In un Giappone distopico dall'aspetto post-apocalittico i samurai dello Shogun sono in guerra con gli Oni, gli Yokai e varie altre creature di natura meccanica. Uno di questi samurai, il cacciatore di demoni Yami, ha avuto la peggio in uno scontro con la dea Izanami, la quale l'ha punito per la sua arroganza privandolo della vista, di un braccio e di entrambe le gambe. Soccorso da Tengu, una creatura meccanica che non sembra avere intenzioni ostili nei confronti degli umani, Yami viene trasformato in un cyborg dalle gambe possenti e con un'arma da fuoco al posto del braccio sinistro, nonché dotato di sensori in grado di fargli percepire cose che un normale umano non potrebbe; purtroppo, però, per la sua vista non c'è stato nulla da fare...
Blind Fate: Edo no Yami dell'italo-spagnola Troglobyte Games ci mette naturalmente nei panni di Yami nella sua lotta che continua nonostante il suo aspetto non sia più totalmente umano e anche il suo onore da samurai sia stato distrutto dalla sconfitta, relegandolo al rango di un umile ronin. Il gioco si configura come un classico platform/arcade a scorrimento bidimensionale: Yami potrà muoversi a sinistra e a destra e saltare col tasto Croce. Fatta eccezione per determinate fasi del gioco, ad esempio nei flashback in cui il protagonista è ancora totalmente umano, il salto sarà doppio: d'altronde questa non sarà l'unica feature assente nei flashback in questione, quindi ci limiteremo ad analizzare l'interfaccia nelle condizioni standard. Gli altri tre tasti frontali sono legati alle azioni principali di combattimento: attacco in mischia, attacco a distanza – che consuma preziose munizioni – e schivata; la varietà e l'efficienza delle varie tecniche cambierà nel corso del gioco man mano che Yami ottiene degli Upgrade o sblocca nuove abilità tramite l'Albero apposito. Nel gioco è presente anche la parata – R2 – che tra l'altro se eseguita col giusto tempismo lascia l'avversario temporaneamente scoperto; purtroppo non mancano gli attacchi imparabili, dunque in generale appare più efficace una schivata eseguita al momento giusto.
Yami, come s'è detto, è di fatto cieco: senza interventi esterni la sua percezione è quella di un mondo completamente nero. In suo soccorso giungono i sensori che Tengu ha installato nel suo corpo: tanto per cominciare, può “caricare” i “dati ambientali” che rinviene in giro o che lo stesso Tengu può talvolta fornirgli; questi dati costruiscono una mappa virtuale che il suo cervello bionico percepisce come ambiente reale. Si tratta però di dati statici – persino pioggia e fiamme sono immobili, come in una foto 3D – e cosa ancor più pericolosa non sempre saranno aggiornati col risultato che muri, un pavimenti o altri ostacoli potrebbero essere crollati, riservando spiacevoli sorprese. Anche i nemici, di base, saranno invisibili, ma per fortuna Yami ha un sensore “da battaglia” tramite cui riesce a percepire le minacce per breve tempo dopo che ha avuto un contatto con esse: tradotto in soldoni, ogni volta che Yami attacca o para un attacco il nemico diventa visibile per alcuni secondi. Se poi Yami ha modo di accumulare informazioni su quello specifico tipo di nemico [cosa che avviene di rado interagendo col cadavere] potrà prolungare questo tempo nonché percepirlo più facilmente.
Yami può infine attivare un amplificatore in uno dei tre sensori uditivo, olfattivo o termico, accedendo alla ruota dei sensori col tasto L2. È questa probabilmente la feature più interessante del gioco: un nemico invisibile, infatti, fa comunque rumore camminando, oppure ha un motore che emana calore, o ancora potrebbe emettere un forte odore di qualche tipo. Alternando l'attivazione dei sensori, dunque, Yami può individuare questi nemici volta per volta, nonché individuare svariati altri segreti sparsi nell'ambiente di gioco – per esempio un passaggio segreto celato da una griglia arroventata. Ma non è tutto qui: se riuscirà a mettere a segno molti attacchi consecutivi, Yami riempirà un'apposita barra sul nemico e farà comparire un “punto debole” che andrà però individuato con uno dei tre sensori; una volta individuato, il protagonista potrà sfruttarlo per effettuare un attacco devastante.