Recensione PC
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Titolo del gioco:
Tales from Off-Peak City Vol. 1
Anno di uscita:
2020
Genere:
Avventura
Sviluppatore:
Cosmo D
Produttore:
Cosmo D Studios LLC
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 10 64bit - Processore: Intel i5, 3.0Ghz - Memoria: 8 GB di RAM Scheda video: Nvidia GeForce 800 series / Radeon Pro 560, 2GB - DirectX: Versione 11 Hard Disk: 2 GB di spazio disponibile - Scheda audio: integrata - Prezzo: €8,19
Box
  • Siamo all'inizio del gioco, in una barca con questi strani personaggi.
  • Dalle impostazioni possiamo sistemare qualche settaggio, ma non cambiare la lingua.
  • Ecco il primo impasto e gli ingredienti... faremo una buona pizza ?
  • Gli scenari sono strani... e molto anche.
  • Che ci fa un vagone sospeso da un ponte?
  • La nostra prima consegna: chiss&agrave; chi &egrave; il pi&ugrave; strano dei due.
  • Possiamo ruotare gli oggetti trovati in giro per studiarli meglio.
  • Una bella collezione, indubbiamente.
  • La macchina fotografica &egrave; parecchio realistica.
  • C'&egrave; dell'arte in questi fondali, &egrave; innegabile.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 21-05-2020
Se girovagare in un mondo surreale diventando dei provetti pizzaioli è il vostro sogno segreto allora benvenuti a Off-Peak!

La premessa descrive alla perfezione lo stravagante mondo creato per l'occasione da Cosmo D, un autore atipico, che sposa il concetto secondo il quale il videogioco è soprattutto arte e quindi espressione di un qualcosa di nuovo. Una volta installato il gioco, girovagando per le strade di Off-Peak ci troveremo davanti a un ambiente surreale, quasi paragonabile ai quadri di Salvador Dalì oppure, per restare in tema agli ambienti già visti nel mondo videoludico, agli scenari di Maniac Mansion o Zak McKracken and the Alien Mindbenders. Tutto è fuori dai canoni a partire dall'ambientazione fino ai personaggi e alla trama di gioco. In realtà Cosmo D ci aveva già dato un assaggio del suo estro artistico con i due giochi precedenti, Norwood Suite e Off-Peak del quale Tales from Off-Peak City vol. 1 è il seguito naturale, quindi chi ha già avuto modo di provare una delle sue precedenti produzioni sa già cosa lo aspetta. Andiamo con ordine e parliamone meglio.

UNA STRANA AVVENTURA

All'inizio del gioco ci troviamo direttamente su una barca insieme a due ambigui personaggi. Nessuna prefazione né spiegazione sul perché ci troviamo in quel posto, sulle origini del nostro avatar e dettagli di qualsiasi tipo. Ci viene affidata una strana missione, recuperare il vecchio sassofono di Caetano Grosso, un vecchio musicista che ha deciso di reinventarsi come pizzaiolo aprendo un locale nelle vie di Off Peak. Fin da subito però notiamo che qualcosa di strano c'è: ci daranno una lettera di raccomandazione utile per entrare nelle grazie del gestore del locale e una foto del sassofono da recuperare, entrambe tirate fuori da una stampante che, stranamente e quasi magicamente compare su una barca. Niente computer né cavi però la stampante, funziona lo stesso. Continuando nelle stranezze vedremo che il mare finisce proprio a ridosso di una strada, senza l'ausilio di un molo. Lì prenderemo il controllo totale del nostro personaggio e ci lanceremo nell'avventura. Muovendo i primi passi incontreremo delle stranissime persone, con le quali potremo interagire con strani dialoghi che ci introducono al mondo surreale di Off-Peak.


Quasi in stile fumettistico il tutto appare per aria, senza l'ausilio di fumetti quasi a voler rimarcare la stravaganza del gioco in questione. Naturalmente a gente strana corrispondono frasi altrettanto atipiche ma basteranno pochi secondi per farci abituare al tutto. Incontreremo anche un venditore ambulante dove potremo investire parte delle monete che ci hanno dato all'inizio del gioco per comprare ad esempio una vecchia macchina fotografica con la quale immortalare vari momenti dell'avventura.

E MISSIONI ANCORA PIÙ STRANE

La macchina fotografica meriterebbe una citazione a parte: tanto ben realizzata, ai limiti di un realismo mai visto per un oggetto di questo tipo su un videogioco, quanto inutile. Parliamo di un oggetto antico, nel quale dovremo decidere bene tempi di scatto, apertura del diaframma e soprattutto l'esposizione, ma comunque poco utile ai fini del completamento della storia. Una volta giunti nel locale ci presenteremo al gestore con la nostra bella lettera di raccomandazione e, dopo un piccolo test che ci vedrà scendere negli scantinati a prendere un bidone di salsa, verremo subito assunti come pizzaioli tuttofare. Oltre a raccogliere gli ordini e cucinare le pizze infatti dovremo pure consegnarle: un buon pretesto per farci incontrare personaggi assolutamente strambi che ben si sposano con tutta l'ambientazione di gioco. Muovendoci per le due vie della città, July Avenue e Yam Street, e soprattutto guardandoci intorno vedremo di tutto: vetrine di negozi piene d'acqua infestate da squali, strade che lasciano spazio alle acque con tanto di sub e pesci, il vagone di un treno che penzola da un ponte, e molto altro che lasciamo a voi il piacere di scoprire.


Non ci stupiremo più di tanto quando alla prima consegna incontreremo un tizio che dondola un bambolotto, sua copia conforme, in una culla. La strana atmosfera però non mancherà di stupirci continuamente. A ogni passo avremo dei continui deja vu che ci ricorderanno qualcosa, anche se non sapremo ben dire cosa, segno di una ottima e marcata caratterizzazione di tutti gli ambienti di gioco, così lontani dalla realtà ma al contempo così coerenti e legati tra loro. Off-Peak è un mondo che, seguendo uno stile tutto suo, gira alla perfezione.


I controlli di gioco sono abbastanza semplici, useremo il tasto A per prendere gli oggetti, i grilletti posteriori LB e RB per analizzare gli stessi oggetti ruotandoli e aumentando o riducendo lo zoom, mentre con Y accederemo all'inventario, mentre con le due levette analogiche controlleremo gli spostamenti del nostro personaggio.

BISOGNA PRENDERLO PER IL VERSO GIUSTO

Il gameplay del gioco è abbastanza semplice, limitandosi a poche azioni e molta esplorazione. Non parliamo di un gioco come gli altri, dove la trama e le missioni rispettano canoni standard. Di conseguenza per godersi pienamente l'opera di Cosmo D bisogna affrontarla con lo spirito giusto. C'è molto da osservare e poco da fare, questo è vero anche se comunque una certa linearità la storia ce l'ha, anche se passa per uno stile tutto suo. Non ci può naturalmente essere immedesimazione con un ambiente così stravagante, ma voglia di lasciarsi stupire quella sì. In questo caso Tales from Off-Peak City Vol. 1 rischia davvero di ben intrattenerci per le poche ore necessarie al suo completamento.


Dal punto di vista tecnico c'è poco da dire: la grafica cartoonosa fa bene il suo lavoro, anche se non siamo a livelli di altissima qualità, bene anche il comparto sonoro con belle musiche di accompagnamento. Buono il supporto al controller di gioco (come al solito per i nostri test abbiamo utilizzato quello della Xbox 360) e ben realizzati anche i sottotitoli, anche se la mancanza di localizzazione nella nostra lingua può creare ben più di una difficoltà nei confronti di chi non mastica bene l'inglese. Chiaramente siamo di fronte a un prodotto indirizzato a una ristretta nicchia di persone, che rischia di deludere chi pensa di trovarsi davanti a un gioco come gli altri, ma che può dare anche belle soddisfazioni a chi è disposto a farsi trascinare in un universo surreale tutto da scoprire.

Modus Operandi:

abbiamo esplorato lo stravagante mondo di Off-Peak grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori tramite Premier.

Tales from Off-Peak City vol. 1 è un gioco molto particolare che ci fionda in un universo surreale dove niente è come sembra e soprattutto niente richiama alla realtà. Chi cerca un'avventura normale vecchio stampo potrebbe rimanerne deluso ma tutti quelli che sono disposti a farsi trasportare in una stravagantissima avventura, potrebbero rimanere piacevolmente sorpresi
  • Atmosfera surreale
  • La storia riesce a ben intrattenere...
  • ... a patto di lasciarsi coinvolgere da un ambiente così particolare
  • Non adatto a tutti
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