Il giovane contadino Jacob si sta godendo il fresco serale seduto sul pontile del lago accanto al suo villaggio quand'ecco che nell'acqua si compone, mirabile visione, il volto di un vecchio barbogio: è il mago di corte del regno vicino, il quale gli chiede di portare di persona un messaggio al potente mago di corte del suo re, nientemeno che il grande Merlino (il quale, per qualche motivo, non risponde alle chiamate). Il messaggio è semplice: la terribile profezia numero 13 si sta avverando, e porterà morte e distruzione al regno! Merlino sa già cosa fare... Il problema è che Jacob, in quanto semplice contadino, non può nemmeno varcare le porte del castello: inizierà dunque per lui una laboriosa vicenda a base di dialoghi, incantesimi, pozioni, enigmi, misteri, streghe, troll, soldati, cuoche... cosa potrebbe andare storto?
Ammettiamolo: a monte di una notevole quantità di cliché il plot alla base di The Dark Prophecy, il nuovo gioco di Start Warp, non è niente male, ricco di promesse e aspettative; purtroppo, come vedremo a breve, non è tutt'oro quel che inizia per O, ma andiamo con ordine. Il gioco è un'avventura grafica punta-e-clicca “vecchia scuola”: si potrà muovere un cursore con lo stick analogico sinistro [ma ci sono anche due “quick point” a destra e a sinistra raggiungibili immediatamente con R2 ed L2] e impartire comandi a Jacob tramite il tasto Croce. Questi saranno in effetti solo 4, selezionabili cambiando la forma del puntatore con Cerchio [oppure L1 ed R1]: Cammina, Esamina, Raccogli/Usa e Parla. Premendo Triangolo o muovendo il puntatore nella parte alta dello schermo si accederà all'inventario, dove è ovviamente possibile esaminare gli oggetti trasportati, combinarli tra loro o con elementi dell'ambiente o in ultima analisi usarli così come sono [per esempio bere una pozione o mangiare una bacca].
Quanto detto finora è ovviamente l'ABC di un'avventura grafica punta-e-clicca, ma veniamo ora ai motivi per cui [ve lo diciamo fin d'ora] non possiamo assolutamente essere entusiasti del lavoro di Start Warp. Cominciamo con qualche osservazione di tipo prettamente tecnico: la gestione dei comandi non è delle migliori. Le zone attive su cui far interagire il puntatore sono spesso molto piccole e talvolta si perde tempo a cercare di posizionare correttamente il puntatore; se a questo si aggiunge che Jacob stesso viene considerato come un oggetto (nonostante non si debba MAI agire su di lui) e che la sua presenza “impalla” gli oggetti sullo sfondo si capisce come talvolta l'interazione sia un po' rognosa. Aggiungiamo poi che il movimento del protagonista è decisamente lento, e sebbene lo si possa far muovere più velocemente col “doppio click” questo è possibile solo quando il puntatore è nell'azione “Cammina”; se dunque avete fretta di parlare con qualcuno, per esempio, dovrete PRIMA “Camminare velocemente” accanto al bersaglio e POI cliccarci con “Parla”: premere direttamente “Parla” infatti farà assistere a tutta la comoda passeggiata di Jacob.
Sull'impatto grafico preferiamo non essere eccessivamente severi... ok: la grafica, realizzata con Unity, è spartana, infantile, a tratti imbarazzante, ma è in linea con lo spirito leggero dell'avventura e comunque, alla fin fine, fa il suo dovere. Allo stesso modo anche la colonna sonora, limitata alle musiche di sottofondo e a pochi effetti, tiene compagnia il giusto. Ciò che però veramente ci ha deluso è la longevità del prodotto che in proporzione alla spesa richiesta è veramente molto molto povera: siamo giunti alla fine dell'avventura in circa due ore di gioco e avremmo impiegato molto meno se non fossimo rimasti “bloccati” da un enigma che praticamente non avevamo visto, o per essere più precisi avevamo visto ma di cui avevamo scartato a priori la soluzione più semplice, banale e immediata [che era invece corretta]; un altro enigma ci ha fatto perdere qualche minuto di troppo semplicemente perché consisteva nel dover indovinare a tentativi [senza nessun indizio se non il trial & error] una sequenza di simboli. Alcune azioni, infine, portano a dei “Bad Ending” che sono sostanzialmente dei Game Over [ma occhio che c'è un trofeo per ciascuno di essi]: prima di fare qualcosa di cui non si è veramente sicuri, dunque, è consigliabile salvare la partita o si rischia di dover ricominciare da capo. Poco danno, in verità: dopo aver terminato il gioco, ci si accorge infatti che iniziandolo da capo si può arrivare allo stiracchiato epilogo in si e no 15 minuti.
Vorremmo dire che il gioco potrebbe essere utilizzato come gateway per le avventure grafiche a vantaggio degli utenti più giovani in forza della sua grande semplicità e della realizzazione sgargiante e simpatica, ma il fatto che sia interamente in lingua inglese [ed anzi una schermata è rimasta erroneamente in cirillico] lo rende ostico anche per questo utilizzo, per lo meno nel nostro Bel Paese. Quindi in buona sostanza siamo costretti ad esprimere un generale disappunto nei confronti di The Dark Prophecy: troppo semplice, troppo breve, troppo immaturo per il prezzo di cartellino... Sarà per la prossima volta, Start Warp.
Modus Operandi:
Abbiamo vissuto la breve avventura di Jacob tramite un codice fornitoci da PR Hound.