Baldur's Gate 3 ha dato uno scossone gigantesco sia al genere degli RPG che all'industria dei videogiochi stessa. Da qui in avanti lo sviluppo dovrà tenere maggiormente conto sia della qualità e delle meccaniche GdR che, soprattutto, dei giocatori che stanno diventando sempre più esigenti anche grazie ai feedback che forniscono agli sviluppatori.
Dark Envoy è l'esempio di quello che abbiamo descritto sopra. Uscito a fine ottobre 2023 ha ricevuto valutazioni un po' fredde sia dalla stampa che dai giocatori. Nonostante una discreta qualità generale, è stata la struttura del gameplay, della gestione dell'equipaggiamento e dei combattimenti poco tattici a non innalzarlo dalla media. Inoltre era un po' grezzo graficamente non facendolo apprezzare da chi ha un occhio più critico sulla qualità visiva.
Dopo diversi mesi di lavoro, gli sviluppatori di Event Horizon (gli autori dell'apprezzato Tower of Time) hanno ascoltato i feedback dei giocatori mettendosi al lavoro su un nuovo grande aggiornamento per rendere l'esperienza più da RPG e meno hack'n slash, focalizzandosi sulla strategia per combattimenti più tattici, con pesanti ricalibrazioni alla storia e a diversi elementi di gioco. Il lavoro ha dato come primo risultato l'aggiunta “Director's Cut” al titolo cambiandolo in Dark Envoy Director's Cut, che testimonia il cambiamento strutturale rispetto alla release dell'anno scorso.
Ora il gioco si presenta più pulito nella schermata principale con una quality of life migliorata, rendendo comoda la navigazione sia tra i menu delle opzioni di gioco che nella gestione dell'inventario. Anche dal punto di vista tecnico, pur con qualche incertezza e alcuni bug, la qualità generale è migliorata rendendo l'esperienza di gioco più gradevole alla vista con miglioramenti nelle texture e nel framerate.
Andiamo a scoprire questa nuova versione di Dark Envoy nella nostra recensione!
La storia di Dark Envoy si svolge in un mondo di Jäan dominato da due realtà, in un certo senso in contrapposizione tra loro. Da un lato abbiamo l'Impero con la tecnologia a farla da padrone, dall'altro la Lega con la magia a dettare legge e la natura è predominante. I protagonisti sono Malakai e Kaela che hanno tanto in comune: sono fratello e sorella ed hanno la passione di scovare reliquie presso rovine e altri luoghi.
Il primo atto si svolgerà nella Città delle Ossa (City of Bones) che farà da hub, e dove si trovano anche i loro genitori che manderanno i nostri protagonisti in missione nella regione del vasto mondo di gioco. Lo scopo principale è quello di trovare documenti, reperti o altro che facciano riferimenti al presunto Oracolo. Uno dei motivi è che dietro alle due realtà principali - Impero e Lega - potrebbe esserci qualcosa di oscuro che agisce nell'ombra. Non appena Malakai e Kaela cominciano a scoprire qualcosa che non sembra quadrare durante le missioni, la città viene attaccata e bruciata e i loro genitori perdono la vita.
Dopo questa tragedia i due vanno nella città di Fenicia Libera (Free Phoenicia) - che fungerà da nuovo hub - dove cercano di farsi forza e ricominciare, ma sempre con l'obiettivo di saperne di più sull'Oracolo. Nel frattempo si uniscono nuovi personaggi che li accompagneranno in questa lunga ricerca che porterà a modificare il corso degli eventi in base alle scelte che sarà possibile fare in determinate missioni della storia principale. Ciò favorisce una certa rigiocabilità se si vuole scoprire ciò che accade percorrendo strade diverse. Dal punto di vista della trama, il tutto viene raccontato attraverso schermate fisse in movimento e con cutscene in-game in gran parte rappresentate da dialoghi dei due protagonisti, degli altri personaggi e dai nemici o boss che andranno affrontati.
Di passi in avanti se ne sono fatti in questa Director's Cut sia sul combat system che sulla gestione dell'equipaggiamento. Partendo da quest'ultimo gli oggetti trovati all'interno dei dungeon, dopo aver sconfitto i nemici, o comprati nei negozi, possono essere spostati, analizzati e inseriti negli slot specifici di ogni personaggio in modo semplice e intuitivo. Inoltre potremo subito comparare qualsiasi arma, scudo, bacchetta, armatura, anello con quella equipaggiata, in modo da capire se le caratteristiche migliorano alcune delle tante voci legate alle statistiche dei personaggi.
Anche se dopo la creazione del personaggio questo rimarrà di quella classe, niente ci vieta di mettere un'arma e armature appartenenti ad altre classi. Di certo le caratteristiche del personaggio non permetteranno di sfruttarli al meglio, ma è un'opzione ampiamente fattibile. Il consiglio è quello di usare un equipaggiamento adatto alla classe di appartenenza di ogni personaggio, altrimenti i combattimenti diverranno più impegnativi ma comunque non impossibili. Andando avanti con la storia principale si sbloccheranno nuove opzioni come la ricerca (research), il crafting e l'incantamento (Enchant) per migliorare rispettivamente l'aspetto tattico durante l'esplorazione e i combattimenti, la possibilità di creare oggetti di ogni tipo fino alla classe leggendaria e infine incantarlo con abilità passive in base a quale reperto si ha nell'inventario (ottenuto in battaglia, nei dungeon o acquistato in negozio). Insomma, durante il gioco si crescerà fino a diventare vere e proprie macchine da guerra. Mai comunque sottovalutare il nemico...
… poiché è stata migliorata l'intelligenza artificiale che lo fa diventare più battagliero e meno propenso a errori o blocchi nello scenario. Stesso discorso vale per i nostri compagni, che potremo controllare direttamente, facendoli agire liberamente o rendendoli aggressivi (con il mancato uso delle abilità). Dopo le difficoltà iniziali della fase di apprendimento, le battaglie saranno dinamiche e sempre gestibili in tempo reale. Infatti potremo rallentare il tempo con la pressione di un tasto - per capire cosa è meglio fare in base alla situazione -, cambiare approccio offensivo ad ogni personaggio e utilizzare le abilità anche durante gli automatismi. Ciò rende effettivamente i combattimenti più tattici e meno passivi. Inoltre sfruttando lo scenario ogni personaggio avrà un bonus difensivo se si posizionerà dietro ad una roccia, muro o altro. Durante le battaglie si potrà puntare ad un determinata cassa esplosiva, hackerare una torretta ed altro per infliggere ulteriori danni ad area in modo da avere un vantaggio.
Ciò che non ci è piaciuta è stata la fase stealth, pressoché inesistente e gestita male. Prima di affrontare ogni battaglia, i nemici hanno una loro area di visione, superata la quale dopo qualche secondo si accorgono della nostra presenza attaccandoci. Anche se ogni personaggio può avvicinarsi sfruttando punti in cui può nascondersi, basta un errore di valutazione o la mancanza di altri punti tattici e lo stealth salta come niente. Anche se c'è un tutorial apposito, abbiamo sempre preferito attaccare direttamente, magari mandando uno o due personaggi più avanti nella speranza che non vengano individuati. Da questo punto di vista la strategia è pressoché nulla, preferendo gli scontri diretti.
Non sono mancati alcuni enigmi ambientali, di certo non complessi ma in grado di dare un po' di varietà all'esperienza di gioco. Alcuni dungeon hanno un piccolo enigma che, una volta risolto, darà come ricompensa un artefatto. Di certo le cose da fare non sono poche, ma quello che a nostro parere è un dato lampante sono i combattimenti praticamente uguali ad ogni dungeon. Di certo non pretendiamo l'incredibile malleabilità e tatticismo di un Baldur's Gate 3, ma un minimo di varierà non avrebbe guastato, anche perché l'interazione con lo scenario durante l'esplorazione è abbastanza basica: scrigni, meccanismi di teletrasporto e di apertura porte nel dungeon, con qualche altro macchinario e poco altro.