Quando recensimmo Destiny 2 nell'ormai lontano 2017 parlammo di un gioco in continua evoluzione che, oltre ad una campagna in single player abbastanza massiccia e ben realizzata, prometteva poi tutta una serie di eventi che avrebbero arricchito il comparto online ed espanso la trama di gioco con l'introduzione di nuove storie e di tanti altri personaggi. Con il senno di poi possiamo dire di avere aver fatto bene a fidarci. Gli sviluppatori di Bungie non si sono infatti risparmiati durante questo tempo sfornando continui DLC ed espansioni di ogni tipo, alcuni dei quali sono stati anche recensiti sul nostro portale (La maledizione di Osiride e Ombre dal profondo).
Abbiamo fatto la conoscenza di nuovi personaggi, esplorato nuovi pianeti e raccolto tante di quelle informazioni da far invidia alla saga di Star Wars. Adesso, con l'avvento delle nuove console gli appassionati si attendevano l'annuncio del secolo con la promessa del terzo capitolo della serie. Nel frattempo, alcuni avevano abbandonato l'universo di Destiny, in mancanza di nuove avventure che ridessero mordente alla storia, altri hanno continuato a giocarci, sfruttando prevalentemente il comparto online e girovagando per lo spazio alla ricerca di collezionabili e potenziamenti.
L'annuncio tanto desiderato non c'è stato e quindi niente Destiny 3. Al contempo però Bungie promette di ridare lustro e gloria al suo gioco di punta annunciando una trilogia di espansioni (che inizia appunto con Oltre la luce) che dovrebbe rivoluzionare tutto quanto. Va detto che, ogni volta che ha fatto capolino sul mercato qualche pubblicazione del brand Destiny il pubblico ha manifestato sentimenti contrapposti: alcuni entusiasti, altri più critici, atteggiamento questo che ha relegato l'universo di Destiny nel limbo di quei giochi che si amano alla follia oppure che si detestano. Come sempre la scelta finale sarà vostra, ma anticipiamo fin da subito che siamo davanti ad un titolo che definire titanico è poco. Un solo dato su tutti, siamo partiti dai 35 GB di spazio occupato dal client di Destiny 2 e siamo arrivati ai circa 110 GB della versione attuale.
Questa volta non affronteremo l'oscurità vera e propria, bensì alcuni farabutti che stanno cercando di sfruttarla per raggiungere i propri "loschi" obiettivi. Affronteremo il caduto Eramis, la Keil dell'Oscurità e ci ritroveremo su Europa, il satellite di Giove dove Eramis è riuscita a "catturare" il potere della Stasi. Andando avanti nelle prime battute del gioco, apprenderemo che Eramis era, un tempo, amica di Variks, uno strano personaggio già conosciuto nel primo Destiny e precisamente nella Prigione degli Anziani. Veniamo chiamati in aiuto proprio da Variks nel tentativo di fermare gli esperimenti di Eramis e ci ritroveremo in men che non si dica catapultati su Europa. In quelle lande ghiacciate incontreremo anche Eris Morn, il Ramingo e l'Ignota Exo, tre personaggi che abbiamo già avuto modo di incrociare nelle varie espansioni, e relative estensioni della trama di Destiny 2.
La nostra avventura durerà all'incirca per 10 missioni che basteranno per sconfiggere Eramis, cercando comprendere meglio il potere oscuro della stasi che aprirà le porte a tanti nuovi scenari. Siamo di fronte infatti a un potere immensamente forte e praticamente poco controllabile che, riallacciandosi ai principi di vita tipici dei Guardiani, potrebbe essere sconsigliabile lasciare nelle mani di una singola unità. Avremo modo, grazie a delle ben fatte cutscene, di affrontare i problemi esistenziali e i sensi di colpa di Variks e, perché no, di fare anche qualche riflessione sulla nostra etica. La narrazione, come ormai Destiny ci ha abituati, non è sempre di alta qualità, ma oscilla da momenti di buona scrittura ad altri un po' troppo leggerini, anche se ad uno sguardo d'insieme, la trama di gioco regge abbastanza bene. Questa nuova espansione dovrebbe essere anche l'occasione giusta per rispondere ai tanti interrogativi rimasti in sospeso nei vari episodi precedenti e sui quali naturalmente non diremo assolutamente nulla per evitare il rischio di spoiler.
Come dicevamo in prefazione, dall'uscita del gioco principale ad oggi sono stati rilasciati tantissimi contenuti aggiuntivi che hanno espanso sensibilmente tanto il gioco che la narrazione attorno ad esso. Naturalmente più un gioco diventa grande e più aumenta la difficoltà degli sviluppatori per tenerlo sotto controllo, prevalentemente dal punto di vista tecnico. In questi casi si arriva sempre a un valore soglia oltre il quale è meglio non andare altrimenti è sempre indicato resettare tutto e uscire con un nuovo capitolo del prodotto. Come già detto Destiny 3 non si farà, almeno non in tempi brevi, di conseguenza gli sviluppatori hanno optato per un'altra innovativa possibilità: congelare alcuni contenuti ormai poco giocati dagli utenti, per fare spazio ai nuovi. In questo modo il gioco dovebbe mantenersi abbastanza "snello" e continuare il suo percorso per almeno altri tre anni senza alcun intoppo.
Se il 2020 vede la pubblicazione di Oltre la Luce, infatti, nel 2021 sarà pubblicato il DLC The Witch Queen mentre nel 2022 uscirà il capitolo conclusivo di questa nuova trilogia dal titolo provvisorio di Lightfall. A farne le spese quindi sono Titano, Marte, Io, Mercurio e il Leviatano (con relative attività) che non sono più selezionabili al momento essendo depositate nel Content Vault. Arrivano invece Europa e il Cosmodromo (già visto nel primo Destiny). Se dovessimo fare un bilancio è naturale che al momento ci viene tolto più di quanto ci viene dato ma siamo solo all'inizio del 4° anno di vita e, come abbiamo già fatto in passato diverse volte, ci tocca fidarci delle promesse di Bungie, fermo restando che qualcuna delle destinazioni depositate tornerà, secondo noi, nel corso delle prossime espansioni. Naturalmente dal punto di vista narrativo i pianeti scomparsi non sono stati depositati dagli sviluppatori ma fagocitati dall'Oscurità.
Tutta la storia di questo nuovo DLC gravita attorno ad un nuovo potere, la Stasi. Il nuovo potere del ghiaccio utilizzato da Eramis in realtà è l'unico modo per fermare Eramis stessa. Bisogna combattere il male con un altro tipo di male (cit. Chronicles of Riddick... -NdR). Di conseguenza bisognerà familiarizzare con questo nuovo potere: potremo sperimentarlo di tanto in tanto durante la nostra avventura contro Eramis e i suoi luogotenenti per poi poterlo avere tutto per noi una volta conclusa la campagna principale. La Stasi introduce una nuova sottoclasse (la quarta). L'uso del ghiaccio sul campo, grazie alla nuova granata in dotazione permette la comparsa di un muro che oltre a proteggerci dai nemici può anche essere utilizzato per bloccarli in un determinato punto dello scenario tanto per fare un esempio. Inoltre la nuova classe, diversa per ognuno dei guardiani aggiunge delle "chicche" davvero interessanti. Il cacciatore Revenant può usare la coppia di kama Silenzio e Fragore: il primo congela tutto ciò con cui viene a contatto mentre il secondo genera anche una piccola bufera di neve in grado di danneggiare i nemici, oltre alla disponibilità di letali shuriken congelanti. Lo stregone Vincolatore dell'Ombra può invece contare su un bastone di Stasi da evocare e da utilizzare per lanciare poi dardi congelanti oltre a generare forti onde d'urto. Il titano Behemoth infine può contare come sempre sulla forza bruta con la sua scossa glaciale utilissima per gli scontri corpo a corpo. Naturalmente tutte le sottoclassi della Stasi potranno essere modificate ed espanse grazie a missioni secondarie e a vari item raccattati in giro. Naturalmente è stato innalzato il livello di difficoltà con un level cap subito attestato a 1050, a malapena sufficiente per affrontare le prime difficili missioni.
I panorami di Europa sono una manna dal cielo per chi, come il sottoscritto, ama gli ambienti freddi e ghiacciati (avete presente Lost Planet, primo e terzo capitolo?). Bellissima la scelta di colori, ottimamente disegnati i grandi canyon e i dirupi improvvisi, per non parlare poi delle inattese tempeste di neve che complicano un pochino le cose soprattutto per quanto riguarda la visibilità in battaglia. In mezzo a tanta desolazione, capita sovente di trovare delle tracce di civiltà, come i laboratori di Clovis Bray utili per ripristinare le nostre forze e trovare magari munizioni e potenziamenti. Ad ogni modo, malgrado la realizzazione tecnica sia ineccepibile come sempre, siamo davanti a un panorama abbastanza spoglio che potrebbe far storcere il naso agli appassionati di pianeti "più vivi". Comunque a decidere circa lo sviluppo di Europa dal punto di vista di nuove missioni era sicuramente il raid del 21 novembre (motivo per il quale abbiamo ritardato appositamente la recensione). L'incursione Cripta di Pietrafonda, vinta dal clan Luminous ha catturato migliaia di appassionati in tutto il mondo (per non parlare di quelli che l'hanno seguita su Twitch) sbloccando di fatto una nuova serie di missioni sul pianeta ghiacciato oltre alle missioni sabotaggio di Variks.
Dal punto di vista tecnico, come al solito, a Destiny 2 c'è poco da criticare. I disegni sono stupendi, così come la scelta dei colori e le animazioni. Il gameplay è come sempre avvincente e appassionante. Inoltre abbiamo provato il gioco direttamente su Xbox Series X con 4K e dettagli sparati al massimo senza notare, naturalmente il benché minimo rallentamento o incertezza del comparto grafico. A far la differenza, ancora una volta, è la fiducia che vogliamo dare ai ragazzi di Bungie che ci danno poco subito promettendoci poi tanto in seguito. Se guardiamo i tre anni trascorsi possiamo essere fiduciosi dal momento che facemmo già questi discorsi all'inizio della pubblicazione del gioco principale per poi assistere a diverse espansioni, missioni aggiuntive in grado di arricchire l'End Game e soprattutto uno sviluppo narrativo che ci ha fatto conoscere tanti nuovi personaggi tutti ben caratterizzati e con una storia alle spalle.
Delude un po' la scelta, peraltro inevitabile, del deposito contenuti soprattutto perché ad alcune di quelle destinazioni ci eravamo anche affezionati e quindi apparentemente il bicchiere sembrerebbe mezzo vuoto. Le missioni su Europa invece si prospettano interessanti fin da subito, così come lo è stato il primo evento pubblico (il raid) e così come si prospetta interessante l'evoluzione narrativa che forse, finalmente, sarà in grado di darci alcune risposte. Buona l'introduzione del potere della Stasi, una nuova arma tutta da conoscere (e imparare a controllare) spettacolare e devastante, interessantissima dal punto di vista del PvE mentre sarà ancora da vedere l'applicazione nel PvP (l'idea di farci congelare all'istante rischia di creare gap insormontabili). Dal nostro punto di vista vogliamo credere ancora una volta a Bungie capace indubbiamente di creare un intero universo tutto da esplorare. I fan di Destiny 2 che avevano abbandonato il gioco possono tornare a lucidare i loro fucili mentre i nuovi, appassionati di FPS potrebbero avvicinarsi al genere trovando pane per i loro denti.
Modus Operandi:
abbiamo affrontato le lande ghiacciate di Europa grazie a un codice fornitoci da Laboratorio Comunicazione.