Effettivamente l'opera di Franz Kafka è tra le più conosciute nel panorama letterario. La metamorfosi infatti descrive le disavventure di Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che, improvvisamente, si risveglia sotto forma di un insetto. Chi ha letto il libro conosce l'alienazione del personaggio principale nei confronti della propria famiglia che lo ripudia e cerca di tenerlo chiuso dentro una stanza perché il nuovo aspetto di Gregor provoca ribrezzo, orrore, disgusto. Eventi che si sviluppano drammaticamente fino al tragico finale. In realtà, leggendo tra le righe, gli elementi che emergono dal racconto dello scrittore boemo sono anche altri: angoscia, spiazzamento, ambiguità, disadattamento che evolve fino alla quasi accettazione della nuova condizione, e poi anche amore per i propri cari sempre presente fino al punto da trasformarsi in sacrificio.
Franz Kafka è forse il più importante esponente del modernismo e del realismo magico e la sua opera è stata così importante al punto da forgiare una nuova locuzione della lingua italiana: "situazione kafkiana" che descrive qualcosa di surreale, di paradossale. Diversi film, fumetti e anche videogiochi si sono ispirati alle trame kafkiane: gli stessi autori di Dylan Dog traggono continuamente spunto dallo scrittore boemo nelle avventure dell'indagatore dell'incubo, come nelle storie "L'isola di Wells" e "Streghe" giusto per fare un paio di esempi. Anche se la metamorfosi ha ispirato diversi videogiochi, mai nessuno fino ad ora aveva provato a descriverne la storia fedelmente in un videogame. Lo hanno fatto i ragazzi di Ovid Works con questo gioco che oscilla tra un puzzle game e un walking simulator.
Una volta installato il gioco notiamo con piacere il supporto alla localizzazione italiana almeno per i sottotitoli, caratteristica non del tutto scontata vista la tendenza del mercato indie a snobbare la lingua del bel paese. In effetti la maggior parte della nostra avventura sarà incentrata sulla narrazione e sui monologhi di Gregor, quindi la comprensione del testo è fondamentale. La visuale è naturalmente in prima persona e il tutto inizia al risveglio dopo una lunga serata trascorsa da Josef. Dopo i primi movimenti cominciamo a notare che qualcosa è cambiato all'interno dell'abitazione che siamo ormai abituati a frequentare da lungo tempo. I quadri che inizialmente mostrano noi e Josef in diverse pose cominciano a mutare, mostrando personaggi con la faccia da insetto man mano che andiamo avanti nel lungo corridoio. Da lì a poco la rivelazione, mista alla consapevolezza di una mutazione nel nostro modo di muoverci e soprattutto di guardare: gli oggetti diventano sempre più grandi oppure ci stiamo rimpicciolendo noi? Dopo qualche passo l'impietosa inquadratura comincia a mostrarci zampe da insetto mentre i nostri movimenti diventano sempre più difficili al punto che anche una maniglia diventa un ostacolo quasi irraggiungibile.
A questo punto il gioco introduce alcuni elementi puzzle, anche se di semplice risoluzione, come il cercare una chiave in un cassetto o trovare il modo per spostare gli enormi oggetti in modo da liberare il passaggio. Adesso siamo un insetto, ma non potremo volare: al limite saremo in grado di arrampicarci sui muri utilizzando una sostanza appiccicosa oppure riusciremo a saltare da un punto a un altro. Saremo vulnerabili alle cadute da "grandi" altezze anche se non avremo nemici da sconfiggere e in tutto il nostro viaggio incontreremo qualche altro insetto e pochissime persone. Tutta la storia si snoda nel tentativo di spostare alcuni oggetti anche per permetterci di arrampicarci al piano superiore o comunque per andare avanti, magari cercando delle chiavi per aprire le porte o dei documenti che possano magari spiegarci il perché della nostra nuova condizione. Lo scopo del gioco dal punto di vista ludico è quello di raggiungere la Torre e goderci poi il finale (che naturalmente non vi riveleremo neanche sotto tortura... -NdR). Come gameplay non ci sono molte cose da fare al punto da limitare allo stretto necessario i tasti che utilizzeremo sul controller perfettamente supportato (come di consueto abbiamo utilizzato quello di Xbox 360 per i test) oltre alla combo mouse+tastiera. Il tasto X ci farà interagire con gli oggetti, A ci servirà per saltare (dipendente dalla pressione più o meno prolungata), RT lo utilizzeremo per correre e così via.
Se il gioco vero e proprio mira all'esplorazione e alla risoluzione di banali puzzle, non è così per la narrazione. Anche se alcuni scostamenti ci sono rispetto al romanzo di Kafka, il gioco tenta di seguirne fedelmente la traccia e di rispettarne quanto meno i percorsi più importanti. La metamorfosi, come dicevamo, va oltre la storia raccontata, suscitando e ispirando tutta una serie di riflessioni assolutamente soggettive in ognuno di noi. La bravura dell'autore sta nel farci immedesimare nella nuova condizione del protagonista mettendoci di fronte alle difficoltà suscitate da un cambiamento radicale soprattutto nei rapporti interpersonali. Il dramma Gregor-famiglia dimostra che ogni nostro cambiamento richiede un periodo di adattamento anche da parte di chi ci circonda. Ecco che l'interazione giusta Gregor riesce a trovarla solo con la sorella Grete, l'unica del romanzo oltre al protagonista ad avere un nome, mentre i genitori sono il Signore e la Signora Samsa. Lo scrittore boemo insiste sui rapporti familiari, sulla conflittualità genitori-figli, sulla necessità di avere sempre e comunque l'aiuto di qualcuno per superare ogni difficoltà. Il gioco rispetta, come dicevamo, questi canoni tanto da dare lo stesso nome al protagonista anche se qualche differenza naturalmente c'è. Gregor nel libro si sveglia nella sua camera, qui a casa dell'amico Josef. La narrazione rimane godibile anche per chi il romanzo di Kafka lo conosce molto bene, proprio a causa di queste varianti e nella speranza di trovare magari un finale alternativo.
Dal punto di vista tecnico non c'è molto da dire. Il comparto grafico se la cava dignitosamente per quanto riguarda i modelli dei vari oggetti presenti sullo scenario, un po' meno per definizione e animazione di alcuni "umani" che incontreremo di tanto in tanto. Il doppiaggio in inglese è ben realizzato, riuscendo a trasmettere il disagio e l'angoscia del protagonista "incarcerato" in un nuovo corpo, così come la colonna sonora offre brani d'atmosfera e di accompagnamento anche se per buona parte del tempo ascolteremo i monologhi del protagonista. La nuova prospettiva è ben realizzata, con gli oggetti di tutti i giorni improvvisamente enormi e con le difficoltà di spostamento dovute alla nuova condizione. Sarebbe stato davvero interessante provare questa nuova visuale anche con l'ausilio del VR.
Il gioco comunque centra l'obiettivo di intrattenerci con una storia che promette spiegazioni alla nuova condizione da un momento all'altro, principalmente per la grande mole di documenti e tracce che troveremo in giro. Buono anche il coinvolgimento del giocatore che, grazie a una buona cura dell'atmosfera di gioco e alla forza di una storia importante, riesce a immedesimarsi perfettamente nel dramma di Gregor. Giusto per fare un esempio, immediatamente dopo la metamorfosi gireremo la stanza in continua ricerca di uno specchio per cercare di vedere con i nostri occhi cosa ci sia capitato. Naturalmente tutto questo lo rende un gioco più lento, riflessivo, ben lontano da chi apprezza la componente action in un videogame. Vi aspettano lunghe camminate e pochi ostacoli quasi mai impegnativi, ma è presente in Metamorphosis una storia da godersi dall'inizio alla fine, se solo avremo la voglia e la pazienza di farci trasportare dalla trama di gioco.
Modus Operandi:
abbiamo "vestito" i panni di Gregor Samsa grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori attraverso Terminals.io.