Diceva il buon Morgan Freeman nei panni di Dio Onnipotente nel film "Una settimana da Dio" con Jim Carrey: "le persone più felici al mondo tornano a casa che puzzano di sudore". Dal momento che ci bastano le fatiche periodiche che ci propinano mogli, madri o datori di lavoro all'interno di mura domestiche e non, e che quando ci sediamo davanti alla console vogliamo rilassarci, preferiremmo usare il controller al posto di rullo e pennello. Ecco così apparire sul mercato, quasi all'improvviso, un giochino Indie che ci mette nei panni di una squadra di imbianchini che dovranno cimentarsi nella non semplice impresa di ristrutturare le abitazioni della clientela pagante. Per fortuna, o purtroppo, noi saremo dei semplici esecutori di un'opera pensata già da altri, quindi non potremo dar sfogo al nostro estro artistico ma ci limiteremo ad eseguire il compitino che di volta in volta ci verrà assegnato: meno arte ma anche meno responsabilità e tutto sommato forse è meglio così.
Una volta installato il gioco già dal filmato introduttivo non si può non notare una grafica molto colorata anche se con colori non troppo sgargianti e l'aspetto cubettoso dei volti dei nostri operai. Sono tutti molto pacioccosi e ricordano chi più chi meno il padre del protagonista di "Piovono Polpette", giusto per darvi un metro di paragone. Lo stile grafico che apparentemente non segue le tendenze dei giochi odierni in realtà si distingue proprio per questa personale caratterizzazione che, tutto sommato, lo rende piacevole alla vista. Una volta scelto il nostro personaggio tra i quattro disponibili, potremo anche personalizzarne il colore della pelle, giusto per accontentare un po' tutti: in realtà è una personalizzazione minimalista e importante solo dal punto di vista estetico dal momento che i vari componenti del team non si differenziano in alcun modo per caratteristiche individuali. Ci troveremo quindi davanti a una casa composta da tanti mini-appartamenti che potremo visitare uno dopo l'altro naturalmente dopo che li avremo sbloccati. La curva di difficoltà è naturalmente crescente, quindi partiremo da un compito abbastanza semplice da eseguire per poi affrontare incarichi sempre più complessi man mano che procederemo nell' "apertura delle varie porte"
Effettivamente il da farsi non è proprio complicatissimo. Dovremo entrare negli appartamenti, leggere un progetto che troveremo per terra e che ci dirà cosa fare: il colore da dare alle pareti in ogni stanza, se c'è da passare l'intonaco sui muri, se dovremo rimuovere la vecchia pittura oppure mettere un nuovo rivestimento per terra e così via. Unico vero nostro nemico sarà il fattore tempo: completare la missione entro il tempo prestabilito, ricordandoci alla fine di portar fuori tutto il materiale utilizzato, ci farà guadagnare tre stelle, andar fuori tempo di poco ce ne darà due, altrimenti ne prenderemo solo una. Naturalmente può capitare di dover ripulire le stanze prima di iniziare a lavorare e in questo caso potremo utilizzare un secchio vuoto presente nelle stanze ricordandoci di vuotarlo nella pattumiera all'esterno dell'appartamento una volta riempito. Man mano che si fa avanti aumenteranno le stanze da dipingere in modo sempre più variopinto fermo restando che il materiale che ci serve ci verrà a volte portato da un collaboratore esterno che se ne andrà se non saremo subito pronti a "liberargli le mani".
Anche i tasti sul controller da utilizzare sono semplici: il tasto B serve per lanciare un oggetto, A per prendere o posare qualcosa, X per applicare/elaborare un oggetto che abbiamo già preso. Di conseguenza una volta raccolto il progetto con il tasto A dovremo tenere premuto X per leggerlo, mentre i tasti dorsali ci consentiranno di ruotare la visuale anche se funzionano solo quando abbiamo il progetto in mano. Pareti e pavimenti sono composti da tante piccole celle di conseguenza è più semplice completare il riquadro di lavoro. Non mancano i siparietti comici come quando il nostro operaio finisce a gambe all'aria perché passa su rifiuti oppure su della vernice che abbiamo inavvertitamente versato per terra. Anche le porte delle varie stanze vanno aperte e chiuse in continuazione, oltre che per passare anche per pitturare ad esempio la parete nascosta dalla porta stessa.
Una volta presa la mano con i controlli di gioco, inizialmente abbastanza ostici, riusciremo a muoverci molto più agevolmente e in velocità. Se il gioco è già divertente in singolo però, sfruttando la modalità co-op è un vero e proprio spasso. Giocando con un altro partner ci troveremo due personaggi su schermo che otterranno grandi risultati solo sincronizzandosi alla perfezione. Se uno scrosta i muri ad esempio, l'altro passa a pitturare l'altra stanza, oppure uno va fuori a vuotare il secchio di spazzatura mentre l'altro smonta il vecchio pavimento. Durante le partite, quindi, ci si parla in continuazione dividendosi i compiti. Inoltre bisogna fare attenzione affinché i due operai non si ostacolino tra loro oppure uno non prenda in braccio l'altro senza motivo perdendo in questo modo tempo prezioso. Già dal terzo livello in poi abbiamo dovuto riprovare almeno due o tre volte per raggiungere le tanto agognate tre stelle, obiettivo comunque alla portata se si fanno le cose per bene. Raramente l'impresa riesce al primo colpo questo perché il progetto indica delle stanze vuote e come le stesse andranno ristrutturate, senza alcun riferimento reale alle stanze vere e proprie. Di conseguenza capita di sbagliare colore su di una parete o di pavimentare quella errata. Una volta capito cosa fare però al secondo giro le cose andranno meglio, salvo vedersi sfumare le tre stelle perché non abbiamo portato il secchio fuori, magari nascosto dalla momentanea visuale sulla stanza. Il gioco che si propone come un rilassante passatempo diventa piacevolmente frenetico nella modalità in cooperativa. Bisogna provarlo per rendersene conto.
Il divertimento in un videogioco è assolutamente indipendente dal budget necessario per crearlo e sicuramente dobbiamo allo sviluppo di artisti indipendenti anche la disponibilità di giochi realizzati a basso costo che però sono in grado di intrattenerci tanto quanto un titolo prodotto da una software house importante. Questo perché al di là del comparto grafico e sonoro c'è un fattore, chiamato giocabilità che è la vera e propria testimonianza del genio degli sviluppatori. Tools Up! è un gioco piccolo, semplice, ma che riesce comunque a intrattenerci e catturarci per tutta la sua durata. Certo non parliamo di un comparto tecnico scevro da elementi migliorabili: il sistema di controllo ad esempio avrebbe potuto essere configurato meglio, così come la possibilità di poter ruotare sempre la telecamera e non solo con il progetto in mano, oppure l'aggiunta di un comparto narrativo più importante. Tuttavia una volta presa la mano con i controlli non si riesce a staccarsene perché vogliamo le tre stelle a ogni costo. Con un partner a fianco poi il divertimento cresce in maniera esponenziale, soprattutto per la necessità di sincronizzare bene i movimenti. La grafica si presenta con vista dall'alto e con telecamera non sempre ruotabile, mentre le animazioni sono carine (soprattutto le cadute) anche se leggermente legnosette. Il comparto audio si limita a delle musichette carine di accompagnamento e a dei dialoghi volutamente farfugliati e incomprensibili ma comunque ben tradotti dai sottotitoli in italiano.
In conclusione se amate i giochi puzzle a gestione del tempo dovreste seriamente prenderlo in considerazione, se poi potete giocarci con un vostro familiare in queste fredde serate d'inverno allora non dovete neanche stare a pensarci su.
Modus Operandi:
abbiamo ristrutturato gli appartamenti di Tools Up! grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori, attraverso la piattaforma Terminals.io.