Gli sviluppatori francesi di Dontnod Entertainment sono saliti alla ribalta del grande pubblico nel 2016, grazie a quel Life is Strange (qui la nostra recensione) che li ha visti capaci di raccontare storie profonde lasciando al giocatore la libertà di scegliere come far evolvere il plot narrativo. Non tutti sanno che questo team ha esordito sulla precedente generazione di console con Remember Me (qui la nostra approfondita recensione), un action adventure ben fatto tecnicamente, con una storia - guarda caso - ben scritta e narrata anche se non proprio originale ma con un gameplay fin troppo a binari e con poca libertà di esplorazione.
Tutto questo è per dirvi che all'inizio di giugno, dopo alcuni anni di sviluppo, è uscito il loro nuovo titolo. Naturalmente stiamo parlando di Vampyr, ben accolto dalla critica e dai giocatori ma un po' zoppicante per via di un comparto tecnico non ancora ottimizzato al meglio che ha causato qualche grattacapo ai giocatori. Dopo alcune patch che ne hanno migliorato la fruibilità, insieme ad alcune implementazioni, ora il titolo si presenta più stabile ma non ancora esente da problemi (ne parliamo dopo...). Se non siete mai stati nella Londra del 1918, vi autiamo noi a farvi capire se la nuova opera di Dontnod è al livello delle precedenti produzioni.
Anche qui la narrazione e le scelte di dialogo avranno un peso non indifferente con la differenza che per ogni scelta fatta non si potrà tornare indietro! Se in cuor proprio si è fatta la scelta sbagliata bisognerà per forza di cose conviverci. A nostro avviso un'ottima idea che obbliga il giocatore a far bene le sue valutazioni che avranno un peso sia in fatto di storia che di gameplay. Per quest'ultimo siamo di fronte ad un action RPG in terza persona, con le dovute proporzioni, non lontanissimo da un soulslike (la saga di Dark Souls, Bloodborne per intenderci). Infatti avremo tre barre da tenere sotto controllo durante i combattimenti, ovvero quella della salute, dell'energia e del volume di sangue. Ma facciamo un passo indietro...
Prima di entrare nel gioco vero e proprio, Vampyr ci presenta una situazione alquanto strana e inquietante. Il dottor Jonathan Reid, famoso medico chirurgo esperto in trasfusioni di sangue e reduce dalla Prima Guerra Mondiale, si trova senza rendersene conto in un luogo pieno di cadaveri e sangue all'interno di una Londra del 1918. C'è una strana forza in lui ed una voce che gli dice di bere sangue; senza praticamente accorgersene uccide sua sorella Mary che venuta a cercarlo. Quando ritorna in sé, ormai il danno è fatto e non riesce a darsi pace ma non c'è tempo di pensare alla sorella dato che è costretto a trovare una via di fuga per non essere braccato dalla guardie della città di Londra. Questa fase rappresenta il tutorial che ci farà conoscere le meccaniche di gioco. Dopo alcune peripezie e non senza qualche danno fisico, arriva una figura misteriosa che insieme ad un sacerdote porta il dr. Reid dentro un barcone in direzione del Pembroke Hospital dove viene assunto come dipendente. Tale figura è il dottor Swansea e sa che Jonathan è un vampiro ma non se ne preoccupa più di tanto visto che fa parte di una Confraternita che conosce e sa gestire bene i vampiri.
Il mistero per cui il nostro protagonista è diventato un vampiro lo tormenterà per tutta la durata della storia, ma ora deve far fronte non solo all'epidemia che sta invadendo la città di Londra, ma anche ad un misterioso assassino che sta uccidendo diversi cittadini... come se lo conoscesse.
Ovviamente Jonathan non può sopportare la luce del Sole ed è costretto ad agire solo ed esclusivamente di notte. Ma non sarà solo: nell'ospedale e in giro per la città avrà non poche persone con cui parlare allo scopo di progredire sia nella storia che evolvere come creatura vampiresca. Ed è qui che entra in gioco il fulcro dell'intera produzione: come action RPG i combattimenti in se non avranno altro utilizzo che far usare i poteri che via via aumenteranno, ma garantiranno ben poca esperienza (tranne che con i boss). La vera esperienza verrà guadagnata nei dialoghi con i cittadini, portando a termine le loro richieste, e soprattutto bevendo il loro sangue una volta che il livello di fascinazione sarà uguale o superiore al loro. Il giocatore sarà anche qui libero di scegliere se farlo o meno e il motivo è presto detto: per ogni cittadino che verrà abbracciato (ucciso con un morso sul collo) la sua missione secondaria andrà persa definitivamente ed inoltre il quartiere potrebbe subire un calo del livello di salute con il rischio di divenire ostile se il suo valore in percentuale scenderà a 0. Tutto questo non pregiudicherà affatto l'esperienza di gioco, ma sicuramente renderà le cose più difficili. C'è però un vantaggio ad agire in questo modo, abbracciando più cittadini il livello d'esperienza crescerà molto più velocemente facendoci diventare davvero potenti in grado di tenere testa anche a nemici e mostri più forti. Anche qui sta a noi scegliere...
Sia andando avanti con la stora principale che con le missioni secodarie il nostro Jonathan potrà fare diverse cose. Una di queste è la possibilità di creare, sia nel suo ufficio del Pembroke Hospital che nei vari rifugi all'interno della città (che andranno prima scoperti), diversi medicinali per guarire i cittadini di Londra attraverso diversi ingredienti chimici che si trovano fuori e all'interno delle abitazioni. Lo scopo è quello di ripristinare la qualità del loro sangue e del quartiere dove vivono e, se ce ne sarà bisogno, di abbracciarli per guadagnare maggiore esperienza. Altra possibilità è quella di creare sieri atti a ripristinare il volume di sangue, di energia e di salute. Per entrambi ci sarà bisogno di raccogliere del sangue specifico lasciato da determinati nemici. Infine non manca la possibilità di migliorare gli strumenti di offesa come le armi da mischia ad una o due mani - come coltelli, seghetti, machete e bastoni - e le armi da fuoco come pistole di diverso tipo e fucili. Gli ingredienti mancanti potranno essere ottenuti dissasemblando gli oggetti presenti nell'inventario invece di venderli.
Come abbiamo scritto all'inizio, il gameplay si basa su due rami ben distinti: i dialoghi e i combattimenti. Il combat system porta con se alcuni concetti del genere soulslike ma con le aggiunte delle capacità e i poteri vampireschi del protagonista rendendolo a se stante. Nello specifico potremo schivare gli attacchi dei nemici premendo al momento giusto un tasto del Joypad ed eseguire speciali attacchi derivati dall'essere un vampiro, i quali hanno come alimento il volume di sangue. Senza sangue Jonathan deve per forza utilizzare le armi che hanno la facoltà di abbassare la salute del nemico, o più nemici, e stordirlo. Gli avversari hanno la barra della salute più quella dello stordimento, una volta esaurita quest'ultima potremo succhiare il loro sangue per rimpinguare il nostro e utilizzare nuovamente i poteri a disposizione. Durante il combattimento bisogna dare sempre un'occhiata alla barra dell'energia che tende ad esaurirsi abbastanza velocemente impedendoci di eseguire un qualunque attacco fisico. Nei nostri test abbiamo notato che questa barra va giù un po' troppo velocemente, anche se il nostro livello è più alto. Con più di un nemico da combattere contemporaneamente, abbiamo constatato che gli attacchi ed i movimenti hanno un livello di consumo un leggermente più elevato del solito. Di conseguenza bisogna avere l'accortezza di gestirla al meglio facendo delle brevi pause atte a far ricaricare la barra. La telecamera si comporta abbastanza bene anche se in alcuni frangenti non riesce a seguire da vicino gli scontri ma nel complesso non da grossi problemi. Il sistema di lock funziona abbastanza bene con più nemici che possiamo selezionare agendo sullo stick analogico destro. In poche parole il combat system è un pelino legnoso, ma risponde bene ai comandi e si riesce a fare tutto senza particolari problemi.
I dialoghi sono il perno principale dell'esperienza, dove possiamo conoscere più approfonditamente gli interlocutori ed eseguire le loro richieste allo scopo di guadagnare esperienza e migliorare la loro qualità del sangue. Ovviamente è tramite i dialoghi che potremo andare avanti nella storia, ma anche eseguire diverse indagini (le missioni dateci dai cittadini con cui instauriamo un dialogo). Parlando con più persone, queste avranno dei legami con altre con cui abbiamo parlato magari prima così da sbloccare nuove opzioni dialogo sapendo di più su di loro e quindi guadagnare esperienza. Come detto prima allo scopo di migliorare la qualità del quartiere potremo dare loro la medicina in base ai sintomi che hanno, così potranno recuperare la loro salute e di conseguenza la qualità del loro sangue. In alcuni momenti cruciali dovremo fare delle scelte che determineranno la vita, la morte o "altro" di alcuni personaggi legati alla storia. Tali scelte potranno avere delle forti conseguenze sia a breve che a lungo termine e potrebbero diventare dolorose. Non si potrà tornare indietro, per cui fate bene i vostri conti.
Infine parliamo della nostra evoluzione come vampiro una volta trovato un letto e riposando. Da qui potremo distribuire l'esperienza guadagnata tra i vari poteri attivi e passivi. Ce ne sono davvero tanti e per arrivare al massimo della potenza ci vorrà tanta esperienza e, con ogni probabilità, bere il sangue dei cittadini. Anche qui la scelta è duplice: risparmiare i cittadini e ottenere meno esperienza (è possibile, ma gli scontri saranno più difficili) o abbracciarli in modo da essere più potenti ed avere la vita pià facile nei combattimenti. Ognuna delle due scelte ha un vantaggio ed uno svantaggio. Il bello di Vampyr risiede nel fatto che l'evoluzione del gioco è nelle mani del giocatore con le sue scelte. Da questo punto di vista il lavoro svolto è davvero notevole.
Vampyr presenta in totale 29 trofei, suddivisi in 6 di Bronzo, 17 d'Argento, 5 d'Oro e l'ambito Platino. Per ottenerli tutti si dovrà, con ogni probabilità, fare una seconda run allo scopo di effettuare delle rispettive scelte che in un primo momento non era possibile fare. Non mancano le richieste come quella di ottenere tutte le armi da mischia, quelle da fuoco, e quelle secondarie ed altre come quella di non uccidere nessun cittadino. Ovviamente una porzione dei trofei è lagata alla storia.
Terminato lo sviluppo principale di Vampyr, i francesi di Dontnod Entertainment sono al lavoro su ben due titoli: Twin Mirror (edito da Bandai Namco) e Life is Strange 2 (edito da Square Enix) con il primo episodio in uscita il 27 settembre. Insomma la notorietà, data dalla qualità e il talento che questo team di sviluppo possiede è, al momento, più che meritata.
Mentre scriviamo è stato rilasciato l'aggiornamento 1.06 che va proprio ad agire su diverse problematiche in buona parte da noi riscontrate tra cui il calo del framerate, lag e stuttering (soprattutto sulla versione PC), crash vari e bug dell'interfaccia utente. Inoltre interviene sul miglioramento delle prestazioni e della stabilità. Se riscontrate tali miglioramenti potete aumentare il voto finale di 3, 4 punti.
Dal punto di vista tecnico il titolo Dontnod ha alti e bassi. Mosso dall'Unreal Engine, la grafica ed il livello artistico nel rappresentare Londra, i suoi quartieri, l'interno di negozi e delle abitazioni è encomiabile con un pulizia davvero notevole. Non mancano l'ottima qualità delle texture ed effetti di translucenza di grande spessore anche su console standard (in questo caso PlayStation 4, oggetto della nostra recensione). Tuttavia abbiamo una pesantezza generale che ha il suo apice nei carimenti piuttosto lunghi e fastidiosi se si passa da una zona specifica ad un altra. Se verremo sconfitti dovremo aspettare almeno un minuto prima di ricominciare dall'ultimo checkpoint. Altro problema si verifica quando utilizzeremo il tasto per schivare, in alcuni punti della città: andremo più veloci dell'aggiornamento stesso dello scenario circostante bloccando temporaneamente il gioco per alcuni secondi, davvero strano e per certi versi assurdo. Non son mancati blocchi temporanei del menu e diversi freeze che ci hanno costretti a chiudere il gioco e ricaricarlo. Insomma le patch hanno fatto il loro lavoro, ma ancora non basta dal punto di vista dell'ottimizzazione.
Chiudiamo con la parte sonora, davvero molto curata con musiche d'atmosfera che si adattano perfettamente al contesto oscuro e pesante di una Londra sofferente. I dialoghi sono in inglese, con un livello di recitazione ottimo, sottotitolati in italiano con qualche piccola sbavatura ma nel complesso più che buoni. La longevità si attesta all'incirca sulle 30-40 ore per la storia principale che si estende maggiormente se eseguiremo tutte le indagini e scoprire i numerosi segreti che la città Londra cela.
Alla fine dei conti Vampyr è davvero un titolo molto interessante soprattutto dal punto di vista narrativo. Il gameplay è buono con la storia e i dialoghi che funzionano alla grande; se chiudete un occhio sulla parte tecnica avrete difronte un titolo che merita i soldi spesi.
Abbiamo intrapreso le dure vicende di Jonathan Reid, tramutatosi in un vampiro, grazie ad un codice gentilmente datoci da Halifax