L'associazione tra il gioco del calcio e il brano di Francesco De Gregori è diventata, nel corso degli anni, un binomio inscindibile, quasi quanto quella che c'è tra il gioco di Konami e gli appassionati delle simulazioni calcistiche. Puntuale come un orologio svizzero anche quest'anno è arrivata la nuova versione di Pro Evolution Soccer, un gioco che continua a mietere appassionati in tutto il mondo. Stiamo parlando di uno di quei titoli che da anni vive una vera propria game-war (quasi al pari delle console-war) nel tentativo di ritagliarsi una fetta sempre più maggiore di mercato a discapito del concorrente FIFA edito da Electronic Arts.
Ci sono interi forum di discussioni tra chi vanta il proprio gioco preferito e denigra l'altro solo per il gusto di dare voce alla propria ignoranza e chi invece si lancia in motivazioni tecniche cercando di giustificare il perché della propria scelta. Ma i gusti restano sempre gusti e quindi difficilmente gli appassionati dell'uno passeranno all'altro anzi, cercheranno di convincere i propri amici a passare tra le proprie fila nel tentativo di rimpolpare un virtuale esercito di giocatori già molto consistente. Quest'anno il livello di hype è stato più elevato rispetto agli anni scorsi: le varie demo infatti promettevano rivoluzioni sostanziali nel gameplay e soprattutto un restyling totale del comparto grafico che finalmente strizzava l'occhio alle alte risoluzioni gestite dalle nuove console o dai pc di fascia alta. Vediamo quindi se le aspettative sono state rispettate..
Sono passati diversi anni da quando il buon Felice Caccamo (impersonato da Teo Teocoli... -NdR) in Mai dire Gol ripeteva continuamente questo intercalare (uscì addirittura una compilation di musica dance con questo titolo) e, da allora, l'evoluzione delle trasposizioni videoludiche sulle simulazioni calcistiche è cresciuta esponenzialmente e di pari passo con l'evoluzione stessa del gioco del calcio. Arbitri di porta, VAR, prova TV, sono solo alcuni degli elementi che a quei tempi non c'erano: adesso il gioco è più tecnico, gli schemi degli allenatori sono più complessi di un'equazione trigonometrica e i campioni vengono preparati in palestra prima che sul campo. In questo contesto, la problematica delle simulazioni calcistiche che si discostino ovviamente da una tipologia arcade, è stata quella di permetterci di riprodurre su schermo le stesse complessità che ormai ruotano attorno a una partita di calcio. Il vecchio detto "palla lunga e pedalare" non si adatta al gioco moderno quindi anche il movimento dei nostri giocatori sul rettangolo di gioco deve rispecchiare da un lato la nostra impostazione tattica, dall'altro deve darci la sensazione di una "sorta di comunicazione" tra noi e gli altri personaggi gestiti dall' "I.A". Ci si rende facilmente conto che il tutto è molto difficile, anche se passi avanti ne sono stati fatti e adesso, anche se siamo ben lontani dalla perfezione, davanti a una partita di PES si ha la sensazione di assistere quasi a un incontro reale. Diciamo fin da subito quindi che c'è stata la tanto paventata evoluzione grafica così come è stata migliorata la tattica di gioco e la responsività dei nostri compagni di gioco anche se qualche pecca (di vecchia data) il gioco continua a trascinarsela dietro.
In questa versione di PES si nota ancor più che nella precedente, la tendenza del gioco a spostare i propri utenti verso le competizioni online. Lo si vede dai menu, lo si nota dai GP che vengono continuamente elargiti durante il gioco offline e che saranno spendibili solo in MyClub e soprattutto lo si vede dalle poche varianti di gioco offerte a chi non vuole lanciarsi nel mondo della rete. Sono state mantenute le classicissime modalità Diventa un mito e Master League, oltre alla solita partita di esibizione, ma basta entrare nella finestrella dell'online per vedere un ventaglio molto più ampio di modalità di gioco. A calare l'asso ci pensa comunque la sempre più marcata mancanza di licenze ufficiali che penalizza pesantemente la Master League dove notiamo la mancanza della Juventus (PM Black White), quella della serie B e di nomi di tantissime (e famose) squadre internazionali, oltre naturalmente alla Champions League.
Sono stati aggiunti alcuni campionati esteri, è vero, ma ad ogni modo la problematica delle licenze è tutt'altro che irrilevante, soprattutto sulle console Microsoft. Infatti, mentre gli utenti PC e Sony possono usufruire di MOD e di File Opzioni per sistemare tutti i nomi, gli stemmi, gli stadi e così via, questa possibilità viene preclusa agli utenti Xbox One che quindi, salvo editare tutti i nomi e i trasferimenti manualmente uno dopo l'altro (impresa titanica e che comunque non permette di intervenire su loghi e stadi), possono tenersi il tutto così com'è. Tutto questo non fa che deprimere l'opzione di affrontare una Master League, dal momento che se vogliamo vivere il brivido della promozione/retrocessione dobbiamo obbligatoriamente orientarci sul campionato inglese, altrimenti inizieremo direttamente dalla serie A come se ci fossimo caduti per caso. L'aspetto gestionale di squadre e classifiche è stato comunque da sempre un tallone d'Achille per la produzione Konami che, se è vero che il gioco mirava a ben altro tipo di simulazione più orientata al gioco in campo, è altrettanto vero che qualcosina in più per gli amanti di classifiche e statistiche poteva essere fatta. La modalità Diventa un Mito poi, non ha subito profonde variazioni di sorta rimanendo pressoché uguale all'anno scorso. Di conseguenza la tendenza del giocatore, munito di una buona connessione internet (ne parleremo più avanti) è quella di spostarsi verso il gioco online, dove le possibilità di divertimento sono davvero tante e, queste sì, cresciute a dismisura rispetto alla versione del 2018
Una volta installata la nostra versione di PES ci troviamo davanti ai soliti aggiornamenti online del Data Pack e dei trasferimenti (anche questi orientati prevalentemente al gioco in rete) e poi a una serie di menu davvero ampia. Configurate le impostazioni principali come la personalizzazione dei controlli di gioco e il livello di difficoltà, siamo pronti a cominciare. Il menu online presenta diverse opzioni: il MyClub (vero fulcro del gioco), le sfide di oggi, le divisioni online, la co-op online, la partita veloce, la sala d'attesa partita del giorno che permette di giocare un incontro con le nostre impostazioni personalizzate e la lobby gioco di squadra. Possiamo anche improvvisarci allenatori e dedicarci all'assetto tattico della nostra squadra per poi assistere a una partita da semplici spettatori. Non ci addentriamo più di tanto nell'argomento perché abbiamo preparato per i lettori di GamesArk.it un video esplicativo sui menu di gioco.
Ad ogni modo, scelta la nostra località (con tutte le città italiane presenti manca giusto un capoluogo a caso come Enna, per fortuna è possibile inserirla manualmente), selezioneremo la nostra squadra preferita: nel nostro caso, optando per la Juventus che abbiamo opportunamente editato facendo sparire quell'orrendo Black White. Sarà poi il momento dell'allenatore: inizialmente potremo scegliere tra i quattro disponibili, tutti più o meno allo stesso livello globale e differenti solo per i parametri inerenti la formazione di gioco, l'abilità, la gestione e l'adattabilità. Se vorremo modificare il nostro schema di gioco infatti (ad esempio da 4-2-3-1 a 4-3-3) ci toccherà ingaggiare un altro allenatore oppure trovarne uno che, a un costo maggiore, ci darà una maggiore duttilità. Ogni operazione nel gioco online richiederà l'impiego di monete virtuali come i GP e le monete MyClub che otterremo sudando le proverbiali sette camicie e soprattutto giocando con PES. All'inizio ci viene data la possibilità di ingaggiare un giocatore di talento per 6 partite e, dopo il tutorial iniziale, ci viene mostrato come gestire agenti e osservatori: si tratta di personaggi centrali del gioco dal momento che sono gli unici a poterci far ottenere giocatori di un certo calibro per migliorare la nostra rosa. Va da sè che all'inizio il gioco ci mette in condizione di poter partire alla grande dandoci un agente di fascia alta (ma solo per un paio di trasferimenti) e degli osservatori capaci (per caratteristiche) di restringere il campo di ricerca per l'acquisizione di altri giocatori, più avanti invece veniamo lasciati al nostro destino e più saremo bravi più potremo permetterci di ingaggiare agenti migliori e viceversa. E' previsto anche un sistema di asta online nel quale investendo GP e monete MyClub potremo (se fortunati) aggiudicarci qualche campione spendendo poco. I giocatori che ci aggiudichiamo vengono inseriti nel menu elenco membri: da lì potremo decidere di aggregarli alla squadra, in sostituzione di qualcuno già presente e tenendo sempre presente lo schema di 11 giocatori titolari + 7 in panchina, oppure potremo "convertirli" in preparatori dei nostri giocatori per un breve periodo, al termine del quale spariranno dalle nostre liste.
Sempre dai menu di gioco possiamo accedere alle varie opzioni di personalizzazione che ci permettono ad esempio di modificare manualmente nomi e squadre creando un nostro data pack e a tutta una serie di configurazioni sul gioco che ci consentono di intervenire sui singoli dettagli del gameplay.