Recensione PC
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Titolo del gioco:
Death or Treat
Anno di uscita:
2023
Genere:
Platform / Action / Roguelite
Sviluppatore:
Saona Studios
Produttore:
Perp Games, Saona Studios, Hawthorn Games
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 10 (64-Bit) - CPU: Intel Core i3 2100 - Memoria: 4 GB di RAM - Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 650 o superiore - Hard disk: 14 GB di spazio disponibile - Prezzo: €24,99
Box
  • Uccellaccio del malaugurio, meglio farlo fuori subito.
  • Una bella cover art poteva mancare?
  • E se non bastasse eccone un'altra.
  • Siamo all'inizio. Da qui tutto cominci&ograve;.
  • Prima di iniziare bisogner&agrave; scegliere arma e abilit&agrave;.
  • Grafica carina e d'impatto.
  • Potrebbero essere d'aiuto le pale di quel mulino?
  • Il tizio ci da pozioni prima di affrontare un boss, ma il loro effetto &egrave; ignoto...
  • Al DetoxBucks vendono bevande rigeneranti, ma se le fanno pagare.
  • Il primo boss da affrontare. Gi&agrave; da qui si vede il livello di difficolt&agrave;.
  • Le bevande miglioreranno salute e rigenerazione.
  • Ed ecco il nostro inventario, ancora parecchio spoglio.
  • Quella strega volante ci spara da lontano. Un colpo ben assestato la metter&agrave; a tacere.
  • I portali per gli altri livelli. Utilissimo sbloccarli, ma non sar&agrave; una passeggiata...
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 19-05-2023
Una nuova droga è arrivata ad HallowTown... bisogna correre ai ripari!

Effettivamente un gioco ispirato ad Halloween nel mese di maggio può sembrare leggermente fuori tempo, se non fosse per il meteo che quest'anno ha deciso di scambiare la primavera con l'autunno e offrirci (ma chi la voleva?) l'atmosfera giusta per il titolo d'esordio degli spagnoli di Saona Studios. E andiamo quindi con fantasmini, mummie, zombie e tutto il carrozzone tipico della festa più americana del mondo.


Death or Treat è un metroidvania che mette in campo la difficoltà tipica dei soulslike e la penalizzazione al giocatore propria dei roguelite: una serie di paroloni che servono a descrivere una difficoltà abbastanza elevata e una tipologia di gioco che mal si adatta a chi predilige le cose facili e veloci. D'altronde il gioco si ispira, e neanche tanto velatamente, ad altri capolavori del genere, principalmente a Hollow Knight (purtroppo Silksong è stato rimandato, con buona pace per chi lo attendeva più di un tripla A... come il sottoscritto! -NdNew_Neo) dal quale "ruba" le ambientazioni grafiche, ma anche a Dead Cells e a tutta una vasta serie di giochi che prediligono l'abilità al senso di scoperta e che stanno vivendo una seconda giovinezza in questi ultimi tempi.

UNA STORIA CON TANTE CITAZIONI

Ci troviamo ad HallowTown a gestire una importante industria di dolciumi, la GhostMart. Tuttavia dato che non esiste dolcetto senza scherzetto un losco figuro, tale Clark Fackerberg, fondatore di FaceBoo! decide di immettere una nuova droga sul mercato, lo Storyum, una sostanza in grado di ingenerare apatia in tutti i suoi consumatori. Il risultato è una preoccupante perdita di clienti che convince il titolare della GhostMart, il fantasmino Scary (cioè noi) a scendere in campo per provare a risolvere le cose. Per farlo sarà necessario attraversare 4 livelli pregni di nemici e inquietanti boss finali al fine di giungere "faccia a faccia" con Fackerberg e fargli capire chi comanda. Anche i quattro mondi hanno nomi caratteristici: Darkchat, RipTok, Deviltube e infine lo stesso FaceBoo! con nomi chiaramente ispirati all'universo dei social network. Tutto questo, come ogni roguelite che si rispetti, avverrà attraverso dei livelli generati proceduralmente e quindi sempre diversi di volta in volta. Fatta questa premessa iniziale attraverso un paio di schermate statiche "fumettose" condite da un pizzico di umorismo, siamo pronti a scendere finalmente in campo.

FACCIAMOCI STRADA A COLPI DI SCOPA

E non solo, naturalmente. Nell'hub iniziale vedremo tanti negozi chiusi che dovremo riaprire se disporremo delle giuste risorse e che ci daranno un valido aiuto per quanto concerne le abilità del nostro alter ego. Inizialmente andremo dritto per dritto, giusto per cominciare a familiarizzare con i pochi (e semplici) comandi di gioco: con il tasto X del controller (abbiamo usato quello Xbox) eseguiremo l'attacco principale, con Y il secondario mentre con il tasto A ci cimenteremo nel salto (e doppio salto con un'ulteriore pressione), il tasto B ci permetterà di fare uno scatto in avanti (utile anche in aria) mentre con i due grilletti posteriori attiveremo la nostra mossa speciale (RB) o interagiremo con gli NPC su schermo ove possibile (LB). L'unica combo prevista è il montante (con X+Y) ma, per un problema di scarsa reattività dei comandi (ne parliamo più avanti), riesce solo una volta ogni tanto, quindi finiremo per non utilizzarla mai. Come ogni platform che si rispetti ci toccherà zompare da una piattaforma all'altra per giungere alla fine del livello: non dimentichiamo che il nostro protagonista è un fantasmino in grado di fluttuare per aria (ma fino a certo punto) e di non farsi male anche nelle cadute da grandi altezze. A creare problemi quindi saranno fondamentalmente i cattivi presenti su schermo, dotati di buona varietà e di una certa differenziazione di attacchi capaci di far danno più per la folla presente su schermo che per le singole abilità.

MISSIONE IMPOSSIBILE?

Death or Treat è un gioco che non fa sconti: una nostra dipartita ci rifionderà nell'hub principale consentendoci di portare con noi caramelle e risorse raccolte fino ad allora nella quantità limite degli slot che abbiamo a disposizione. Come dicevamo le risorse ci serviranno fondamentalmente per migliorare le abilità del nostro Scary, le sue armi e per sbloccare alcuni negozi presenti nell'hub che potranno (dietro giusto compenso ovviamente) facilitarci un po' le cose. La fucina di Frank ad esempio potrà forgiare nuove armi mentre il Necrosoft potrà migliorare le nostre abilità magiche e così via. Il problema è che tutta questa roba costa e anche molto e non soltanto in termini di caramelle (che comunque raccatteremo in giro) quanto per alcuni oggetti speciali veramente difficili da trovare. Va da se che a parte alcuni oggetti/luoghi che riusciremo a sbloccare subito altri ingredienti li troveremo solo nei livelli avanzati.


Una volta completati i mini-livelli presenti in ogni "mondo" passeremo da uno scenario di intermezzo dove incontreremo il negozio misterioso di Matter che ci proporrà alcune pozioni "a sorpresa", in grado cioè di darci bonus o malus in maniera del tutto casuale, poi sarà il momento del boss. Malgrado questi abbia un pattern d'attacco comunque sempre uguale, è richiesta una grande abilità nei movimenti e nei riflessi al giocatore per poter averne ragione. Riusciti nell'impresa (ma non sarà facile neanche nel primo boss) ci verrà chiesto se ottenere un premio in caramelle e tornare all'hub oppure sbloccare uno slot extra e proseguire con il livello successivo.

PROVARE E RIPROVARE

Effettivamente ci toccherà di volta in volta rigiocare tutti i livelli, questo fino a quando non riusciremo a sbloccare alcuni portali che potranno consentirci l'accesso diretto ai livelli successivi: fino ad allora sarà un continuo prova e riprova nell'attesa di accumulare risorse e ottenere i relativi potenziamenti. Una volta sbloccate le prime cose però, come dicevamo, saranno necessari ingredienti speciali che non troveremo se non riusciremo ad andare avanti accumulando nel frattempo un sacco di risorse fondamentalmente inutili. Death or Treat ha un'alta incidenza di trial and error finché non diventeremo così bravi (è l'abilità che viene richiesta in fondo) da poter andare avanti. Sullo schermo avremo due barre in alto a sinistra, una è l'immancabile energia che scenderà ad ogni colpo subito (fino al game over) e l'altra è la barra dell'abilità speciale. Potremo scegliere solo fra tre disponibili fin da subito: l'esplosione fantasma, il soprassalto e il boomerang. Hanno effetti devastanti ma si ricaricheranno molto lentamente tanto che finiremo il più delle volte per riservarcele per il boss finale. Purtroppo non potremo sbloccarne altre ma solo potenziare queste con il solito mix di caramelle e ingredienti del quale abbiamo già parlato. Le armi come al solito differiscono per rapidità, potenza e armi a distanza: anche in questo caso sbloccheremo subito le prime tre mentre per le altre dovremo sudare un bel po'.

GRAFICAMENTE MOLTO BELLO

Il comparto grafico di Death or Treat è molto ben realizzato, con fondali disegnati a mano e soprattutto localizzati (per stile) in base al livello affrontato. I vari personaggi su schermo sono ben realizzati, molto fantasiosi e animati anche abbastanza bene, così come i fondali (dal secondo in poi) sono ottimamente caratterizzati e ben colorati. Bene anche le animazioni pur concedendosi qualche calo di frame rate soprattutto nelle fasi più concitate. Effettivamente a farla da padrone è il continuo contraltare tra attrattività e difficoltà. Pur rimanendo un gioco molto difficile da portare a termine (e quindi non adatto a chi ama le cose facili) ogni game over è lo stimolo a un'altra run perché viene instillata in noi la convinzione - non tanto remota - che al prossimo giro riusciremo ad andare avanti. Questo è favorito anche dal fatto che il gioco permette di riprendere la partita in qualsiasi momento dal punto in cui abbiamo interrotto, prestandosi in questo modo a sessioni molto veloci di conseguenza, vi dedicheremo tutti i nostri pur brevi spazi liberi perché (e questo è un complimento agli sviluppatori) è un gioco che genera dipendenza.

COMPARTO TECNICO

Dal punto di vista tecnico qualche osservazione invece va fatta. Oltre ai cali di framerate (praticamente ingiustificabili in un gioco così leggero) e a qualche fastidioso effetto di tearing su schermo, la problematica maggiore è rappresentata dalla reattività ai comandi non sempre precisa. Mentre il sistema di salto funziona abbastanza bene, la risposta nella velocità di movimento del fantasmino non è altrettanto efficace portando spesso e malvolentieri a morti dovute a un oggetto (soprattutto nei boss finali) che abbiamo visto in tempo e che non abbiamo evitato per la lentezza nella risposta al nostro comando. Ve ne accorgerete già nel primo boss quando premendo il tasto B per effettuare lo scarto e sottrarvi all'urto verrete comunque colpiti senza capirne il perché.


Dal punto di vista del gameplay il gioco si lascia giocare abbastanza bene fermo restando l'abilità richiesta che è comunque fuori standard attuali. Attenzione soprattutto ai nemici evidenziati da un teschio rosso dal momento che vi faranno fuori con un solo colpo. Tuttavia sarebbe stato auspicabile insistere un po' di più sulle combo (il montante non lo userete praticamente mai) e su armi e mosse speciali che avrebbero beneficiato di una maggior varietà. Di conseguenza capirete bene che Death or Treat non è un gioco adatto a tutti rivolgendosi principalmente agli amanti delle vere e proprie sfide. Bene la colonna sonora così come anche i sottotitoli in italiano. Se sarete disposti ad accettare le citate imperfezioni e siete portati verso il genere soulslike sappiate comunque che il gioco di Saona Studios è in grado di accalappiarvi, intrattenervi e soprattutto di divertirvi finché non riuscirete a demolire Clarck Fackerberg e le sue assurde convinzioni.

Modus Operandi:

abbiamo aiutato Scary nella sua avventura grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori tramite Press Engine.

Death or Treat è un gioco interessante, dal buon impatto grafico e in grado di divertire per sessioni che possono durare ore o anche cinque minuti. È un soulslike con meccaniche roguelite e questo è sinonimo di difficoltà nel portarlo a termine, condito con un trial and error continuo fino alla fine. Presenta alcune piccole magagne, alcune più serie come la non sempre perfetta reattività ai comandi e altre meno importanti ma comunque presenti come il non aver osato di più in termini di combo, armi e mosse speciali. Ad ogni modo se siete disposti ad accettare i suoi difettucci è comunque un gioco che può valere la spesa richiesta, soprattutto perché in grado di accalappiarvi e non mollarvi più finché non l'avrete completato. E questo è un merito non da poco.
  • Grafica accattivante
  • Vi invoglia sempre a un'altra partita
  • Si presta anche a sessioni brevissime di gioco
  • La difficoltà non lo rende adatto a tutti
  • La risposta ai comandi non è sempre ottimale
  • Insistere sulle combo non avrebbe guastato
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