Come un fulmine a ciel sereno è arrivato l'annuncio della versione Trilogy di uno dei giochi più affascinanti e discussi di sempre: avremo la possibilità di aggiudicarci in un colpo solo tutti e tre i capitoli del brand Mafia comprensivi dei vari DLC usciti nel corso del tempo. Naturalmente vista la datazione temporale diversa, ognuno dei tre episodi ha ricevuto un trattamento diverso, necessario per l'adattamento console e PC dei giorni nostri: il secondo episodio è uscito in versione remastered con alcuni rifacimenti del comparto tecnico ma mantenendo gameplay e comparto narrativo inalterati rispetto alla versione di 10 anni fa. Il terzo, il più recente, è quello che ha subito un trattamento minore con una "semplice" versione definitive edition comprensiva dei DLC pubblicati dopo l'uscita. Grande attesa c'è invece per il primo episodio della serie che uscirà nel mese di agosto e che sarà un remake: la curiosità dei fan e dei videogiocatori è tanta, perché parliamo di un gioco che fece scalpore all'uscita proprio per la sua bellezza e poi perché siamo ansiosi di vedere fin dove si sono spinti gli sviluppatori nella rielaborazione di comparto tecnico e gameplay.
Chi ha avuto modo di giocare il titolo originale uscito nel 2010 (potete leggere la nostra recensione dell'epoca qui) sa bene che c'è molto da dire su un gioco come questo. GTA IV aveva appena fatto capolino sul mercato introducendo una nuova mania, i giochi open world, grandissime mappe dove poter scorazzare in totale libertà scegliendo come e quando svolgere le varie missioni assegnate senza alcun ordine imposto dagli sviluppatori. La Liberty City del gioco Rockstar era un vero e proprio termine di paragone per tutti i giochi che sposavano questo nuovo genere che attraeva sempre più giocatori e anche se Empire Bay di Mafia II non consentiva la stessa libertà, la voglia di un gioco più libero era talmente tanta che si era disposti a perdonare a 2K qualche piccola problematica. Stiamo parlando di un gioco dallo sviluppo narrativo fortemente lineare, che dà solo una parvenza di open world imponendo al giocatore la scaletta delle missioni da svolgere e lamentando soprattutto la mancanza di missioni secondarie e deviazioni dal percorso, tuttavia la libertà di scorazzare per le vie della città tra una missione e l'altra a quel tempo era più che sufficiente.
Adesso a distanza di 10 anni le cose sono leggermente cambiate. Il predominio Rockstar si è ulteriormente rafforzato con due capolavori come GTA V e Red Dead Redemption 2 che hanno ulteriormente spostato verso l'alto l'asticella qualitativa degli open world. Il gioco 2K però ha molto dalla sua: una narrazione affascinante, missioni ben concepite e tantissimi item da raccogliere che sono una vera e propria manna per i collezionisti.
Mafia II è Vito Scaletta, un protagonista ottimamente caratterizzato in grado di raccontarci in un colpo solo il dramma della miseria post-emigrazione, del disadattamento sociale e della voglia di rivalsa che hanno interessato i nostri avi ad inizio del 1900 e che si intercalano alla perfezione con l'evoluzione societaria americana e con lo sviluppo della criminalità organizzata. I personaggi di spicco nel gioco di 2K sono diversi in realtà, compreso quel Joe Barbaro amico di scaletta e specializzato nel cacciarsi nei guai ma anche Jimmy e i vari boss che ci useranno come pedine per raggiungere i loro loschi scopi.
La nostra storia è cronologicamente ambientata negli anni a cavallo tra il 1940 e il 1950. Il nostro Vito Scaletta è il prototipo dell'emigrante, appartenente a una famiglia partita dalla Sicilia in cerca di miglior fortuna e costretto a un'infanzia caratterizzata dalla miseria e dalla strada. Il padre di Vito era un ubriacone, operaio al porto, che spendeva in alcol quanto guadagnato costringendo la moglie e i figli a una vita di stenti. Ce n'è abbastanza per alimentare in Vito la voglia di rivalsa, la negazione nei confronti di uno stile di vita onesto ma povero: meglio quindi provare un'altra strada sicuramente più appagante economicamente anche se più rischiosa. Complice l'amicizia con uno scapestrato come Joe Barbaro, Vito si caccia spesso nei guai, conoscendo anche l'abominio del carcere che gli impedisce anche di dare l'estremo saluto alla madre malata. Ci sono anche chiari riferimenti storici, raccontati attraverso il nostro personaggio che partecipa anche alla campagna di liberazione statunitense in Sicilia, prima di riuscire a farsi congedare con un espediente ideato da Joe.
L'ingresso nella malavita organizzata è quindi graduale, quasi inevitabile, e passa attraverso piccoli favori da restituire di volta in volta a personaggi sempre più loschi e potenti in un'evoluzione narrativa che si snoda attraverso diversi capitoli che, a distanza di tanto tempo, hanno mantenuto lo stesso fascino della versione originale. La narrazione è interessante e ben rafforzata dal doppiaggio in italiano che, con tanto di inflessioni dialettali ci fa quasi vivere l'esperienza di un film e poco importa se è una storia più da seguire che da vivere e se il giocatore ha strettissimi margini di movimento. L'escalation di Vito Scaletta è lenta, graduale e al contempo ben strutturata anche se, soprattutto nei capitoli finali gli sceneggiatori di Mafia II avrebbero sicuramente potuto fare meglio.
L'evoluzione della città segue quasi gli stessi canoni raccontandoci lo sviluppo dovuto al boom economico intervallato dalla permanenza in carcere di Vito che, una volta libero, trova una Empire Bay completamente diversa, farcita di tanti nuovi locali e interessata anche dalla crescita dell'industria automobilistica che adesso propone modelli molto più veloci e belli da vedere. Questa transizione passa anche attraverso le variazioni climatiche contrapponendo al gelido inverno della fase iniziale una stagione più mite e colorata nella seconda fase.
La città fittizia di Empire Bay è tutta da visitare e rispecchia pienamente i canoni del periodo della storia. Vi troveremo bar, paninerie, armerie e molto altro, compresi distributori di benzina e piccole strade che si intersecano con le vie principali. Tutto è ben disegnato e rappresentato con un dettaglio che a suo tempo suscitò comunque impressioni positive anche grazie ad un ottimo alternarsi del ritmo giorno-notte e delle mutazioni meteorologiche. Naturalmente le strade brulicano di poliziotti, pronti a multarci al minimo errore (prevalentemente per le omissioni di soccorso se tamponiamo un'altra vetture e loro si trovano nei paraggi) o a darci una caccia spietata nel caso di qualche reato più grave, anche se una bustarella può risolvere molti problemi. La città è viva, piena di persone che vivono la loro vita ma pronte a mandarci al diavolo se le urtiamo oppure proviamo a investirle con l'auto: è una pletora di commenti coloriti, perfettamente doppiati e di gente litigiosa che, se provocata è ben disponibile ad affrontarci in una vera e propria rissa da strada. Ottima l'interazione con gli altri personaggi anche se il loro comportamento è comunque abbastanza scriptato e quindi prevedibile. È interessante girare per la città, lanciandosi a folle velocità con l'auto in mezzo alle strade trafficate e provare piccoli furti per accaparrarci una bella macchina trovata in giro oppure tante altre belle azioni che lasciamo a voi il piacere di scoprire.