Quando si parla di Cobra Kai viene subito in mente la fortunatissima Serie TV proposta da Netflix e, fortunatamente, ancora in corso. Stiamo parlando di un azzardo perfettamente riuscito. Andare a ripescare la trilogia originale del fortunato Karate Kid, uscito ormai nel lontano 1984 continuandone la storia senza snaturarne l'essenza è stato davvero molto rischioso. Principalmente perché i fan difficilmente accettano/tollerano che qualcuno si permetta di ripubblicare i loro eroi preferiti in chiave diversa e, sotto questo aspetto, in tanti ci hanno sbattuto il muso. Poi perché uno dei veri protagonisti della serie, Pat Morita, purtroppo non è più tra noi e, francamente, pare difficile immaginare un film su Karate Kid senza il saggio maestro giapponese.
Eppure Cobra Kai si è rivelata una scommessa vincente, principalmente per la bravura degli autori che hanno continuato la vecchia storia a trent'anni di distanza con gli stessi protagonisti di allora, poi per una trama avvincente che ha saputo ben amalgamare i vecchi protagonisti con i nuovi. Ma soprattutto perché non ha snaturato il filone narrativo originale enfatizzandolo e arricchendolo con nuovi spunti ma sempre basato sugli insegnamenti del buon vecchio maestro Myagi la cui presenza è sempre percepibile in ogni scena del film. Grazie a tutto questo la Serie TV ha avuto un enorme successo al punto da creare un altissimo hype in milioni di appassionati che contano i giorni in attesa della prossima stagione.
Dopo il discreto primo episodio ci troviamo di fronte a un gioco che, sfruttando la licenza ufficiale della Serie TV, si propone di farci rivivere le gesta di Miguel, Samantha, Robby, Tori e ovviamente di Daniel LaRusso e di Johnny Lawrence in continuo contrasto non solo tra loro ma anche contro il redivivo vecchio cattivone John Kreese. Già dal menu iniziale salta fuori come ci sia davvero tanta carne sul fuoco in un gioco che si propone di offrire una conversione videoludica di tutto il mondo di Cobra Kai a 360 gradi.
Scegliendo tra una delle fazioni presenti anche nel film e cioè tra Miyagi-Do, Eagle Fang e Cobra Kai verremo chiamati inizialmente in un tutorial di addestramento, con protagonista ovviamente il rappresentante di una delle tre fazioni, utile per prendere confidenza con i comandi di gioco ed apprendere le giuste combinazioni per le combo principali, le parate, le proiezioni e così via. Fin da subito noteremo che gli sviluppatori hanno seguito il plot narrativo fino a un certo punto, proponendo alcune mosse speciali elementali che non appartengono al mondo di Cobra Kai e che sembrano richiamare più le mosse speciali di Street Fighter e di Dragon Ball (e che dal nostro punto di vista c'entrano come i cavoli a merenda). Affronteremo quindi la campagna in single player andando in giro per vari quartieri della città menando le mani contro i bulli di turno e cercando di reclutare quanta più gente possibile per il nostro Dojo. Naturalmente a seconda della fazione da noi selezionata i percorsi saranno leggermente diversi tanto che proveremo, magari, a giocare in tutte e tre le vesti giusto per cogliere le differenze tra un dojo e l'altro.
Oltre alla Story Mode la cui conclusione è, manco a dirlo, la vittoria nel torneo di All Valley, attraverso Cobra Classic potremo rivivere le scene più importanti viste nella serie mentre la modalità Sopravvivenza, come dice la stessa parola, ci impegnerà in una prova di resistenza affrontando frotte di nemici.
Cimentandoci nella modalità storia, tuttavia, cominciano a venir fuori le prime magagne. Le schermate statiche di presentazione sono ben disegnate e ben realizzate ma, come il tutto si mette in movimento, apriti cielo! Più volte siamo stati costretti a riavviare l'avventura a causa di un valzer inesauribile di glitch, compenetrazioni poligonali e crash di ogni genere. Osservando poi l'azione vera e propria c'è qualcosa di molto strano nella telecamera che va quasi sempre fuori inquadratura richiedendoci continui aggiustamenti con la levetta destra del controller ma fondamentalmente, a evidenziarsi è la povertà degli scenari spesso troppo scarni o relizzati con texture che ci rimandano indietro di almeno un paio di generazioni di console. Anche le animazioni non sono per nulla esaltanti con movimenti legnosi, a volte scattosi mentre la realizzazione grafica dei vari protagonisti ci da continuamente la sensazione che si potesse fare decisamente meglio. Non va meglio neanche la realizzazione della storia in se, con combattimenti spesso estremamente ripetitivi e a volte troppo lunghi da portare a termine.
Un'altra opzione offerta dal menu è il torneo di All Valley che potremo affrontare direttamente anche per saggiare il multiplayer. Il torneo è, naturalmente, concepito pari pari a quello visto in TV con degli incontri ad eliminazione diretta fino alla finale da vincere per consolidare il predominio del nostro dojo su tutti gli altri. Il punteggio durante gli incontri è influenzato dal tipo di danno inflitto all'avversario, spaziando da uno a tre punti a seconda se riusciamo a scaraventarlo fuori dal tatami oppure gli infliggiamo un colpo da ko oppure un colpo che semplicemente va a segno. Modalità molto interessante, in grado di spezzare la monotonia tipica dei picchiaduro 1Vs1 e che ci permette, con la giusta mossa, di ribaltare interamente le sorti dell'incontro. In realtà durante il torneo si nota subito che non abbiamo a disposizione tutte le mosse apprese durante il nostro tutorial e il tutto è limitato a un continuo colpisci e schiva. Praticamente, nel pieno stile del button mashing (premendo cioè il pulsante a casaccio) è praticamente impossibile sottrarsi all'attacco del nostro avversario tranne quando perdiamo un punto e siamo poi noi a massacrare lui. Niente strategia, né prontezza di riflessi, né parate e contrattacchi, niente di niente.
Naturalmente se proviamo l'All Valley Tournament contro un avversario "umano" potremo scegliere il personaggio che più ci aggrada in un roster di ben 28 personaggi diversi, arricchito ulteriormente nella versione deluxe del gioco che include anche il Nemesis Pack con altri 5 personaggi di tutto rispetto tra i quali Terry Silver e Hammer Bo. Per completezza diciamo anche che il Nemesis Pack aggiunge al gioco la Modalità Jukebox che ci permetterà di ascoltare la colonna sonora originale composta da Zach Robinson e Leo Birenberg. I personaggi hanno, o dovrebbero avere, caratteristiche diverse che li rende disomogenei sia dal punto di vista dello stile di combattimento che in forza, velocità e così via. Di fatto questa è una promessa rimasta sulla carta con tantissimi personaggi che non aggiungono assolutamente nulla di diverso ad altri ben più noti anche se, le problematiche del combat system nel torneo non si limitano solo a questo. È come se, nella versiona ravvicinata dei combattimenti (come è normale che sia), tutte le problematiche viste nello Story Mode si ripresentassero in maniera amplificata tutte quante insieme.
Ad ogni punto conquistato una scena di intermezzo mostra gli amici/nemici a bordo-tatami e le loro reazioni. A parte il fatto che queste sono sempre uguali anche se scegliamo John Kreese come combattente, nella scena di intermezzo comparirà a bordo del tatami lo stesso John Kreese che valuterà con cenni di assenso o di dissenso, se stesso (!). Eppure non vorrei esagerare dicendo che questa è solo la punta dell'iceberg.
Andando sul torneo e scegliendo il lottatore preferito sia noi che il nostro avversario noteremo all'inizio del match che i personaggi sono invertiti, di conseguenza il vostro partner deve scegliere quello che volete voi e voi quello che vuole lui (oppure vi tocca scambiare i controller). Oltre ai già citati problemi sul parco mosse dei quali abbiamo già parlato, ci sono anche serie problematiche di collisione durante il combattimento. Premendo il tasto LB sul controller e mettendovi in posizione di parata, il vostro avversario non riuscirà a colpirvi neanche se vi martella alle spalle. Le suddette animazioni di intermezzo poi, mettendo l'inquadratura a distanza ravvicinata, esaltano in negativo tutti i limiti del comparto grafico, con personaggi mal disegnati (tipo John Kreese che sembra Bill Murray di Ghostbusters) e con animazioni ancora più carenti. Come se non bastasse alla fine della partita non c'è verso di tornare al menu principale con il gioco che entra in loop continuo tra la selezione del torneo e lo stesso costringendoci a uscire direttamente dal gioco con il tasto home. Come se non bastasse il gioco mostra evidenti rallentamenti con tanti personaggi su schermo su Xbox Series X con un frame rate che si mantiene al di sotto del minimo dei 30 fps, segno inequivocabile di una pessima ottimizzazione.
Di solito preferisco cercare il lato buono nei giochi da recensire perché sono sicuro che dietro ogni opera pubblicata c'è sempre tanto impegno da parte degli sviluppatori. Questa volta però l'impresa mi è particolarmente ostica. Essendo anche io appassionato di Cobra Kai mi è ancora più pesante accettare uno scempio come questo. L'idea è fondamentalmente buona e le diverse modalità di gioco dovrebbero offrire una buona varietà di intrattenimento. I personaggi principali ci sono tutti, così come i momenti salienti visti nella serie TV e, almeno inizialmente, ci si lascia trascinare proprio da questo. Poi si sbatte il muso con un comparto tecnico scellerato che fa acqua da tutte le parti, riportandoci indietro nel tempo di almeno 20 anni e rendendo, di fatto, il gioco un continuo mix di errori tra bug, glitch e crash di ogni genere.
Se la visuale a distanza ancora ancora si lascia discretamente accettare, le riprese ravvicinate (come nel torneo) ci svelano scenari orrendi con personaggi che, sotto la lente di ingrandimento, sono poco somiglianti e, onestamente, molto mal realizzati. Aggiungiamo anche la mancata localizzazione nella nostra lingua che rende la comprensione davvero proibitiva per chi non ha familiarità con una delle lingue suppoirtate. Non parliamo poi del disastro di animazioni, rallentamenti e del combat system che, proprio nel torneo, raggiunge davvero minimi storici mai visti. Onestamente c'è molto poco da salvare e quel poco se ne va a farsi benedire dato anche l'alto prezzo al quale il gioco viene venduto. Mi dispiace ma Cobra Kai 2: Dojos Rising è un flop sotto ogni punto di vista.
Modus Operandi:
Abbiamo provato Cobra Kai 2: Dojos Rising attraverso un codice fornitoci da 4Side.