Recensione PC
PC
<<
<<
Titolo del gioco:
MainFrames
Anno di uscita:
2025
Genere:
Platform / Adventure / Indie
Sviluppatore:
Assoupi
Produttore:
The Arcade Crew
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 10 - Processore: Intel Core 2 Duo E6750 o AMD Athlon 64 X2 6400+ - Memoria: 4 GB di RAM - Scheda video: NVIDIA GeForce GT 320 (1GB) o AMD Radeon HD 6570 (1GB) - Hard Disk: 2 GB di spazio disponibile - Prezzo: €12,99
Box
  • Inizialmente tutto &egrave; semplice e saltare da una finestra all'altra non &egrave; un problema.
  • Poi le cose si complicano.
  • Le ombre in alto ci danno dei suggerimenti.
  • Il nostro &quot;amico&quot; pinguino ci dice che dobbiamo trovare la nostra strada.
  • Fosse facile in questa rete di terminali che compone il mainframe.
  • Certe finestre si espandono toccandone il bordo, ma occhio a quegli errori rossi.
  • Gli ingranaggi cambiano la direzione delle rampe. Ma ci vuole tempismo.
  • Conosceremo anche due simpatici daemon.
  • Ci siamo quasi, un ultimo piccolo sforzo.
  • Mainframes &egrave; un gioco basato sul giusto tempismo, senza siamo spacciati.
  • Une bella key art fa sempre piacere.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 25-03-2025
Il nostro Floppy cerca il suo posto nel mondo. Ma quanti computer dovrà attraversare prima di trovarlo?

Il succo di MainFrames, il nuovo gioco sviluppato da Assoupi e prodotto da The Arcade Crew è tutto qui: narrazione pressoché inesistente per un platform bidimensionale rigorosamente in pixel art centrato direttamente sul gameplay. Tutto è retrò nel gioco, con quel sano gusto delle cose di una volta e non potrebbe essere diversamente in un gioco con un floppy disc per protagonista. I più grandicelli ricorderanno l'avvento di questi vecchi dispositivi di memorizzazione (nelle versioni da 3,5" e da 5 e ¼) che, soprattutto negli home computer (vedi Commodore 64 et similia) si posero come l'alternativa "più veloce" ai vecchi registratori a cassette e alle cartucce.


Il floppy conteneva forse meno dati di una cassetta, ma avviava i programmi in maniera più veloce e permetteva di scegliere quale lanciare senza sciropparsi quei terribili giri di nastro. Altri tempi insomma dove i computer avevano molta meno potenza ma forse molta più "anima" (se così si può dire di un dispositivo elettronico) rispetto a quelli di adesso.


MainFrames è quindi un omaggio a quei tempi, un salto nel passato che però strizza l'occhio ai giocatori moderni.

SI PARTE SENZA TANTI FRONZOLI

Una volta lanciato il gioco si comincia subito, niente spiegazioni salvo un paio di informazioni buttate lì, giusto per dare un senso alla storia circa il protagonista del gioco, Floppy, perso nei meandri di un computer alla ricerca della sua identità e anche di una soluzione a una serie di errori che stanno minando il funzionamento dell'intera rete. Durante l'avventura incontrerà tanti personaggi ancora più strambi di lui come daemon (i programmi che vanno in background), errori e altri programmi da salvare prima della corruzione totale del mainframe appunto.


Non ci sono tutorial anche perché non servirebbero: il nostro protagonista può saltare (anche in doppio salto), volteggiare in aria per prolungare la traiettoria e poi ci sono tante schermate da attraversare per giungere alle parti centrali dei vari computer durante il nostro lungo (ma neanche tanto) cammino. A fare da sfondo alla nostra avventura tante attività che procedono per conto proprio, come il sistema di email con tanto di filtro antispam giusto per fare un esempio ma anche delle belle schermate statiche rigorosamente in pixel art onestamente ben fatte. Tutto è semplice, minimalista ma al contempo efficace e ottimamente realizzato.

NON SARÀ UNA PASSEGGIATA

Il nostro Floppy potrà solo saltare, in orizzontale ma anche in verticale rimbalzando sui bordi, sfruttando le finestre con tanto di piattaforme presenti sullo schermo, proprio per giungere dal punto A al punto B. Alle volte questo tragitto sarà semplice, in altre invece tutto sarà estremamente complicato. Durante le prime battute del gioco, però, ci viene dato un consiglio da non dimenticare: a volte c'è una via più breve per andare avanti ed effettivamente azzardare un salto più lungo bypassando una serie di zompettate tra le varie finestre più di una volta si è rivelato veloce e risolutivo. Le finestre, rigorosamente nello stile di Windows 3.1 - per non andare a scomodare il Workbench dell'Amiga - possono essere spostate (con la levetta destra del controller), ma anche attivate o disattivate. Alcune ad esempio saltandovi all'interno sul bordo si estenderanno in orizzontale o in verticale, altre invece potranno essere espanse solo una volta che Floppy ci è finito dentro, in una serie di meccaniche difficili da descrivere ma intuitive una volta in-game. Ne vengono fuori tanti veri e propri puzzle da risolvere per poter andare avanti, al punto che conviene a inizio schermata osservare lo scenario prima di mettersi in movimento lanciandosi allo sbaraglio.

MECCANICHE MOLTO INTERESSANTI

I vari puzzle sono ideati bene e realizzati meglio e lo si apprezza di più quando si trova la soluzione in una schermata che a primo impatto sembrava impossibile. Oltre alla materia grigia serve comunque anche tanta abilità soprattutto nell'esecuzione dei salti e nella prontezza di riflessi con i comandi passando attraverso un trial & error tipico addirittura di un roguelite. Non c'è un limite alle nostre vite, quindi proveremo e riproveremo finché non avremo ragione delle varie schermate e riusciremo ad andare avanti. Sarà possibile anche attivare alcune facilitazioni, principalmente quella dell'invulnerabilità senza influire per questo sulla completabilità del gioco e sui trofei ottenibili al 100%: un modo come un altro per cercare di estendere il prodotto a tutti, fermo restando che comunque certe sezioni richiederanno una certa destrezza (nelle fasi finali dei vari livelli saranno comunque necessari salti al millimetro).


Durante il percorso il nostro Floppy potrà incappare in schermate a più uscite: alcune convergeranno tra di loro altre nasconderanno invece piccoli livelli con programmi da salvare - vediamole come missioni secondarie - utili per completare il gioco al 100%. È un peccato tuttavia che i vari livelli non possano essere rigiocati, e questo obbliga i fan del completamento a perdere tempo nei vari livelli per evitare di dimenticare qualcosa. Oltre alle finestre ci saranno da sfruttare le varie icone su schermo che fungeranno da trampolino di lancio in determinate direzioni spesso modificabili rimbalzando su apposite icone a forma di ingranaggio.

CONCLUSIONI

MainFrames è un gran bel gioco, a testimonianza che non servono chissà quali elaborazioni grafiche e sonore per creare un prodotto divertente. Tutto è basato sulla semplicità anche se realizzato in maniera impeccabile: ottima la grafica in pixel art ma ottimo anche il sonoro che in certi livelli ci riporta indietro nel tempo ai vecchi computer (home o personal che siano) di un tempo, come quando incontriamo un vecchio registratore a cassette. Buona la scelta minimalista dei colori e apprezzata la localizzazione in italiano per quanto concerne tutte le parti scritte.


Ad emergere è il gameplay che, con l'uso di una levetta e di un tasto (come i joystick di un tempo), ci offre una quantità infinita di possibilità: livelli inizialmente proibitivi che diventano d'un tratto semplici non appena se ne capisce la meccanica oppure si trova la soluzione alternativa. Fatto sta che partita dopo partita MainFrames è un gioco che incolla allo schermo, perché bisogna fare un altro tentativo e poi un altro ancora che non si sa mai. Ottimo anche il sistema di salvataggio che non ci obbliga a dover rigiocare niente anche se questo pregiudica il poter tornare indietro nei vari livelli per recuperare qualcosa che si è dimenticato.


In conclusione siamo davanti a un piccolo capolavoro di tecnica e soprattutto di level design che, per le 4-5 ore richieste a completare i 7 livelli presenti, vi divertirà dall'inizio alla fine. Se amate le sfide allora non potete lasciarvelo scappare.

Modus Operandi:

ci siamo divertiti con Mainframes grazie a un codice datoci da Cosmocover.

MainFrames è un gioco davvero interessante con un comparto tecnico semplice ma efficace, e soprattutto con una certa genialità nel concepire i vari livelli di gioco. Ottima la responsività ai comandi, partita dopo partita si riesce sempre ad andare un po' più avanti ed è grande la soddisfazione quando si ha ragione di una schermata che a primo impatto sembrava impossibile. È anche un bel tuffo nel passato, grazie a una combinazione perfetta di grafica e sonoro che ci fa fare un bel salto indietro nel tempo. Ci sentiamo quindi di consigliarlo a tutti gli amanti dei platform e delle sfide, al prezzo richiesto non si può proprio lasciar scappare questo piccolo capolavoro.
  • Tecnicamente perfetto
  • Una volta iniziato lo vorrete portare a termine
  • È un bel tuffo nel passato
  • Peccato che i livelli non siano rigiocabili
  • Comparto narrativo pressoché inesistente
GLOBALE