Ormai non è più raro leggere di casi in cui alcune software house cerchino di resuscitare vecchie saghe videoludiche ormai sepolte da tempo immemore. Come ad esempio Capcom con Mega Man che, dopo ben 8 anni dal suo ultimo capitolo, ritorna a sorpresa con un nuovo titolo della saga principale. Serie nata verso la fine degli anni 80 i Mega Man, soprattutto i giochi principali, hanno sempre avuto un ottimo riscontro con i videogiocatori. Ottimo level design, gioco impegnativo e sonoro eccezionale, il tutto condito con boss fight studiate appositamente per essere affrontate in più modi.
Prima di procedere con un azzardo del genere, Capcom decise di far uscire Mega Man: Legacy Collection e Mega Man: Legacy Collection 2, due edizioni che racchiudevano tutti e 10 i capitoli della saga principale, al fine di tastare il terreno e vedere come i giocatori avrebbero reagito ad un possibile ritorno. E beh, dato che stiamo per andare a recensire proprio il nuovo capitolo, sapete già com'è andata a finire.
Mega Man 11 è, appunto, l’undicesimo capitolo della serie principale ed è uscito il 2 Ottobre 2018 per piattaforme PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch.
Chi conosce anche solo un minimo la saga, sa perfettamente come la trama dei vari giochi sia solo un pretesto necessario per introdurre il gameplay, vero punto focale del prodotto. E questo undicesimo capitolo non fa differenza, con una narrativa che esiste giusto per dare un senso a ciò che si andrà a fare, seppur sia gestito in maniera eccellente. Il tutto parte con un flashback dei due scienziati Wily e Light pronti a divulgare e sviluppare i loro progetti. Già fin da giovani le loro idee divergevano, con Wily intenzionato a potenziare i robot per usarli come strumenti offensivi, mentre Light voleva adottare un approccio più amichevole. Alla fine Light vince la sfida e Wily, arrabbiato del suo fallimento, non si arrende e decide di continuare per la sua strada per realizzare il suo sogno (che porterà noi giocatori a sventare ogni suo singolo piano malvagio nei vari capitoli). Tornando al presente, Wily si sveglia ricordando proprio quel momento e si ricorda pure di quel primo progetto che non ha mai concluso. Decide quindi di riprenderlo e di testarlo su dei nuovi robot pronti a combinare guai nel mondo. Toccherà al nostro caro Mega Man cercare di sconfiggere, ancora una volta, il male.
Questo incipit è praticamente quasi tutto ciò che troverete di trama in questo gioco. Semplice, interessante per il suo voler approfondire un minimo il background di alcuni personaggi, ma soprattutto funzionante nel suo voler introdurre il gameplay. Allungarla e complicarla di più sarebbe servito solo ad annoiare il giocatore.
Il gameplay di Mega Man 11 è abbastanza semplice ed immediato da capire. Wily ha disseminato qua e là dei robot malvagi ed è compito nostro sconfiggerli. Ogni robot ha un suo stage esclusivo da completare. Da questo punto di vista Capcom non ha voluto distaccarsi da quello che è l’aspetto classico della saga, rimanendo su una base solida e migliorando qualche aspetto qua e là. Decisione che noi abbiamo apprezzato a pieno. Ma andiamo con ordine.
Mega Man 11 è un misto tra action e platform game che unisce una gestione del livello 2D con una grafica 3D determinata dai poligoni dei vari personaggi. I comandi sono abbastanza semplici: si salta, si spara acquisendo man mano potenziamenti che ci faranno sbloccare nuovi poteri e si può anche eseguire una scivolata. Tale semplicità dei comandi porta il gioco a non perdersi in inutili tutorial come spesso accade in altri videogiochi, buttandoci fin da subito nel bel mezzo dell’azione.
Bastano pochi minuti per capire perché il gioco è sviluppato divinamente. Il Level design di ogni livello è strutturato in maniera sublime, con sezioni lunghe e belle da vedere ma, soprattutto, piene di ostacoli non semplici da superare. Bisogna stare attenti a non sottovalutare questo videogioco, perché la difficoltà è abbastanza alta e ci ritroveremo a morire veramente tante volte. Si tratta di una sfida impegnativa che farà urlare di rabbia in alcune sezioni ma che risulta essere perfettamente bilanciata perché premia le abilità del giocatore. Il morire più volte porterà man mano ad imparare tutte le insidie dei vari livelli. Una volta fatto ciò, con un po’ di abilità riusciremo a completare lo stage senza troppe complicazioni. In tutto questo includiamo anche le varie boss fight, ognuna con un pattern di mosse specifico che è possibile memorizzare e neutralizzare, rimarcando ancora una volta il lavoro di bilanciamento che gli sviluppatori hanno apportato. Si potranno realizzare diverse strategie per sconfiggere il boss, come ad esempio sfruttare la sua debolezza usando un potere specifico, o magari scoprendo i momenti in cui è possibile colpire duramente il nostro avversario. Sta a noi decidere cosa utilizzare.
La vera novità di questo undicesimo capitolo è sicuramente il sistema del Double Gear. Si tratterà di un potenziamento che Light darà al nostro Mega Man all'inizio del gioco e gli consentirà di avere ben due funzioni. La prima funzione è la possibilità di rallentare il tempo, magari superando una parte di livello con tanti nemici a schermo. La seconda, invece, è quella di potenziare gli attacchi per infliggere un danno maggiore. Entrambi i poteri potranno essere utilizzati solo per un piccolo intervallo di tempo. Abusandone a lungo causeremo un temporaneo sovraccarico che ci indebolirà per qualche secondo. Per le situazioni più difficili sarà anche possibile attivare entrambi i potenziamenti contemporaneamente, così da causare enormi danni con il nemico rallentato. Il lato negativo di quest’ultima risorsa è che non sarà possibile disattivarlo causando obbligatoriamente il sovraccarico. Dapprima pensavamo che il Double Gear potesse essere una sorta di strumento che avrebbe facilitato l’intero gioco. Beh, siamo lieti di annunciare che ci sbagliavamo di grosso. Utilizzare questi due poteri darà un enorme vantaggio al giocatore ma ciò non sbilancerà per nulla la difficoltà, perché alla fine ciò che davvero importa è la singola abilità del giocatore.
Magari ci sarà qualcuno che, leggendo tutto questo, si starà preoccupando che il gioco possa essere troppo difficile per lui, o magari vorrebbe un'esperienza più tranquilla. Capcom ha pure pensato a questo e ha introdotto due cose. La prima è la presenza di un negozio in cui, con i bolt raccolti durante il livello, sarà possibile comprare potenziamenti minori, vite extra e così via, allontanando un po’ la sensazione di perenne game over. La seconda è la possibilità, quando si inizia una Nuova Partita, di scegliere il livello di difficoltà. Una difficoltà più alta significa che nei vari livelli ci saranno più nemici e ostacoli da superare e meno oggetti curativi. Invece una difficoltà più bassa significa, ovviamente, meno nemici e più oggetti curativi sparsi per gli stage. Quindi non avremo più scuse, sia chi vuole prendersela un po’ comoda che quelli che vogliono una sfida ardua, si ritroveranno pienamente soddisfatti da questo titolo.
E per chi vuole cimentarsi in altre prove dopo aver completato il gioco, beh può farlo. Capcom ha introdotto una sezione per quanto riguarda le sfide extra che si sbloccheranno man mano che proseguiremo con il gioco. Tali sfide saranno varie e interessanti, quindi chi vorrà mettersi alla prova troverà pane per i propri denti. Molti saranno basati sul ricompletare i vari livelli, ma questa volta ci saranno in atto regole aggiuntive. Magari si tratterà di una semplice sfida a tempo, o magari dovremo completare il livello uccidendo il minor numero di nemici, o magari saltando il meno volte possibile. Senza contare sfide più particolari o riguardanti i vari boss, sia principali che secondari. Il tutto gestito da un sistema di punteggi dove è possibile battere il proprio record.
Insomma c’è davvero di tutto. Consigliamo di provarlo almeno una volta, soprattutto per chi ha apprezzato il gioco in generale. Non bisogna limitarsi a completare solo la campagna principale, ma mettiamoci alla prova anche con le sfide che gli sviluppatori hanno proposto per noi. Il divertimento è assicurato!
Come abbiamo scritto prima, il gioco si presenta con un miscuglio di grafica 2D per quanto riguarda la realizzazione dei livelli, e di grafica 3D per quanto riguarda i vari poligoni di oggetti e personaggi. A livello grafico il gioco si presenta bene e fa degnamente il suo lavoro, soprattutto quando si affrontano le varie bossfight che risultano essere spettacolari anche da vedere. Non si tratta di una grafica ultra dettagliata, ma fa il suo dovere.
Forse l’unico neo che ci tocca segnalare è il comparto sonoro. Mega Man 11 non ha una brutta soundtrack, ma molti brani non ci sono parsi esaltanti. Ci sono alcune eccezioni fortunatamente, come ad esempio la ost dello stage di Fuse Man, davvero bella da ascoltare anche al di fuori del gioco, ma in generale diciamo che, rispetto ai capitoli precedenti, ci siamo trovati di fronte ad un comparto sonoro un po’ sottotono.
Per quanto riguarda la longevità, si tratta del solito Mega Man. In base alle abilità del giocatore, la durata del gioco è abbastanza variabile. Diciamo che, in generale, per completare la storia si arriva verso le 4 ore di gioco, mentre per chi vuole completare anche tutte le sfide, magari puntando anche a fare il tempo perfetto, impiegherà verso le 6 e le 7 ore. Per alcuni sembrerà un numero basso ma, per il genere a cui appartiene, possiamo confermare che, invece, si tratta di una longevità adeguata. Farlo durare di più avrebbe significato diluire troppo l’esperienza di gioco. E per fortuna Capcom non ha fatto questo errore.
Modus Operandi:
Abbiamo giocato e superato tutte le insidie dei vari stage di Megaman 11 grazie ad un codice datoci da Halifax.