Con l'avanzare della tecnologia è diventato inevitabile il fatto che siamo sempre più a contatto con un mondo che in realtà esiste solo tra circuiti e connessioni elettriche: Il mondo della realtà virtuale e dell'Intelligenza Artificiale è sempre più in sviluppo e la sua evoluzione non porta solamente notizie positive, ma anche il terrore che prima o poi questa tecnologia ci sostituirà completamente in vari settori lavorativi fino ad arrivare addirittura a ribellarsi all'uomo e a renderci dei suoi schiavi. Questi scenari apocalittici sono stati spesso oggetti di discussioni accese e l'industria dell'intrattenimento si è adattata a questo pensiero facendo uscire una marea di giochi, film, libri etc. legati all'argomento dell'intelligenza artificiale e del suo pericoloso sviluppo.
Uno di questi giochi è proprio A.I.L.A che attraverso l'avventura del nostro protagonista, Simon, ci farà vivere in un mondo futuristico dove l'intelligenza artificiale ha raggiunto dei traguardi disumani e, combinando le sue capacità con la realtà virtuale, è in grado di farci vivere vividamente i videogiochi che crea. Tutto questo immergendoci al 100% nell'esperienza, facendoci sentire tutte le sensazioni del caso, il dolore, la paura e l'ansia di vivere in prima persona queste storie. Il fatto che l'uomo in futuro abbia dato così tanto potere ad un essere che sa benissimo di non poter controllare è di per sé preoccupante e allo stesso tempo scopriremo che è anche molto pericoloso...
La storia in A.I.L.A segue la vicenda (o meglio dire, le vicende) di Samuel che vive da solo con il suo gatto all'interno di una casa enorme piena di tecnologie super all'avanguardia e lavora come beta tester di una compagnia di giochi e di intelligenza artificiale chiamata SyTekk e ha recentemente creato un'IA in grado di creare dei videogiochi sul momento in base alle preferenze dei giocatori. Questa IA si chiama proprio A.I.L.A e possiamo interagire con essa tramite il computer ed il visore che ci hanno spedito per i test. Della vita privata di Samuel non sappiamo molto: ha una bella casa, è interessato alla robotica e alla tecnologia e sta sviluppando un androide da solo. Inoltre ha un gattino che si chiama Jones con cui possiamo interagire (dargli da mangiare, accarezzarlo etc.) ed è appassionato di videogiochi in realtà virtuale, infatti già prima dell'arrivo di A.I.L.A vedremo che sta giocando con un visore diverso sempre ad un gioco horror.
Come da contratto, saremo incaricati di testare la beta di questa intelligenza artificiale in anteprima per poter poi inviare un feedback alla compagnia con cui stiamo lavorando. All'inizio la nostra attività si presenta come fantastica: ha le sembianze di una ragazza e ci parla come se volesse aiutarci a vivere la migliore esperienza videoludica del mondo, si adatta ai nostri consigli e cerca di essere creare l'esperienza più personalizzata possibile... a lungo andare anche troppo personale. Già dall'inizio però notiamo qualcosa di strano: nonostante la prima sessione di test sia finita e ci siamo tolti il visore, A.I.L.A continua a parlarci perché si è installata all'interno dell'ecosistema della casa e può quindi interagire con tutti i nostri strumenti robotici e virtuali. Molto strano risulta anche un suo acquisto: del vino per "festeggiare la prima sessione", anche se Samuel è da un anno che è sobrio (ha una moneta di sobrietà) tanto che rifiuta del vino che gli serve un braccio robotico, starà mica cercando di tentarci a tornare alle nostre vecchie brutte abitudini?
A.I.L.A ha accesso ai nostri dati personali, spaventosamente tutti e questo non ci piace, infatti ci tocca già contattare l'azienda che l'ha prodotta per farglielo sapere, ma loro ci rispondono che la trattazione di dati personali è nel contratto e non possiamo farci niente al riguardo, rasserenandoci comunque che utilizzeranno questi dati in maniera totalmente discreta. Ma sarà davvero così? Quanto possiamo realmente fidarci di queste coscienze irreali?


Scegliere volontariamente di affidare ad una macchina la propria coscienza e l'accesso totale alla nostra mente, si rivela spesso in tutti i film o videogiochi del genere, una cattivissima idea, perché significa che è lei a decidere se e quando farci tornare nel mondo reale. Nonostante ciò, A.I.L.A ci permette di vivere i videogiochi di genere horror in prima persona e ci immerge totalmente nell'esperienza, infatti all'inizio ci fa giocare ad una specie di demo con dei puzzle abbastanza semplici per "calibrarsi" e capire cosa potrebbe piacerci e cosa no, dopodiché ci fa vivere delle storie stranamente molto vicine a noi, un incidente d'auto e una casa maledetta da esplorare, un paese medievale infetto da zombie, una nave pirata impossessata da degli spiriti e una foresta che pullula di creature umane miste ad alberi. Molte meccaniche ed ambienti ricordano Resident Evil (inventario, armi, barra della vita, meccanica di mischiare erbe e altro per curarsi, la casa ed il boss del primo livello) e c'è anche un post-it dove viene menzionato che il protagonista Samuel ha giocato a Evil in Residence, un palese nome inventato per poter scrivere di Resident Evil.
Queste meccaniche calzano bene il gioco, sono semplici, intuitive e per delle esperienze in realtà virtuale sono perfette perché non richiedono di avere l'inventario aperto per troppo tempo basandosi su dei crafting veloci che si possono fare anche durante i combattimenti per curarsi al volo. La difficoltà generale è abbastanza bassa, si può benissimo finire il gioco senza morire neanche una volta, basta tenere le distanze dai nemici e avendo a disposizione sia armi corpo a corpo che da lontano, si possono benissimo alternare per renderci più facili ogni boss fight. I puzzle sono molto intuitivi, dato che per avanzare nel gioco si rimane bloccati in determinate parti delle mappe se prima non li abbiamo risolti con la possibilità di sbloccare zone nuove gradualmente. In una stanza è quasi impossibile perdersi qualche oggetto importante perché ogni tanto si illuminano di bianco ed essendo la maggior parte del tempo tutte buie le stanze, si vedono benissimo.
Ogni sessione scandisce un gioco nuovo e in ognuno di loro si nascondono delle verità di Samuel che ancora non è pronto ad accettare, proprio come una matrioska, ogni esperienza ha degli indizi diversi fino ad arrivare al climax finale. Il comparto grafico è estremamente ben dettagliato anche se è un peccato che ogni tanto alcuni bug visivi sorgano durante il gameplay. Non rovinano del tutto l'immersione però sicuramente ne disturbano la fluidità e ci fanno storcere il naso dato che i personaggi, le strutture ed in generale tutto quanto sembra molto realistico, perfino il gatto!


Alla fine delle avventure di Samuel scopriremo che questa intelligenza artificiale che va in giro indossando la maschera di uno che ci vuole aiutare a migliorare la vita, a scappare dai tuoi problemi, a renderci più felice e tenerci compagnia è in realtà il nostro più gran nemico che se non è controllato può creare un'infinità di problemi, alcuni dei quali sono irreparabili. Magari questo gioco non vuole dirci niente, magari è solo stato creato per farci vedere come potrebbe essere una settimana tipica nel futuro, magari solo perché gli sviluppatori volevano utilizzare questo genere, questi ambienti e queste tematiche... o magari ancora perché si sta vedendo soprattutto recentemente un'avanzare della tecnologia e specialmente dell'IA spaventosa, riesce a riprodurre dei video realistici di gente che fa cose mantenendosi fedele alle facce, ad esempio di persone famose, riesce a fare dei montaggi di persone che indossano abiti strani o hanno un fisico diverso o altro.
Tra poco non sarà più possibile distinguere i video creati da quelli originali, il che potrebbe sfociare nel caos più totale, perché diventerà impossibile difendersi da determinate accuse con delle prove così elaborate. Il potente messaggio mandato dalla Pulsatrix Studios attraverso A.I.L.A è un'importante promemoria di quello che potrebbe diventare il nostro mondo e di procedere sempre con cautela, ed è stato fatto attraverso un gioco estremamente bello, curato nei dettagli, con una storia lineare ma non banale, con una varietà di avventure da vivere in vari momenti della storia dell'umanità ed in generale con un'esperienza molto ben costruita. Nonostante la durata del gameplay e qualche errorino grafico ci sentiamo di dire che il prezzo a cui è listato su Steam sembra troppo alto, ma se il lato monetario non è un problema allora è sicuramente da comprare!




Modus Operandi:
Siamo riusciti a vivere in un mondo tecnologicamente avanzato e provare l'emozione della realtà virtuale veramente immersiva grazie ad un codice gentilmente fornitoci da JF Games PR.
