Quando analizzammo la versione PC del gioco One-O-One Games rimanemmo piacevolmente sorpresi dall'ottima narrazione. Siamo di fronte a una storia complessa che fa leva sulla gestione dei sensi di colpa e insiste sul come alcune scelte possano diventare irreparabili nel corso del tempo. Vivere l'avventura nei panni della protagonista Nicole è il modo migliore per cogliere ogni passaggio della trama di gioco grazie anche ad una buona ambientazione e ad una azzeccata atmosfera. In questa nostra analisi non ci dilungheremo più di tanto sulla descrizione del titolo per la quale vi rimandiamo al nostro articolo sulla versione PC. Ci interessa invece approfondire su come il gioco sia invecchiato a distanza di qualche mese dalla sua uscita e se ci sono i presupposti per colpire anche gli utenti delle console, abituati a generi videoludici "leggermente diversi".
Fin dall'inizio il gioco ci introduce a una trama complicata, intrisa di vecchi ricordi e soprattutto di astio familiare. Un genitore che sbaglia, rovinando la vita a una ragazzina e che perde conseguentemente la stima dei suoi cari. Ma la morte non risparmia nessuno, interrompendo l'armonia di due famiglie e segnando per sempre i protagonisti della storia, una storia che gravita attorno a un hotel disperso nella foresta nazionale di Helena, nel Montana. Il testamento della madre di Nicole è un vero e proprio tema di rimorsi e ricordi, confessione di una madre disperata che cerca di comunicare con una figlia distrutta dal risentimento trasformandosi da vera e propria vittima del dramma in colei che da conforto ad altri. Parole pesanti, difficili che culminano con l'unica decisione possibile: chiudere questa storia per sempre. Dal punto di vista del giocatore si coglie la perfetta comunicazione degli sviluppatori che sfocia nella curiosità di saperne di più e di aiutare la povera Nicole a uscire da una stituazione labirintica, quasi ossessiva. L'hotel è adesso di proprietà della ragazza, ma è pregno di sentimenti che per troppi anni hanno minato la tranquillità della sua famiglia. Adesso è il momento giusto per vendere e per voltare, finalmente, pagina.
L'avventura di The Suicide of Rachel Foster inizia quindi con la nostra protagonista che si reca nel Timberline Hotel, salvo poi rimanere bloccata lì da una tempesta. Durante la nostra doverosa perlustrazione saremo quasi sempre da soli se si eccettua una continua comunicazione con Irvin Crawford, figura misteriosa che cela più di un segreto e che ci terrà compagnia dall'etere tramite una radio trasmittente, guidandoci passo passo. Le mura dell'hotel sono naturalmente familiari per la nostra Nicole, anche se è possibile percepire ad ogni angolo una qualche essenza ostile che rimarca ancor di più la profondità della storia. L'analisi dei vari oggetti e documenti trovati in giro in realtà contribuirà passo dopo passo a rivelarci verità sconvolgenti, a testimonianza del fatto che gli eventi avrebbero potuto anche essere diversi rispetto a come sono stati percepiti dai protagonisti. Muoversi nell'hotel non è difficile, anche grazie all'ausilio dell'utile mappa che, almeno all'inizio ci eviterà di perderci nel labirinto dei suoi locali, ma già dopo le prime partite riusciremo a muoverci con disinvoltura all'interno del Timberline.
Non insisteremo oltre sul racconto del gioco, giusto per evitare qualche antipatico spoiler e perché la storia rende meglio a chi, sapendo il meno possibile, che si lascia coinvolgere da una trama sicuramente ben strutturata. Non mancheranno le rivelazioni, i colpi di scena e le diverse verità che verranno fuori sconvolgendo il nostro credo e i nostri pregiudizi su persone che ormai non ci sono più. La realizzazione su console rispecchia fedelmente la controparte PC con tutti i suoi pregi e difetti. Ancora una volta ottima la realizzazione dell'albergo, strutturato e organizzato per sopravvivere in mezzo al nulla e, anche in questo caso vale il nostro consiglio di giocarlo possibilmente a luci spente e con un buon sistema di diffusione audio. Il punto forte del gioco, come già detto, resta la narrazione godibile anche ai sottotitoli in italiano e in grado di coinvolgerci dall'inizio alla fine.
Anche gli utenti Xbox (e PS4), abituati a generi di gioco più action, potranno godere di un'avventura intrigante e coinvolgente che, alla fine dei conti, vale il prezzo del biglietto. Dal punto di vista tecnico, come già anticipato, il gioco è un porting nudo e crudo e si porta dietro qualche difettuccio della versione PC completa la mancata possibilità di usufruire del salvataggio manuale e la ridotta interazione con gli oggetti disseminati in giro. Per il resto come lo consigliammo allora lo consigliamo anche adesso a tutti gli appassionati di avventure in prima persona e a chiunque voglia farsi trasportare da una storia che ha davvero tanto da raccontare.
Modus Operandi:
abbiamo rivissuto le vicende di Nicole grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori tramite PressEngine.