Recensione PC
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Titolo del gioco:
Carmen Sandiego
Anno di uscita:
2025
Genere:
Avventura / Strategia / Investigazione
Sviluppatore:
Gameloft
Produttore:
Gameloft
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit - Sistema operativo: Windows 10 (64bit) - Processore: Quad Core - Memoria: 2 GB di RAM - Scheda video: NVIDIA Geforce GTX 970 - DirectX: Versione 11 - Hard disk: 5 GB di spazio disponibile - Prezzo: €29,99 (Standard Edition), €54,49 (Deluxe Edition)
Box
  • La splendida, si fa per dire Paaperstar.
  • Un identikit che si rispetti va ben studiato, magari giocando sugli indizi.
  • La grafica non &egrave; il top, ma &egrave; giusta quanto basta.
  • Riflettere sugli indizi &egrave; essenziale per non sprecare tempo.
  • L'hacking dei dispositivi. Un gioco semplice tutto sommato.
  • I pedinamenti sono fondamentali, ma occhio a non farci scoprire.
  • Tanti vecchi casi nell'archivio A.C.M.E. In pixel art e stile minimalista per&ograve;.
  • Tante volte veniamo messi davanti ai bivi, e qua spesso &egrave; solo fortuna.
  • Sbrogliare questa matassa non &egrave; semplice. Forse &egrave; il minigioco pi&ugrave; impegnativo.
  • C'&egrave; tanta folla in quel mercatino al Cairo. Qualcuno avr&agrave; pure visto qualcosa.
  • Siamo in Messico. Guardiamoci bene intorno.
  • La biblioteca &egrave; grande e affollata. Ma qualche testimone oculare lo troveremo.
  • Una bella vista della citt&agrave; di Singapore in questo Wallpaper.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 04-03-2025
L'agenzia V.I.L.E. continua a compiere misfatti in tutto il mondo. Solo noi possiamo fermarli, diamoci da fare!

Il nuovo gioco Gameloft, con protagonista la simpatica ed enigmatica Carmen Sandiego ci mette davanti a tanti crimini tutti da risolvere in giro per il mondo: analizzare indizi, farci la nostra idea sui sospettati, formulare accuse e infine, con ogni mezzo, bloccare i colpevoli sono alcune delle cose da fare per salire nelle grazie della direttrice della nostra agenzia. È la solita annosa questione, nella quale ci hanno sguazzato per anni i film su James Bond, con l'agenzia buona e quella cattiva in perenne competizione tra loro a colpi di spie, sotterfugi e segreti e soprattutto separate da un labile confine che non riesce mai a separare nettamente il bene dal male.


La nostra Carmen infatti è una ladra di professione, ma lavora per la A.C.M.E., quella che si spaccia come l'agenzia buona e ritorna oggi sugli schermi dopo diverso tempo: non dimentichiamo che esordì nel lontano 1985 nel gioco Where in the World Is Carmen Sandiego? che diede il via ad un nuovo brand di giochi educativi/investigativi che a furia di lezioni di geografia e deduzione intrattenevano i ragazzi di allora. Una serie che ha visto sfornare un numero significativo di titoli l'ultimo dei quali, edito da Houghton Mifflin è uscito nel 2015. Un brand ripreso poi qualche anni fa anche con una serie animata trasmessa da Netflix e poggiato sempre sul solito stile della ladra agilissima ma al contempo misteriosa e sensuale dotata del suo inseparabile impermeabile rosso e munita di tanti gadget da far invidia a qualunque spia.


Abbiamo provato in lungo e in largo il nuovo videogioco su Carmen quindi via alla nostra recensione.

MEGLIO L'A.C.M.E. O LA V.I.L.E.?

Come dicevamo il confine tra due agenzie di questo tipo è sempre molto sottile, e spesso è a libera interpretazione, in questo caso, del videogiocatore. Nel gioco tuttavia la A.C.M.E., Agency to Classify and Monitor Evildoers, letteralmente agenzia per classificare e controllare i malfattori fa la parte dello zoccolo buono, coloro che attraverso una rete ultramoderna di spionaggio e monitoraggio devono sventare i crimini perpetrati nel mondo dalla V.I.L.E., Villains International League of Evil, letteralmente La Lega Internazionale dei Cattivi del Male ma tradotta nel gioco come Venerabili Importazioni, Lussuose Esportazioni.


La nostra Carmen ha un talento particolare per furti, intrighi e infiltrazioni varie e quindi viene assoldata (anche con qualche velato ricatto) dalla A.C.M.E. per cominciare a sventare i crimini in tutto il mondo. La trama di gioco quindi è semplice, anche se segue comunque un suo filo logico che si dipana nelle cutscenes tra un'indagine e l'altra nella campagna principale. Fondamentalmente ogni missione interessa un crimine e le missioni si andranno sbloccando una dopo l'altra man mano che la nostra Carmen grazie alla sua abilità, salirà di livello. Avremo sempre a disposizione alcune informazioni iniziali, scarne per la verità e limitate a un nuovo crimine compiuto da qualche parte nel mondo e poi un tempo limite entro il quale risolvere il caso prima che l'agente della V.I.L.E. prenda il volo.

UN INDIZIO TIRA L'ALTRO

Ad ogni azione compiuta la nostra Carmen riceverà dei punti esperienza da sommare al suo palmares, per poi salire di livello e sbloccare nuove missioni. Oltre alla campagna principale c'è a nostra disposizione il database della A.C.M.E. con tutta una serie di casi irrisolti per il mondo che ci aiuteranno comunque anche a salire di livello. Fondamentalmente dovremo girare per il mondo raccogliendo indizi e indagando per farci un'idea sul colpevole del misfatto e quindi oltre a raccogliere testimonianze in giro potremo cimentarci in borseggi, hacking di dispositivi, pedinamenti e così via ognuno dei quali rappresenta in realtà un piccolo minigioco da risolvere.


Una volta indagato sulle tre aree disponibili in una certa località (non sarà necessario visitarle tutte se già ci saremo fatti un'idea) potremo recarci all'aeroporto per partire verso la prossima destinazione, in genere da scegliere tra le tre disponibili e comunque utilizzando alcune informazioni/indizi raccolti in giro. I testimoni, ad esempio, ci potranno dire che il cattivo ha pagato una spedizione in una determinata valuta, che ama una certa bandiera oppure che aveva un biglietto per un codice aeroportuale con una certa lettera, ma anche che ama un certo piatto che adora un tipo di sport e così via. In sostanza tutto fa brodo per attivare i meccanismi delle nostre meningi e tentare di raggiungere la destinazione giusta anche perché ogni indagine, analisi e viaggio impiegano del tempo da sottrarre a quello che abbiamo a disposizione per risolvere il caso. Se all'inizio potremo permetterci qualche viaggio a vuoto nei livelli più avanzati questo vuol dire fallire la missione.

TANTI MINIGIOCHI PER AIUTARCI NELL'IMPRESA

Una volta giunti sul luogo dell'indagine, a seconda del contesto si attiveranno alcuni minigiochi, in linea di massima semplici ma comunque interessanti. Ad esempio nelle sezioni di hacking dovremo completare un percorso virtuale in uno schema a caselle giungendo dalla casella X a quella Y senza passare per la stessa casella più volte, mentre nei pedinamenti ci muoveremo premendo il tasto X e lasciandolo andare per mimetizzarci non appena il nostro sospettato dovesse girarsi indietro insospettito. Nella cassaforte piazzeremo una cimice e poi muoveremo le rotelle a sinistra e a destra per trovare la combinazione, così come nel borseggio dovremo cercare di individuare nella tasca del nostro avventore il documento che ci serve. Nei caveau e con il rampino invece siamo davanti a un vero e proprio QTE (quick time event) dove ci viene richiesta la pressione del tasto X del controller al momento, giusto per andare avanti. Tutto molto semplice insomma e comunque facilmente intuibile dal momento che è chiaramente spiegato sullo schermo. Difficilmente i minigiochi creeranno qualche problema, sono messi lì per dare un po' di variabilità alle indagini ma non sono mai veramente impegnativi.

NE VERREMO A CAPO?

Tante volte durante la nostra indagine ci troveremo davanti a domande di matematica e di cultura generale anche se, durante i nostri test, qualche volta siamo impattati in domande veramente centrate sulla fortuna (quando dobbiamo scegliere quale dei quattro numeri di telefono chiamare, senza aver trovato indizi in merito ad esempio, oppure quando ci troviamo a dover scegliere tra due scelte) fermo restando che avremo due tipi di indizi: alcuni ci indirizzeranno sul percorso del malfattore e sono utili per scegliere dove puntare nella prossima destinazione, mentre altri ci daranno informazioni sul cattivo vero e proprio e servono per gestire l'identikit.


Man mano che acquisiremo informazioni con il tasto Y del controller - abbiamo utilizzato quello Xbox - potremo aggiungere caratteristiche sul sospettato in modo da restringere il campo tra i tanti papabili: le informazioni possono essere in positivo o in negativo, ad esempio il tizio portava i gioielli oppure non aveva gioielli e quindi muoveremo la relativa informazione sull'identikit verso il si o verso il no e lo stesso vale per le caratteristiche fisiche come il colore di occhi e capelli, i gusti culinari, le fobie, gli sport e così via. Soprattutto nei livelli avanzati la selezione non è mai così radicale e ci troveremo alla fine della fiera più sospettati tra i quali scegliere. In questo caso può essere utile, investendo qualche ora del tempo rimanente per il caso, attivare la ricognizione A.C.M.E. che mira a verificare gli alibi dei sospettati e quindi potrebbe (e sottolineiamo potrebbe) aiutarci a restringere il campo. Quando saremo abbastanza certi potremo spiccare il mandato di cattura sul sospettato, utile per quando ovviamente lo raggiungeremo.

VECCHIO O NUOVO?

Come dicevamo prima potremo seguire la storia principale e in questo caso le indagini si svolgeranno in vari scenari con una grafica cartoonosa, ben colorata e tutto sommato carina con il suo stile un po' "spigoloso". Niente di trascendentale, va detto, e la nostra libertà di movimento è comunque limitata alla piccola area di indagine e nulla più, con il tutto che è abbastanza guidato per la verità, tanto che verranno evidenziati i punti di interesse sullo schermo e solo verso di loro potremo interagire. Una volta raggiunto il nostro obiettivo su uno scenario ci verrà chiesto se continuare a indagare per raccogliere altre informazioni oppure andare via. Nel primo caso sacrificheremo del tempo ma potremo raccogliere punti extra per far progredire la nostra Carmen, quindi la seconda opzione è da valutare se si ha poco tempo e magari anche le idee chiare sul colpevole. C'è poi la possibilità di attingere ai database della A.C.M.E. per risolvere crimini più vecchiotti. In questo caso il gioco evolverà verso una grafica a pixel, profondamente minimalista (e quindi un po' stile vecchi giochi su Carmen) pur mantenendo in linea di massima le stesse tipologie di indagine, identikit eccetera. Scelta strana, ma tutto sommato comprensibile da parte degli sviluppatori per estendere il database delle missioni con il minimo sforzo.

GAMEPLAY DIVERTENTE

Alla fine dei conti siamo arrivati alla disamina sul comparto tecnico. Siamo davanti a uno di quei giochi nei quali la grafica è esclusivamente funzionale allo scopo anche se, sia nella versione moderna che in quella a pixel, fa il suo dovere. Carine anche le musiche di accompagnamento e molto ben tradotti i sottotitoli in italiano, per i quali non abbiamo riscontrato sbavature di alcun tipo. Sicuramente funzionali i salvataggi che ci permettono di interrompere e poi riprendere anche un'indagine in corso. Peccato che non ci sia su schermo un indicatore dei progressi di Carmen: ad esempio non potremo sapere quanto manca per il passaggio di livello di volta in volta. Gli enigmi sono sempre diversi e c'è sempre la possibilità (e nei livelli più avanzati succede) di rigiocare una missione perché il cattivo ci è scappato o perché abbiamo sbagliato sospettato. In questo caso abbiamo potuto constatare come ogni partita (ovviamente nello stesso livello) sia diversa dalla precedente.


Possiamo dire che gli sviluppatori hanno fatto di tutto per ridurre il senso di ripetitività che a lungo andare potrebbe farsi avanti (in fondo è sempre la stessa solfa, crimine, indagine, arresto) aggiungendo diversi minigiochi e cercando di implementare un buon numero di sospettati e destinazioni nel mondo anche se il rischio a lungo termine c'è. Se però non vi fiondate a capofitto per completarlo subito, ma vi dedicate il giusto tempo magari con un paio di indagini per volta allora il problema non si pone. A voler cercare il pelo nell'uovo ci hanno lasciati perplessi alcune parti dell'indagine soprattutto quando la risoluzione è affidata al caso ma non parliamo di nulla di assolutamente grave dal momento che per fortuna non capita troppo frequentemente.


In conclusione Carmen Sandiego è un gioco in grado di fare il suo dovere e cioè intrattenere il videogiocatore, quindi se volete trascorrere qualche ora in pieno relax e soprattutto volete far lavorare la materia grigia allora dovreste seriamente prenderlo in considerazione.

Modus Operandi:

abbiamo indagato insieme a Carmen grazie a un codice fornitoci da The Amplifier Group.

Carmen Sandiego è un gioco molto particolare, centrato fondamentalmente sulle indagini, sugli enigmi e sull'investigazione. Sotto questo aspetto l'obiettivo è perfettamente centrato. Naturalmente il rischio ripetitività a lungo andare è dietro l'angolo, malgrado lo sforzo degli sviluppatori nel cercare di aggiungere quante più varianti possibili. Il comparto tecnico tutto sommato è accettabile, anche se parliamo sempre e comunque di un comparto grafico funzionale alle indagini. Interessante ad esempio la controparte in pixel per aggiungere ulteriori indagini, così come non guastano i collezionabili disponibili avanzando pian piano di livello. È un gioco tranquillo, carino, per trascorrere qualche ora in pieno relax e sotto questo punto di vista, se amate il genere ci sentiamo di consigliarvelo.
  • Enigmi interessanti
  • Bella l'alternanza grafica tra il cartoon e il pixel
  • Adatto per trascorrere qualche ora in pieno relax
  • Qualche enigma è troppo lasciato al caso
  • Non avrebbe guastato una barra di progressione
  • A lungo andare il rischio ripetitività è dietro l'angolo
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