Trine 4: The Nightmare Prince ha rappresentato la vera e propria svolta videoludica per il team di Frozenbyte, sia perché ha rinnegato il tentativo fatto con il terzo capitolo e parzialmente fallito, sia perché rappresenta il meglio di tutti i capitoli precedenti. Come già detto dal nostro Roberto nella sua recensione (che trovate qui) il ritorno allo stile 2.5D, vero punto di forza dell'intera produzione e frutto di una scelta ragionata, combinato con un comparto tecnico di alta qualità e con un gameplay tutto sommato "abbordabile" è stato accolto positivamente dai videogiocatori. L'essenza della saga è sicuramente da ricercare nel giusto bilanciamento tra le componenti platform e puzzle, poggiando anche su un'ottima gestione della fisica e su enigmi impegnativi ma mai impossibili. Naturalmente è ottima anche la narrazione così come è apprezzatissima la completa localizzazione in lingua italiana (caratteristica questa sempre più rara da trovare nelle nuove produzioni).
Scopo di questa analisi non è, naturalmente, discutere sulla qualità di Trine 4, già sapientemente ed esaurientemente testato dal nostro Roberto, quanto valutare se il gioco sta invecchiando bene e se è in grado ancora oggi di divertire se paragonato ai prodotti della concorrenza. Diciamo fin da subito che il nuovo contenuto aggiuntivo Melody of Mystery aggiunge 6 nuovi livelli, nuovi miglioramenti da sbloccare nell'albero delle abilità (citiamo la rotolata avvelenata e le frecce rimbalzanti su tutti), nuove tracce per la già buona colonna sonora e, naturalmente, nuovi collezionabili tutti da trovare. Accedendo al menu di gioco il nuovo DLC non compare immediatamente ma, rappresentando una vera e propria prosecuzione della storia, sarà necessario aver completato la quest principale prima di potervi accedere. Dopo la liberazione/ritrovamento del principe Selius infatti dovremo tornare all'Astral Academy per risvegliare il corpo studentesco intrappolato all'interno di una dimensione onirica. Il buon Cornelius Crownsteed giochicchiando con la magia ha risvegliato uno spirito un po' birbantello che ha bloccato tutti gli studenti in una dimensione onirica apparentemente senza uscita. Questa alternanza tra sogno e realtà già vista nella storia principale di Trine 4 continua quindi ad accompagnarci con continui capovolgimenti di fronte che, sul comparto grafico sono ottimamente rappresentati e ci regalano continui salti temporali godibilissimi per gli occhi.
Chi conosce il mondo di Trine 4 sa già dell'ottima curva di difficoltà messa in campo dagli sviluppatori, con le prime fasi di gioco che ci aiutano a prendere confidenza con i tre personaggi e con la complessità dei vari puzzle che segue una curva continuamente crescente. All'inizio di The Nightmare Prince troveremo Amadeus, Pontius e Zoya ciascuno nelle proprie dimore e, i primi momenti di gioco serviranno quasi esclusivamente per prendere confidenza con le varie abilità e con i comandi. Amadeus ad esempio potrà contare sulla magia generando una cassa da muovere a piacimento per poter raggiungere posti più in alto o per premere alcuni pulsanti presenti sullo scenario, ma anche sulla sua abilità nel far levitare gli oggetti da utilizzare nei modi più disparati. In linea di massima i tasti da utilizzare sul controller sono sempre gli stessi per ognuno dei tre con una particolare attenzione ai grilletti posteriori che ci serviranno per selezionare gli oggetti con i quali interagire (dorsale LT) o per cambiare personaggio (dorsale RB). Durante la campagna principale, sempre che non ci lanciamo nella modalità cooperativa, avremo a disposizione tutti e tre i personaggi ma potremo utilizzarne uno per volta. La scelta, il più delle volte, è lasciata interamente al giocatore che avrà quindi diverse strade percorribili per la risoluzione dei vari enigmi: a volte preferiremo quindi l'agilità di Zoya che potrà contare sulle sue freccie e sui suoi rampini, altre volte ci affideremo alla forza bruta di Pontius che con spada e scudo rappresenterà la scelta migliore nelle fasi di combattimento.
Come dicevamo prima il punto di forza della serie Trine è la libertà concessa al giocatore nella risoluzione degli enigmi. Per spostare una cassa ad esempio potremo scegliere se usare il rampino di Zoya, la levitazione di Amadeus o la forza bruta di Pontius: libertà che sarà presente in quasi tutto il gioco ad eccezione dei boss di fine livello, per i quali potremo contare esclusivamente sul personaggio che ci verrà assegnato di default. Alla fine dei conti ogni giocatore adotterà il suo stile preferito puntando ad esempio su Pontius per affrontare le fasi di combattimento, su Amadeus per utilizzare le casse come contrappesi o su Zoya quando c'è da volteggiare tipo Tarzan. Oltre allo scopo principale che è quello di andare sempre avanti, potremo dedicarci anche alla raccolta dei tanti collezionabili sottoforma di gemme che spenderemo per potenziare il nostro albero delle abilità o di vari item che invece faranno luce sul comparto narrativo introducendo sempre nuovi elementi. Il tutto comunque procede, come sempre, in maniera abbastanza lineare e la rigiocabilità è spesso ad appannaggio dei "completisti" che torneranno indietro per raccogliere oggetti prima irraggiungibili una volta acquisite nuove potenzialità. Ciò che serve per andare avanti comunque il gioco lo mette sempre a disposizione con alcune abilità che ci verranno "elargite gratuitamente" nel momento in cui si renderanno necessarie.
Ecco lo storico delle nostre recensioni sulla saga Frozenbyte:
Dal punto di vista tecnico Trine 4 è uno spettacolo per gli occhi. I fondali sono stupendi, ottimamente disegnati e sempre pregni della giusta atmosfera. Bellissima scelta dei colori e buone anche le animazioni. Il doppiaggio in lingua italiana è ottimamente realizzato, così come le musiche di accompagnamento, appositamente scritte per il gioco, si dimostrano di alta qualità. Il gameplay presenta una ottima curva di difficoltà alternando momenti più semplici, come nel caso dei combattimenti, ad altri un pochino più impegnativi, in grado di farci spremere le meningi senza rasentare mai la frustrazione, anche se a volte sono un pochino troppo ostici. Dal punto di vista narrativo la trama è semplice ma comunque scorrevole mentre se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo possiamo puntare sulla scarsa varietà dei nemici e sui boss di fine livello mai troppo impegnativi anche se davvero spettacolari da vedere.
Per quanto riguarda Melody of Mystery, poco cambia in realtà con sei nuovi livelli che mantengono tuttavia lo stesso incipit e la stessa difficoltà dei precedenti aggiungendo parti alla trama senza comunque eccedere troppo nella minuziosità dei dettagli. Per i completisti ci sono tante nuove cose da trovare e nuove abilità da sbloccare ma in realtà lo scopo del gioco rimane sempre lo stesso: intrattenere il pubblico con un'avventura che di volta in volta invoglia ad andare avanti giusto per vedere quale meraviglia grafica hanno pensato gli sviluppatori. Naturalmente bisogna considerare la necessità di completare la storia principale prima di poter tornare all'Astral Academy per la nuova avventura. Il comparto multigiocatore rappresenta comunque il valore aggiunto dandovi la possibilità di cimentarvi nei vari livelli in compagnia di un partner accanto a voi o nell'altra parte del mondo.
In conclusione se siete appassionati della serie Trine o dei platform in generale e, soprattutto, avete completato la storia principale, allora dovete far vostro anche questo nuovo contenuto aggiuntivo che, in relazione all'esborso richiesto vale in pieno il prezzo del biglietto.
Modus Operandi:
Siamo tornati nel mondo di Trine 4 riassaporando il gameplay e gli scenari di The Nightmare Prince e il proseguimento della storia di The Melody of Mystery, grazie ad un codice gentilmente datoci da Frozenbyte.