Recensione PC
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Titolo del gioco:
Time on Frog Island
Anno di uscita:
2022
Genere:
Avventura / Indie
Sviluppatore:
Half Past Yellow
Produttore:
Merge Games
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 10 o successivo a 64bit - Processore: Intel Core i5 - Memoria: 8 GB di RAM Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 o superiore - DirectX: Versione 11 - Hard Disk: 2 GB di spazio disponibile - Prezzo: €19,99
Box
  • Ci sono personaggi davvero strambi sull'isola.
  • Non parliamo di chiss&agrave; quale risoluzione grafica, ma il tutto &egrave; molto gradevole alla vista.
  • La citazione a Monna Lisa non poteva mancare :)
  • Cos&igrave; come una bellissima custom art.
  • A che servir&agrave; quella pianta? Dove la porteremo?
  • Il tizio vuole qualcosa, ma non &egrave; facile capire cosa.
  • La nostra barca &egrave; davvero malridotta dopo lo schianto.
  • Questa schermata ci dice i traguardi che abbiamo raggiunto e nulla pi&ugrave;.
  • Pu&ograve; capitare di scovare anfratti molto interessanti sull'isola.
  • Qui veramente &egrave; difficile capire cosa vuole il rospo pescatore.
  • Una key art ufficiale... avvicinata.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 18-09-2022
Una tempesta, mentre siamo in barca, non è proprio il massimo della vita soprattutto quando ci fa naufragare su un'isola piena di gente strampalata.

La trama di Time on Frog Island è tutta qui, semplice più che mai. Mentre ci troviamo in barca una tempesta ci fa naufragare su un'isola sperduta, neanche segnata sulle mappe. Al nostro risveglio l'amara sorpresa: la nostra barca quasi del tutto distrutta mentre noi siamo finiti sull'Isola delle Rane. Bisogna riparare il nostro "mezzo di trasporto" e partire nuovamente alla volta del mare ma, naturalmente, le cose non sono così semplici. L'isola infatti ci è completamente sconosciuta, quindi prima bisognerà esplorarla ma, particolare non da poco, non solo non è disabitata ma vi abitano delle strane rane antropomorfe che, chissà per quale spiegazione, l'hanno eletta a loro domicilio permanente. Gli abitanti dell'isola sono strani, e molto anche, e hanno creato capanne e vere e proprie città dove vivono allegramente. Per trovare i pezzi che ci servono per riparare la barca quindi dovremo giocoforza interagire con loro salvo scoprire che non parlano e neanche scrivono e che sono sensibili esclusicamente alla legge del baratto.

UN CONTINUO SCAMBIO

Per ottenere le risorse necessarie quindi ci toccherà assecondare le richieste degli autoctoni, che ci compariranno sotto forma di balloon e illustrate da disegni. Nel gioco non è presente alcuna forma di testo scritto, tutto dovrà essere recepito o, il più delle volte, intuito dalla raffigurazione grafica che ci indica cosa il "tizio" in questione vuole in cambio per darci un determinato oggetto. E qui le cose si complicano maledettamente. Oltre ai pezzi necessari per riparare il natante infatti troveremo disseminati sull'isola molti dei nostri effetti personali (rubati durante il nostro periodo di incoscienza dalle stesse rane) per non parlare del fatto che, alcuni scambi sono veramente improbabili. Spesso durante le interazioni quindi ci vedremo indicare oggetti che non sapremmo neanche dove cercare e come utilizzare salvo poi, durante il nostro continuo girovagare sull'isola, trovarci improvvisamente davanti. Alcune richieste sono davvero strane, dicevamo, come il contadino che chiede aiuto per contrastare i corvi, una rana che ci chiede di risolvere il problema del campanello che la distrae dalla meditazione e parecchio altro che non vi riveliamo per evitare il rischio di spoiler.

UN CONTINUO GIROVAGARE

Inizialmente dovremo recuperare un minimo di oggetti necessari per allestire il nostro campo base: nel gioco è presente il ciclo giorno/notte e riposare pur se all'aperto ma accanto a un bel fuoco può essere d'aiuto, anche perché sarà lì che torneremo ogni volta che usciremo sbadatamente fuori dalla mappa o finiremo per annaspare in mare. Poi cominceremo ad esplorare l'isola, purtroppo, senza alcuna mappa a nostra disposizione e, quando faremo i primi incontri, ci lanceremo alla ricerca di ciò che ci viene richiesto pur di completare lo scambio. Nel frattempo incontreremo altri oggetti, dei quali ignoriamo temporaneamente l'utilità ma che ci serviranno per scambi futuri. L'isola è comunque varia e ben realizzata tanto da fare scemare lentamente il desiderio di riparare la barca e andarsene a favore dell'idea strampalata di piantare lì le nostre radici.


Nel gioco oltre alla mancanza di mappa, non c'è alcuna guida sulle missioni da completare e, inoltre, il nostro bel capitano potrà trasportare solo un oggetto alla volta. Ce n'è abbastanza per mettere in difficoltà chiunque dal momento che, soprattutto durante le prime partite, ci si perde spesso e volentieri oppure si dimentica dove si è visto un determinato oggetto. Come se non bastasse, il ciclo notturno spesso ricolloca gli oggetti non utilizzati al proprio posto quindi aiuta ben poco trascinarli tutti verso il nostro campo base per averli a portata di mano. Ci sono alcuni oggetti poi che migliorano le abilità del nostro capitano, prevalentemente sulla velocità di marcia e sui salti ma trovarli, così come accade per alcuni tesori nascosti sarà impresa ardua. La natura sandbox prevista originariamente nel gioco cede più volte il passo a una (lunga) componente esplorativa e mnemonica che, a lungo andare, rischia di generare nel giocatore momenti di frustrazione non da poco. I tasti utilizzati dal controller, ottimamente supportato quello di Xbox 360, sono pochi con il tasto X che serve per prendere/posare gli oggetti e interagire con gli NPC e il tasto A che serve per saltare.

TECNICAMENTE PARLANDO...

Dal punto di vista grafico il gioco si presenta gradevole, con un'atmosfera cartoonosa e delle tinte pastello rilassanti per gli occhi. Ben realizzate anche le animazioni, principalmente apprezzabili nei movimenti di alcune rane incontrate in giro mentre sicuramente di più si poteva fare dal punto di vista sonoro. I dialoghi, accompagnati da mugugni, avrebbero potuto beneficiare di qualche effetto più incisivo così come le musiche di accompagnamento avrebbero beneficiato di maggior cura. Dal punto di vista del gameplay il tutto è abbastanza semplice e rilassante, compresi alcuni enigmi iniziali mentre procedendo nell'avventura le cose si fanno un pizzichino più complicate, non tanto per la difficoltà dei puzzle in se, quanto per quel senso di impotenza dovuto al non sapere cosa fare. Spesso ci è capitato di non completare una quest, dal nostro punto di vista perfetta, perché era necessario un ulteriore passaggio che ci era proprio sfuggito.


La nostra convinzione è che la natura eccessivamente ermetica del gioco, finisce per snaturarne l'essenza vera e propria con il risultato di scoraggiare ben più di un giocatore. Non ci sono fasi action, le rane non ci sono ostili, anzi spesso collaborano per chiedere il nostro aiuto, quindi tutto si riduce in: intuisci che oggetto vuole, vallo a cercare in giro, portaglielo, ottieni l'oggetto in cambio da portare nel campo base. In mezzo tantissime ore di passeggiate sull'isola e tanta esplorazione. Solo familiarizzando con le varie location dell'isola saremo in grado di muoverci un po' meglio ma servirà davvero tantissima pazienza.

Modus Operandi:

abbiamo girato in lungo e in largo l'Isola delle Rane grazie a un codice fornitoci datoci da Merge Games.

Time on Frog Island alterna alcune cose buone, come l'aspetto grafico e l'atmosfera rilassata durante l'avventura, ad altre meno buone come l'eccessivo ermetismo che taglia ogni ponte di comunicazione con il videogiocatore costringendolo a capire cosa fare e soprattutto come farlo. Buona parte del tempo la si trascorre in giro cercando gli oggetti giusti e solo una buona memoria riguardo il posizionamento degli oggetti e soprattutto le varie locazioni dell'isola ci potrà consentire di proseguire senza andare fuori di testa. Di conseguenza da un lato ci troviamo davanti a un gioco carino, in grado di intrattenerci per qualche ora senza troppi pensieri, dall'altro c'è il rischio frustrazione/noia che incombe sulla nostra testa e rischia di farci abbandonare tutto con buona pace del capitano, dell'isola e delle rane strampalate.
  • Grafica semplice ma gradevole
  • Inizialmente l'idea del baratto attrae
  • Buone le animazioni di gioco
  • Niente mappa e soprattutto niente indicazioni
  • Tantissima (anche troppa) esplorazione e ricerca
  • Il rischio frustrazione è dietro l'angolo
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