MARS 2120 ha avuto una buona campagna marketing che ha messo sotto i riflettori l'ambientazione e la caratteristiche cinematografiche dell'opera della brasiliana QUByte Game Studio. Per lo sviluppo si è deciso di utilizzare l'Unreal Engine 4 allo scopo di creare scenari, sequenze e un comparto grafico più marcato per favorire l'immedesimazione.
Ci saranno riusciti? Secondo noi, dopo averlo spolpato per bene, la risposta sta nel mezzo se lo collochiamo nell'ambito indipendente. Quello che manca all'intera produzione è una sua identità, portando con sé una narrazione molto debole. Se scegli un'ambientazione su Marte e non giustifichi ciò che sta accadendo e per quale motivo si va avanti, l'asticella del coinvolgimento rischia di cadere giù.
MARS 2120 non è realizzato male, ma nel suo complesso l'esperienza di gioco non riesce ad intrattenere come dovrebbe. Il tutorial è relegato alle opzioni di gioco e vengono spiegati solo i nuovi potenziamenti senza collocarli in una finestra apposita; quindi una volta tornati in gioco vengono persi. Una maggior cura da questo punto di vista non avrebbe guastato. Ciò che spinge ad andare avanti è il level design e il gameplay, che pur nella loro semplicità, sono realizzati con competenza.
MARS 2120 non è un gioco lungo, anzi è un metroidvania che dal lato longevità dura meno della media dei migliori esponenti del genere.
Andiamo di più nello specifico nella nostra recensione!
Una volta selezionato una nuova partita dalla schermata principale si entra in azione con la protagonista che esce dalla sua navetta, schiantatasi a terra sul pianeta rosso. Lei, inspiegabilmente, si toglie il casco respirando la tossica atmosfera del pianeta. La storia viene raccontata attraverso gli audiolog sparsi per gli scenari, non c'è altro. Verremo a conoscenza degli esperimenti biologici e tecnologici che venivano fatti all'interno della colonia e delle caratteristiche speciali di una certa Charlie che scopriamo essere noi, la protagonista. Troppo poco per dare un vero incipit una volta arrivati ai titoli di coda, e nel vedere poi un finale che lascia basiti... in negativo.
Un finale è degno quando da senso a tutti gli sforzi fatti. Purtroppo qui non è così, con una produzione che lascia interdetti: da una parte vediamo lo sforzo produttivo nel realizzare scenari adeguati e sequenze in-game spettacolari, dall'altra un mancanza di mordente con poca cura sulla narrazione ed un uso dell'Unreal Engine 4 non proprio marcato, con scenari sì ben conformati ma mancanti di quei dettagli che danno una personalità ben precisa alla produzione.
Una volta usciti dalla nave, dovremo evitare una specie di valanga di pietre prima di arrivare all'interno della colonia. Sin dai primi istanti scopriamo quel che di raccapricciante è stato svolto con mostri e aberrazioni di ogni tipo. Ci sono anche gli umani che ci sparano e lanciano bombe, ma per il resto dovremo fronteggiare mostri di ogni genere e gli immancabili boss.
La nostra eroina è in grado di fare attacchi corpo a corpo e porta con sé un'arma avente tre elementi: elettricità, ghiaccio e fuoco. Man mano che si avanza, e con un po' di backtracking, si attiveranno ognuno dei cinque attacchi speciali relativi ad ogni elemento. Il primo incontro con il boss è all'interno del primo scenario della colonia e, una volta capiti i suoi semplicissimi pattern, verrà giù in pochissimi minuti. Addirittura un boss che si trova più avanti in una caverna di ghiaccio può essere abbattuto letteralmente in pochi secondi (com'è capitato al sottoscritto. -NdR). Proprio gli scontri con i boss, pur con qualche variazione sul tema, mancano di mordente con alcuni di essi che sembrano realizzati in fretta e furia.
Nonostante la protagonista abbia caratteristiche fuori dal comune, non è immortale e quindi può soccombere sotto gli attacchi nemici. All'inizio avrà una salute media che potrà essere aumentata attraverso i potenziamenti passivi sparsi per il mondo di gioco. Questi non solo aumentano la salute, ma anche la resistenza agli attacchi fisici ed elementali, potenziano gli elementi della armi e degli attacchi melee, la forza dell'arma, abilitano tre attacchi speciali e altro. Essi si trovano tendenzialmente in punti nascosti dove servirà un minimo di acume e ragionamento per arrivarci.
Per abilitare questi potenziamenti servirà entrare in uno dei numerosi punti di ristoro della colonia, i quali ripristinano anche la salute a patto di un respawn dei nemici. Per “attivare” i potenziamenti servirà esperienza (XP) che si può acquisire sconfiggendo i cattivi e acquisendo i globi sparsi per il mondo di gioco. La mappa è realizzata in modo semplice, ma risulta funzionale anche se passare tra una scenario e l'altro tramite lo stick destro del Pad l'abbiamo trovato un po' scomodo.
Come si comporta il gioco pad alla mano? Dal punto di vista deil gameplay, il personaggio si muove bene e la gestione dei salti e delle piattaforme è piacevole e funzionale. Nonostante un'estensione dei livelli sotto la media del genere, il level design è realizzato con competenza con qualche variazione con sequenze dove bisogna evitare di affogare o morire sotto una coltre di lava. Così come alcuni scontri con i boss li abbiamo trovati più bilanciati e variegati, ma di certo siamo molto lontani dai migliori esponenti del genere come Hollow Knight (qui la nostra recensione) o Ender Lilies (qui la nostra recensione).
Il combattimento contro i nemici è molto fisico dato che possono essere abbattuti a suon di calci e spazzate, per poi colpirli a mezz'aria con l'arma. Nonostante la sua semplicità il “combat system” funziona ed i tre elementi vanno gestiti per bene, poiché se si utilizza ad esempio l'elettricità su di un nemico dello stesso elemento, l'attacco non produce alcun danno. Quello che funziona meno è l'uso dell'arma, con svariate volte che non si attiva pur avendo premuto il grilletto dal pad, come se s'inceppasse. Se ci troviamo davanti a un boss o in situazione delicata, questo può comportare anche la morte, ripartendo dall'ultimo checkpoint o dall'ultimo punto di ristoro.
L'esperienza generale che ne deriva è di un gioco che ha un gameplay che funziona, mentre quello che è stato costruito attorno ad esso è meno funzionale. La nostra sensazione è quella di andare avanti quasi per inerzia, nella speranza di capire qualcosa di più sulla storia e per vedere se il level design e i boss migliorano, sperando in un finale che dia senso alle nostre fatiche. Se amate il gameplay e la storia non vi interessa, allora potete dare una valutazione maggiore a MARS 2120. Ma vi assicuriamo che la narrazione, per com'è strutturato il gioco, sarebbe stato un pilastro che avrebbe aumentato esponenzialmente l'esperienza di gioco.
Come vi abbiamo anticipato nella prima parte dell'articolo, l'uso dell'Unreal Engine 4 non è dei migliori. L'impatto generale è discreto, ma alcune animazioni e sequenze in-game non sono allo stato dell'arte. Probabilmente gli sviluppatori brasiliani non sono riusciti a trovare il giusto bilanciamento tra dettagli più elevati e la visione che avevano durante la fase di pre-produzione, magari per questioni di budget.
Su PlayStation 5 si mantengono quasi costantemente i 60 fotogrammi al secondo, anche se in alcuni frangenti vediamo il motore grafico non riuscire a stare al passo perdendo di fluidità. Comunque non va ad influire sul gameplay che si mantiene sempre fluido. Gli scontri con i boss sono altalenanti con alcuni più scenografici e un filino più impegnativi, mentre altri durano veramente un'inezia. Quello che manca è una cura maggiore per i dettagli; senza nulla togliere all'impegno svolto dagli sviluppatori, MARS 2120 si lascia vedere da lontano... un po' meno da vicino.
Quello che abbiamo di fronte è un prodotto discretamente curato che si lascia giocare abbastanza bene. Di contro abbiamo una narrazione praticamente assente. Gli amanti delle storie storceranno il naso, mentre quei giocatori che prediligono l'azione valuteranno più positivamente il gioco.
Dal punto di vista sonoro, il gioco ha un bel tema nusicale che possiamo ascoltare nelle schermata delle opzioni e all'interno dei punti di ristoro. Per il resto gli effetti sonori e la musica di sottofondo sono funzionali al contesto e non rimarranno di certo negli annali. Nonostante l'assenza della localizzazione italiana, in questo caso non ne sentiamo la mancanza, con i soli audiolog e le schermate di gioco che non inficiano alla comprensione di una storia appena abbozzata.
MARS 2120 è un metroidvania non molto esteso, e quindi può essere terminato in una manciata di ore. Uno dei trofei ci dice di finirlo in quattro ore, ma per platinarlo serve ottenere tutti i 53 potenziamenti passivi. Vi assicuriamo che non sarà una passeggiata di salute, ma gran parte dei trofei verranno ottenuti alla prima run. Uno di essi ci chiede di effettuate un parry con il potere elettrico prima di subire un colpo... un omaggio ai soulslike.
IL PIANETA ROSSO SU OLD-GEN
Abbiamo testato il gioco anche su PlayStation 4 base per vedere come si comporta. Aldilà di un framerate dimezzato e di uno scorrimento della mappa bruttino da vedere, l'esperienza rimane più che discreta a patto che i 30 fotogrammi al secondo in un gioco d'azione non vi creino fastidi visivi. Se non possedete PS5 o Xbox Series X|S allora non vedrete la differenza (comunque marcata) di framerate e giocherete a MARS 2120 senza grossi problemi.
PROBLEMA DI GAME DESIGN O BUG?
Durante l'esplorazione della sezione Surface West, ci siamo imbattuti in un muro di roccia che ci ha impedito di ottenere un potere dell'arma. Non potendo più andare avanti, siamo stati costretti a ricominciare un'altra partita. Essendo l'esplorazione non lineare, siamo tornati sul luogo del misfatto facendo strade diverse. Per fortuna abbiamo potuto ottenere il potere e quindi terminare il gioco. Il bello è che una volta tornati sullo stesso luogo dall'altro lato, abbiamo trovato nuovamente il muro di roccia! Tale muro non dovrebbe esistere. Invitiamo gli sviluppatori a investigare per capire se sia un problema di game design o un vero e proprio bug.
MARS 2120 è disponibile, oltre che sulle console PlayStation, anche su PC, Xbox One, Xbox Series X|S e Nintendo Switch.
MARS 2120 è un metroidvania più che sufficiente, ma ha troppe mancanze per rimanere nel cuore degli appassionati. La narrazione sta sempre più entrando in questo genere, e la sua pressoché assenza è una mancanza di un certo rilievo poiché toglie mordente all'esperienza. Un peccato perché il contesto e l'ambientazione - pur triti e ritriti - ne sarebbero usciti molto arricchiti. Se lo trovate in offerta potete farci un pensierino, ma non aspettatevi un titolo che lasci il segno.
Modus Operandi:
Siamo atterrati su Marte per sventare la minaccia della colonia grazie ad un codice datoci da Plan of Attack.