Un titolo passato pressoché inosservato, per valutazioni su Steam non proprio elevate, anche per la sua particolare difficoltà e problemi riscontrati nella versione PC. A sorpresa, e in silenzio, Kings of Lorn: Tha Fall of Ebris è arrivato sulla famiglia di console PlayStation 4 il 20 febbraio 2020. Incuriositi dalla sua ambientazione e dall'atmosfera dark fantasy, abbiamo contattato gli sviluppatori di Teamkill Media che gentilmente ci hanno fornito un codice per testare il gioco. La recensione ce l'avete davanti, e vi spieghiamo se vale la pena entrare in questo mondo pieno di morte, magia, tradimenti... e immortalità.
Di primo acchito abbiamo notato una forte somiglianza con The Elder Scrolls V: Skyrim, con il nostro protagonista che vede il mondo di gioco in prima persona, anche se le similitudini finiscono qui. Il combattimento è decisamente più semplice con un solo tipo di attacco e di difesa, non c'è alcuna parvenza di gioco di ruolo, anzi il tutto è decisamente ridotto all'osso. Tranne alcune biforcazioni e ricerca di collezionabili, il tutto proseguirà a binari dove - oltre al combattimento - l'esperienza di gioco si focalizzerà sulla storia attraverso sequenze molto particolari con la regia affidata a movimenti di camera “tremolanti”, che danno un maggior effetto d'immersione grazie anche all'ottimo utilizzo dell'Unreal Engine 4.
Dal punto di vista tecnico il porting della versione PC risulta positivo, con una formula di gioco che potrebbe far storcere il naso ai puristi, costringendo i giocatori a imparare tutto sul campo con poche informazioni sulla stessa interfaccia di gioco. Ma cominciamo con ordine...
La storia e la lore di Kings of Lorn: Tha Fall of Ebris è abbastanza variegata e profonda e ruota attorno ad una misteriosa epidemia che va ad infettare il mondo di Lera. Noi in qualità di Re di Ebris partiamo per un lungo viaggio durato tre anni alla ricerca di una soluzione che si è realizzata con l'apertura di sei particolari “Spire” in altrettanti regni. Aperta l'ultima accade qualcosa di strano. Al nostro ritorno troviamo un regno completamente in rovina e il nostro reggente Guilbrand ci sbatte all'interno di una specie di carcere in balia di morti viventi, scheletri e ossa di morti ovunque.
Il regno è ora in mano ad un re usurpatore, che probabilmente ci ha ingannati. Il suo obiettivo principale non era quello di debellare l'epidemia, quanto di ottenere un nuovo potere che ha poi ha trasmesso ai suoi seguaci... ovvero l'immortalità. Rinchiusi all'interno di una prigione dovremo trovare un modo di uscire e viaggiare attraverso 11 livelli alla scoperta della verità per riprendere in mano il regno.
Un viaggio tutt'altro che facile, soprattutto perché tranne le basi del combattimento scritte in una pergamena non appena ci risvegliamo - destati da una voce femminile - non sarà presente alcun tutorial, dovremo apprendere tutto sul campo. Siamo davanti ad un survival in prima persona non lontano da un souls-like, con un combat system da comprendere appieno durante gli scontri a causa di possibili colpi sicuri non andati a segno. Ma, dopo una prova più approfondita, i combattimenti dovranno essere cadenzati e i colpi andranno a segno se ci troveremo alla giusta distanza.
La prova del nove sarà nel secondo livello, dopo aver superato la prigione, quando recupereremo la spada che andrà subito usata per eliminare tre Guardiani che all'inizio potrebbero creare più di un grattacapo e imprecazioni (com'è capitato al sottoscritto, che ci ha messo quasi due giorni per venirne a capo! -NdR). Una volta capiti i loro pattern e sfruttando la schivata verranno giù più facilmente di quanto si crede. Da qui in avanti inizia il vero e proprio viaggio fatto di luci e ombre, ma con quel piglio che spinge a vedere come prosegue la storia e ad ammirare una realizzazione tecnica che avvicina il gioco più a un tripla A che a un titolo indipendente.
Kings of Lorn: Tha Fall of Ebris o lo si ama o lo si odia, non ci sono mezzi termini. La storia, le sequenze in-game, la lore e la realizzazione tecnica sono i suoi punti di forza principali che vanno a scontrarsi con un combat system semplice e una ripetitività di fondo fin troppo marcata con una quantità di nemici davvero risicata e con un riciclo di texture che si ripetono praticamente fino alla fine.
Quello che darà un po' di variazione al gameplay saranno le armi bianche e quelle a distanza (come arco, balestra e più avanti altre) che, da deboli come eravamo, pian piano ci trasformeranno in un'autentica macchina da guerra! La torcia sarà nostra fedele compagna a causa di un'oscurità che sarà presente in tutte le ambientazioni, e ci costringeranno a cambiare arma più volte per affrontare nemici più coriacei.
All'inizio partiremo con un'energia vitale abbastanza bassa, che determinerà la nostra morte anche dopo pochi colpi subiti. In giro per i livelli si troveranno dei luoghi dove sarà presente un particolare oggetto che aumenterà l'energia vitale permettendoci di subire più colpi. Inoltre, sempre sparsi per i livelli, saranno presenti le statuine e i corvi che andranno rispettivamente trovate e uccisi. Questi fanno parte dei collezionabili che sbloccheranno due cheat nelle opzioni di gioco (come ai tempi degli anni '90).
Data la particolare struttura a binari, le boss fight saranno maggiormente presenti. Queste, una volta compresi i pattern di attacco, non saranno particolarmente ostiche ma servirà prestare molta attenzione e usare la giusta arma, altrimenti la dipartita può essere dietro l'angolo. I checkpoint sono dislocati in più di un punto per ogni livello, ma se subiremo delle morti accidentali o per mano di semplici nemici potremmo rifare dall'inizio un livello o un bel po' di strada prima di arrivare a dove eravamo in precedenza.
Una volta giunti nell'ultima parte dell'avventura diverremo così potenti che, con un minimo di tattica e di attenzione, difficilmente anche i nemici più potenti e boss saranno in grado di metterci in difficoltà. Una sfida è quella di aumentare il livello di difficoltà con il new game + che si sblocca terminando il gioco. Cominceremo dall'inizio, ma con tutte le armi ottenute e l'energia vitale accumulata.
Il mondo di Kings of Lorn: Tha Fall of Ebris può essere pericoloso se non verrà affrontato nel modo giusto. Con i suoi limiti il combat system è abbastanza preciso ma se non si comprendono le giuste distanze e il momento opportuno per affondare potrebbe diventare frustrante soprattutto a difficoltà più alte. Il nostro consiglio è quello di cominciare dal livello più basso, che non è così facile come potrebbe apparire.
Gli enigmi sono limitati all'utilizzo di chiavi e leve per aprire porte e portoni. In più come nel caso del primo livello, in alcuni punti precisi servirà raccogliere delle speciali pietre dette Lacerite Core, allo scopo di aprire portali dimensionali e quindi proseguire con l'avventura e con la storia. La lore e la sua storia sono racchiusi all'interno di alcuni scrigni che si trovano nascosti in ogni livello. Essi illustrano le origini di quel qualcosa che si cela nel mondo di gioco e i motivi per cui siamo costretti a combattere all'interno di un'ambientazione divenuta oscura e di morte.
Nonostante una visione d'insieme che non grida di certo al capolavoro, il titolo Teamkill Media spinge il giocatore ad arrivare alla fine per capire i veri motivi e i segreti che si celano dietro a tanta oscurità e sofferenza.
Il survival horror dark fantasy in prima persona di Teamkill Media propone 18 trofei, suddivisi in 8 d'Argento, 9 d'Oro e il Platino (non è presente alcun trofeo di Bronzo). Ottenere tutti i trofei non sarà così difficile, anzi questi sono legati nel superare tutti i livelli e sconfiggere i boss principali. Il Platino (che personalmente ho ottenuto. -NdR) può essere raggiunto affrontando il gioco anche alla difficoltà più bassa. Tra i trofei non sono presenti i collezionabili, ovvero i King's Urn e i Corvi che permetteranno di sbloccare l'invincibilità e munizioni infinite.
Durante i nostri test abbiamo incontrato alcuni bug che hanno bloccato i comandi di gioco costringendoci a chiudere il gioco, e poco prima della fine si è manifestata un'improvvisa mancanza d'interazione sia con l'ambiente che nell'impossibilità di usare qualsiasi arma o di usare un punto di salvataggio. Dopo più di un tentativo è stato possibile proseguire fino ad arrivare ai titoli di coda.
Il gioco non spiega cosa sia il numero all'interno della testa con la corona e l'elmo che si trova sopra. Rispettivamente rappresentano il numero di volte che possiamo ricominciare dall'ultimo checkpoint e dell'uso di una magia potente che otterremo più avanti nel corso del gioco. L'elmo, invece, è una sorta di armatura che protegge l'energia vitale facendola scendere lentamente. Si trova in alcuni punti all'interno degli scenari di gioco, ed è abbastanza raro imbattersi in esso.
Se avete seguito la rete, proprio TeamKill Media ha annunciato due settimane fa uno dei primi titoli per PlayStation 5. Parliamo di Quantum Error, uno shooter horror in prima persona ad ambientazione spaziale (qui il trailer di annuncio). Attualmente in sviluppo sarà un gioco cross-gen, infatti è previsto anche per la famiglia di console PlayStation 4.
Kings of Lorn: Tha Fall of Ebris è disponibile su PC, tramite Steam, dal 22 novembre 2019. Dal 20 febbraio 2020 è arrivato sul PlayStation Store, la versione Xbox One è in lavorazione ma al momento non c'è una data d'uscita.
Dietro ad un gioco tutt'altro che perfetto e di natura indipendente, si nasconde una potenzialità tecnica che lo avvicina ad un titolo più imponente non lontano da un tripla A. L'uso dell'Unreal Engine 4 è più che buono con effetti, texture e giochi di luce di ottima qualità... anche su console. Ciò testimonia le capacità tecniche e di talento di questo sviluppatore indipendente americano. Rispetto alla versione PC, su PlayStation 4 (almeno sulla console base, oggetto della nostra prova) il framerate è settato a 30 fotogrammi al secondo che potranno scendere se ci sono molti nemici ed effetti su schermo, ciò accade comunque di rado.
La realizzazione dell'ambientazione, delle sequenze in-game e del comparto sonoro creano un senso d'inquietudine e di coinvolgimento che danno quella “spinta” ad andare avanti nonostante una semplicità di gameplay e di forte ripetitività che potrebbero allontanare una porzione di giocatori che non hanno molta pazienza con morti continue e ripercorrere la stessa strada battuta in precedenza.
La longevità si aggira sulle 10 ore alla prima run che può scendere o aumentare in base se si vuole completare il gioco trovando tutti i collezionabili o sfruttare il new game+ per ripercorrere i livelli in minor tempo. Di conseguenza la rigiocabilità è limitata alla sfida a difficoltà più alte e rifare i livelli con tutte le armi e l'energia vitale ottenuta. Non molto anche perché una volta arrivato al finale (che lascia le porta aperte ad un possibile seguito) c'è poco altro da fare.
Kings of Lorn: Tha Fall of Ebris è localizzato in inglese e non sono presenti sottotitoli nella nostra lingua. Questo comporta alcune difficoltà di comprensione durante le sequenze in-game e nella storia raccontata dalle pergamene sparse per il mondo di gioco. Altro ostacolo è il prezzo, a nostro avviso troppo alto in base all'esperienza offerta, maggiore della controparte PC. Il nostro consiglio è di pensare a un possibile acquisto quando sarà in offerta.
Modus Operandi:
Abbiamo vissuto le vicende oscure e di morte dell'ex Re di Ebris grazie ad un codice gentilmente datoci dagli sviluppatori di TeamKill Media.