Le Stolen Lands: un vasto territorio selvaggio circondato da regni che, per vari motivi di politica interna ed estera, hanno difficoltà ad annetterlo. D'altro canto, la presenza di mostri e briganti nella zona lo rende un affare troppo pericoloso per poterlo semplicemente ignorare; così, la Signora della Spada Jamandi Aldori del regno di Brevoy decide di convocare presso la città di frontiera Restov alcuni promettenti avventurieri perché organizzino una o più spedizioni nel territorio: una volta che questo sarà sicuro, niente potrà impedire loro di stabilire una nuova baronia indipendente, che naturalmente Brevoy e la casa Aldori supporteranno come alleata. Ovviamente, starà anche a loro stabilire chi dovrà esserne il barone o baronessa...
Pubblicato su PC due anni fa in seguito a una riuscita campagna di crowdfunding, arriva ora su console Pathfinder Kingmaker, RPG sviluppato da Owlcat Games sulla scia del successo di titoli hardcore come Pillars of Eternity 1 e 2 ma che strizza ancora di più l'occhio ai vari Baldur's Gate per il fatto di appoggiarsi ad un sistema di regole [il Pathfinder, appunto] che getta dichiaratamente le sue basi su Dungeons & Dragons. Una volta creato il nostro alter-ego – ma potrete anche scegliere un PG “precompilato” – dopo qualche (nutrito) dialogo ci troveremo ben presto impegnati nell'azione e nell'esplorazione.
Lo diciamo subito, tanto per non fingere di ignorare l'elefante al centro della stanza: l'interfaccia di Pathfinder Kingmaker, ereditata da Baldur's Gate e tutti i suoi discendenti, nasce idealmente per l'utilizzo su piattaforma PC e pertanto per un connubio mouse+tastiera. In sede di conversione si è cercato di venire incontro all'utenza console introducendo la possibilità di scegliere tra due differenti interfacce: la prima prevede l'utilizzo di un puntatore da muovere con l'analogico sinistro (come se fosse quello di un mouse) in modo da evidenziare i punti attivi o i luoghi da raggiungere per poi confermare l'azione con Croce; la seconda permette invece di muovere direttamente il personaggio selezionato tramite l'analogico (il resto del party seguirà automaticamente) in modo che i punti attivi si evidenzino solo nel momento in cui ci si passa accanto. Entrambi i sistemi sono abbastanza efficienti, ma controller alla mano in generale si tende a preferire il secondo; è comunque possibile passare dall'uno all'altro in qualsiasi momento tramite la pressione di un singolo tasto.
Quello che nell'interfaccia è indiscutibilmente farraginoso è però il fatto che i tasti siano limitati rispetto a quelli di una keyboard, con un sistema di scorciatoie e tasti attivi che a volte tende a sovrapporsi. Per fare un esempio: la croce direzionale serve sia per zoomare (su/giù) sia per switchare il succitato sistema di puntatore (sinistra) sia per aprire il combat-log (destra), ma se premete Triangolo per accedere alla barra degli oggetti ed abilità, ecco che la croce serve per navigare nella barra stessa; il risultato è che capita fin troppo spesso di agire sulla croce credendo di navigare sulla barra ed invece si attiva il puntatore o il combat-log. Purtroppo questo non è l'unico esempio di scelte un po' infelici che sono sicuramente forzate dal cambio di interfaccia ma che forse avrebbero potuto essere meglio realizzate.