Team Ninja si è fatta un nome fin dai tempi di Ninja Gaiden e, prima ancora, dell'ultimo capitolo di Dead or Alive, per poi dedicarsi anima e corpo agli action RPG fino ad aprire un vero e proprio filone con i due Nioh, seguendo - nello stile dello sviluppatore - il genere souslike che ha portato FromSoftware nell'olimpo grazie a capolavori come la saga di Dark Souls, Bloodborne, e il plurimilionario Elden Ring che a giugno si estenderà ulteriormente con il già attesissimo Shadow of the Erdtree.
Gli action RPG dello sviluppatore giapponese, fondato nel lontano 1995 da Tomonobu Itagaki, sono caratterizzati da meccaniche e da un combat system decisamente frenetico e veloce. La complessità del gameplay, ad esempio, dei due Nioh ha fatto desistere quelli meno pazienti che non hanno voglia di affrontare una difficoltà più alta della media.
Forse proprio per questo ad inizio marzo dell'anno scorso, Team Ninja è tornata alla ribalta con un nuovo action RPG decisamente più alla portata di tutti, anche se all'apparenza sembrerebbe il contrario. Stiamo ovviamente parlando di Wo long: Final Dynasty. Già nella versione originale del gioco la prima boss fight ha fatto una selezione non da poco, costringendo i giocatori a sfruttare al massimo uno degli elementi chiave del gameplay: la deviazione. Poco prima di venire colpiti si esegue questa speciale mossa allo scopo non solo di deviare l'attacco, ma di sbilanciare l'avversario agendo sulla postura.
Una volta compresa appieno questa meccanica, tutto il resto è diretta conseguenza di un gameplay e di un universo di gioco volto a dare massima libertà al giocatore creando delle build personalizzate agendo su un numero enorme di caratteristiche che spaziano dall'equipaggiamento, alle stregonerie, dal potenziamento alle Bestie Divine fino all'attacco a distanza. Il gioco offre davvero una marea di strumenti per personalizzare il proprio stile di combattimento in piena libertà.
Andiamo a scoprire cosa offre la Complete Edition, disponibile da inizio febbraio, nella nostra recensione!
Senza analizzare nuovamente il gameplay e il suo combat system (potete farlo con la recensione completa di Wo Long: Fallen Dynasty da parte del nostro “Tommaso Alisonno”), quello che possiamo dire è che questa volta Team Ninja ha voluto rendere il gioco alla portata anche di chi con il genere degli action RPG e dei soulslike ha poco da spartire. Chi non è un fenomeno con la serie Dark Souls, Bloodborne (a proposito qui la recensione del capolavoro uscito su PS4) o con il più recente Lies of P potrà destreggiarsi meglio di quanto crede con quest'opera grazie a precise variabili che determinano la difficoltà.
Il morale e la crescita di livello determineranno quali scenari e boss fight saranno alla portata o meno. Oltre alla deviazione, sarà fondamentale controllare il morale degli avversari rispetto al nostro. Più alto significa che i combattimenti saranno più difficili, mentre se sarà più basso avremo meno difficoltà ad eliminarli. Gestire lo spirito negativo - parata e il venir colpiti - e lo spirito positivo - deviazione e colpire con attacchi di spirito - sarà basilare per la risoluzione dello scontro, specie con le boss fight di cui parleremo diffusamente più avanti.
La deviazione e le gestione della postura fanno ricordare un certo Sekiro (qui la nostra recensione di Sekiro: Shadow Die Twice, sempre ad opera di Tommaso Alisonno), che ha fatto venire il mal di pancia e imprecazioni a non pochi giocatori nonostante la qualità sopraffina del titolo FromSoftware (già, anche Sekiro è una loro creazione!), dove Wo Long: Fallen Dynasty ha preso sicuramente ispirazione. L'albero delle abilità fa riferimento alla gestione delle Cinque Fasi con cui si può far evolvere il nostro personaggio, che sono legati agli attacchi di stregoneria che è possibile lanciare imparando quelli relativi fino al livello raggiunto in ognuna della fasi.
Altra caratteristica aggiuntiva, che lo rende più action è l'uso delle armi a distanza tramite archi e balestre e diversi oggetti che possono essere lanciati a mano. Si può passare dalle armi da mischia a quelle a distanza in tempo reale, tramite la pressione del relativo tasto dorsale del DualSense (o del DualShock 4 se giocate su PS4). L'invocazione o il supporto della Bestia Divina sarà di grande aiuto durante le fasi più concitate se saremo in difficoltà contro nemici speciali dal morale alto, durante le boss fight o se magari vogliamo sperimentare i diversi effetti sui nemici e sugli alleati (gestiti dalla IA o giocatori veri e propri). Concludiamo con le arti marziali, presenti in ogni arma da mischia impugnata, ovvero colpi speciali che possono essere attivati tramite la barra dello spirito positivo.
Ogni scenario di gioco, definito dal gioco stesso Campo di battaglia, non è affatto esteso rappresentando una delle tante aree principali e secondarie infarcite di nemici e di ostacoli naturali allo scopo di arrivare allo scontro con il boss o con particolari nemici al fine di ottenere la relativa ricompensa. Ogni bandiera che verrà inserita aumenterà il coraggio, ovvero il morale di partenza una volta sconfitti. Piazzando tutte le bandiere grandi (che fungono da falò) e piccole di ogni scenario si arriva ad un coraggio pari 20, con un morale massimo possibile di 25.
I consumabili fanno riferimento a diversi usi, quello principale è relativo alla salute tramite il vasetto di dragone che si può espandere di numero e di efficacia guaritrice tramite specifici consumabili. Oggetti come l'elisir, capace di aumentare il morale, e quelli per gestire gli effetti di stato elementali o di avvelenamento e molti altri potranno essere inseriti nell'equipaggiamento o dall'inventario.
Come potete vedere di cose da gestire ce ne sono parecchie, ma vi assicuriamo che una volta acquisito tutto (e non ci vorrà molto) il tutto diverrà molto semplice e la difficoltà non sarà affatto ostica. L'ostacolo maggiore sarà la prima boss fight ed una nel cuore del gioco, per il resto ogni scenario non sarà difficile da portare a termine se si è ben equipaggiati e di un livello elevato.
Discorso particolare meritano i combattimenti con i boss. Il primo scenario, che funge da tutorial per apprendere le meccaniche di gioco, si concluderà nello scontro con Zhang Liang il primo crocevia che costringerà a sfruttare le meccaniche imparate. Essendo divisa la boss fight in due fasi, bisognerà capire a menadito i pattern di attacco e gestire al meglio le deviazioni e sfruttare al massimo ogni attacco a disposizione per stancarlo riempiendo la barra dello spirito negativo. Ad un certo punto della seconda fase si potrà utilizzare le bestia divina che concluderà lo scontro.
Dopo il primo scontro la difficoltà media scenderà con combattimenti sì impegnativi, ma se il morale sarà al massimo le boss fight si concluderanno anche al primo tentativo (com'è capitato più di una volta al sottoscritto, il quale non è un fenomeno con i soulslike! - NdR). Dopodiché l'asticella si alzerà di nuovo con Lu Bu, un avversario decisamente ostico che darà non poco filo da torcere. Ovviamente non vi sveliamo nulla se avete da poco acquistato la Complete Edition, così da godervi il gioco in tutta tranquillità.
Superato questo duro scontro ci sarà nuovamente una flessione: il motivo è dettato anche dal fatto che il nostro personaggio si è potenziato parecchio, e avere un morale alto equivale ad essere quasi un carro armato. Il problema iniziale per ogni scenario è quello di aumentare pian piano il morale che parte da zero. Una volta arrivati all'incirca a 10, le cose si faranno più agevoli. Con il morale massimo, ogni boss fight sarà meno ostica... a patto che non si sbagli troppo con le deviazioni, altrimenti i troppi colpi subiti faranno abbassare il nostro morale.