Recensione PC
PC
<<
<<
Titolo del gioco:
Deathloop
Anno di uscita:
2021
Genere:
FPS / Adventure
Sviluppatore:
Arkane Studios
Produttore:
Bethesda Softworks
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Asincrono
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: 64 bit Windows 10 version 1909 o superiore - Processore: Intel Core i5-8400 a 2.80GHz o AMD Ryzen 5 1600 - Memoria: 12 GB di RAM - Scheda video: Nvidia GTX 1060 (6 GB) o AMD Radeon RX 580 (8 GB) - DirectX: Versione 12 - Hard Disk: 30 GB di spazio disponibile - Prezzo: €59,99
Box
  • Una bella panoramica dell'isola giusto per farci un'idea. In quale tugurio siamo capitati?
  • Di chi &egrave; questa fantomatica voce che ci guida e ci consiglia?
  • La prima galleria (sull'isola) alla quale abbiamo accesso, ci servir&agrave; da hub.
  • Un mare ghiacciato, ma occhio a non finire in acqua. Non sappiamo nuotare.
  • Studiare i nemici da lontano ci permetter&agrave; di marcarli e di procurarci un discreto vantaggio.
  • Queste bombole colorate sono energia pure per noi. Approfittiamone per ricaricarci.
  • Ecco Julianna in tutta la sua perfidia.
  • La prima tavoletta ci da la possibilit&agrave; di tornare in vita, ma solo per due volte.
  • Accedendo al PC potremo curiosare tra chat, email e dialoghi. C'&egrave; davvero tanta roba.
  • Con il nostro strumento di hacking possiamo appropriarci della torretta... ci servir&agrave;, eccome!
  • Le armi sono tante, e soprattutto sono potenziabili... basta procurarsi le piastrine giuste.
  • Muoversi nella tormenta di neve non &egrave; facile, ma l'effetto ottico &egrave; molto bello.
  • Il cursore ci indica il punto da raggiungere. Come arrivarci spetta a noi.
  • Disattivare gli allarmi &egrave; obbligatorio se vogliamo evitare una morte certa.
  • Una delle varie key art del gioco.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 27-09-2021
Svegliarsi su una spiaggia deserta, condannati a rivivere sempre la stessa giornata in un loop infinito. Un incubo che dobbiamo assolutamente far cessare!

Il nuovo lavoro di Arkane Studios attinge a piene mani dall'universo cinematografico, con diverse pellicole centrate su alterazioni cronologiche che costringono i protagonisti a rivivere sempre lo stesso giorno (Edge of Tomorrow su tutti) e lo fa con una realizzazione videoludica che non può non pescare dalle vecchie produzioni della fortunata software house. Le similitudini stilistiche con Dishonored e con il suo seguito Dishonored 2 (ma anche con Prey) sono davvero tante ed è giusto così dato che stiamo parlando di titoli molto ben riusciti tanto dal punto di vista stilistico e di gameplay. Deathloop, uscito per PC e in esclusiva temporale su PS5, aggiunge un paio di novità a un gameplay già rodato trasportandoci in un ormai consueto mondo visionario e puntando tantissimo sul gameplay e sul comparto narrativo. L'enfasi dei dialoghi (ottimamente doppiati in italiano) e lo spessore di alcuni documenti trovati in giro, sono gli ingredienti giusti per tessere una trama che ci appassionerà dall'inizio alla fine. Ma andiamo con ordine.

UN BRUSCO RISVEGLIO

Il gioco inizia con il nostro protagonista, Colt, che si risveglia intorpidito e pesantemente confuso su una spiaggia deserta. Dopo i primi passi capiremo di trovarci sull'isola di Blackreef mentre strani messaggi proiettati sul fondale sembrano comunicarci pensieri frammentari misti a indicazioni sulla strada da seguire. Pian pianino ci renderemo conto di essere particolarmente bravi con le armi, di poter uccidere altre persone senza provare alcun rimorso e soprattutto di essere bersaglio di una certa Julianna che, mettendosi in contatto con noi, ci rivela il suo perverso passatempo: ucciderci in modi sempre diversi ogni giorno per l'eternità. Fin dalle prime battute comincia a farsi strada nella nostra mente la convinzione di essere finiti in un loop infinito, una sorta di alterazione spazio-temporale che ci costringe a rivivere sempre lo stesso giorno con un forzato reset cadenzato ogni 24 ore. Si intuisce fin da subito che c'è molto altro dietro, ma la verità andrà scoperta pian piano, passo dopo passo e solo se saremo abbastanza bravi da venire a capo del bandolo dell'intricata matassa. Una volta entrati nella prima galleria ci impossesseremo di uno strumento, l'Hackamajig in grado di permetterci di ottenere il controllo di ogni dispositivo dotato di antenna: potremo usarlo per aprire porte, disattivare torrette e allarmi e molto altro. Allo stesso tempo recupereremo la nostra prima arma, come se il gioco volesse subito metterci di fronte alla duplice possibilità di scelta fra un approccio stealth o action all'avventura. In realtà utilizzeremo entrambe le possibilità e molte altre ancora, segno inequivocabile di una scelta, che approviamo in pieno, che mira a lasciare la totale libertà di azione al giocatore.

PRONTI A COMINCIARE...

Dalla galleria che funge da vero e proprio hub, potremo accedere ai primi distretti da esplorare su Blackreef. Ce ne sono quattro in totale: Updaam, il Complesso, la Baia di Karl e Fristad Rock, così come sono quattro i diversi momenti della giornata: mattina, mezzogiorno, pomeriggio e sera. Il tempo non scorrerà all'interno dei distretti, ma andrà avanti solo quando passeremo all'interno degli hub (naturalmente ci sono diverse caverne). Questa scelta è giustificabile dalla necessità di esplorare quanto più possibile i vari distretti alla ricerca di informazioni utili che possono da un lato fornirci nuovi indizi per la missione, dall'altro trovare informazioni utili per la trama e oggetti interessanti per la crescita e il potenziamento del nostro personaggio. Gli scenari sono quindi disseminati di percorsi alternativi, anche nascosti, sia in orizzontale che in verticale. Noi su schermo vedremo un cursore che ci indicherà il punto finale da raggiungere, come farlo però sarà a completo appannaggio nostro.

Il nostro obiettivo sarà quello di completare la giornata raggiungendo gli obiettivi richiesti, principalmente per cercare di sconvolgere le abitudini di vita degli abitanti locali, gli Eternalisti, alterando lo stesso loop. In realtà oltre a loro incontreremo anche i Perlustratori, pronti a dare l'allarme non appena si accorgono di noi e soprattutto i Visionari. Questi ultimi nascondono ben più di un segreto tanto che, andando un po' avanti nella storia scopriremo che essi rappresentano la nostra vera missione e l'unica possibilità che abbiamo per poter fermare il loop. Dovremo infatti uccidere 8 di loro per risolvere il tutto anche se, come prevedibile, l'impresa non sarà affatto semplice. Per avere ragione dei visionari, sempre attorniati da una buona scorta, sarà necessario raccogliere informazioni, indizi, scoprirne i pattern di movimento, in una sola parola studiarli per benino. Da qui si sviluppa la componente esplorativa del gioco che ci richiede una bella dose di pazienza ma che ci ripaga con una narrazione ottimamente strutturata e particolarmente avvincente e con ricompense degne di nota. Sono tantissimi i documenti disseminati in giro: note, lettere, messaggi, chat e email sui vari terminali e tantissimo altro, ognuno di questi ci rivela importanti informazioni sulla tribolata storia che stiamo vivendo. Uccidendo un visionario verremo ripagati con alcune tavolette in grado di donarci poteri aggiuntivi in maniera simile a quanto visto in Dishonored. Anche qui ritroveremo la traslazione (utile per teletrasportarci immediatamente in un altro luogo), il vincolo (che ci serve per collegare i diversi nemici e colpirli tutti insieme), l'etere (che ci donerà invisibilità se facciamo silenzio) e tante altre che non vi riveliamo per evitare fastidiosi spoiler.

L'IMPORTANZA DI SFRUTTARE IL LOOP

Teoricamente la ripartenza di ogni loop azzera tutto il nostro bagaglio di esperienza e di oggetti trovati durante la nostra giornata precedente, praticamente le cose sono un pochino più complesse. Innanzitutto, grazie alla prima tavoletta (che troveremo praticamente subito) avremo a disposizione tre tentativi prima che il loop si esaurisca, e questo significa che possono farci fuori due volte durante la nostra visita a qualunque distretto in maniera quasi indolore, mentre la terza nostra dipartita ci costringerà a ricominciare la giornata. Un nuovo inizio equivale a ritrovarsi sulla solita spiaggia, senza armi ed equipaggiamento ma consapevoli di ciò che ci attende (avendolo già vissuto in una determinata area). In una delle missioni ad esempio non possiamo raccogliere in tempo il PCL all'interno della nostra cassaforte, scoprendone la combinazione troppo tardi ma, una volta ripartito il loop, abbiamo potuto andare dritto per dritto conoscendo già combinazione, missione, come muoverci, ecc. Questo meccanismo, presente praticamente in tutto il gioco, ci ripaga parzialmente per la perdita degli oggetti raccolti agevolandoci per il tentativo successivo. Inoltre potremo infondere alcuni oggetti grazie a una sostanza chiamata residuo, presente sui Visionari o su alcuni oggetti sulla scena e riconoscibili in quanto tremolanti e di diverso colore rispetto a tutto il resto. Gli oggetti da infondere fortunatamente potremo portarli con noi anche nella partita successiva fermo restando che la fine del loop azzererà anche loro (quindi solo per i tre tentativi consentiti dal gioco).