Sono passati 17 anni dalla tragica fine dell'avventura di Far Cry 5. Il mondo ha conosciuto la più grande devastazione della sua storia, solo macerie e ricordi di tempi ormai passati popolano città e foreste e la natura pian piano si è ripresa, con la forza, ciò che le apparteneva. In questo scenario post-apocalittico dobbiamo costruire la rinascita dell'umanità. Al male però non c'è mai fine, quindi armiamoci fino ai denti e lanciamoci in una nuova avventura.
Dopo aver installato il gioco e visionato il filmato introduttivo, del quale non parleremo più di tanto per evitare l'effetto spoiler a chi non ha ancora completato Far Cry 5, dovremo scegliere il nostro personaggio principale con un minimo di personalizzazione, per quanto riguarda sesso e aspetto fisico, che comunque non influirà più di tanto sull'avventura di gioco. Dopo una breve missione introduttiva, utile per prendere confidenza con i comandi e riallacciarci con la storia precedente, ci ritroveremo nella nostra base: Prosperity gestita da due vecchie conoscenze come Kim Rye e Tom Rush. Fin da subito faremo la conoscenza con il cattivo, anzi le cattive, di turno: due gemelle, Mickey e Lou, a capo di un'organizzazione criminale, i "Guerrieri della Strada". Naturalmente il nostro incontro sarà tutt'altro che gradevole, anche perché le due sorelle suddividono l'umanità in due grandi categorie: chi crea i problemi e chi cerca di risolverli.
Prosperity quindi non rappresenta solo un punto di partenza ma cela una strenua resistenza all'ennesimo oppressore, a chi basandosi sulla legge del più forte cerca di soggiogare le altre persone al proprio volere e di vivere quindi sulle spalle degli altri. Il nostro alter ego questa volta sarà un uomo fidato (o una donna) di Tom Rush, giunto dalle parti di Prosperity in quanto chiamato da Carmina Rye, la figlia di Kim e Nick. Durante il gioco rivisiteremo una parte della stessa mappa già vista in Far Cry 5 e incontreremo tantissime vecchie conoscenze, alcune delle quali le ritroveremo più forti, altre più deboli perché ad ogni modo la storia è andata avanti lo stesso dopo l'apocalisse.
Fin dalle prime battute del gioco, il senso di deja-vu con la modalità ormai stilistica della serie Far Cry è naturalmente dirompente. E' rimasta invariata la ruota delle armi, così come l'uso del rampino, le fasi di nuoto e la raccolta delle varie risorse. Tuttavia fin dalle fasi di semplice movimento non si può non notare una tendenza maggiore al parkour che ricorda in più di un'occasione il gameplay di Dying Light (lo stesso vale per il sistema dei rifornimenti da recuperare). Ci troveremo ad arrampicarci, saltare, nuotare in modo più agile e veloce di quanto visto nel quinto capitolo della serie e, quando saremo in bilico su una trave che oscilla per il vento, ci ricorderemo sicuramente del gioco Techland.
Un'altra novità riguarda i nemici, dotati ora di una barra di energia sopra il loro capo che andrà azzerata per averne ragione. Se all'inizio i guerrieri della strada saranno abbastanza semplici da abbattere, proseguendo nel gioco saranno necessarie armi sempre più potenti e, soprattutto una bella dose di pazienza e di immaginazione, principalmente quando non li vedremo stramazzare al suolo neanche con un colpo a distanza ravvicinata. Si comporta discretamente bene anche l' IA degli antagonisti, naturalmente dipendente dal livello energetico dei cattivi: alcuni di loro si lanceranno a testa bassa verso i nostri proiettili, mentre altri proveranno ad utilizzare un minimo di tattica cercando di sorprenderci alle spalle. Per il resto il gioco pesca a piene mani anche dal più riuscito della serie, Far Cry 3 grazie al ritorno degli avamposti da conquistare caricando a testa bassa oppure in modalità stealth (disattivando ad esempio l'allarme come nostra prima azione) per ottenere tanta bella roba da investire poi sul progresso di Prosperity e del nostro stesso personaggio. Questa volta gli avamposti potranno essere conquistati oppure saccheggiati: in questo caso saranno nuovamente occupati dai guerrieri della strada (più forti dei precedenti, naturalmente) e dovranno essere liberati una seconda volta.
In tutto la mappa di questo Far Cry New Dawn ha l'estensione di circa un terzo rispetto a quella vista in Far Cry 5 ed è meno popolata, scelta questa furbescamente giustificata dall'avvenuta apocalisse. Sarà interessante comunque rivedere posti già visitati nel gioco principale ma adesso in preda al degrado e alla vegetazione che, come dicevamo, prova a riprendersi gli spazi che le appartenevano un tempo.
Buona parte delle missioni (sono 22 in tutto le principali e molte altre secondarie) serviranno per liberare alcuni personaggi secondari che entreranno a far parte del nostro roster e altri specialisti (cinque in tutto) che invece contribuiranno allo sviluppo di Prosperity. A differenza di Far Cry 5 potremo farci accompagnare nelle missioni da uno solo dei personaggi secondari alla volta e, nel caso in cui dovessimo perderli in battaglia, potremo rianimarli direttamente dal roster, impegnando alcune erbe medicinali trovate in giro (mentre in Far Cry 5 si rigeneravano col tempo).
Le spedizioni invece mirano a saccheggiare le risorse dei guerrieri della strada: saranno sempre più difficili e prevederanno il recupero di un pacchetto nascosto in una determinata area. Ci accompagneranno in elicottero lasciandoci nella zona interessata: sarà poi nostro compito riuscire a recuperare il pacchetto in silenzio oppure caricando a testa bassa e scappare fino al punto di recupero; ad ogni modo il malloppo da rubare è dotato di un sistema GPS che allerta i cattivi dopo 30 secondi e se consideriamo poi i due minuti necessari all'elicottero per recuperarci, avremo di fronte ad ogni spedizione almeno quasi 3 minuti di adrenalinica azione con gente che ci spara da tutte le parti. Le spedizioni danno ricompense gigantesche e ci permetteranno di visitare aree esterne alla mappa di gioco e quindi inedite anche per gli appassionati della serie.