Control è uno di quei videogiochi che non ti aspetti, ed è bene sottolineare questo concetto sin da subito. L'incipit risulta abbondantemente chiaro, in questa nuova avventura rigorosamente single player. La storia, così per come ci verrà proposta, si rivelerà da subito a tratti misteriosa a tratti inconcludente, ma è proprio il crescendo degli eventi che rende questa avventura differente rispetto a quanto già visto in passato. Vi basti sapere che, pad alla mano, verremo catapultati immediatamente in uno stabile nella città di New York, in cui ha sede la FBC, ovvero la Federal Bureau Of Control.
Vestiremo i panni di Jesse Faden, (personaggio femminile agli antipodi rispetto alle classiche eroine da videogioco) che sin da subito verrà promossa a nuovo direttore della struttura, cercando per quanto possibile di scoprire le sorti del fratello Dylan (scomparso tempo addietro) e... di sventare una nuova minaccia.
La prima impressione, accingendoci al test del videogioco, non è stata particolarmente esaltante. Escludendo il lato grafico (di cui parleremo in seguito), in prima battuta siamo rimasti in parte perplessi in merito alla gestione del personaggio, i relativi comandi ed abilità, arrivando alla gestione dei menu. Come anticipato nel paragrafo precedente, l'incipit per incoraggiarci a giocare stà tutto lì. A tratti una storia lineare, semplice e prevedibile che poi non era esattamente come ci si aspettava. Non volendo entrare nel merito, onde evitare di rovinarvi la parte fondamentale del gioco (ovvero lo storytelling), vi riportiamo a grandi linee in cosa ci siamo imbattuti.
Questa avventura ci porta all'interno di un palazzo a tinte fosche, asettico nella sua modernità, ma consono alle attività svolte al proprio interno. Muovendoci all'interno dell' Oldest House, scopriremo che una strana "presenza", che prende il nome di Hiss, ha alterato, distorcendola, la realtà tridimensionale. Il nostro scopo sarà proprio quello di contrastare tale energia, recuperare quante più informazioni possibili sulla sparizione di nostro fratello e... farci largo fra le visioni allucinatorie della nostra protagonista, in buona parte intaccate dalla presenza dell'ex direttore della struttura Zachariah Trench, morto... suicida?
Fatta questa premessa, a tratti breve ma vi garantiamo identica a quanto riportato muovendo i vostri primi passi, ci siamo imbattuti sulle meccaniche di gioco. Inizialmente, fatto di cui si è parlato all'interno della redazione, questo gameplay ricordava diversi titoli e per certi versi Dead Space. Niente di più sbagliato, il team Remedy ha saputo costruire un nuovo titolo rinnovando e ampliando in maniera accurata e profonda, quanto ci eravamo già abituati a vivere in passato. Questo gioco infatti, saprà stupirci con un'ottima customizzazione della nostra arma e dei nostri poteri telecinetici che, nel tempo, ci consentiranno di intervenire attivamente durante l'evolversi degli eventi, rendendo di fatto l'avventura godibile e gli scontri soddisfacenti.
Ci troveremo di fronte un titolo che crescerà con l'evolversi del nostro personaggio, rendendo il livello di difficoltà adeguato ai nostri upgrade. Tale scelta da parte dei programmatori, ha reso il gioco particolarmente impegnativo, dando libertà di movimento nel mondo di gioco e alternando in totale autonomia le missioni principali dalle secondarie, scelte in totale autonomia dal giocatore. Basti pensare che la nostra progressione del personaggio ci consentirà dapprima di spostarci camminando nel mondo di gioco, e poi di levitare... oppure usare oggetti come scudo oppure scagliarli, grazie ai nostri poteri telecinetici. Tali poteri infatti, ci verranno erogati accedendo ad apposite aree ed affrontando un livello dedicato al loro apprendimento ed utilizzo. Da questo punto di vista Remedy ci accompagna nel titolo, portandoci per mano verso lo scopo che si erano prefissati che... dovrete avere la voglia e la pazienza di scoprire!
Questo gioco, viene saggiamente gestito da Northlight Engine, oggetto negli ultimi anni di un intenso e corposo aggiornamento.
Da questo punto di vista Control riesce a convincere, dopo un inizio a tratti altalenante. Un titolo che può essere uno shooter ma lascia la libertà al giocatore di non esserlo, dando la possibilità di lanciare una scrivania contro il nostro avversario, invece di scaricargli addosso il caricatore della nostra pistola.
La fisica degli eventi, le texture e gli scenari hanno, in questo videogioco, una cura maniacale nel dettaglio rendendo la fisica a tratti imprevedibile e graficamente appagante in ogni sua sfumatura. Provate ad esempio a scagliare un estintore contro un avversario o un mobile contro un muro, le reazioni saranno sempre diverse e spettacolari nella loro imprevedibilità. Mai, in passato, abbiamo ottenuto un' interazione con gli scenari con questo livello di pulizia e dettaglio, complice in parte la presenza di spazi chiusi (quali corridoi, rispetto a stanze), permettendo così ai programmatori di rendere l'effetto coinvolgente prescindendo dalla macchina da gioco.
La storia cresce con noi, così come le animazioni, le esplosioni a catena (volontarie ma... spesso involontarie), con effetti particellari e luci dinamiche ai massimi livelli. Da questo punto di vista i programmatori hanno centrato l'obbiettivo, offrendoci un prodotto valido e attuale.
Control è un gioco essenzialmente onesto, il prezzo del biglietto vale l'esperienza che i programmatori hanno saputo offrirci. Parlare di questo titolo non è stato e non è affatto facile, non insistendo sulla descrizione del gioco per evitare il rischio di rivelare spoiler che richiedono diverse ore di per essere scoperti. Vi basti sapere che graficamente ripaga tanto, lo svolgersi degli eventi e gli intermezzi del racconto (in cui la nostra protagonista ha visioni col direttore morto e la sua pistola... pare avere vita propria... scoprirete poi perché...) rendono la curiosità e la spinta alla continuazione dominante, portandoci in una dimensione e in mondo che del nostro canonico modo di percepire tridimensionalmente ha poco a che fare.
Ci sentiamo di consigliare questa avventura in single player perchè rappresenta in un certo senso un ritorno alle origini, quando le software house si sfidavano per la qualità e profondità dei loro giochi.
Modus Operandi:
Abbiamo percorso e vissuto le vicende sovrannaturali di Jesse Faden, grazie ad un codice gentilmente datoci da Halifax Italia.