Siamo in Giappone verso la fine dell’epoca Sengoku: dopo un lungo conflitto, il clan Ashina di Lord Ishin ha trionfato contro il rivale Tamura. Sul campo di battaglia uno Shinobi chiamato il Gufo trova un ragazzino senza famiglia e lo adotta per farne il suo successore, chiamandolo Okami (Lupo). Diversi anni dopo, il clan Ashina è nuovamente in guerra, ma a causa dell’avanzata età di Lord Ishin è suo nipote Genichiro a guidare le truppe. Tuttavia la fedeltà di Lupo va al giovane Lord Kuro, Erede Divino e custode del Sangue di Drago, che Genichiro tiene recluso. Per Lupo inizia quindi una missione alla ricerca e difesa del suo Signore, durante la quale dovrà affrontare sia le truppe di Genichiro sia numerose forze arcane e mistiche. E quando una eccezionale protesi Shinobi andrà a sostituire il suo braccio sinistro, amputato in battaglia, il suo soprannome diverrà Sekiro [che significa “Lupo con un solo braccio”].
Cominciamo dalla fine: Sekiro: Shadows Die Twice non è un gioco per tutti. È un titolo difficile. Molto difficile. Troppo, a tratti. Irrispettoso del giocatore e dei suoi sforzi, pronto a irriderlo con picchi di difficoltà assurdamente sballati, con neppure il palliativo del multiplayer o del grinding per attenuare le difficoltà. Sekiro [chiameremo così il gioco e Lupo il protagonista, tanto per non confonderci] travalica il concetto di Hardcore sconfinando nel masochismo ma se andrete a chiedere ad un masochista, vi dirà che solo nel dolore è possibile provare il vero piacere […mah!...]. Ma adesso andiamo con ordine.
Sin dai primi trailer rilasciati di Sekiro in molti si son chiesti se gli sviluppatori di From Software stessero cercando di creare un titolo sulla falsariga della serie Tenchu – di cui hanno sviluppato diversi capitoli tra cui gli ultimi due del 2007 e 2009 – o della serie Souls che li ha, in tempi più recenti, consacrati nell’Olimpo dei Game Designer. La verità è che, complici probabilmente le linee-guida di Activision, il risultato finale sta nel mezzo: Sekiro propone infatti un sistema di controllo e un livello di difficoltà proprio della serie Souls inseriti però in un contesto che strizza l’occhio alla verticalità ed allo stealth di Tenchu.
Sin dalle prime fasi del tutorial, infatti, Lupo sarà propenso a strisciare silenziosamente tra i nemici evitando se possibile lo scontro aperto, sfruttando la vegetazione ed altri nascondigli per celare la sua presenza, camminando lungo le pareti o appeso ai cornicioni, saltando su muri per raggiungere altezze superiori. Subito dopo il tutorial, non appena otterrà la Protesi Shinobi, Lupo avrà anche a disposizione una corda con rampino che gli permetterà di lanciarsi rapidamente su rami, tetti ed altre sporgenze a patto però che sia presente un qualche genere di appiglio: non potrete, insomma, saltellare in giro con la libertà di Spiderman, ma solo raggiungere uno dei numerosi punti prestabiliti.
Va da sé che raggiungere silenziosamente un nemico alle spalle o sorprenderlo con un attacco dall’alto o dal basso vi consentirà nella maggior parte dei casi di ucciderlo con un singolo colpo ma naturalmente non mancheranno le circostanze in cui dovrete vendere cara la pelle in scontri a viso aperto. Il sistema di combattimento di Sekiro si avvicina al concept dei Souls ma non è privo di una propria personalità: avrete infatti a disposizione un unico tasto d’attacco, uno per lo scatto/schivata, uno per il salto e uno per la deviazione – termine che è profondamente differente dal dire “parata”. In Sekiro, infatti, From Software introduce il concetto di “Postura”, ossia la stabilità della guardia del protagonista o dei suoi nemici. Ogni volta che un colpo sarà parato si andrà a riempire la barra della Postura e quando questa sarà piena non sarà più possibile evitare il colpo. Nel caso di Lupo, questo indicherà il subire un danno notevole alla Vitalità, nel caso dei nemici, la possibilità di effettuare una tecnica finale.
Detta così sembrerebbe il canonico sistema in cui evitare i colpi sia più efficiente che non pararli: in realtà la schivata di Lupo, sebbene indispensabile contro alcune tecniche, non è altrimenti così prestante. Molto più efficiente è invece imparare a effettuare la deviazione nell’esatto momento in cui si riceve l’attacco avversario [realizzare, insomma, una “parata perfetta”]: questa tecnica permette infatti di infliggere notevoli danni alla Postura avversaria semplificando notevolmente il lavoro, soprattutto quando affronterete nemici speciali, Boss e Midboss. Questi ultimi infatti sono solitamente dotati di “più di una” barra della vitalità, ed anche se talvolta potrete eliminarne una intera grazie all’attacco furtivo (se ci riuscirete), vi rimarranno sempre le successive da rimuovere un colpo alla volta.
Oltre alle tecniche di combattimento standard, Lupo potrà contare su una serie di attrezzi e tecniche proprie della sua “professione” di Shinobi. Tanto per cominciare, la sua Protesi potrà ospitare svariati upgrade che gli permetteranno di utilizzare armi speciali come la ruota lancia-shuriken, una pesante ascia per spezzare gli scudi, un getto infuocato ed altro ancora. Tutti questi attrezzi prostetici andranno rinvenuti in giro, nei nascondigli nelle locazioni o acquistati dai mercanti, e poi installati dall’apposito artigiano; successivamente potranno essere potenziati mediante la spesa di denaro e materiali. L’utilizzo degli attrezzi prostetici consuma però dei particolari emblemi spiritici che Lupo potrà portare con sé in quantità limitata.
Parallelamente Lupo potrà spendere i punti-abilità acquisiti con l’esperienza per sbloccare nuove combo, tecniche speciali o abilità passive attraverso i vari alberi. Anche in questo caso prima di poter sviluppare determinate abilità sarà necessario apprendere i rudimenti dell’arte corrispondente attraverso un testo. Alcune tecniche, inoltre, saranno disponibili solo previo possesso di determinati strumenti prostetici – Lupo non può apprendere una combo spada/ascia se ancora non possiede l’ascia!
Ben differente è invece la progressione delle Caratteristiche Fisiche (Vitalità e Postura) e della Forza d’Attacco: in Sekiro non è possibile incrementare questi parametri esclusivamente tramite l’esperienza o il denaro. L’unico modo per veder crescere la propria barra della vita è infatti quello di mettere insieme 4 Grani di Rosario buddista, reperibili solo sconfiggendo i Midboss o molto raramente come oggetti nascosti (e ancora più raramente in vendita). Per incrementare la Forza d’Attacco, invece, non ci sarà altro metodo che sconfiggere un Boss vero e proprio (la cosiddetta Esecuzione Shinobi) e meditare sul Ricordo così ottenuto.