Recensione PC
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Titolo del gioco:
The Shattering
Anno di uscita:
2020
Genere:
Avventura in prima persona
Sviluppatore:
Super Sexy Software
Produttore:
Deck13
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 7, 8, 10 a 64bit - Processore: Intel Core i3-2120 (3.3 GHz) / AMD FX-4100 X4 (3.6 GHz) - Memoria: 6 GB di RAM - Scheda video: GeForce GTX 750 Ti / AMD Radeon R7 265 - DirectX: Versione 11 - Hard Disk: 8 GB di spazio disponibile - Prezzo: € 19,99
Box
  • I dettagli sono ben curati, anche in cromia tendente al bianco.
  • La nostra cartella clinica... da qui dobbiamo partire.
  • Se vediamo crepe sul muro avviciniamoci, magari la nostra mente ricorder&agrave; qualcosa.
  • Il corridoio rimane inquietante, anche se tinteggiato di bianco.
  • Qualcosa si muove su quella parete, finalmente possiamo andare oltre.
  • Ogni tanto si vede anche qualche altro colore... e c'&egrave; sempre un motivo.
  • C'&egrave; tanto da cercare in quella stanza.
  • Una stanza per bambini... come mai &egrave; finita nei nostri ricordi?
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 03-05-2020
Un viaggio nel profondo di una mente disturbata può essere davvero inquietante anche se siamo circondati dal candore del colore bianco.

L'idea di Super Sexy Software è quanto meno originale, anche perché mira a stravolgere alcuni canoni tipici dei thriller psicologici così come li abbiamo conosciuti finora. Sondare le profondità della mente umana è sempre inquietante, dal momento che il subconscio può celare segreti che, a volte, sarebbe meglio restassero tali, a maggior ragione se la mente umana appartiene a chi, in fondo, ha molto da nascondere. Le ambientazioni stavolta sono caratterizzate da un colore bianco, è qui la novità che, a differenza delle atmosfere dark tipiche del genere, dovrebbe garantire quiete visiva e ambienti asettici tutti da visitare, invece anche il bianco può anche disturbare quando è così dominante. The Shattering si propone come un'avventura in prima persona che, rispettando canoni di realismo si tramuta nel più classico dei walking simulator e scava nei ricordi del protagonista facendoli riemergere a poco a poco e cercando di tessere una trama narrativa di tutto rispetto. Vediamo quindi se l'obiettivo è stato centrato.

LA STORIA TRAVAGLIATA DI JOHN

Una volta installato il gioco notiamo con sorpresa la presenza della localizzazione in italiano per i sottotitoli e il pieno supporto al controller di gioco (noi come al solito ci siamo avvalsi di quello per Xbox 360). Ci risvegliamo dal torpore grazie a una voce suadente, subito identificata con quella dello psichiatra che ci ha in cura, tale Dr. W. Richards che, attraverso il metodo dell'ipnosi tenta di farci penetrare negli abissi della nostra mente per aiutarci a ricordare cosa ci è successo. Apprendiamo fin da subito di aver subito un incidente d'auto che ha cancellato la nostra memoria e, procedendo un po' nel gioco capiamo che il nostro protagonista è uno scrittore di nome John che, disturbato dai rumori della vita moderna aveva deciso di rifugiarsi in un hotel, lontano da tutto e tutti, per scrivere in pace il suo romanzo. In un gioco di questo tipo sarebbe un peccato andare oltre ad eviscerare una trama che lasciamo a voi il piacere di scoprire sul campo. Basti sapere che muovendoci in ambienti "colorati" quasi esclusivamente di bianco interagiremo con alcuni oggetti che, pian piano ci aiuteranno a ricordare sempre più tasselli da comporre poi come un puzzle e che sveleranno un vissuto particolare, stracolmo di traumi che ci hanno portato alla condizione attuale.

UN GAMEPLAY SEMPLICE, ANCHE TROPPO

In un gioco di questo tipo il gameplay è straordinariamente semplice: c'è solo da girare per i vari scenari e raccogliere oggetti che ci serviranno, o quanto meno dovrebbero, per sbloccare i nostri ricordi. A parte un aiutino iniziale i tasti non ci vengono descritti, a parte un paio nelle battute iniziali. Muovendoci e sperimentando un po' scopriremo quindi che il tasto A serve per prendere gli oggetti che si evidenzieranno sullo scenario passandoci sopra il cursore, il grilletto posteriore RT per lo zoom e per attivare la nostra concentrazione e il grilletto posteriore LT per camminare velocemente mentre la levetta analogica di sinistra sarà naturalmente dedicata agli spostamenti e quella di destra alla rotazione della telecamera.


Anche se abbiamo un'ampia possibilità di esplorazione tuttavia ci si rende presto conto che le azioni da compiere sono comunque preimpostate e che tutta la storia cammina su binari già prestabiliti. Inoltre, sarà comunque difficile perdersi nei vari ambienti anche se la monocromia che pervade in tutto il gioco proverà a mettere in difficoltà il nostro senso di orientamento. Non dimentichiamo di trovarci all'interno di una mente umana, di conseguenza il viaggio oscilla tra reale e onirico, il che giustifica alcuni oggetti stranamente sospesi in aria che prenderanno posizione e forma man mano che ci avvicineremo e che la nostra mente comincia a ricordare. In The Shattering non troverete azione, né dinamismo di ogni tipo, il gioco mira ad altro e cioè a raccontarci una storia, magari interattiva, e lo fa in modo lento, pacato, senza scossoni né balzi sulla sedia. Inoltre all'interno del gioco non incontreremo nessuna "figura umana", solo oggetti da analizzare e ambienti da esplorare.

BISOGNA FARSI COINVOLGERE

Il modo migliore per godere pienamente di una storia come questa è quello di cercare di immergersi quanto più possibile nella narrazione. Gli stessi sviluppatori nelle schermate iniziali consigliano l'uso delle cuffie per evitare distrazioni esterne e effettivamente almeno in apparenza la storia di John sembra intersecarsi con quella di ognuno di noi. Sembra, appunto, perché in realtà John è uno scrittore con un vissuto molto particolare, con una storia sentimentale fallita alle spalle e con una certa dedizione al vizio (soprattutto alcol), tutti elementi che hanno finito per condizionarne lo sviluppo psichico. Effettivamente la narrazione ogni tanto scivola un po' omettendo di enfatizzare punti che invece avrebbero goduto di un rafforzamento maggiore e, nel tentativo di aumentare l'immedesimazione del giocatore, si è finito per non dare il giusto risalto a certi elementi della storia.


Queste osservazioni naturalmente sono prettamente soggettive dal momento che dipendono (e parecchio anche) dalla capacità di immedesimazione di chi si mette il controller in mano. Ecco perché per trarre il meglio dalla storia è necessario, ancor più che consigliabile, lasciarsi trasportare dal passato di John, altrimenti si finisce per essere semplici spettatori di una storia lenta e assolutamente impersonale. È comunque palese lo sforzo degli sviluppatori nel cercare di costruire una storia credibile, in grado di intrattenere per tutti e 5 i livelli previsti e per appassionarci per le 4-5 ore necessarie per completare il tutto. Avrebbe sicuramente giovato alla trama di gioco una maggiore interazione con i fondali, magari con l'introduzione di puzzle leggermente più impegnativi e con qualche azzardo in più dal punto di vista narrativo.

IN CONCLUSIONE

The Shattering presenta tutta una serie di alti e bassi. Dal punto di vista tecnico abbiamo davanti una scelta coraggiosa con l'uso della monocromia con il bianco preponderante che contrasta pienamente con tutti i cliché dark di ogni thriller psicologico visto finora. I disegni sono accurati e i giochi di ombre e luci fanno il loro dovere, anche se non si può di certo gridare al miracolo. Le animazioni degli oggetti sono buone solo in parte, lasciando spazio qualche volta a delle legnosità di troppo. Buono il doppiaggio con la voce dello psichiatra ben interpretata e "avvolgente" al punto giusto. Una lieta sorpresa la sottotitolazione in italiano anche se sarebbe stato preferibile l'uso di un set di font diverso e soprattutto meno invasivo sullo scenario. Buona anche la responsività al controller per i comandi di gioco. Dal punto di vista narrativo invece l'esperimento riesce solo in parte e a patto che il giocatore sia "mentalmente" predisposto a farsi trasportare dal gioco, altrimenti si rischia di trovarsi davanti a una storia lenta e poco coinvolgente. Dal momento che questa valutazione è prettamente soggettiva, il nostro consiglio è quello di provarlo prima dell'acquisto perché se risulta essere un gioco adatto alle vostre corde potrebbe regalarvi ben più di una soddisfazione.

Modus Operandi:

abbiamo esplorato la mente di John grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori attraverso Terminals.io.


The Shattering è un gioco innovativo, che osa tantissimo dal punto di vista visivo, utilizzando un colore atipico, il bianco, in un settore che finora avevamo visto solo condito da atmosfere dark. Buona anche l'idea della trama anche se, proprio in questo ambito, gli sviluppatori avrebbero dovuto osare un po' di più. In conclusione The Shattering è un gioco che risente molto della tendenza del giocatore a farsi coinvolgere e quindi va affrontato con il giusto spirito per goderselo appieno, altrimenti ci si trova di fronte un walking simulator leggermente più lento della norma e che non lascerà nessuna traccia.
  • Storia intrigante...
  • Ambientazione innovativa e coraggiosa
  • ... che si perde un po' alla distanza
  • Avrebbe beneficiato di una maggiore interazione
GLOBALE