La letteratura narrativa e cinematografica ci ha proposto più volte il tema dei gladiatori: persone che venivano buttate nell'arena ad ammazzarsi l'un l'altro per il divertimento di patrizi e plebei, gente che doveva affrontare pene sovrumane per sopravvivere seguendo la promessa della libertà. In genere si trattava di schiavi, costretti a servire i signorotti romani oppure a combattere per il divertimento altrui. È il caso del famosissimo "Il gladiatore" di Ridley Scott, ma anche della fortunatissima serie tv "Spartacus". La morale era sempre la stessa, lottare per la vendetta e per la libertà. Il gioco di Brain Seal non fa eccezione e ci ripropone un tema già tanto inflazionato, questa volta per il nostro divertimento.
La nostra storia inizia con una breve introduzione che ci parla di come abbiamo perso la guerra contro l'impero Romano e, resi schiavi, abbiamo scelto di lottare per riconquistare la nostra libertà. Molto poco a dire il vero anche perché sul tema si poteva osare un pochino di più magari approfondendo la trama che, di fatto, rappresenta solo un pretesto per catapultarci nell'arena ad affrontare orde di nemici. Diciamo fin da subito che il gioco è interamente in inglese e, purtroppo non sono previsti sottotitoli: il risultato è quello di perdersi anche quel poco di narrazione prevista nella cutscene iniziale se non si ha un'ottima padronanza con la lingua inglese.
Iniziamo scegliendo la nazionalità del nostro lottatore: il greco ci da l'8% in più di bonus danni, il cartaginese il 5% in più mentre l'egiziano ci favorisce con un punto in più di skill. Inizieremo fin da subito nell'arena dove cercheremo di resistere in una sorta di picchiaduro a scorrimento orizzontale contro le orde di nemici che proveranno a farci la pelle. Con il tasto B bloccheremo gli attacchi nemici mentre il tasto A del controller servirà per attaccare. Alla fine della battaglia ci verranno attribuite tante stelle (fino a un massimo di tre) a seconda di quanto siamo stati bravi e vedremo incrementare la barra dell'esperienza che, una volta raggiunta una determinata soglia ci permetterà di raggiungere il livello successivo conquistando anche uno skill point.
Una volta terminato l'incontro verremo trasportati nella città di Roma, una sorta di hub dove potremo subito avvicinare un istruttore di Combat Training che al costo di punti skill ci permetterà di acquisire nuove abilità. Il level cap è comunque abbastanza basso e quindi non potremo provarle tutte nel corso della storia, tuttavia potremo rimuoverne alcune per rimpiazzarle con altre in modo da sbizzarrirci nella fase preparatoria di ogni incontro. Potremo imparare a rotolare per terra, a infliggere danni ai nemici mentre pariamo i loro colpi e molto altro che lasciamo a voi il piacere di scoprire. Man mano che saliremo di livello vedremo sbloccare nell'hub altre possibilità come il negozio di un mercante che ci fornirà nuove armi e nuove armature, l'incontro con un tizio che ci insegnerà ad addestrare una tigre da portare poi con noi nell'arena e un fornitore di amuleti che ci garantiranno il favore degli Dei. Se combatteremo bene potremo anche guadagnare il favore del pubblico che ci darà una mano lanciando oggetti che stordiranno i nostri avversari o lanciando del cibo che rimpinguerà, anche se di poco, la nostra barra di energia. Attenzione a non essere troppo focosi perché se il nostro lottatore si stanca per qualche secondo rimarrà alla mercè dei nostri avversari. Ogni incontro servirà a sbloccare il seguente anche se potremo tornare indietro per cercare di conquistare le stelle che ci sono sfuggite.
Superati con successo dodici incontri e sconfitto il boss finale potremo passare all'arena successiva: inizieremo dall'Arena di Capua, per passare poi all'Arena di Neapolis e infine al Colosseo. In realtà gli scenari si somigliano tutti, così come i vari hub fuori dall'arena. La mancanza di varietà però non colpisce solo i fondali ma anche le stesse armi che, a parte qualche variante squisitamente parametrica sono praticamente tutte uguali per quanto concerne il loro utilizzo: maneggiare una spada quindi richiederà lo stesso sforzo che maneggiare un'ascia pesante. Peccato perché questo finisce con l'incidere sulla componente ruolistica del gioco che, di fatto, è ridotta ai minimi termini. Del resto Story of a Gladiator è realizzato con un budget abbastanza risicato, ma il talento degli sviluppatori comunque emerge e questo fa ben sperare per opere future. Sarà possibile optare anche per una modalità roguelike che non ci perdonerà alcun errore e nel caso di sconfitta saremo costretti a ricominciare daccapo.
Malgrado tutto il gioco di Brain Seal riesce a divertire e anche tanto. Non siamo di fronte a un capolavoro, ma la voglia di continuare per vedere cosa c'è dopo è davvero tanta. Dal punto di vista grafico, pur senza eccellere ci troviamo davanti a personaggi ben disegnati (in stile cartoon) e animazioni accettabili, mentre il comparto sonoro è limitato a semplici suoni ambientali e nulla più. Il prezzo richiesto per portarlo a casa è comunque onesto e il gioco si presta benissimo a chiunque voglia rilassarsi qualche ora davanti la console senza alcun impegno. I combattimenti anche se poco vari sono carini, ancor di più quando ci toccherà affrontare belve feroci oppure quando riusciremo a portarci dietro una tigre che ci aiuti nella nostra battaglia. In fondo però il bello dei videogiochi è anche questo: quando si genera quella particolare alchimia che rende un gioco divertente anche se tecnicamente sottotono. Se è meglio un gioco divertente rispetto a uno spettacolare è una scelta prettamente soggettiva di ogni giocatore. Noi, da parte nostra, possiamo dire che alla fine dei conti Story of a Gladiator merita il prezzo del biglietto, a patto che lo compriate con l'intento di passare qualche ora in tranquillità senza pensieri e soprattutto senza pretendere troppo.
Modus Operandi:
abbiamo sfidato le insidie dell'arena grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori tramite la piattaforma Terminalis.io.