Era l'ormai lontanissimo 1990, i giochi sparatutto a scorrimento andavano veramente forte (piu avanti si chiameranno shoot'em up), sia perché erano adattissimi alle console da sala giochi (detti, chissà come mai, coin-op) sia perché non richiedendo chissà quali risorse si prestavano benissimo alla conversione sui "computer domestici". Un certo R-Type, uscito tre anni prima, era ancora il dominatore incontrastato del genere battendosela con Armalyte e con tantissimi altri che non possiamo ovviamente ricordare (ci vorrebbero ore) e si cercava all'epoca di condire un concept semplice come quello di una navicella che deve sparare a tutto ciò che si muove senza farsi colpire con un miglioramento della grafica e degli effetti sonori.
Ormai il buon Commodore 64 era alla fine del suo ciclo vitale e il suo fratello maggiore, il Commodore Amiga era già pronto a rubargli la scena. In questo valzer di nuove idee e di tentativi di innovazione fece la sua comparsa X-Out (ricordo che i redattori dell'epoca puntualizzavano sempre che si pronunciava Cross-Out. -NdR). Rispetto ai suoi predecessori di innovazioni ce n'erano parecchie, ma ad accomunarlo agli altri però rimaneva una difficoltà ai limiti del proibitivo come solo chi ha vissuto quei tempi potrà sicuramente ricordare. All'epoca la concorrenza era tanta, ai giorni nostri invece per questo genere di giochi c'è proprio il vuoto, quindi l'opera di resurrezione messa in atto da KRITZELKRATZ 3000 - in collaborazione con ININ Games e Ziggurat - arriva come una ventata d'aria fresca per tutti gli appassionati.
La prima differenza rispetto ai prodotti della concorrenza era proprio l'ambientazione. Mentre gli altri ingaggiavano battaglie nello spazio più o meno profondo, X-Out si cimentava nelle profondità marine con una navicella spaziale che in realtà è un sommergibile di ultima generazione (almeno per quei tempi) e con tantissimi nemici adatti per l'occasione e coadiuvati da mine, sommergibili e lanciamissili di ogni tipologia. Tuttavia le innovazioni non finivano di certo qui: all'inizio di ogni partita infatti era disponibile un negozio dove, a fronte di un capitale inizialmente disponibile, potevamo personalizzare la nostra navicella (chiamiamola così in modo da mettere d'accordo tutti... -NdR) e soprattutto il suo arsenale. Disponibili nello shop infatti ci sono una serie di missili, droni, scudi, laser e compagnia cantante, ognuno da poter installare o togliere dalla nostra navicella gestendo sempre il budget a disposizione. C'è anche la possibilità di comprare dei modelli già pre-impostati e soprattutto di poter optare per una navicella meno potente investendo la somma restante in una seconda e, perché no, terza nave da utilizzare nel momento in cui dovessero farci fuori. Poi ci si lancia in acqua affrontando orde di nemici sempre più pericolosi e, naturalmente, gli immancabili boss di fine livello.
L'introduzione del negozio fa deviare il gameplay verso un aspetto molto strategico. La giusta scelta delle armi da utilizzare (non necessariamente le più potenti) potrebbe facilitarci, anche di molto, le cose. Avere una buona copertura laterale ad esempio ci difende da tutte le insidie di bordo schermo aiutando a concentrarci molto di più sugli obiettivi frontali verso i quali magari abbiamo una potenza di fuoco minore. La somma messa a disposizione effettivamente non è elevatissima, e bisognerà ponderare ogni singolo investimento per evitare di non lasciare nulla al caso. Naturalmente ogni giocatore opterà quasi sempre per le armi più congeniali al suo stile di gioco. Come ogni sparatutto che si rispetti, i vari livelli sono estremamente adrenalinici anche perché dovremo evitare non solo i proiettili nemici ma anche, e soprattutto, gli ostacoli dei fondali marini che ci distruggerebbero in un sol colpo. Invece per quanto riguarda i colpi subiti potremo contare sulla nostra barra di energia che scenderà progressivamente fino alla distruzione della navicella. Praticamente è meglio farci colpire da un proiettile piuttosto che andare a sbattere su un muro per evitarlo.
Le armi disponibili sono veramente tante al punto che potremo caricare più armi primarie o anche più armi secondarie, "switchando" tra loro con i tasti del controller (A e B) - abbiamo utilizzato quello Xbox per i test -. Invece i due grilletti posteriori RB e LB serviranno per aumentare o diminuire la velocità della nostra nave mentre la pressione del grilletto RT ci donerà una modalità di autofuoco utilissima perché ci toglie dall'incombenza di pensare a sparare in quella bolgia infernale che c'è sullo schermo. Sotto questo punto di vista è bene dare un'occhiata ai comandi del controller dal menu opzioni, anche perché non li spiega nessuno (non c'è alcun tutorial) fermo restando che sono comunque molto semplici.
La conversione del gioco è sicuramente molto accurata, principalmente perché ha raggiunto un ottimo equilibrio tra grafica moderna e versione originale. I livelli sono riconoscibilissimi pur potendo contare su una buona definizione (ovviamente sempre in modalità "pixellosa") e su buoni effetti di luce. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione di Ogan Kandemiroglu, fratello di Celal autore della grafica originaria, nel team di sviluppo. Le collaborazioni tuttavia non sono finite qui dal momento che potremo riascoltare anche i brani del grande Chris Hulsbeck, autore della soundtrack originale oltre che uno dei migliori compositori musicali per videogames di quel tempo. Sue, giusto per fare un esempio, le musiche di Turrican (ancora ce l'ho in testa ad oltre trent'anni, e ho detto tutto! -NdNew_Neo). Per mettere un po' di pepe poi è stata aggiunta la modalità Mirror che permetterà una volta sbloccata di giocare i livelli procedendo in senso opposto (tutt'altro che semplice). Immancabile poi la divertentissima modalità co-op a schermo condiviso per due giocatori. Durante i test ho approfittato della collaborazione con il nostro A77 e, a parte le sbandate iniziali, una volta messa in campo un minimo di strategia siamo riusciti ad andare più avanti rispetto la modalità in singolo.
Per festeggiare i 35 anni dalla sua uscita sui computer a 8 e 16bit dell'epoca, è disponibile una speciale edizione fisica denominata X-Out: Resurfaced 35th Anniversary Special Edition. Vediamo cosa contiene:
Come avete constatato questa speciale edizione fisica dello storico shoot'em up di Rainbow Arts è disponibile solo per PlayStation 5 e Nintendo Switch. Sempre per le stesse due piattaforme si c'è disponibile anche la Limited Edition. Entrambe le edizioni fisico possono essere acquistate dallo store di ININ Games.
X-Out: Resurfaced in formato digitale è disponibile, oltre che su Xbox One e Xbox Series X|S, anche per PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch e PC tramite Steam e GOG.
A non cambiare rispetto la versione originale è sicuramente il livello di difficoltà. Era proibitivo allora e tale è rimasto anche a distanza di 35 anni. Sicuramente, come dicevamo, la strategia in campo aiuta e anche tanto, ma comunque richiede un livello di riflessi e di velocità di esecuzione non indifferente anche perché non fa sconti di nessun tipo. All'epoca questi giochi erano all'ordine del giorno, tanto che un paio di anni dopo ne uscì un altro dello stesso genere, tale Project-X che fu poi ritirato e ripubblicato in modalità semplificata dal momento che era impossibile praticamente per tutti (non per me, poiché l'ho finito anche più volte. L'originale del 1992 era di una difficoltà inaudita! -NdNew_Neo). Oggi il discorso è un pochino diverso dal momento che i giocatori moderni sono meno abituati a questi livelli di difficoltà. Dovete obbligatoriamente tenerne conto in sede di acquisto considerando però che è un gioco adrenalinico, molto divertente e adattissimo per una partita veloce magari a fine giornata.
X-Out: Resurfaced ha mantenuto oggi lo stesso fascino (nel bene e nel male) del gioco originale e questo non era assolutamente scontato in un'operazione di restyling come questa. Se volete una botta di adrenalina e soprattutto se siete tipi pazienti che vogliono mettersi alla prova allora dovreste provarlo senza pensarci neanche due volte. Ma ricordate, nessuno vi ha detto che sarà una passeggiata portarlo a termine.
Modus Operandi:
abbiamo provato X-Out: Resurfaced grazie a un codice fornitoci da PR Hound.