piccole e semplici missioni utili per farci prendere confidenza con i controlli e con le meccaniche di gioco che comunque dopo breve tempo esplodono in tutta la loro vastità.
Fra le tante cose da aggiustare dovremo cominciare dalla nostra abitazione, piena di spifferi (chiamati "spiriti" da un'infelice traduzione nella nostra lingua) e abbastanza decadente. Avremo però bisogno di un banco da lavoro e del materiale necessario per creare i nostri primi attrezzi. Via quindi con una visita veloce alla gilda del commercio e poi giretto in città per raccogliere legna e pietre per creare la nostra prima ascia. La città di Portia è comunque abbastanza viva, piena di personaggi con i quali potremo parlare e interagire anche attraverso dei classici dialoghi a risposta multipla. La caratterizzazione degli abitanti è comunque ampia con più di 50 NPC ognuno caratterizzato da una storia, un carattere e delle inclinazioni comportamentali. Giornalmente potremo parlare con ognuno un numero limitato di volte, ma ogni giorno impareremo qualcosa di interessante. Portia vive soprattutto grazie alla sua attività agricola e a delle antiche rovine che vomitano continuamente tesori del passato. Grazie alla nostra abilità potremo farci un nome come abili costruttori o come bravi esploratori. In puro stile Minecraft, come dicevamo, l'importante è costruire: una volta procurati i giusti attrezzi, dovremo intervenire sul nostro banco da lavoro per creare il giusto materiale per potenziare il nostro laboratorio, come seghe circolari, telai, forge, e da lì utilizzarli per guadagnare denaro e aumentare la nostra reputazione. Ogni risorsa, comunque, potrà essere combinata o modificata per ottenere qualcosa in cambio: ad esempio dagli animali otterremo le pelli, mentre dagli alberi otterremo la resina e così via.
La parola d'ordine del gioco è espansione: ogni nostra attività mirerà alla crescita del nostro laboratorio e della nostra importanza all'interno della città che non potremo adornare come vorremmo ma influiremo sulla sua espansione e sulla sua vitalità.
Il sistema di crafting si estende a diversi settori: oltre all'ambito edilizio, potremo cimentarci in quello botanico, culinario e artistico. Potremo procurarci schemi per ricostruire manufatti da vendere al museo, leggere libri e imparare sempre nuove cose da fare. I sistemi di produzione sono naturalmente vincolati dal tempo a seconda della loro complessità. Mentre potremo costruire subito i vari utensili ad esempio, gli strumenti più avanzati (come i forni) richiederanno l'impiego di altre risorse e dei tempi per la creazione dei vari prodotti. Ad ogni modo potremo capitalizzare le nostre ore di gioco mentre noi ci dedichiamo ad altro: è in sostanza la stessa metodica utilizzata dai tantissimi giochi a gestione del tempo che stanno spopolando sul sistema mobile (il famosissimo Hay Day di Supercell su tutti). Ci sono poi dei manuali speciali, tutti da trovare, e in grado di farci costruire oggetti particolari che, in questo caso, vedremo in trasparenza avendo così una utile indicazione sulla roba che manca per completarli del tutto.
Giocando per un po', ben presto verremo a contatto con il famoso angolo delle rovine di Portia, una sezione da esplorare per raccogliere minerali e manufatti antichi: in questo caso ci verrà chiesto un abbonamento settimanale in denaro da sostenere per poter avere libero accesso al sito, ma avremo la possibilità di trovare pezzi di Scienza antica o reperti appartenenti alla Chiesa. Le due grandi fazioni presenti nella comunità di Portia, Scienza e Chiesa sono in continuo contrasto fra loro ognuna con la continua "missione" di screditarsi a vicenda in un annoso conflitto fra sacro e profano.
Dialogare con i nostri avventori, può fornire spunti per nuove scoperte o semplicemente farci acquisire nuove amicizie in giro per la città. Le amicizie possono comunque evolvere in rapporti sentimentalmente più "approfonditi" (alla The Sims per intenderci) a seconda di come ci rapporteremo con la gente. Capiterà anche di incontrare elementi pericolosi in giro, come bestie feroci e mostri e, in questo caso ci toccherà equipaggiare di tutto punto il nostro avatar per affrontare in combattimento i nostri avversari. Il tutto sfocia in un combattimento abbastanza semplice, quasi mai proibitivo, limitato a colpi e schivate mentre con i boss di fine livello le cose si faranno un pochino più complicate. Come tutti i giochi di questo tipo, ogni azione compiuta sullo schermo ci darà punti esperienza che ci faranno avanzare di reputazione e ci apriranno scenari sempre più complessi. Le cose da fare sono davvero tante, impossibile elencarle tutte, per fortuna ci viene in soccorso un comodo ed esaustivo menu di gioco che, insieme alla mappa, ci aiuta ad individuare i vari NPC e le missioni da svolgere.
My Time at Portia è un gioco in continua evoluzione. Fin dall'inizio della campagna Kickstarter, gli sviluppatori hanno aggiunto sempre nuove espansioni e cercato di migliorarlo limandone i difetti grazie anche ai feedback dei giocatori. Ne viene fuori un prodotto abbastanza completo e ben rifinito, che presenta un comparto grafico ottimamente realizzato con scenari cartoonosi e variopinti e animazioni tutto sommato ben implementate, anche se la telecamera ogni tanto si perde un po' costringendoci a continui aggiustamenti con la levetta analogica destra del controller.
Ben realizzata anche la colonna sonora così come la traduzione dei sottotitoli nella nostra lingua che, tuttavia, presenta ancora qualche lacuna. Nelle schermate di caricamento, infatti, stranamente i testi compaiono in lingua inglese, salvo tornare in italiano alla fine del caricamento, oltre a qualche "strafalcione" nella traduzione da correggere quanto prima. Il gameplay è fondamentalmente complesso, come in tutti i giochi di questo tipo che richiedono un buon periodo di training per prenderci la mano. Il sistema di controllo invece prevede l'uso di tastiera e mouse oppure del controller: in redazione abbiamo usato il solito controller Xbox 360 senza particolari sbavature.
Una nota negativa per un gioco come questo riguarda l'assenza del multiplayer. Gli sviluppatori insistono nel voler puntare sull'avventura in singolo, ma una sana condivisione con la community online dei nostri progressi sarebbe stata abbastanza gradita.
In conclusione ci troviamo davanti a un gioco fuori dai canoni abituali, dove il relax la fa da padrone e dove ci si può divertire senza troppi patemi giusto per progredire e andare a vedere un po' al di là del livello attuale raggiunto. Ci sentiamo di consigliarvene l'acquisto a patto che siate appassionati al genere, altrimenti è meglio se prima provate la demo (disponibile gratuitamente su Steam). E' comunque un gioco che potrebbe intrattenervi bene e anche a lungo.
Modus Operandi:
Siamo entrati nell'interessante città di Portia, messaci a disposizione dagli autori di Planet Explorers, con tante cose da fare grazie ad un codice gentilmente datoci da Team17.
Il prossimo 16 aprile 2019 il gioco vedrà la luce anche su console, nello specifico su Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch.