La serie Metro, dall'ormai lontano 2010, ha saputo conquistare una sua personale ed appassionata fetta di utenza e relativo mercato. In un panorama videoludico, ambientato in un futuro distopico post apocalittico nucleare, l'unico prodotto avversario (per quanto di impostazione marcatamente diversa), è la serie Fallout prodotta da Bethesda. Malgrado il titolo appena citato abbia un nome altisonante e una pletora di fans, lo sviluppatore ucraino 4A Games è riuscito (e riesce ancora oggi) ad essere una controparte credibile e di buona fattura. Fa semplicemente sorridere la location dei rispettivi giochi, USA e Russia. Ed è in questa guerra fredda che, nel corso del 2019, l'Ucraina batte il colpo in modo forte, deciso e seppur incoerente alla storyline precedente, vincente.
La saga di Metro ormai risulta di dominio pubblico, Artyom e compagni ci hanno tenuto col fiato sospeso ed accompagnati nei sotterranei di una Mosca ormai distrutta dall'atomica e dalle radiazioni. In questo scenario, come già avvenuto in passato, incomincia la nostra nuova avventura partorita dalla mente di Dmitry. Poteva pertanto, il nostro eroe, vivere la propria vita al servizio degli Spartani, senza cercare un'altra vita, una nuova vita, al di là dei meandri sotterranei in cui è obbligato trascorrere la sua esistenza?
Ovviamente la risposta non poteva che essere un secco NO.
Su questa svolta della trama, la ricerca di vita all'esterno e di luoghi ancora abitabili, si sviluppa l'iter narrativo di questa nuova avventura che, in ottica gameplay, ci vedrà abbandonare in modo netto e non progressivo, l'ambiente di gioco al quale eravamo precedentemente abituati. Nella descrizione della trama, abbiamo definito il nostro protagonista ancora facente parte dell'ordine degli spartani malgrado in Metro 2033 (facente parte della serie Metro Redux, comprendente anche Metro Last Light -NdR) sia diventato un Ranger. Per non incorrere nell'effetto spoiler ci limiteremo a illustrarvi le basi sulle quali si fonda questa nuova avventura:
In sostanza gli abitanti della Metropolitana di Mosca non sono soli dal momento che ogni forma di comunicazione radio viene schermata. Per via di un incontro fortuito dai risvolti quasi mortali, Artyom e la sua compagna Anna verranno dapprima catturati per poi darsi alla fuga insieme al padre di Anna (ed un allegra brigata) su una locomotiva che prenderà il nome di Aurora.
L'evolversi degli eventi, come ormai gli amanti della serie sanno, serberà diversificazioni inaspettate nella trama, colpi di scena e diversi mondi e personaggi da esplorare e conoscere nel susseguirsi delle stagioni che ci attendono!
La serie nel corso del tempo ha saputo costruire una propria nicchia di appassionati. Complice la presenza di spazi angusti e nemici coriacei, il crafting della propria attrezzatura e l'ausilio delle maschere in un ambiente particolarmente tossico, ha fatto in modo che l'asta del gameplay del coinvolgimento si spostasse irrimediabilmente verso l'alto.
Metro Exodus in questo senso non fa eccezione.
La nostra avventura sull'Aurora, ci porterà a visitare diversi territori, nei quali la libertà di azione sarà ovviamente maggiore, ma per certi versi limitante e fortemente influenzata dal nostro equipaggiamento. In tutto questo anche il clima farà la sua parte: infatti per ogni territorio avremo a che fare con un clima e una conformazione ambientale armonizzata al tempo. Inutile dire, inoltre, che la tipologia delle armi in nostro possesso così come il relativo crafting, verranno acquisiti durante l'evolversi della storia nelle rispettive locations. Non è infatti previsto un avanzamento di gioco senza la relativa progressione e acquisizione delle armi. Anche se, in prima battuta, un atteggiamento stealth sarà il miglior modo di procedere per via di una potenza di fuoco miserevole, successivamente avremo modo di toglierci le nostre soddisfazioni.
Raramente ci siamo imbattuti in un titolo capace di utilizzare in modo efficace ed intelligente i comandi disponibili. Metro Exodus riesce in modo egregio a rendere immediato l'uso della torcia, dell'orologio e della maschera tramite il tasto a croce sinistro. Tramite i dorsali potremo invece gestire da un lato i comandi classici da FPS, dall'altro il menu di accesso rapido (relativo ai tasti a destra del pad) per selezionare il nostro equipaggiamento da lancio o il nostro zaino, il quale in modo rapido e preciso ci consente di accedere al banco da lavoro relativamente alla creazione di medicinali, armi da lancio, proiettili di scorta, crafting delle armi e riparazione maschera.
Una scelta a nostro avviso ottima e da riutilizzare in altri titoli senza se e senza ma.
A seguire un video esplicativo di quanto appena scritto:
In prima battuta questo gioco lascia in parte perplessi, per tutta una serie di luci e ombre che in un primo momento tendono a fornire un idea sbagliata sul prodotto finito. Da tenere innanzitutto in considerazione che il mondo di gioco è suddiviso in 4 tappe differenti. Queste regioni, che andremo di fatto ad esplorare in sequenza e non ripetibili (ovvero superata una determinata zona, dalla successiva non si potrà riaccedere alla precedente) ha un suo progredire anche in aspetto grafico e nelle relative animazioni. A titolo di esempio alcuni mostri modificati dalle radiazioni disporranno di attacchi assai limitati e basilari, con una gittata corta e facilmente aggirabile ma progredendo nell'avventura, avremo a che fare con avversari umani altrettanto pericolosi in armamento ma non allo stesso modo in ottica di aggressione.
Metro Exodus è un belvedere nel complesso, con effetti particellari e di aliasing sapientemente dosati. Non soffre ad esempio di cali di framerate ma lascia alle volte perplessi per alcuni dettagli non proprio curati e alcune texture lasciate quasi al caso. D'altro canto, vista la vastità delle mappe, non sempre parte del paesaggio ed alcuni oggetti parranno inficiare della nostra presenza e devastazione.
Come definire pertanto un titolo di questo tipo come resa grafica? Se da un lato abbiamo testato dei titoli come Red Dead Redemption 2 e quindi ci si aspetta un determinato livello tecnico, dall'altro abbiamo ad esempio un titolo come Fallout 76 che, per ora, ha fatto un sonoro tonfo. In questa considerazione valutiamo inoltre il fatto che, a parità di prodotto, parliamo di software house con risorse e personale differente. Quindi, se dovessimo paragonarlo a un prodotto Rockstar staremmo ad esempio denigrandone le caratteristiche ma, se paragonato a un Fallout o se proprio fosse un Fallout ne staremmo tessendo le lodi quasi come fosse un capolavoro.
Quindi ci viene da pensare che Metro Exodus sia da questo punto di vista un prodotto onesto che da un lato riesce a garantire quello spessore, profondità e qualità grafica che ti aspetteresti da un titolo di questa categoria. Inoltre, nelle passate edizioni, complice la maschera antigas era possibile ricorrere a tutta una serie di trucchetti grafici al fine di mantenere una resa visiva e di animazioni a un buon livello, impresa più difficile su un campo aperto e senza maschera. Da un altro punto di vista invece non possiamo chiudere gli occhi di fronte a qualche compenetrazione poligonale, un'IA non sempre pronta a rispondere ai nostri attacchi ed infine un doppiaggio italiano che, seppur decente, risulta spesso e volentieri de-sincronizzato con il labiale dei personaggi. Tenete presente infine che il nostro protagonista sarà sempre privo di parola, i dialoghi con i comprimari principali così come l'accettazione delle missioni primarie o secondarie avverrà sempre senza il nostro personale consenso.
Metro Exodus è l'equivalente motoristico di un motore diesel. Una volta avviato bisogna lasciarlo andare, progredire negli eventi e negli ambienti. Vedremo affinarsi via via la qualità delle immagini, la profondità degli scenari ed una storia tutto sommato molto bella ed articolata in puro stile sovietico. Una volta a metà storia non potremo che rimanere a bocca aperta di fronte agli scorci devastati dall'apocalisse, al deserto, ai laghi, al freddo... tutto ha una sua connotazione realistica e credibile. I vari mostri che si incontrano sul nostro cammino saranno una piacevole scoperta, dai gamberi che ci sputazzano arrivando al pesce gatto gigante, passando per i deformi, i volatili, i lupi e così via. Su Xbox One X la resa grafica è ottimale, unica pecca risultano i caricamenti che, confrontati ai possessori di Xbox One, Xbox One S o PlayStation 4 richiederanno un bel po' di pazienza.
Modus Operandi:
Siamo usciti fuori dalla Metropolitana di Mosca, esplorando il mondo sovietico post-apocalittico avvicinandosi ad un open-world realizzato da 4A Games, grazie ad un copia gentilmente mandataci da Koch Media Italia.