Recensione PC
PC
<<
<<
Titolo del gioco:
WarriOrb
Anno di uscita:
2020
Genere:
Platform / Avventura
Sviluppatore:
Not Yet
Produttore:
Not Yet, Maple Whispering Limited
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 7 64 bit o superiore - Processore: 2.2 GHz Dual Core - Memoria: 4 GB di RAM - Scheda video: Nvidia Geforce GTX 670 o AMD Radeon HD 7970 - DirectX: Versione 11 Hard Disk: 9 GB di spazio disponibile - CPU e Sistema Operativo a 64bit - Prezzo: €16,99
Box
  • Ogni nuovo comando ci verr&agrave; spiegato da quelle &quot;incisioni sul muro&quot;.
  • Se entriamo in alcune stanze la parete esterna diventa &quot;trasparente&quot; per farci sbirciare all'interno.
  • La telecamera cambia continuamente visuale regalandoci un bell'effetto visivo.
  • I dialoghi a risposta multipla sono davvero tanti e anche ben strutturati.
  • In questa stanza relax potremo anche staccare la spina ascoltando un po' di musica.
  • Da qui potremo invece scegliere equipaggiamento, inventario, ecc..
  • In questa schermata si vede come i &quot;cattivi&quot; non rendano giustizia ai fondali.
  • Siamo finiti dentro una biblioteca che deve aver vissuto tempi migliori.
  • Ecco la schermata delle pietre collezionabili: potremo equipaggiarne solo alcune per&ograve;.
  • Ecco una bella immagine dei comandi di gioco.
  • Abbiamo appena posizionato la nostra soulstone: se falliamo ripartiamo da qui.
  • Pi&ugrave; si fa avanti e pi&ugrave; le cose si fanno complicate.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 01-05-2020
Un mago disperato, un'entità soprannaturale e un mondo fantasy. Il nuovo souls-like di Not Yet promette di farci sudare le proverbiali sette camicie per venirne fuori.

I giochi souls sono per definizione dei GDR in terza persona basati su combattimento con armi e magia, conditi da molta esplorazione e con l'ambientazione centrata su un mondo fantasy che si ispira a temi medioevali. Questa tipologia di intrattenimento (la saga di Dark Souls su tutti) si distingue anche per un alto livello di difficoltà e per l'abbondanza di sezioni trial and error che costringono il giocatore a provare e riprovare più volte prima di poter proseguire nella storia, imparando esclusivamente dai propri errori. Naturalmente parliamo di giochi adatti per alcuni appassionati che comunque aumentano sempre di più e che ben poco si adattano a chi si mette davanti al PC o alla Console per passare qualche ora di tempo in tranquillità. Si definiscono souls-like quindi quei prodotti che attingono ad alcune delle caratteristiche della serie, principalmente per quanto riguarda il gameplay miscelandole a un genere di gioco completamente diverso (Code Vein, The Surge, ecc..). Nel caso di WarriOrb abbiamo di fronte un platform 2D vecchio stampo che però presenta un gameplay parecchio difficile ed un'alta componente di trial and error, mettendoci anche un'ambientazione fantasy. Vediamo quindi se siamo di fronte a una miscela vincente oppure no.

LA DISPERAZIONE DI UN UOMO

Un mago disperato, distrutto per la perdita della figlia decide di mettere in pratica le sue conoscenze esoteriche-alchemiche cercando di evocarne lo spirito per vederla un'ultima volta: qualcosa però va storto, anche perché quando si "telefona" all'aldilà non si sa mai chi c'è dall'altro lato del filo. Di conseguenza viene evocata un'entità estranea, astratta che, per il fallimento dell'esperimento, si trova intrappolata in una specie di limbo e soprattutto in un corpo artefatto, anomalo, sicuramente non gradito. In questa storia quindi sono tutti scontenti, il mago perché non ha ottenuto quello che voleva, l'entità perché è stata disturbata dalla sua quiete e perché è costretta a muoversi all'interno di una sorta di sfera con le zampe e noi che, impersonando la sfera dobbiamo superare enormi difficoltà per permettere all'entità di liberarsi e tornare da dove è venuta. Il personaggio che impersoniamo su schermo è piuttosto difficile da descrivere: una palla con le zampe e le mani (le braccia mancano tipo Rayman) in grado di correre, saltare e naturalmente rotolare e rimbalzare in un ambiente particolarmente ostile posto in una sorta di "terra di mezzo" tra la vita terrena e l'aldilà potendo contare solo sulla comunicazione "medianica" con il mago che lo ha evocato e su tanta abilità richiesta al giocatore.

IL PIÙ CANONICO DEI PLATFORM.... O NO ?

Una volta iniziato il gioco, scelto uno dei tre livelli di difficoltà e viste le brevi cutscene che introducono all'avventura prendiamo subito il controllo del nostro personaggio. Le battute iniziali del gioco servono, giustamente, per farci prendere confidenza con il sistema di controllo ma si notano fin da subito dei continui e repentini cambi di prospettiva. Siamo sempre nell'ambiente del 2D e non possiamo muoverci in tutte le direzioni tuttavia la telecamera ruota continuamente a seconda del nostro senso di marcia donandoci un effetto visivo tutto sommato gradevole. Durante i nostri test abbiamo usato senza alcun problema il buon vecchio controller della Xbox 360 che, guardando anche la sezione comandi del menu di gioco rimane quello assolutamente più indicato. Davanti a una scala premeremo il tasto LT per salire o per scendere con il nostro piccolo Orb che si teletrasporterà alla fine della rampa, ma il dorsale LT serve anche per aprire le varie casse trovate in giro oppure per entrare in alcune porte. Naturalmente non può esistere platform senza salti: per "zompare" verso l'alto ci affideremo al tasto A, mentre LB servirà per rotolare: questa è la parte più complicata del gioco, in quanto rotolare inizialmente serve per entrare in spazi angusti, più avanti servirà per saltare su piattaforme più lontane sfruttando anche la combinazione di tasti (A+LB) e soprattutto i rimbalzi. I giocatori più avanti negli anni, che ricordano il dramma dei rimbalzi della zucca di Cauldron II rivivranno una sorta di incubo caratterizzato dalla difficoltà di curare i rimbalzi su piattaforme di un oggetto sferico su schermo.


Comunque siamo davanti a un platform che non perdona il minimo errore (parliamo di un souls-like giusto?) puntando su una precisione e un sincronismo adatti ad un certo tipo di giocatore, meno a molti altri. Dopo i primi spostamenti incontreremo un guardiano che ci farà passare solo se gli dimostreremo di esserne degni: da qual preciso istante il mago evocatore ci darà la possibilità di "parlare" con i vari personaggi che incontreremo adottando il sistema della risposta multipla e affronteremo la prima "quest" che ci chiederà di attivare alcuni interruttori per liberare uno gnomo rinchiuso in una prigione. Questo lungo prologo serve non solo per prendere confidenza con i comandi di gioco ma anche per addentrarci completamente nel mondo magico di WarriOrb, nelle sue meccaniche e nel suo modo di intendere l'avventura.

IL GAMEPLAY È OSTICO

Che WarriOrb sia un gioco difficile lo si evince fin dai primi movimenti ma più si va avanti e più le cose peggiorano. È sicuramente un titolo che richiede molta pazienza e voglia di proseguire, soprattutto quando si "muore" per 10 volte di fila perché non si riesce a saltare da una piattaforma all'altra. Inoltre a complicare il tutto, almeno nelle fasi iniziali, ci pensa la completa mancanza di checkpoint intermedi che il più delle volte ci costringeranno a ricominciare il livello da zero se falliamo un salto o ci facciamo sconfiggere da qualche nemico. Oltre a tutte le caratteristiche tipiche dei puzzle-game, come cercare il giusto interruttore, spostare la cassa per saltare più in alto e così via, troveremo una spada magica che ci permetterà di affrontare i golem nemici: ognuno di loro ha un pattern di attacco ben definito ma anche in questo caso ci sbatteremo il muso diverse volte finché non capiremo come affrontarli.


Con la nostra spada potremo colpire in modo classico (tasto X) oppure utilizzare un colpo speciale (tasto Y) che si rivelerà necessario per affrontare alcuni nemici che sparano subito non appena colpiti (il colpo speciale consiste in un fendente completo di salto). A venirci incontro saranno alcune rune che troveremo in giro e che potremo equipaggiare (in numero limitato) per utilizzarle all'occorrenza. La prima che troveremo, forse la più importante è la Soulstone che ci permetterà di creare un checkpoint temporaneo in qualsiasi punto del gioco: se sbaglieremo torneremo in quel punto anziché all'inizio del livello. Ne avremo solo uno però, quindi se proveremo a rimuoverlo per spostarlo più avanti e in quel frangente di tempo ci faranno fuori, torneremo nuovamente a inizio livello.

ALTI E BASSI

In linea di massima WarriOrb è davvero un bel gioco. Le ambientazioni sono stupende e ottimamente disegnate e l'alone di mistero che lo avvolge è gradevole alla vista e in grado di incuriosirci sempre di più. Si vede la grande cura degli sviluppatori nella realizzazione del gioco, con i tanti item disposti in giro tutti da leggere per approfondire la trama, con lo specchio magico, con i dialoghi a risposta multipla velati di sano umorismo che ci permetteranno di interagire con i tanti personaggi che incontreremo. Peccato che il gioco non sia localizzato in italiano e questa scelta penalizzerà (e molto) chi non "mastica" una delle (tante) lingue supportate perdendosi parte della bella narrazione.


Una nota negativa invece riguarda i cattivi su schermo: visivamente sono (molto) meno belli da vedere rispetto a tutto il resto e, una volta appreso il loro modo di attaccare si rivelano anche esageratamente semplici da sconfiggere: tuttavia se il loro attacco è sempre lo stesso, il loro movimento non si ferma nel caso di una nostra dipartita con il risultato che il respawn rischia di farci ricomparire proprio addosso a loro. In merito a questo è doverosa una precisazione: ogni volta che si "muore" si perdono 8 unità di energia con il risultato che una volta che la nostra barra si è azzerata ci toccherà iniziare dall'inizio del livello (o da un checkpoint preimpostato): abbiamo quindi a disposizione due o tre morti prima di dover rifare tutto daccapo lanciandoci in tutte le maledizioni (e imprecazioni... -NdNew_Neo) disponibili. Le boss fight invece sono davvero spettacolari, non diciamo niente a riguardo giusto per evitare il rischio spoiler ma presentano nemici ottimamente disegnati con un' IA stavolta ben calibrata.

GLOBALMENTE POSITIVO

Se partiamo dall'idea che WarriOrb è un gioco difficile possiamo meglio apprezzarne le qualità positive: oltre all'ottima ambientazione grafica e al comparto narrativo ben strutturato non possiamo non citare la stupenda colonna sonora che accresce in maniera esponenziale l'atmosfera di gioco contribuendo alla nostra immedesimazione nell'avventura. Anche il doppiaggio (in lingua originale) sembra ben realizzato soprattutto la voce che si occupa del nostro piccolo Orb che parla un linguaggio incomprensibile (per fortuna sottotitolato) ma adatto alla situazione.


Chi compra il gioco sa comunque di dovergli perdonare alcuni difettucci, come i disegni di alcuni cattivi (davvero brutti) e l'IA dei nemici ordinari davvero di basso livello, ma al netto di questo abbiamo un bel gioco che merita di essere completato fino in fondo. Se amate i platform e soprattutto le sfide, anche per il prezzo contenuto richiesto per portarlo a casa, dategli una possibilità.

Modus Operandi:

abbiamo provato WarriOrb grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori tramite Novy Unlimited.

WarriOrb ci catapulta in un mondo fantasy tutto da vivere, a patto di armarci di tanta pazienza e di considerare l'alta difficoltà del gioco stesso. Ogni passo in avanti però regala tante soddisfazioni e ci incita ad esplorarlo sempre di più. Peccato per alcune parti del gioco che avrebbero potuto essere realizzate meglio, ma in linea di massima WarriOrb merita i soldi richiesti per l'acquisto a patto di amare il genere platform e di essere disposti ad accettare un'alta curva di difficoltà che vi farà arrabbiare più e più volte. Se possedete questi requisiti dovete necessariamente procurarvelo
  • Bellissime ambientazioni
  • Storia toccante e ben strutturata
  • Colonna sonora stupenda
  • Alcuni cattivi realizzati veramente male
  • IA non sempre all'altezza
  • L'alto livello di difficoltà può creare problemi a molti
GLOBALE