Londra, un telefono squilla: quei gaglioffi del SYNDIC-8 hanno rapito Juliette e vogliono che sua sorella Claire e i suoi amici Duke e Miller facciano un lavoro per loro. Illusi! L'unico lavoro che i tre faranno sarà quello di prenderli a sberle finché non avranno restituito la libertà a Juliette!
Ok, lo sappiamo: non siamo di fronte all'incipit più originale del mondo, ma se una cosa è emersa sin dalle prima battute di Final Vendetta è che questo gioco non fa in nessun modo dell'originalità il suo punto di forza – tutt'altro. Siamo infatti al cospetto del più classico dei picchiaduro 2D a scorrimento orizzontale che i ragazzi di Bitman Bureau hanno realizzato con evidenti (e smaccati) riferimenti ai capisaldi del genere, da Final Fight, a Double Dragon, a Vendetta, senza dimenticare Streets of Rage.
Diciamo dunque che avete scelto il vostro combattente tra i tre eroi – Claire è quella più agile, Miller quello più robusto, Duke il più tecnico – e siete scesi in strada a menare i ceffi del SYNDIC-8: avrete un tasto per picchiare, uno per saltare e uno per parare; la doppia pressione del direzionale permetterà di correre o scattare in alto o in basso, mentre il quarto tasto frontale è deputato al colpire un eventuale bersaglio a terra. Varie combo potranno essere eseguite premendo i tasti in condizioni particolari (ad esempio quando si afferra un nemico) oppure insieme tra loro: particolarmente importante è la mossa di disimpegno che però richiede l'utilizzo dell'apposita barra Super, al costo di un po' di energia. Il gioco propone tre livelli di difficoltà – Facile, Difficile e Ultra, quest'ultimo da sbloccare – e la differenza sostanziale risiede nel numero di Vite disponibili all'inizio e nella presenza di qualche nemico in più a dar man forte ai Boss; nel gioco non sono presenti “Credits” il ché rende l'esperienza particolarmente Hardcore. Oltre alla modalità Arcade sono presenti il Time Attack e la Corsa ai Boss, e con questo vi abbiamo detto più o meno tutto quello che c'è da sapere sulla struttura...
Come accennato, Final Vendetta non brilla esattamente per originalità ma si tratta per buona parte di una specifica scelta stilistica, con citazioni e riferimenti ai capisaldi del genere così abbondanti da chiedersi dove finisca il tributo e dove inizi la scopiazzatura. Ecco pertanto che anche la realizzazione grafica degli ambienti e ancora di può dei nemici, tra comuni e Boss, strizza l'occhio ai grandi del settore, cercando per lo meno di “enfatizzarli” con una pixel art ben curata e sprite piuttosto grandi. Peccato però che l'impatto positivo si sciolga come neve al sole non appena i modelli cominciano a muoversi e camminare, o piuttosto “pattinare”, visto che le animazioni sono a dir poco imbarazzanti. Problema marginale? Forse, ma non è marginale il fatto che le hit-box siano piuttosto approssimative, tanto che il vostro personaggio colpirà dal gomito alle nocche mentre i nemici colpiscono da dietro la spalla fino a cinque centimetri oltre il pugno; questo problema rende inoltre il colpo a terra utile quanto il pelo idrorepellente per i koala, dato che spesse volte i nemici si rialzeranno prima che possiate colpirli (e molti hanno delle tecniche con le quali colpiscono rialzandosi).
A peggiorare la situazione penseranno tra l'altro i Boss o alcuni nemici dotati dell'antipaticissima tendenza ad utilizzare delle tecniche che li renderanno temporaneamente invulnerabili, nonché un'intelligenza artificiale che ha il viziaccio di far eseguire gli attacchi a intervalli regolari senza che sia possibile interromperli. Insomma: spesso e volentieri l'unico modo per andare avanti è usare la tecnica di disingaggio, il ché è molto limitante. Commento agrodolce a proposito del comparto audio: le musiche non sono male – sempre ammesso che vi piaccia l'Hip-Hop Underground, che comunque è in linea con il tema proposto – ma anche in questo caso l'ovvia ispirazione esterna le rende qualcosa di “già sentito” ed in alcune il refrain è un po' ripetitivo. Buoni i pochi doppiaggi presenti, tutti in lingua inglese, mentre i testi sono totalmente in Italiano.
Diciamo le cose come stanno: negli anni '80-'90 la bulimica espansione del mercato dei coin-op ha portato nelle sale la più vasta e varia pletora di giochi più o meno scopiazzati, ogni team nato (e morto) in un garage tirava fuori dal cilindro il suo shooter o il suo beat'em'up a scorrimento, alcuni dei quali talmente brutti da “fare il giro e diventare belli”, o per lo meno dei kult. Ma son passati 30 anni e quella forma di mercato ormai non esiste più: i nostalgici del retrogaming hanno fior di collection [o di emulatori] per ripescare quei titoli e le nuove produzioni che vogliano strizzare l'occhio a quel filone devono per lo meno fornire una qualità moderna e superiore – un po' come visto in Streets of Rage 4, per capirci. Final Vendetta è il gioco che all'epoca sarebbe finito nel cabinato in fondo al locale vicino alla porta del bagno, quello che nessuno calcola perché c'è di meglio e in cui giusto ogni tanto si vede giocare un passante occasionale che non è in grado di discernere la differenza tra un bel gioco e un'imbarazzante scopiazzatura. Non che sia totalmente “brutto”, questo no: semplicemente non ha niente da offrire che altri titoli non offrano già molto meglio di lui e in ciò perde tutta la sua ragion d'essere. Un gioco, insomma, di cui non sentivamo la necessità e di cui faremo tranquillamente a meno in futuro...
Modus Operandi:
Siamo partiti al salvataggio di Juliette tramite un codice datoci da Numskull Games.