Recensione PlayStation 4
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Titolo del gioco:
Dreams
Anno di uscita:
2020
Genere:
Ambiente di Sviluppo
Sviluppatore:
Media Molecule
Produttore:
Sony Interactive Entertainment Europe
Distributore:
Sony Interactive Entertainment Italia
Multiplayer:
A seconda del gioco
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Requisiti minimi:
Console della famiglia PlayStation 4 (PS4, PS4 Pro) - una connessione internet a banda larga per la condivisione dei contenuti - Un account PlayStation Network - Controller DualShock 4 o coppia di PlayStation Move - 11 GB di spazio libero su disco fisso (più eventuali altri contenuti scaricati) - Prezzo: €39,99
Box
  • La nostra esperienza inizia da qui, facendo conoscenza col personaggio di Connie.
  • Ecco in azione uno dei tool: la colorazione e gli effetti.
  • Un gioco pronto per essere usato.
  • Immagini artistiche e sfuocate.
  • Natura incontaminata.
  • Arte pittorica.
  • Sogno o incubo?
  • Questo paesaggio invernale &egrave; incantevole.
  • L'interfaccia per esplorare i sogni.
  • Il tool di scultura &egrave; potentissimo.
Redattore: Tommaso 'Tatsumaki' Alisonno
Pubblicato il: 21-02-2020
Media Molecule ci regala la macchina dei sogni, in cui i sogni diventano realtà.
IS THIS THE REAL LIFE? IS THIS JUST FANTASY?

Dreams non è un gioco. Questo è un elemento importante, cruciale, da avere ben chiaro prima di interfacciarvisi e vale tanto per un utente – perché conseguentemente non è corretto definirlo “giocatore” – tanto per un critico, vale a dire il recensore [sì, insomma... il sottoscritto NdA]. Questo articolo non inizierà dunque, come nella migliore tradizione di chi scrive, con un accenno all'ambientazione, alla storia, ai personaggi; non proseguirà descrivendo la classificazione ludica, non si soffermerà sulle meccaniche classiche o sui twist interessanti; non valuterà i classici parametri di giocabilità, longevità, sonoro – parleremo giusto di grafica e di curva d'apprendimento, anche se in termini differenti dal solito.

Potrebbe essere un articolo sostanzialmente breve, eppure di Dreams ci sarebbe da parlarne per ore. Che cos'è, dunque, l'ultimo lavoro di Media Molecule, team già arcinoto per LittleBigPlanet e per Tearaway? Dreams, per volersi limitare a una fredda definizione tecnica, è un ambiente di sviluppo, un'interfaccia per la creazione di contenuti multimediali, ossia musica, video, animazioni, giochi. Detta così, lo ripetiamo, è sterile, quindi facciamo un esperimento: chiudete gli occhi e provate ad immaginare un'esperienza che vi piacerebbe vivere attraverso il vostro schermo [non dimenticate di riaprirli, sennò non potrete continuare a leggere l'articolo...]; ed ora pensate che con Dreams quel pensiero, quell'emozione, quell'esperienza, quel Sogno possa, con la giusta dose d'impegno, diventare realtà.

LA MATERIA DI CUI SONO FATTI I SOGNI

Non che in Dreams non si giochi, intendiamoci: esattamente come in LittleBigPlanet, infatti, l'interfaccia-utente ci permetterà di scegliere se addentrarci nei meandri della modalità Creazione Onirica o se fare un Viaggio tra i Sogni condivisi nella community – e quindi sostanzialmente giocare a ciò che qualcun altro ha creato. A questo proposito è importante sapere che il software è entrato in early access il 16 Aprile 2019 e che pertanto offre già quasi un anno di contenuti sviluppati dalla community pronti per essere testati, alcuni veramente accattivanti [altri, beh... ancora acerbi]. A questi si aggiunge un gioco “d'esempio” realizzato dagli stessi Media Molecule per dimostrare alcune delle potenzialità del prodotto.


Intitolato “Il Sogno di Art”, il gioco in questione ci racconta la storia di un contrabbassista – Art, appunto – che dopo aver abbandonato la propria band in un momento di rabbia si trova a dover fare i conti con la realtà e per farlo deve ritrovare attraverso i suoi sogni tutti i valori veramente importanti della sua vita. Aiutato dai giocattoli che ha amato durante l'infanzia, che nel sogno sono vivi e godono di tutti i poteri che per loro ha sempre immaginato, il giocatore-Art dovrà superare una serie di prove di vario tipo, dal platform 3D, all'avventura grafica punta e clicca, alla risoluzione di enigmi, fino agli shooter arcade. Questo perché in ogni sogno che si rispetti c'è sempre anche l'incubo, qui incarnato da un cattivo definito “davvero cattivo”: il terribile corvo Beccospino.

Recensire Il Sogno di Art non è importante: ricordiamo che non siamo qui per dare un giudizio su “un gioco”, ma sull'ambiente di sviluppo in cui è stato creato. Il Sogno di Art è importante perché nell'arco di quelle 2-3 ore necessarie per arrivare ai titoli di coda gli sviluppatori hanno cercato di condensare quanti più elementi possibile, prestando tra l'altro non poca cura nella realizzazione degli elementi grafici e, soprattutto, sonori con la colonna sonora Jazz che merita una menzione speciale. Ci preme inoltre segnalare l'encomiabile lavoro svolto da Sony nel tradurre l'intera opera – testi e doppiaggi – in Italiano al pari di tutti gli altri contenuti ed editor di Dreams [qualcosa che naturalmente non possiamo aspettarci dai contenuti della community].


Il Sogno di Art è importante anche per un altro, sottile dettaglio: è la storia di un adulto che riscopre i suoi sogni da bambino. È rivolta quindi agli adulti o ai bambini? Verrebbe da dire “a entrambi”, e per certi versi è così, visto che comunque le meccaniche di gameplay inserite sono sostanzialmente semplici, ma i temi toccati, la sensibilità e l'occasionale shit-talking ci fanno piuttosto propendere per un posizionamento più elevato dell'asticella. E qui torniamo a bomba al discorso che Dreams non sia un “semplice gioco” e men che meno un “giochino per bambini”, ma un tool potente e corposo che richiede l'impegno e la dedizione di un adulto per essere compreso e sfruttato – sebbene siamo certi del fatto che possa essere utilizzato anche in sede didattica per introdurre i più giovani ai concetti basilari del game-design e dello sviluppo grafico.

MORIRE, DORMIRE... SOGNARE, FORSE...

A monte dell'esperienza ludica, dunque, c'è l'ambiente di sviluppo, ovvero la già citata Creazione Onirica. Dato che descrivere ciascuno dei tool che la compone sarebbe pura follia demanderemo questo compito ai corposi video-tutorial presenti nel prodotto; in questa sede ci limiteremo ad abbozzarne la struttura generale. I Sogni sono organizzati in Scene, ciascuna delle quali conta in effetti come un piccolo progetto semi-indipendente inserito in una struttura più ampia: ovviamente le scene all'interno di un Sogno andranno collegate tra loro per dare forma alla struttura stessa. All'interno della singola Scena sarà possibile inserire, modificare e assemblare i vari Elementi, intesi sia come componenti grafici, sia come effetti di luce, sonoro, attivatori e tutte le regole di fisica e di gameplay. Gli Elementi potranno in generale essere salvati e conservati per utilizzarli in Scene o Sogni differenti, nonché condivisi sottoforma di Bolle dei Sogni, un escamotage che Media Molecule ha già utilizzato con successo in LittleBigPlanet.

Il resto, per continuare a citare il Bardo, è silenzio. Come un qualsiasi ambiente di sviluppo, sono i risultati a dare prova delle potenzialità: all'utente neofita non resta che mettersi comodo davanti allo schermo con in mano il controller – sia esso il DualShock o una coppia di Move – e cominciare a sbobinare i tutorial, partendo dalle basi e proseguendo via via fino ai corsi avanzati. Parliamo di ore di “corso”, ma osservando ciò che la community ha già creato vi possiamo garantire che i risultati sono veramente impressionanti. Certo: è innegabile che il motore grafico sia comunque impostato per una resa “da sogno” e che quindi abbondino i progetti dall'aspetto fumoso o cartoonoso, ma basta farsi un giretto per trovare anche prodotti di tipo decisamente più realistico o addirittura futuristico. Se proprio dobbiamo trovargli un difetto – perché per essere perfetti è necessario averne uno – diremo che l'interfaccia soffre la mancanza di un input più prestante e preciso: c'è insomma un motivo se mouse e tastiera sono ancora le periferiche più usate in informatica...


Ovviamente, per potente che sia Dreams non può sostituire un linguaggio di programmazione avanzato, un team di sviluppo esperto, hardware e software da migliaia di euro, un motore grafico fotorealistico, motion-capture e investimenti milionari, quindi non ci si può aspettare di trovare tra i suoi Sogni nessun prodotto AAA... ciò non di meno le potenzialità sono strabilianti: una sintesi eccellente e moderna di tool come RPG Maker, Game Maker, Unity e, perché no, LittleBigPlanet. Per gli aspiranti sviluppatori un vero e proprio sogno ad occhi aperti.

Modus Operandi:

Abbiamo avuto modo di viaggiare tra i Sogni della nuova opera di Media Molecule grazie a un codice fornitoci da Sony Interactive Entertainment Italia.

Non si può che rimanere sbalorditi dalle potenzialità di un tool come Dreams, qualcosa che riesce effettivamente a trasformare una normale PS4 in un completo ambiente di sviluppo multimediale, con particolare predilezione per videogiochi Indie di qualsiasi genere. Dreams è qualcosa da approcciare con calma, esplorandone le potenzialità sia con esperimenti e tutorial sia visionando i risultati realizzati dalla community, per poi cominciare a sviluppare veramente i propri progetti. Un vero sogno a occhi aperti!
  • Troppi per elencarli
  • Interfaccia un po' rognosa a causa delle periferiche di input
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