Ogni volta che si pronuncia il nome di Syberia non si può non andare nel lontano 2002 quando il primo capitolo vide la luce… e quando ancora le avventure grafiche avevano qualcosa da dire rimanendo tra i generi più amati dal pubblico. Gli automi della fabbrica di Hans Voralberg e Oscar hanno coinvolto nel profondo Kate Walker - la protagonista che abbiamo imparato a conoscere - facendola “deviare” dal suo viaggio da avvocato di New York per vivere avventure che nessuno di noi ha più dimenticato.
Come non possiamo non ricordare proprio il sogno di Hans Voralberg di vedere i Mammut, una specie - si crede - estinta millenni fa, nella fantomatica isola di Syberia. L'apice venne toccato due anni dopo con Syberia 2 che raccontava il viaggio di Kate Walker insieme ad Hans Voralberg per aiutarlo a realizzare il suo sogno... e magari comprendere quello che lei stava veramente cercando fuori e dentro di sé. Insieme a Oscar, l'automa senziente e amico di Kate, saranno alle prese con un'avventura grafica che ancora oggi riecheggia per l'amore e la qualità con cui è stata realizzata.
Ciò che caratterizzavano i due capitoli erano l'ambientazione, gli automi e soprattutto gli enigmi che coinvolgevano le macchine e i meccanismi piuttosto complessi, vero marchio di fabbrica della serie. E ovviamente i dialoghi e la trama di qualità sopraffina che tenevano inchiodati al monitor gli appassionati del genere e anche chi non ha mai giocato fino a quel momento, grazie anche alla splendida musica di Inon Zur che ha dato sfoggio della sua bravura ad ogni capitolo della serie.
L'uomo dietro a Syberia è il mai dimenticato Benoît Sokal che ha iniziato a deliziarci con il suo stile a partire da Amerzone nell'ormai lontano 1999. Purtroppo il celebre fumettista e designer belga è scomparso il 28 maggio del 2021 lasciando un profondo vuoto nel cuore di tutti. La sua morte è avvenuta nel pieno sviluppo del quarto capitolo della serie, ovvero Syberia: The World Before arrivato l'anno successivo. L'anno prima, il 2020, è stato messo a disposizione un prologo gratuito (che abbiamo testato).
Purtroppo il terzo capitolo si è rivelato un buco nell'acqua (qui la nostra recensione di Syberia 3). Il passaggio alla terza dimensione è avvenuto senza non pochi problemi tecnici, figlio di uno sviluppo molto lungo e travagliato. Anche la storia e la caratterizzazione dei personaggi venivano meno con soluzioni poco coinvolgenti e fin troppo ovvie. Graficamente era un mezzo disastro, ma anche qui la musica di Inon Zur e qualche buona trovata negli enigmi salvavano in parte la produzione, non vedendo l'ora di un nuovo episodio che mettesse le cose a posto.
Ed eccoci qui a raccontarvi il ritorno di Kate Walker con il quarto capitolo della serie che, purtroppo, non porta più con sé la penna dell'artista belga. Ma, ve lo diciamo subito, le cose sono tornate al loro posto. Con Syberia: The World Before si torna a respirare quella magia dei primi due episodi, con un'avventura grafica più dinamica e introspettiva, enigmi più alla mano e con due storie temporali ben congegnate e coinvolgenti.
Ma bando alle ciance, scopriamo di più della nuova avventura di Kate Walker con la nostra recensione!
Senza avventurarci troppo nell'analisi, poiché il nostro esperto di avventure grafiche e caporedattore Giuseppe Iraci Sareri ha già analizzato in lungo e in largo la versione PC del gioco, uscita a marzo di quest'anno (qui la recensione di Syberia: The World Before), andremo brevemente a descrivere le vicende per poi concentrarci sull'analisi tecnica.
La storia partirà nel 1937 facendoci conoscere una ragazza appena diciottenne di nome Dana Roze, dal grande talento musicale, che dovrà esibirsi nella Piazza della Musica di Vaghen nello stato dell'Osterthal allo scopo di ottenere un diploma dall'Accademia di Musica. In questa fase prenderemo in mano le meccaniche di gioco, piuttosto agevoli da apprendere, per guidarla fino alla piazza e far partire la sua prova di piano.
L'esibizione è davvero spettacolare con l'apparizione di automi che suonano e uno spettacolo visivo con cigni che spuntano fuori dalla Torre dell'Orologio della piazza a testimoniare la bontà dell'esecuzione della nostra Dana. Capiamo che in questa città è passato anni or sono proprio Hans Voralberg che l'ha modernizzata, creando gli automi e i meccanismi che hanno reso famosa la città austriaca in tutta Europa.
Facciamo un balzo temporale fino al 2005 dove troviamo Kate Walker all'interno di una prigione russa dove i detenuti lavorano all'interno di una miniera per l'estrazione del sale. Qui viene a sapere dalla morte di sua madre Sarah e instaurerà un profondo legame d'amicizia con Katyusha Spiridonova ed insieme cercheranno un modo per uscire dal luogo dove sono costrette a vivere. Proprio in un punto specifico della miniera, Kate trova un'immagine di una donna misteriosa che le somiglia molto… ovviamente si tratta di Dana Rose. Da qui parte la nuova storia che porterà Kate alla città di Vaghen con l'unica cosa che gli è rimasta a dare un senso alla sua vita, ormai lontana anche dai famigliari.
Senza svelarvi altro aggiungiamo che questo nuovo viaggio di Kate Waker è soprattutto un viaggio introspettivo e del perché sta facendo questa ricerca apparentemente senza un preciso senso, non sapendo dove la porterà.
Dal punto di vista di gameplay il tutto è rimasto immutato rispetto la versione PC con il DualSense di PS5 (oggetto della nostra prova) a fare la parte del mouse con un'interfaccia di gioco minimale. Premendo il tasto digitale “giù” potremo controllare l'obiettivo principale, con il tasto digitale “su” invece potremo seguire i suggerimenti, i quali saranno più precisi una volta che il contorno del cerchio - che avvolge il punto interrogativo - è pieno.
Con il touch pad potremo analizzare gli obiettivi, i documenti, l'inventario e il diario (di Rose e del misterioso individuo che sta dietro a Kate). Inoltre ad ogni capitolo vengono indicati uno o più obiettivi secondari che cambiano a seconda della situazione in cui ci troviamo. Questa opzione non è fondamentale ai fini della prosecuzione, ma risulta importante perché va ad approfondire alcuni risvolti sulla trama, sui personaggi ed altro di cui non vi sveliamo nulla. Secondo noi è stato inserito allo scopo d'incentivare il giocatore a non perdersi nulla dell'avventura anche se non era strettamente necessario.
Ovviamente non mancano gli enigmi con i meccanismi, questa volta più vivi e pulsanti che andranno a coinvolgere anche Oscar stesso (non vi diciamo altro, perché lo dovrete scoprire voi stessi! -NdR). Anche se la difficoltà media si è abbassata, nell'ultima parte dell'avventura l'asticella si è alza con una fase un po' frustrante e un altro enigma davvero geniale quanto difficile, anche seguendo i suggerimenti. Ma è giusto così, non si arriva alla fine senza un minino di sforzo e di sacrificio!
I dialoghi a risposta multipla sono rappresentati da un cerchio a raggio dove l'opzione in basso a sinistra tende a terminare il dialogo e a proseguire. La caratterizzazione dei personaggi principali è decisamente buona e anche il contesto che fa da sfondo all'avventura è ben amalgamato. Stiamo parlando purtroppo degli anni della scalata del fascismo durante la seconda guerra mondiale, dove Dana Roze lo vive sulla sua pelle e su quella dei suoi genitori: ovvero l'ascesa dell'Ombra Bruna sull'Osterthal e su tutta l'Europa.
Il titolo Koalabs Games e Microids Studio Paris presenta 31 trofei suddivisi sin 11 di Bronzo, 15 d'Argento, 4 d'Oro e l'immancabile Platino. Vi accorgerete che una volta arrivati a titoli di coda avrete in mano gran parte dei trofei, ma alcuni di essi saranno mancanti. Essendo nascosti non vi sveliamo nulla, ma si tratta di richieste alquanto particolari anche se una di esse è legata ad una pratica che abbiamo descritto in sede di recensione.
Come abbiamo accennato nell'analisi tecnica, il gioco non spicca di certo dal punto di vista grafico. Sviluppato con Unity lo scenario tridimensionale è ben realizzato, mentre il framerate è sì sbloccato ma difficilmente va oltre i 30 fotogrammi al secondo. Bisogna dire che le rifrazioni metalliche e l'immagine dello scenario che si specchia nell'acqua delle strade di Vaghen sono ben realizzate, notando una certa cura per gli effetti di nuova generazione, ma nulla che vi lascerà a bocca aperta. Ma in un'avventura grafica la qualità va ricercata altrove, e dal punto di vista visivo rimaniamo estasiati per le qualità artistiche della città di Vaghen e per alcuni dettagli come ad esempio la nuova forma di Oscar.
Non possiamo che chiudere con la splendida colonna sonora di Inon Zur che da una marcia in più al gioco creando un coinvolgimento che si avvicina a quella dei due primi capitoli. Se la sua qualità di compositore ha salvato in parte il terzo episodio, qui da un valore aggiunto elevando l'opera di Koalabs Games a vette quasi di eccellenza.
Syberia: The World Before arriverà anche su PlayStation 4 e Xbox One nel corso del 2023, ma non c'è ancora una data d'uscita ufficiale o un periodo d'uscita. Mentre su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC il gioco sarà disponibile anche in edizione fisica entro la fine dell'anno per festeggiare i vent'anni della serie. Per i collezionisti la versione fisica sarà disponibile in due edizioni: la Collector's Edition e la 20 Year Edition.
Ora passiamo ad analizzare il lato tecnico, poiché da pochi giorni Syberia: The World Before è disponibile sulle console di nuova generazione. Dalla versione PC il gioco non si discosta molto, tenendo con sé la forte anima di avventura grafica. Gli scenari sono ben realizzati e la forte caratterizzazione meccanica è più presente, deliziandoci gli occhi con picchi artistici di grande spessore che mostrano una Vaghen davvero bella da vedere e le belle animazioni degli automi e dei meccanismi. Buoni i caricamenti, attivi solo ad ogni capitolo e dalla durata di pochi secondi.
Abbiamo trovato meno qualità nei personaggi principali e anche delle due protagoniste, non tanto per i loro lineamenti ben rappresentati, ma dalle animazioni e dal labiale non certo all'ultimo grido. Non aspettatevi i 60 fotogrammi al secondo e la grafica iper-realistica. Qui non c'è tutto questo… e in un'avventura grafica, anche se più dinamica, non se ne sente quasi il bisogno. Mentre seguite la ricerca di Kate Walker vi dimenticherete che sotto il cofano avete una potente PlayStation 5 o Xbox Series X|S, scoprendo i risvolti di una storia che solo alla fine da senso a tutto quanto con un finale che lascerà da una parte pensierosi e dall'altra felici perché - lo speriamo - non è finita qui. Probabilmente vedremo nuovamente Kate Walker in un prossimo futuro... ma orfana di Benoît Sokal.
Modus Operandi:
Siamo tornati a vivere la nuova esperienza di Kate Walker sulla console di nuova generazione grazie ad un codice gentilmente datoci da Microids.